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Autore: Dihe    04/09/2015    5 recensioni
Per il compleanno del caro Donnie, anche se un po' in ritardo ^^'. E' un po' diversa dalle altre (che sono andata a leggere), ma spero vi piaccia comunque.
Dal testo:
"Donatello s’immobilizzò per un attimo. La tempesta continuava ad infuriare e nemmeno il fracasso delle strade ingombre di automobili stridenti poteva eclissare quel pazzo turbinio. Le gocce di pioggia gli scivolarono fra le labbra e sussultò. No, non era pioggia…"
Genere: Azione, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Nuovo personaggio, Raphael Hamato/ Raffaello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Green to go...'
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__Acqua Salata__


Il caldo era afoso, soffocante. Le sferzate di acqua ghiacciata lo lacerarono, infrangendosi sui tetti grigi, sulle strade grigie. Era la prima sera di settembre, già polverosa e dal sapore di tè nero.
«Odio… il primo settembre! Tra quattordici giorni tornerò a scuola, e come spiegherò le occhiaie ai miei?»
«Se non altro non vedrò questi detestabili quattro per sei ore e cinquantaquattro minuti al giorno compreso il sabato.»
Parata, affondo, tondo. Una danza continua e prevedibile, forse anche noiosa. L’acqua scendeva a secchiate, facendo bruciare gli occhi, facendo scottare le guance, arrossando la punta del naso.
«Mi stai dicendo che non ti mancheremo nem…meno un po’?»
«Di sicuro tu no, Leonardo.»
Schivata. Ripiegata. Affondo.
«Il tuo compleanno… Donnie» disse Helen, tanto per riprendere fiato «è il più divertente finora.»
«Non fate complimenti.» gemette Laura, squarciando lo scheletro metallico di un Ninja Robot.
«E’ di-… nuovo colpa tua?!» esclamò stridulo Donatello, la pioggia ad inondargli il viso e soffondergli gli occhi ramati di stanchezza.
«Aicha mi ha aiutato, ancora.»
«…Tutto per te, Donnie.» Aicha respirò avidamente, i polmoni rattrappiti dagli ansimi, le ciocche castane e quella ciano incollate alla fronte.
Salto. Tondo. Parata. Shredder troneggiava sul tetto difronte, rialzato, proteso a toccare il cielo livido con l’elmo di metallo. I Ninja Robot mostravano le armi come un predatore fa con le fauci irte di zanne, Karai volteggiava fra i soldati ai suoi comandi.
«Questa volta, perché?» domandò Zoey, la gola graffiata ed i muscoli pulsanti.
«Tutte le – nh – informazioni sul passato di Helen…»
«…In cambio di uno scontro faccia a faccia… Sempre… Che lo vinciamo.» concluse Laura per Aicha, mentre la bruna schiavava l’attacco simultaneo di due robot con una scivolata, e si rialzava da terra con un colpo di reni.
«Non ce le darà mai.» osservò Giulia, schiena a schiena con Raph.
«Tentar non nuoce.»
«In questa situazione sì, invece.» le contraddisse Bianca, curvandosi sulle ginocchia per un attimo.
Era un vero peccato, avevano già organizzato tutto. Cristina e Zoey avevano preparato la torta, le altre avevano addobbato cucina e salotto ed i quattro fratelli erano usciti per la solita ronda notturna, tanto per allontanare Donatello dalle fogne. Quando poi era arrivata quella balbettante e sconnessa telefonata da Mikey, avevano dovuto mandare a monte i festeggiamenti, lasciando i pacchi incartati ad impolverarsi sul pavimento davanti al sofà.
Helen raggiunse Leonardo, dandogli manforte contro Karai, che roteava il wakizashi.
«Ti abbiamo preparato una festa a sorpresa!» esclamò improvvisamente Cri, saltando sul parapetto.
«Che ora non è più una sorpresa.» Zoey si piegò in avanti mentre Mikey abbatteva il ninja robot alle sue spalle.
