Serie TV > iCarly
Ricorda la storia  |      
Autore: Evie Frye    04/09/2015    8 recensioni
Dal testo:
“lo odio! Lo odio con tutto il cuore!” le disse.
“chi Sam?” le chiese la rossa.
“ Freddie” disse, e sentii un’altra fitta di dolore al cuore e un nodo alla gola “io lo odio per avermi fatto passare tutto questo da sola, lo odio!”.
“Sam” le disse Cat accarezzandole i capelli “sai che non è vero” .
Lei si limitò ad annuire trattenendo le lacrime.
Sapevo che non era vero, perché le donne in travaglio dicono tante cose che magari non pensano.
Sapevo che non mi odiava, ma sapevo benissimo che era arrabbiata con me, ed aveva ragione.
Mi vennero in mente tutti quei momenti sprecati ad odiarci e l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era quanto l’amassi.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlotta 'Carly' Shay, Fredward 'Freddie' Benson, Samantha Joy 'Sam' Pucket
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
It’s  just so unfair
 
 

Sam stava fissando la pioggia fuori dalla finestra nel suo letto d’ospedale.
Le gocce di pioggia sul vetro rispecchiavano le lacrime che le solcavano il viso, ormai da minuti, ore, giorni.
Corsi  al suo fianco non appena sentii il suo urlo di dolore e le sue mani contratte sulla pancia ormai prominente.
Fui da lei in un attimo.
“andrà tutto bene Sam” sussurrai “io sono qui, con te” .
Respirava a fatica, sospiri di dolore riempivano le mie orecchie e la consapevolezza che non potevo fare nulla cresceva in me.
Carly e Cat entrarono nella stanza e si avvicinarono a lei.
Fui invaso da un senso di rabbia e di tristezza, quando Carly le poggio una mano sul ventre e Cat gli strinse la mano con forza, incoraggiandola.
Provavo rabbia e amarezza, non potevano toccare mia moglie, non potevano toccare il mio bambino. Il suo ed il mio bambino.
E nella mia mente un ricordo riaffiorò con tanta prepotenza e mi rifece rivivere quei magnifici momenti.
 
 
--------------------------------------------------------------------------------------------------
Ero appena tornato da lavoro, quando entrando in casa, vidi la porta del bagno socchiusa.
Entrai esitando e vidi Sam con una specie di tubicino in mano, aveva il capo chino verso quel tubicino e la sua pelle, per quanto possibile, era più chiara, pallida.
“tesoro” dissi chiamandola “che succede?” chiesi preoccupato.
Sam mi guardò, aveva gli occhi spalancati e il viso contratto in una morsa di paura misto a… felicità?
“Sam” la chiamai di nuovo.
Sam aprì e chiuse la bocca, senza dire niente. Mi passò il tubicino. Lo guardai.
Era uno di quei test per la gravidanza e sopra di esso erano segnate due strisce, che leggendo le istruzioni scritte sul test, capì che voleva dire che-
“diventerai papà” soffiò ad un tratto Sam.
Rimasi con la bocca spalancata a quella notizia.
“so che forse è troppo presto, sono terrorizzata quanto te e non ho la più pallida idea di come si faccia il genitore, forse non sarò una buona madre, dovevamo aspettare qualche anno, cioè siamo sposati solo da quanto, 5 mesi?” disse tutto in una volta, ma io quasi non la sentivo.
“Freddie?” mi chiese con un leggero tocco di preoccupazione nella voce.
“senti Benson sono scioccata quanto te!” esclamò scuotendomi le spalle, la guardai.
“e di almeno qualcosa!” mi sgridò quasi.
Non riuscivo a dire nulla, poi un sorriso fece capolinea sul mio volto, le presi il volto tra le mani.
“sono la persona più felice del mondo!” esclamai entusiasta.
Lei rise e si rilasso visibilmente.
“si ma ora non fare l’egocentrico” mi disse prima di baciarmi.
 
