La notte era il momento della giornata in cui solitamente avvenivano gli scontri. Bisognava essere silenziosi nei movimenti, precisi nell’attacco, rapidi nella conclusione fosse fuga o presa dei prigionieri. Inoltre bisognava raccogliere i cadaveri che non sempre, i compagni dei morti, raccoglievano.
Non era semplice, non lo era mai. Per nessuno. Per Severus Piton che doveva salvare le apparenze, era doppiamente difficile. I mangiamorte non avrebbero avuto pietà di nessuno, colpivano per uccidere. Gli Auror erano autorizzati a usare le maledizioni senza perdono e di sicuro non si tiravano indietro, lui era autorizzato da entrambe le parti e alle volte pensava che non ci fosse una grande differenza tra una parte e l’altra.
I mangiamorte avevano avuto l’ordine di attaccare una festa di matrimonio tra babbani, volevano vittime, sangue e prigionieri per divertirsi. Sarebbero stati almeno venti incappucciati. L’Oscuro Signore non avrebbe ammesso sconfitte. Erano già falliti gli ultimi due attacchi e niente avrebbe placato la sua ira se qualcosa fosse andato storto.
Bisognava colpire all’uscita dalla chiesa, quando tutti si sarebbero ritrovati nel piazzale a scattare la solita foto di gruppo. Piton si presentò alla riunione dell’Ordine con le ultime novità.
-Attaccheranno tutti e venti assieme: dieci si occuperanno di lanciare gli Avada Kedavra, e dieci si occuperanno di fare il maggior numero di prigionieri, che saranno, di preferenza i gruppi familiari e le donne- disse con voce imperturbabile Piton.
-Venti sono un numero elevato! Dobbiamo intervenire in anticipo!- affermò con voce preoccupata Lupin.
-Se intervenissimo in anticipo, sarebbe chiaro che tra i mangiamorte c’è una spia. Non è possibile, metteremmo Severus in una situazione troppo rischiosa!- disse Silente riflettendo sul da farsi.
-Alle feste di matrimonio c’è sempre molta gente, non riusciremmo a salvare tutti se li raggiungeremmo ad attacco inoltrato-, proseguì Moody –Dobbiamo trovare una soluzione!-.
Silente si alzò dalla sedia e cominciò a passeggiare avanti e indietro, quasi che la soluzione fosse lì ai suoi piedi e solo calpestandola questa si sarebbe rivelata urlando di dolore.
L’incantesimo Confundio era già stato usato nell’ultimo attacco sventato.
Gli incantesimi di protezione non potevano estendersi a tutto il mondo babbano.
Non si potevano usare pozioni. L’Oscuro signore si sarebbe insospettito troppo.
Poi si fermò e disse: -Dobbiamo intervenire, comunque, d’anticipo. Non possiamo correre il rischio che quegli innocenti vengano uccisi o peggio presi in ostaggio!- poi guardò Severus e domandò : -Tu saprai cavartela?-.
-Come sempre!- rispose Piton mentre tra se pensava “Come sempre tradirò chi si fida di me, ingannerò e poi sarò giudicato, secondo il risultato finale, o da una parte o dall’altra. Come sempre correrò il rischio e come sempre ritornerò”.
Lupin si avvicinò a Severus e gli disse: -Se hai qualche altra idea, parla-.
-Certo, potremmo simulare una luna piena e lanciarti sui mangiamorte, trasformato da lupo mannaro. Ti piacerebbe?-
-Non c’è bisogno di rispondere così, Severus. Sto solo cercando di capire se c’è un modo per non farti correre un inutile pericolo!- sbottò Remus.
-Se ci fosse l’avrei proposta, non ti pare. Se fosse un attacco a un singolo gruppo familiare, sarebbe più facile, ma la realtà e che stavolta è tutto difficile! Tu sei pronto a uccidere in nome di Harry Potter, Lupin?-
-Io sono pronto ad uccidere per difendere degli innocenti. Harry non c’entra- rispose Remus socchiudendo gli occhi con un’espressione che mostrava tutta la sua diffidenza verso il mago con cui parlava, e chiese di rimando : -E tu? Tu sei pronto a uccidere in nome di Harry Potter?-
Severus lo fissò con i suoi occhi neri e penetrando nel grigio di quello sguardo lupesco, rispose: -No, non in nome di Harry Potter. Ma solo perché non si raggiunga Harry Potter- .
Gennaio. Il mese più freddo dell’anno, le giornate erano corte e il buio calava in fretta sulla città. Londra sapeva essere bella anche in quel mese. Alle cinque i lampioni venivano accesi, per illuminare le strade. Tuttavia quando gli invitati delle nozze uscirono dalla chiesa, si trovarono davanti ad uno spettacolo da fantascienza.
C’erano delle ombre che si muovevano nel cielo, che s’inseguivano, si scontravano e in aggiunta si potevano vedere dei raggi verdi e rossi che tagliavano trasversalmente l’aria. Nessun babbano riuscì a vedere altro. Gli sposi si convinsero, come il Times avrebbe scritto il giorno dopo, che gli U.F.O. avessero deciso di festeggiare con loro.
La realtà era molto diversa. Era stata creata una barriera altamente opacizzante che non permise ai babbani di vedere cosa stesse succedendo, e sovrapposta a questa, fu messa una barriera protettiva che non permise ai mangiamorte di passare.
La rabbia dei servi del signore oscuro esplose in tutta la sua potenza. Lo scontro durò sì e no quindici minuti, alla fine i mangiamorte scapparono. Due Auror furono colpiti dagli Avada Kedavra e alcuni furono schiantati, d’altro canto furono catturati quattro mangiamorte. Il signor Tiger fu ucciso. Moody lo colpì in pieno petto. Severus vide cadere sulla barriera il corpo dell’uomo e per un attimo pensò al suo alunno che aspettava il rientro del suo papà a casa.