«Abbiamo anche preparato la playlist e – ah! – abbiamo scelto… l’ultima canzone, da cantare tutti insieme.» aggiunse Giulia, trattenendo un urlo quando la lama di un Ninja Robot le scavò nella carne dell’avambraccio.
«The Scientist.» disse Aicha, affiancando Donatello, mentre Helen e Leonardo cominciavano ad intonare la melodia, e Laura teneva il ritmo con i piedi mentre sfracellava i robot con i cavi metallici della sua arma.
«Questions of science, science of progress…»
«…Could not speak as loud as my heart…»    
Shredder atterrò grave sul tetto, ringhiando infastidito «L’unica musica che sentirete sarà il rumore delle vostra ossa spezzate, e la vostra marcia funebre!»
«Teoricamente non possiamo sentire la nostra marcia funebre se siamo morti e chiusi dentro alle bare.» lo corresse Laura, parlando velocemente come era solita fare quando si cimentava in osservazioni tecniche e psicologiche.
«Secondo me non ha gradito!» gracchiò Mikey, quando Shredder si scaraventò addosso ad Aicha, Donnie e Laura, i quali schivarono con fatica il tondo repentino delle sue lame. Giulia e Zoey attaccarono l’uomo da dietro, non riuscendo ad infierirgli più di un misero graffio sulla schiena larga e possente.
«Quindi devo presumere che il vostro regalo sia questo? Una morte poetica sotto la pioggia?» sorrise istericamente Donnie.
«A dire il vero ti abbiamo comprato nuove attrezzature per il laboratorio.» ansimò Bianca, scaraventando a terra l’ennesimo Ninja Robot.
«Ed io ti ho fatto una statuetta di argilla nelle ore di arte.» sibilò Laura, osservando il sangue impregnarle la maglia a quadri scuri ed il gilet tortora «Perché sei il mio preferito. No, scherzo, solo nei miei incubi lo sei.»
«Io… ti ho cucito un pupazzo.» Aicha gemette sommessamente, arretrando.
«Io e Bianca ti abbiamo fatto una specie di disegno cubista.» disse Cristina, spalleggiata dalla maggiore.
«Hel ed io ti avremmo cantato le canzoni della playlist.» soffiò Leo, scaraventandosi dall’alto su Shredder.
«Io e Mikey avevamo preparato una piramide di cupcake a cui abbiamo messo di guardia Ice Kitty.» esclamò Zoey, trapassando i robot.
«Mentre io e Raph ti abbiamo comprato un’enciclopedia di biologia, per… aiutarti a creare l’Antimutageno.» concluse Giulia, mandando un affondo a vuoto contro Shredder.
Donatello s’immobilizzò per un attimo. La tempesta continuava ad infuriare e nemmeno il fracasso delle strade ingombre di automobili stridenti poteva eclissare quel pazzo turbinio. Le gocce di pioggia gli scivolarono fra le labbra e sussultò. No, non era pioggia…
Fu come se si risvegliasse, e vide le luci sui palazzi ed il baluginio inquietante delle armi taglienti, e la strada scintillare sotto l’acqua. Vide il viso di Aicha, l’espressione accigliata e determinata, i capelli dibattersi in ogni direzione, la ciocca celeste risaltare sul pallore della pelle olivastra. Fu un attimo, l’afferrò con fermezza per l’esile polso e la baciò profondamente come dopo un lungo inverno.
«Ma fate schifo!» le voci sembrarono echeggiare da chilometri di distanza.

…La pioggia non è salata.

Parallelepipedo Autrice (perché se contiamo anche lo spessore del telefono o computer che sia è una figura tridimensionale)

Allora, buongiorgio a tutti. Questa piccola one shot è per il compleanno del caro Donnie, per me “Mikado-man”. E’ un regalino in ritardo, ma spero possiate aver apprezzato tutta la mia buona volontà :). Come al solito non ho molto da dire ^^’.
Ecco, come pensate finirà il combattimento? Moriranno tutti- No, non è vero. Lascio a voi il piacere di immaginare il finale che preferite. (Ciò significa che non ho voglia di pensarlo io).
Spero abbiate gradito :).
Baci,
Dihe  

   
 
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