 
--------------------------------------------------------------------------------------------------
 
Venni svegliato dal mio ricordo da un altro urlo di Sam, ormai le contrazioni erano aumentate ed erano sempre più forti.
 
fa male cavolo!” piagnucolò.
Cercai di avvicinarmi di nuovo ma Carly e Cat me lo impedirono mettendosi ai lati del letto, accarezzandole i capelli e asciugandogli il sudore. Cose che avrei tanto voluto fare io.
“si Sam, so che fa male-“ tentò di dire Carly
“come lo sai?!” sbottò Sam esausta “non sei tu a star per partorire un bambino da sola!”.
Sentii una fitta al cuore.
“no Sam… non sei da sola, io sono qui” dissi.
“si hai ragione, non lo so, ma devi essere forte” la incoraggio Carly
Altre lacrime iniziarono a solcarle il volto e senza nemmeno accorgermene, stavo piangendo anche io.
Ad un tratto entrò un medico e le fece un veloce controllo.
“Okay Sam, sei dilata già di 10 centimetri, dobbiamo far nascere il bambino” spiegò il medico.
“no, no, no!” piagnucolò Sam.
“Forza! Puoi farcela!” la incoraggiò Cat.
“no! Non posso avere questo bambino ora!” disse Sam in lacrime stringendo forte la mano della sua migliore amica, e provai di nuovo un senso di rabbia.
Era la mia mano che avrebbe dovuto stringere.
“se non facciamo nascere il bambino ora, potremo avere delle complicazioni” sussurò il medico a Carly, ma riuscì comunque a sentirlo.
Mi sentivo così impotente seduto in disparte in quella stanza.
Camminai fino a lato del letto lasciati libero da Carly.
“forza Sammy, puoi farcela” le sussurrai accarezzandole i suo magnifici capelli dorati, ora pieni di sudore e arricciati sul viso, contratto in una perenne morsa di dolore. “io so che puoi farcela, sei forte, lo sei sempre stata, devi esserlo ancora un po’, per me, per te, per il bambino”.
Lei girò la testa guardando Cat.
“lo odio! Lo odio con tutto il cuore!” le disse.
“chi Sam?” le chiese la rossa.
“ Freddie” disse, e sentii un’altra fitta di dolore al cuore e un nodo alla gola “io lo odio per avermi fatto passare tutto questo da sola, lo odio!”.
“Sam” le disse Cat accarezzandole i capelli “sai che non è vero” .
Lei si limitò ad annuire trattenendo le lacrime.
Sapevo che non era vero, perché le donne in travaglio dicono tante cose che magari non pensano.
Sapevo che non mi odiava, ma sapevo benissimo che era arrabbiata con me, ed aveva ragione.
Mi vennero in mente tutti quei momenti sprecati ad odiarci e l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era quanto l’amassi.
 
 
--------------------------------------------------------------------------------------------------
 
“a che nome avevi  pensato?” le chiesi.
Eravamo sul divano, lei era seduta e io ero steso con la testa appoggiata sulle sue gambe, e con il ventre appena accennato che mi incastrava l’orecchio.
“non so sai, tu hai pensato a qualche nome?” mi chiese.
“si” risposi “se sarà una femminuccia Wiley, e come secondo nome Carly” dissi.
“mh si carini” mi rispose accarezzandomi i capelli.
“se sarà un maschietto, David” le dissi.
“David?” mi chiese
“non ti piace?”
“non so, è comune. Avrei preferito tipo, Ethan, Jace o Dakota”
“e allora?”
“e allora, voglio che mio figlio, nostro figlio sia speciale”
“ma lo sarà, David significa ‘amato’ e lui sarà amato, molto” gli spiegai
“non so, non mi convince”
“a me piace”
“deve piacere a me, la tua opinione è irrilevante” mi disse scherzando.
“oh!” sobbalzò Sam.
“cosa?” le chiesi preoccupato alzandomi.
“niente, si vede che al bambino non piace il nome David” disse.
La guardai senza capire.
“mi ha dato un calcio” mi spiegò.
“oh davvero? Posso sentire?” le chiesi entusiasta.
Lei annuì.
Poggiai la mia mano sul sua pancia e aspettai che il bambino calciasse.
Passarono pochi minuti e poi lo sentii muovere. Ero al settimo cielo.
Stavo per diventare padre di un bambino concepito con la donna della mia vita, non potevo essere più felice di così.
“cavolo!” esclamai “calcia forte”.
“già, spero che non prenda tutto dalla madre, altrimenti saresti nei guai” mi disse ridendo.
“oh io spero che sia come te!” esclamai.
“come?” mi chiese lei confusa.
“così capirai quanto sia difficile per me sopportarti, e finalmente mi darai tutte le medaglie al valore che mi merito e mi farai una statua” gli dissi ridendo.
Lei sbuffò divertita alzando gli occhi al cielo.
“ah solo nei tuoi sogni Benson, solo nei tuoi sogni” disse.
“siamo sposati, e ancora mi chiami per cognome?” le chiesi divertito.
Ma non ottenni nessuna risposta, mi voltai a guardarla, e mi innamorai di lei un’altra volta, si era addormentata in posizione fetale e si teneva la pancia, come per proteggerla, per proteggere quella piccola forma di vita che si stava creando, e capii che il nome David era perfetto.
Perché quel bambino sarebbe stato amato con tutto l’amore possibile che due persone possono dare.
 
