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Autore: Peach Blossoms    03/09/2015    2 recensioni
Episodio che vede come protagonista Heiji. Il giovane detective di Osaka si trova a dover affrontare un caso pericoloso: due uomini misteriosi sembrano avere un conto in sospeso con lui e bramano vendetta. Heiji dovrà scoprire chi sono questi uomini, ma soprattutto dovrà proteggere Kazuha.
Genere: Avventura, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III
“ll caso di Mitsuhiko Sakuro”

VRRR, il telefono di Conan vibrò. Il ragazzino, sdraiato sul letto, leggeva per l’ennesima volta “Le avventure di Sherlock Holmes”. Ogni volta era come la prima: nuovi misteri, nuove sensazioni … Svogliatamente prese il telefono per leggere il messaggio, era di Heiji. “Quel ragazzo ha il brutto vizio di disturbarmi …”

Ho bisogno di un favore, è urgente. Vieni al cimitero di Kyoto, più in fretta che puoi. Dobbiamo risolvere un caso. Ah, ho bisogno di Shinichi, non del piccoletto.

                                                                                                                                     ***

Heiji giunse nel luogo prefissato: il cimitero era antico, doveva risalire al XVI secolo. Era immerso nella natura,  un piccolo ruscello lo separava dal bosco retrostante e la montagna conferiva a quel luogo un’aria solenne. Heiji si guardò intorno, nulla di sospetto: nessun uomo, nessun rumore … cominciò a chiedersi se fosse quello il posto giusto.
 D’un tratto, da lontano venne scagliata una freccia che colpì un albero a pochi metri dal ragazzo. Heiji si avvicinò, stava allungando la mano per analizzarla, quando una seconda freccia gli sfiorò la spalla, ferendolo lievemente. “Ma che succ..”
In quel momento una donna comparve alle sue spalle.
- “Heiji Hattori. Finalmente sei arrivato. Ti ricordi di me, caro detective?” Heiji si voltò. Si ricordava eccome di quella donna, era Aoi Sakuro, vedova del signor Mitsuhiko Sakuro. Si era suicidato un anno prima, dopo che Heiji lo aveva accusato di aver ucciso il suo collega d’affari. Quello del signor Mitsuhiko fu il caso più complesso che Heiji dovette affrontare: il corpo del collega venne ritrovato privo di vita in quel cimitero, proprio vicino all’albero sul quale era appoggiato il ragazzo. Venne ucciso con tre colpi di pistola alla testa, arma che però non venne mai ritrovata. Gli indizi, a quel tempo, portarono Heiji a sospettare unicamente del signor Mitsuhiko, il quale, oltre a non possedere alcun alibi, era stato visto discutere più volte e animatamente con la vittima per questioni di debiti. Il signor Mitsuhiko si tolse la vita ancor prima che il giovane detective di Osaka trovasse la definitiva soluzione del caso e questo bastò per far credere a tutti che l’uomo si fosse ucciso per non finire in carcere e che quindi, il colpevole fosse proprio lui. Ad Heiji questo finale non convinse mai fino in fondo, ma comunque, lasciò che la polizia chiudesse il caso.
- “Penso tu abbia capito perché ti trovi qui. E’ arrivato il momento della mia vendetta.” Disse la donna, con tono minaccioso.
- “Non ho nulla a che fare con suo marito!” replicò Heiji. Il ragazzo lentamente si alzò. Non sembrava che la donna avesse armi, dunque doveva esserci qualcun altro con lei, qualcuno che aveva scoccato le due frecce. Doveva stare ben attento, la situazione non era a suo favore.
- “Se lei è convinta dell’innocenza di suo marito, tenterò di far riaprire il caso alla polizia” continuò, “ma prima mi dica dov’è Kazuha, cosa le avete fatto?!”.
- “Tu hai portato alla rovina mio marito” ridacchiò soddisfatta Aio “ e io porterò alla rovina la tua amica.”
La donna tirò fuori dalla tasca una pistola, la puntò verso di Heiji e sparò.
 
