04/09/2015
4 recensioniPaura di sprofondare
Scott chiuse con uno scatto il libro che aveva letto nell'ultima ora e sbadigliò. Diede un'occhiata all'orologio ed era sinceramente scioccato dal fatto che mancassero già dieci minuti alle ventidue. Era stato davvero così preso dalla dannata economia? Si sollevò dalla scrivania e spense la lampada. Si sfilò maglietta e pantaloni e si arrampicò sul letto, sollevò le coperte fino agli occhi e poi li chiuse. Non era passato neanche un minuto prima che qualcuno bussasse alla porta, e Scott sapeva già di chi si trattava.
"Vieni dentro" sussurrò.
La porta si aprì cautamente e Isaac entrò con un sorriso timido. Chiuse la porta alle sue spalle e si fermò davanti al letto, le braccia nascoste dietro la schiena.
"Mi dispiace per averti svegliato ancora. E' solo che non sono riuscito a dormire in queste ultime notti... Da solo."
"Non mi devi spiegazioni" Scott stava già facendogli posto nel proprio letto. Sollevò le coperte e l'osservò: "Hai intenzione di venire oppure no?"
Gli occhi di Isaac si illuminarono. Si sfilò i pantaloni della tuta e si infilò nello spazio accanto a Scott. "Grazie per permettermi di dormire qui."
"Amico, non devi ringraziarmi ogni cinque secondi. E non devi chiedermi di dormire nel mio letto, puoi venire quando vuoi."
"Beh, sarei venuto prima ma ti ho sentito voltare le pagine del tuo libro" si giustificò Isaac al suo orecchio. "Sai, l'udito da licantropo può tornare utile."
Scott sorrise e avvolse un braccio intorno alla vita di Isaac, appoggiando poi il capo sul petto dell'altro. "Devi smettere di avere incubi", sussurrò. Isaac, semplicemente, annuì. "Scott, credimi, ci ho provato. E' come se, ogni volta che chiudo gli occhi, ogni cosa brutta che mi sia mai capitata emerga di nuovo. Ho paura di dormire."
"Cosa ti spaventa?"
"Mio padre" confessò Isaac con un profondo sospiro. "So che è morto, ma è sempre nei miei sogni. Mi rinchiude sempre in posti minuscoli, come armadi e congelatori." si interruppe mentre la pelle d'oca prese a rivestire la sua pelle, nonostante Scott lo stesse stringendo a sé.
"Non pensarci neanche" gli rispose. "Sono qui per proteggerti, ora. Non permetterò a nessuno di ferirti ancora in quel modo."
Isaac sorrise intenerito e affondò una mano tra i folti capelli di Scott."Vorrei che fosse così semplice."
"Possiamo fingere che lo sia."
"Possiamo fingere nei nostri sogni" sospirò Isaac con fare malinconico.
Scott sbadigliò e sorrise, per poi ammettere:"Sono davvero stanco."
Isaac gli accarezzò la schiena e lasciò la propria mano dov'era. "Dormi pure, sarò ancora qui domani mattina."
Scott dissentì col capo: "No, dovrei essere quello che è qui per te."
"Scott, va tutto bene, fidati. Semplicemente sapendo di averti vicino, mi sento dieci volte più al sicuro."
L'Alpha annuì soltanto, le palpebre troppo pesanti per rimanere aperte. Afferrò la mano di Isaac e la strinse forte, finché non scivolò nel sonno.
Isaac si sistemò meglio nel letto di Scott e avvolse il braccio libero intorno alla sua vita. Sorrise tra sé, pensando che in alcuni momenti non poteva credere a quanto fosse fortunato.
Come poteva essere sdraiato a letto con la persona che amava di più al mondo se solo pochi mesi prima era rinchiuso in un congelatore? Isaac respinse i brutti ricordi e chiuse gli occhi.
Il peso di Scott su di lui lo teneva ancorato, non aveva più paura di sprofondare. Scott era tutto ciò di cui aveva bisogno.