--------------------------------------------------------------------------------------------------
 
“Sam devi spingere!” la incitò il medico “devi farlo, il bambino sta per uscire”.
“no! Non posso! Dannazione!” piagnucolò Sam.
“Sam” tentò Carly.
“NO!” urlò lei “non doveva andare così!” disse in lacrime.
“mi dispiace” sussurrai impotente.
“Non voglio farlo da sola…” sussurrò.
Mi si strinse il cuore.
“ehi, non sarai sola, ci siamo noi, coraggio” le disse Cat scambiandosi delle occhiate con Carly.
“non è lo stesso…” disse.
“sono qui amore, sono qui” ripetei per la milionesima volta.
“lo so Sam, sappiamo che avresti voluto Freddie al tuo fianco, che lui avrebbe voluto essere al tuo fianco. Per darti coraggio, per asciugarti le lacrime, per tagliare il cordone. Ma se ne è andato, e tu non puoi cambiare questa cosa” le disse Carly.
“lui ti amava tanto Sam, e tu amavi lui” le disse Cat.
“si tantissimo” sussurrai. Ma lei non mi sentiva.
“quindi, devi avere questo bambino e amarlo per entrambi” le sussurrò Carly ormai in lacrime.
Sam annuì, e continuò a spingere e urlare, mentre il mio corpo veniva scosso da un altro ricordo, l’ultimo della mia vita.
La mia morte.
 
 
--------------------------------------------------------------------------------------------------
 
 
Non avevo notato il camion arrivare se non qualche secondo prima che mi schiantassi contro di esso.
 Le persone dicono che prima di morire, rivivi tutta la tua vita.
Io vidi soltanto la mia vita, da Sam in poi. Rividi lei e il bambino che stava per nascere.
Non avevo paura di morire, avevo paura di lasciate Sam e quella creaturina che doveva ancora nascere. Non volevo abbandonare mio figlio come fece mio padre, non volevo farlo crescere senza di me. Non volevo che Sam soffrisse.
E poi sentii le sue urla.
Chiamava il mio nome.
Mi girai verso di lei e la vidi piangere rannicchiata sopra qualcosa, o qualcuno. Capii che c’era qualcosa non andava bene.
Guardai meglio il corpo, e con orrore vidi che ero io. le mie braccia, il mio viso erano ricoperti di tagli e di sangue.
Indietreggia inorridito.
No, non poteva essere. Ero morto…
“torna da me… ti prego” mi ripeteva dondolandosi seduta a terra, con il mio corpo appoggiato sul suo grembo.
Mi accovacciai vicino a lei.
“Sam, vorrei tanto tornare indietro” le dissi piangendo “mi dispiace” sussurrai.
Lei continuava a piangere, poi vidi arrivare Spencer e Carly.
“Oh mio dio!” esclamò Carly.
Spencer rimase muto.
“ragazzi, mi dispiace” dissi.
Spencer cercò di far allontanare Sam, ma lei si scostò bruscamente.
“andata via!” urlò “non toccatelo!”.
Ma i paramedici la fecero allontanare e Sam si rifugiò tra le braccia della sua migliore amica.
La guardai piangere e disperarsi. Per un momento pensai a me… cosa avrei fatto ora?
 