                                                                                                                                                              ***

- “Heiji, Heiji! Svegliati Heiji”. Il ragazzo schiuse lentamente gli occhi. “ce l’hai fatta, amico!”
Gli sembrava di vivere ancora un incubo, ma quella voce familiare lo riportò alla realtà.
- “Shinichi…” bisbigliò “cosa.. cosa è successo? Sono morto?” non riusciva a muovere neanche un muscolo, si sentiva pesante. “oddio, Kazuha! È in pericolo, devo andare!”
- “no, non sei morto. Ma ci sei andato vicino” rispose Shinichi. “dai sintomi, penso che ti abbiano sparato un ago anestetizzante. Ti ho fatto bere una soluzione inventata da Haibara, fra qualche minuto starai meglio. Stai fermo, prima dobbiamo scoprire dove si trova, sono sicuro che questa lettera ci aiuterà, l’ho trovata qui, vicino a te”.
Heiji sollevò la testa, prese la lettera e lesse velocemente.

Se la tua amica vuoi trovare, ogni indizio dovrai di nuovo analizzare.
Ripercorri i luoghi dell’incidente, se arrivi in tempo, forse non le succederà niente.
Ricordi dove è stato trovato morto? Lì pagherai per il torto.


- “Ripercorrere i luoghi dell’incidente” rifletteva Heiji “il corpo dell’uomo fu ritrovato nel bosco, quasi completamente carbonizzato. Si era dato fuoco, cospargendo di benzina un piccolo rifugio in cui si era nascosto.” Erano passate circa due ore dall’incontro con la donna. I raggi del sole erano completamente coperti dalle nuvole, che pian piano avanzavano da ovest e presagivano un violento temporale.
- “Shinichi, ho bisogno che tu vada al dipartimento di polizia di Kyoto e che raccolga tutte le informazioni possibili sul caso del signor Mitsuhiko. Io devo assolutamente trovare Kazuha, e penso di sapere dove si trova!”.  Ancora dolorante, si alzò, si tolse la maglietta, la giacca e il suo amato cappellino.  “Scambiamoci i vestiti, devi far finta di essere me, non puoi esporti come Shinichi Kudo, è pericoloso”  continuò.
- “ok, ma fai attenzione!”
I due ragazzi si divisero. Heiji corse in direzione del bosco, se la donna non aveva mentito, Kazuha doveva trovarsi in quel rifugio, o almeno, nelle vicinanze.
In quel momento, piccole goccioline di pioggia cominciarono a cadere, senza il calore del sole l’aria era diventata più fredda e pungente e il bosco appariva sempre più cupo e scuro. Heiji non aveva nulla con se, una torcia, un’arma per difendersi, nulla che potesse rassicurarlo nel caso in cui avrebbe incontrato un aggressore. Correndo fra gli alberi fitti, il suo unico pensiero era rivolto a Kazuha. Si rese conto che non c’era spazio per le paure, per le debolezze, doveva essere forte per lei, doveva salvarla.
Glielo doveva, era il suo compleanno.                                                      
 
                                                                                                                                           ***

- “Forza ragazzina, alzati!” urlò l’uomo “non abbiamo tempo da perdere!”.
 Kazuha era rannicchiata sul materasso, sentiva le sue forze abbandonarla, aveva sempre più freddo e la paura aveva preso il sopravvento sulla speranza. Era prigioniera da ormai diverse ore e di Heiji nemmeno l’ombra. Una lacrima le bagnò la guancia. Sentì la pioggia battere sul tetto della stanza, dalle fessure del muro entravano spifferi di aria fredda e alcune gocce. Voleva solo chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
- “Ti ho detto di alzarti! Sono stufo di aspettare fuori”, Yooto si avvicinò alla ragazza, “vediamo se insieme riusciamo a scaldarci, dolcezza…” la prese per un braccio e la tirò verso di se. Kazuha cercò di liberarsi dalla stretta dell’uomo, ma non avrebbe potuto fare nulla contro un uomo di quella stazza.
- “dai, dammi un bacino” insisteva lui. Con le poche forza rimaste, Kazuha urlò, poi svenne.
Heiji, che si trovava nelle vicinanze, sentì l’urlo della ragazza e subito riconobbe la voce.

 
  
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