Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: Invent    04/09/2015    3 recensioni
A Osaka si verificano quattro omicidi eseguiti nello stesso modo, tutti uomini le vittime. Vicino ai corpi viene trovato un cartoncino ognuno con un nome di un liquore diverso. I quattro liquori sono Korn, Chianti, Vodka e Vermouth. Ciò fa pensare che ci sarà un altro omicidio con il nome Gin. Si nasconderà sul serio l'organizzazione dietro questo caso? Scopritelo leggendo i capitoli!
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Shinichi corse subito a casa Hattori. Durante il tragitto, di circa tre chilometri, non faceva che pensare ad altro che alla sua Ran, ma poi gli sorse un dubbio. Come avrebbe fatto con Conan? A circa un chilometro da casa, fermò bruscamente la sua corsa. Questo pensiero era un fulmine a ciel sereno. Non trovava una soluzione o se le trovava, era troppo sgamabile e Ran non ci avrebbe creduto di certo. Era completamente assorto nei suoi pensieri e non si accorse che, proprio dietro a lui, stavano arrivando due persone che conosceva molto bene: Heiji e la sua amata Ran! Già, per un detective del suo calibro doveva essere stato un brutto colpo, non aveva pensato al fatto che, non parlando dell'antidoto nel messaggio, i due sarebbero subito corsi a casa. "Che errore da Goro" pensava Conan tra se'. La ragazza, appena scorse il piccolo, corse verso di lui e lò abbracciò forte. A quel puntò Edogawa arrossì, finchè Heiji chiese che cosa fosse successo. Il piccolo investigatore non sapeva molto bene come si sarebbe dovuto comportare, ma ebbe un colpo di genio. " Ah, prima che mi dimentico Ran, tu non dovevi andare a fare shopping con Kazuha alle sei di questo pomeriggio?". La ragazza sobbalzò e in preda al panico, ringraziò Conan di averle ricordato l'impegno e corse via, visto che mancava circa un quarto d'ora. I due detective si ritrovarono soli e Shinichi raccontò l'accaduto e il fatto dell'antidoto al suo amico. Quando finì, Heiji era da una parte entusiasta, ma dall'altra triste perchè avrebbe voluto partecipare all'azione. Kudo rimase un po' scioccato e divertito da quest'ultima affermazione di Hattori e gli scappò un sorrisetto. Inutile dire che il detective dell'ovest non si fece sfuggire questo gesto e iniziò a urlargli contro, attirando anche l'attenzione di qualche passante.

Quando rientrarono a casa, Conan chiese al suo amico di poter entrare da solo nella camera di Ai. Heiji, anche se leggermente deluso, acconsentì senza fare tante storie. Shinichi bussò alla porta e la scienziata venne subito ad aprirgli. Lei lo guardava con sguardo quasi materno. Infatti Conan le chiese se si stesse sentendo male. Dopo quella domanda, l'atteggiamento e l'espressione di Haibara tornarono improvvisamente quelli di sempre, e rispose stizzita:" Volevo solo essere più carina per questo grande evento.- qui sfoggiò un grande sorriso e continuò con tono orgoglioso- Visto che sono riuscita a terminare l'antidoto.". Conan, impaziente come un bambino dell'età che dimostrava con il suo corpo rimpicciolito, le chiese subito di consegnargli il farmaco. " Mi dispiace deluderti- disse Haibara- ma prima Conan dovrà sparire da questa vita e tornare dai suoi genitori!" "Che cosa intendi dire?" chiese incuriosito Shinichi. La scienziata fece un bel repiro e illustrò il suo piano:" Semplice, per non attirare sospetti dovrai informare gli altri che i tuoi genitori sono tornati in Giappone e che, anche se il professore è ancora al suo "convegno", io posso stare dai tuoi per alcuni giorni. In questo modo potrai prendere l'antidoto a casa tua e tornare qui con le sembianze di Shinichi per risolvere questo mistero dicendo che sei stato informato da Heiji. Naturalmente dovrai domandargli se per lui va bene e se può farti la cortesia di tenerti aggiornato sul caso, ma sono sicura che non avrà nulla in contario." Alla fine delle parole di Ai, Conan mostrò un bellissimo sorriso: era entusiasta. La scienziata aveva trovato un piano molto ingegnoso per tirarlo fuori dai guai e non era costretto a dire la verità a Ran. Certo, quest'ultima parte da un lato gli piaceva, ma dall'altro no perchè mentire non era nel suo genere. Detto questo, Ai cominciò a fare le valigie e Kudo uscì dalla stanza.