--------------------------------------------------------------------------------------------------
 
 
“un’ultima spinta!” le disse il dottore.
L’ennesimo urlo si Sam e poi un pianto di un bambino.
“è un maschio!” esclamò felice Cat.
“un maschio…” le fece eco Sam sorridendo.
Gli diedero il bambino tra le braccia e lei iniziò a cullarlo.
“ciao, piccolo” disse Sam mentre nuove lacrime le rigavano le guance.
“ti voglio tanto bene, non ti farò mancare nulla, tranne-“ si bloccò di colpo facendo una smorfia.
“mancherò io” sussurrai finendo la frase per lei.
Mi avvicina al letto e guardai mio figlio, il mio amato figlio.
“ehi campione” sorrisi.
“è bellissimo” esclamò Cat.
“si lo so. Assomiglia a Freddie” disse Sam.
Sorrisi.
“come lo vuoi chiamare?” le chiese Carly.
“a me piaceva tanto Jace, ma-“ sospirò “ma a Freddie sarebbe piaciuto David, perché significa ‘amato’” disse “e lui sarà amato, tanto”.
“mi manca” disse subito dopo.
“mi manca tantissimo” sussurrò baciando David sulla fronte.
Cat e Carly si guardarono.
“vuoi restare un po’ da sola?” le chiese la bruna.
Sam annuì leggermente.
Le due ragazze uscirono dalla stanza.
“Freddie, dannazione, sui un’idiota” disse alla stanza che credeva essere vuota.
Mi ritrovai a ridere per le sue parole, era pur sempre Sam.
“io ti amo” disse “anche se è durata poco. Io non sono mai stata veramente importante per qualcuno, non ero abituata ad essere amata e ti trattavo male” disse “mi dispiace” sussurrò in lacrime stringendo David più forte, quasi avesse avuto paura di poterlo perdere in quel momento.
 
“ti amo anche io…” le sussurrai all’orecchio, sperando che mi potesse sentire.
Bacia mio figlio sulla fronte.
“sarò sempre con te ragazzino, non far arrabbiare la mamma, che poi sono problemi tuoi eh” disse ridendo “ ti voglio bene”.
Guardai un’altra volta Sam.
La bacia sulle labbra, cercando, sperando, che sentisse qualcosa, un piccolo calore, un piccolo tocco, ma non eravamo nel mondo delle favole.
“è tutto così ingiusto” sussurrai sul punto di piangere, di nuovo.
 
Mi allontanai da loro e mi avvicina verso una luce bianca, avrei aspettato la mia famiglia, ci saremo riuniti prima o poi, ne ero sicuro.
Mi voltai un’ultima volta per guardarli, prima che tutto diventasse buio.
 
 






 
Angolo  della ritardataria senza cuore che uccide le persone a caso mio!
 
Ehii salve popolo di efp, come va? Io non mi lamento.
E’ l’una e mezza di notte e io sono qui con questa One-Shot di 2.019 parole.
L’ho scritta in un lampo e sotto la tirannia di una mia amica, che mi ha dato l’idea per la storia, visto che ultimamente non ho un briciolo di ispirazione.
 
Prima che mi lanciate pantofole contro, vorrei chiedere umilmente scusa per il fatto che non ho aggiornato ne la storia “qui stiamo cadendo nel ridicolo” e “why everthing is so complicated?” so che devo aggiornale, ma non ho una straccio di idea, il sole mi ha fuso il cervello e vi chiedo di appettare ancora un po’.


 Ringrazio tutte le persone che leggeranno questa storia, ma manderò un bacino solo a chi la recensirà aahahhahaha ;)
Okay penso di aver detto tutto, eh niente, forse è meglio che vado a dormire.
Vi mando un saluto e… Ciauuuu!
   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > iCarly / Vai alla pagina dell'autore: Evie Frye