Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |      
Autore: aire93    03/09/2015    2 recensioni
Le maschere di indifferenza di Stiles e Derek, crollavano la notte come dei castelli di carte in balia del vento.
Solo rimanendo insieme, potevano accettare i dolori del proprio passato,e andare avanti.
Ambientata sicuramente dopo la 3B, Angst Sterek con fluff finale.
"Anche Stiles stringeva il cuscino, la notte.
Le dita affusolate affondavano nel tessuto freddo della federa, la stessa che soffocava i singhiozzi che il ragazzo provava ad ingoiare, perchè nemmeno il buio doveva assistere alla sua sofferenza. "
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Howling '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fanfiction scritta al volo, ispirata da una foto postata su FB. 
E' passato il plotbunny davanti a me, e ne ho approfittato all'istante...
ENJOY! Stay Tuned <3 Stay Sterek <3 


Quello che Stiles aveva purtroppo intuito, dopo diciassette anni di vita, era che il buio ingoia tutti i dolori, rendendoli più sopportabili una volta riaperti gli occhi la mattina successiva. 

Piangere la notte, in silenzio, vuol dire sopportare da soli un dolore atroce, trasportarlo durante il giorno indossando la maschera dell'indifferenza, e cercare di infastidire il meno possibile chi sta attorno a noi, perchè non si ha voglia di essere guardati con la pietà e la compassione nelle pupille. 

Anche Stiles stringeva il cuscino, la notte. 
Le dita affusolate affondavano nel tessuto freddo della federa, la stessa che soffocava i singhiozzi che il ragazzo provava ad ingoiare, perchè nemmeno il buio doveva assistere alla sua sofferenza. 
Ripensava alla morte di Allison Argent, a quella lama che le trapassava il petto, spegnendo per sempre la fiamma del suo sorriso. 
Ripensava ai giorni nei quali si trovava in un posto, senza sapere perchè. Ripensava a quando la sete di potere della Nogitsune era stata più forte del suo proverbiale cervello, che aveva dovuto cedere alle pressioni malvagie del demone volpe. 
Perchè Stiles non era così forte come voleva far credere. 

Per questi motivi, lasciava che il silenzio della notte, e di una casa vuota rubasse le sue lacrime, il cuscino che spesso la mattina rimaneva umido, senza che il ragazzo potesse farci molto. 
Stiles piangeva anche durante il sonno, quando gli incubi prendevano possesso del suo inconscio e lui finiva in una spirale scura e putrida, dove le immagini della madre moribonda lo visitavano senza che lo volesse, riportando alla mente i brividi di quei momenti intrisi di ammoniaca e stomaco chiuso, nei quali Claudia Stilinski si stava spegnendo davanti ai suoi occhi. 
E non poteva fare altro che piangere, Stiles, le lacrime calde che gli rimanevano appese sulle ciglia, e poche altre che scendevano lungo le guance pallide. 

Qualcosa, però, lo faceva smettere, quando meno se lo aspettava. 

Perchè Stiles a volte chiedeva aiuto nel sogno, bisbigliava parole senza senso, che suonavano simili a «Prendimi le mani»

Una presa solida sosteneva le sue dita, in quel momento di sconforto: era una mano calda e confortevole, che veniva accompagnata da una voce, altrettanto suadente. 

«Shht, non piangere Stiles, sono vicino a te...» 

Quella voce era l'unico suono capace di far smettere di piangere Stiles, che riapriva gli occhi sentendosi bene, con il fruscio del vento proveniente dalla finestra aperta. 
Il ragazzo aveva una vaga idea dell'identità della persona, perchè spesso e volentieri, sentiva qualcosa di ispido premergli contro la guancia, e qualcosa di umido rimaneva in un punto imprecisato tra i suoi nei. 
Non erano lacrime quelle, bensì tracce di saliva lasciate dopo un bacio. 

-

Derek dimenticò di chiudere la porta del loft, quella sera. Che novità, in fondo, come se quel loft fosse mai stato chiuso, da quando aveva deciso di abitarci...
Forse fu per quello che Stiles entrò indisturbato - senza che il lupo mannaro ci facesse caso, immerso com'era in un sonno profondo che il suo corpo non vedeva da chissà quanto tempo - perchè aveva dimenticato il cellulare scarico sul divano, sul quale era stato seduto per le tre ore precedenti, a guardare un thriller con l'intero pack. 

Thriller che aveva mostrato le scene di un incendio divampato per colpa di una psicopatica, che aveva ucciso tutti gli abitanti di una casa al limitare del bosco, tranne il figlio mezzano, che era miracolosamente scampato alla tragedia. 

Stiles sentì una sorta di pigolio, provenire dal letto di Derek, e la sua mente fece due più due all'istante. 
Sapeva cosa volesse dire piangere nel sonno, sapeva cosa volesse dire struggersi, perchè l'inconscio spediva immagini così veritiere, da essere quasi reali. 
Sapeva a cosa pensasse Derek, ora che tremava, stringendo la federa in un pugno, con il volto nascosto contro il cuscino bagnato. 
Pensava al suo, di incendio. 
Sognava le urla, il crepitio delle fiamme, e la vista del suo porto sicuro, delle sue certezze, delle persone che amava, ridotte in cenere. 

Piangeva, Derek Hale, nel silenzio della notte, ricordando l'evento che gli aveva cambiato la vita per sempre, tutto per colpa di quel maledetto film. 

«Oh, no...» 

E Stiles si avvicinò all'amico sofferente, posandogli una mano sulla spalla, come aveva fatto già in passato, avvolgendogli l'altra mano contro il petto, cercando di sostenerlo, in qualche modo. 

«Derek, sono qua con te...Derek, va tutto bene» sussurrò lui, tentando di placare quel tremore che lo stava spaventando, quei singhiozzi che gli graffiavano il cuore, perchè Derek Hale aveva troppo amor proprio per piangere davanti a qualcuno. 

Non era l'unico a saper versare lacrime in silenzio. 
Derek alzò la mano, per posarla su quella di Stiles, avvinghiando le braccia del ragazzo su di sè, le lacrime che avevano smesso di cadere. 

Stiles sorrise, posando la testa sul cuscino, accanto a quella di Derek. 

«Sei al sicuro, con me...» 

-

A volte, si piange la notte, semplicemente perchè si ha bisogno d'amore, ma si è troppo codardi per ammetterlo.
O si è troppo codardi per ammettere che l'amore è esattamente davanti ai nostri occhi, sottoforma di un lupo mannaro dal passato turbolento, ma dal cuore d'oro, e di un ragazzo come tanti altri, iperattivo, sarcastico, ma con il fegato giusto per affrontare e sconfiggere il soprannaturale. 

Ci avevano messo un po' Derek e Stiles, a capire che si poteva dormire tranquilli la notte, solo se le loro braccia si avvolgevano le une alle altre sotto le coperte, e le teste si posavano sullo stesso cuscino. 
Era l'amore, che mancava ai due ragazzi. 
L'amore che avevano saputo trovare l'uno nell'altro, e che rendeva i loro sogni un po' più piacevoli. 
Non avevano più pianto, da quando avevano deciso di amarsi sul serio. 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: aire93