In salotto, Heiji guardava la televisione, ma sempre con l'orecchio teso verso la camera della scienziata. Quando Conan uscì, il ragazzo di Osaka balzò in piedi in cerca di buone notizie. Kudo gli raccontò la conversazione che aveva avuto con Ai e Hattori accettò entrambe le sue richieste. Adesso non restava che informare i signori Kudo e il dottor Agasa. Shinichi telefonò ai suoi e si misero d'accordo che alle diciotto del giorno seguente i genitori lo sarebbero passati a prendere. Per la fortuna di Conan, i suoi erano tornati in Giappone per una vacanza estiva a Kyoto e quindi non c'erano problemi per venire a Osaka. Il dottore rimase meravigliato da quello che Conan gli stava raccontando e disse che quando Ai sarebbe ritornata a casa le avrebbe dovuto dire di più. Mentre parlava con Agasa, il piccolo detective sobbalzò e chiuse in fretta la telefonata: doveva informare Ai di Vermouth! Fece uno scatto fino alla stanza di Haibara che aprì la porta con aria sorpresa e curiosa. Edogawa le raccontò del vecchio che poi si rivelò essere Vermouth e del loro patto. Ai, incredula, non sapeva bene cosa dire. Sapeva che si trovavano in un punto importante nella loro lotta e anche se sarebbe molto pericoloso, non aveva senso mollare proprio adesso. Così disse delle parole che stupirono Conan:" Ok, mio detective, ora risolvi il caso!". Detto ciò gli intimò di andarsene, chiuse la porta e tornò alla sua attività precedente. Quelle parole, dette poco prima dalla scienziata, erano un enigma nella testa dell'investigatore in erba. Aveva usato l'aggettivo mio. Perchè? Forse provava qualcosa per lui, ma non aveva il coraggio di confessarglielo? Tuttavia, Shinichi decise di non rifletterci più di tanto adesso, doveva comunque trovare il modo di annunciare la notizia dell'allontanamento del suo piccolo alter-ego.

La cena di quella sera era a base di sushi e tutti lo apprezzarono. La mamma di Heiji ne fu molto contenta e come al solito, ricevette molti complimenti per la sua cucina. Dopo che tutti furono sazi, Conan decise di informare i presenti della sua partenza e di quella di Ai. Esordì:" Vi devo dire una cosa importante.". Calò un gran silenzio e tutti intendevano ascoltare. Edogawa continuò in tono serio e leggermente triste:" Bhè... i miei genitori sono tornati in Giappone e...- esitò cercardo di trovare le parole giuste di fronte a quel momento difficile- hanno detto che devo tornare da loro. Domani verranno a prendermi alle sei del pomeriggio e con me terranno anche Ai per alcuni giorni finchè il dottore torna dal suo convegno.". L'atmosfera da allegra divenne triste. Ran stava per scoppiare in lacrime e Kazuha, seduta vicino a lei, si mise subito a consolarla. La figlia di Goro non credeva alle sue orecchie. Ormai Conan era il suo fratellino e vederlo andare via era così difficile. Ci si era troppo affezionata dopo più di anno. Così disse di dover andare in bagno dopo scoppiò in un pianto disperato. Intanto il famoso investigatore privato, nonostante trattasse sempre male il piccolo durante le indagini, fece fatica a trattenere le lacrime e Shinichi ne fu molto felice. 

Quella notte per il piccolo Edogawa fu insonne. Lo stesso vale per Ran. Il primo per due motivi: la possibile vittoria contro l'organizzazione e ritornare dalla sua "amica d'infanzia" con il suo vero corpo. Invece, la ragazza non riusciva a capacitarsi che il suo "fratellino" si allontanasse da lei.

La mattina seguente Kazuha propose alla sua amica di invitare Conan e stare sola con lui. Ran sorrise alla karateka e propose al piccolo di andare in giro per la città. Prima che Heiji potesse dire che avrebbe dovuto lavorare sul caso, Edogawa accettò. I due visitarono i più importanti luoghi della città e si divertirono molto. Alle cinque, quando si resero conto di dover tornare a casa, dai due volti allegri che avevano, diventarono cupi. Arrivarono a casa Hattori alle cinque e mezza e circa trenta minuti dopo arrivarono i signori Kudo, sempre travestiti per non farsi riconoscere. Prima di partire, Conan fu chimato da Ran che lo strinse a se' dicendogli:" Tu sei un  bambino molto intelligente, non farti mettere i piedi in testa da nessuno. Diventerai qualcuno. Ti verrò a trovare qualche volta. Ciao mio piccolo detective.". Conan, ancor prima di poter arrossire, venne chiamato dai suoi e salì in macchina alla volta dell'autostrada. Adesso il suo unico pensiero era quello di tornare Shinichi e smascherare sia il criminale dietro questo caso, sia l'organizzazione. Però, in fondo al suo cuore, il suo unico motivo di vera gioia per la realizzazione dell'antidoto definitivo era la sua Ran.
   
 
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