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Autore: eolide98    05/09/2015    3 recensioni
Will Solace ha una cotta per Nico Di Angelo da un bel po' di tempo. Ma quando, finalemnte, riesce ad invitarlo ad uscire, un evento improvviso manda tutto a rotoli.
cosa succederebbe se i due ragazzi si trasformassero in dei supereroi? Tra squadre speciali, nemici potentissimi e compagni poco affidabili i due impareranno a conoscersi a vicenda, a comprendersi, e, forse, anche ad amarsi.
Una storia che mette in crisi l'idea del fumetto, stravolgendone i contenuti ed alterandone la realtà!
Dal testo: "-Nico andiamo via!- disse Will. -Qualunque cosa sia questa roba non ci riguarda, non voglio che mi impianti strana roba addosso!- Nico annuì, ancora leggermente scosso. I due tentarono di tornare indietro. Purtroppo il meteorite completò la sua “analisi” prima che i due ragazzi avessero avuto il tempo di fare anche solo un passo.
-Attivazione delle modalità di impianto I45, I46, I70, bypassare protocollo di sicurezza 14bis-. Le due pietre iniziarono a risplendere. Will afferrò la mano di Nico ed i due iniziarono a correre.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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INCONTRO SOTTO LE STELLE

 

 

 

 

Will sorseggiò il suo orribile caffè amaro con lentezza, osservando l'esile figura di Nico Di Angelo che si dirigeva verso la sua classe, ripetendosi un altro paio di volte di essere un emerito imbecille.

Quando il ragazzo era uscito di casa, quella mattina, si era ripromesso, più e più volte, che sarebbe riuscito ad invitarlo ad uscire. Purtroppo, principalmente a causa della sua stupida lingua che si era paralizzata non appena aveva intravisto una certa zazzera di capelli scuri e due splendidi occhi neri venire verso di lui, era a stento riuscito ad offrirgli un orribile caffè alle macchinette. E, tanto per aumentare la già elevata componente di imbarazzo e stupidità, Will, un po' troppo concentrato su Nico, si era dimenticato di mettere lo zucchero nel suo caffè.

“Idiota” si disse il ragazzo, dirigendosi pigramente verso la sua classe. Intravide Jason, il suo migliore amico, che stava appoggiato allo stipite della porta.

-Allora, ci sei riuscito?- chiese il ragazzo con un enorme sorriso dipinto sul volto. Jason Grace, compagno di banco ed amico di Will, era uno dei più grandi rompiscatole della terra. Fin da quando aveva saputo della cotta di Will per Nico Di Angelo che, tra parentesi, frequentava il suo stesso corso di arte, aveva iniziato a dargli il tormento. Jason adorava sia Will che Nico ed avrebbe dato qualsiasi cosa perché quei due si mettessero assieme. Per “facilitare le cose”, come diceva lui, si era auto-nominato supremo consulente amoroso del povero Will e si ostinava a dargli stranissimi consigli per “far cadere Nico ai suoi piedi”.

-Jas... Non ti riguarda!- Non era arrabbiato con Jason, solo... ecco, detestava il fatto che si impicciasse in faccende che non lo riguardavano.

-Okay, ho capito, non ci sei riuscito. Beh, non preoccuparti! Lo zio Jas è qui apposta per darti una mano!- Jason afferrò Will per una mano e lo condusse lungo il corridoio, schivando occasionalmente i poveri malcapitati che si trovavano sulla loro strada.

Il ragazzo si rese conto che il bersaglio di Jason era la classe di Nico Di Angelo quando era ormai troppo tardi. I due si trovavano davanti alla porta ed il suo “Supremo consulente amoroso” stava proprio per bussare, quando una donna con un grosso paio di occhiali diede un colpetto di tosse, spingendo entrambi i ragazzi a girarsi.

-Will Solace e Jason Grace, potrei cortesemente sapere cosa ci fanno due dei miei alunni fuori dalla loro classe durante la mia, e sottolineo mia, ora?- La professoressa Diflor era una donna giovane e simpatica, dal viso particolarmente dolce. Portava un grosso paio di occhialoni neri che le mettevano in risalto il colore degli occhi. Sorrideva, nonostante i due non fossero stati autorizzati a lasciare la classe.

-Professoressa!- Jason salutò l'insegnate con un sorriso, mostrando, orgoglioso, il povero braccino di Will intrappolato nella sua mano destra.

-Ecco, prof, ha proprio ragione, dobbiamo tornare in classe, anche perché sarebbe davvero un peccato perdersi la spiegazione...- tentò Will.

-In realtà oggi io interrogo- lo bloccò la Diflor. -Perché siete qui, ragazzi?- chiese la donna con aria interrogativa, inclinando leggermente la testa. Jason rispose prima che Will potesse inventarsi una scusa.

-Prof, devo riuscire a fare in modo che Solace esca con Nico Di Angelo. Gliene ho parlato no?- Una scarica elettrica percorse la schiena di Will.

-Tu le hai detto che mi piace Nico?- disse il ragazzo, con aria tutt'altro che tranquilla.

-Per la miseria, Solace, finalmente ti sei deciso!- L'insegnante rifilò al ragazzo un sorrisone, per poi spostare lo sguardo verso la porta della classe di Nico, la terza A.

-Ma impicciarsi dei fatti miei è diventata una nuova disciplina sportiva? Che razza di insegnate è lei, prof? Mi metta una nota, mi sospenda e mi porti in classe, la prego...- supplicò Will. Ovviamente la Diflor era un po' troppo impegnata a lanciare sguardi di intesa a Jason per prestare attenzione a ciò che il suo alunno stava dicendo.

-Misericordia, Solace, ci sono cose più importanti dell'interrogazione di italiano! Adesso io chiamo la collega che sta qui in classe e la distraggo assieme al nostro signor Grace, tu, intanto, chiederai a Nico Di Angelo di uscire... altrimenti ti abbasso il voto? Quanto hai in italiano?-

-Nove... ma non capisco cosa c'entri! Insomma possibile che anche lei che dovrebbe essere un adulto responsabile...-

-SHHH!-lo bloccò la Diflor. -Vuoi che ti metta quattro?- La professoressa ticchettò la mano sulla superficie liscia della porta. Una voce roca ed esageratamente arcigna balbettò un mellifluo “Sii?” dall'altro lato della soglia. La Diflor spalancò la porta.

-Amanda!- sussurrò la donna, ingoiando saliva. Nella classe di Nico c'era la Gasser, una delle insegnati peggiori della scuola, nonché acerrima nemica della prof di italiano. La loro rivalità era nata anni prima, quando, durante un consiglio di classe, la Diflor aveva mandato la Gasser a quel paese, promuovendo un ragazzo che non andava molto bene nelle materie dell'arpia.

-Melissa, a cosa devo il dispiacere?- Sì, disse proprio dispiacere, alzandosi lentamente dalla sedia e fissando la Diflor negli occhi. Il confronto era assurdo: la prof di italiano non era alta, le guanciotte paffutelle si erano tinte di rosso ed il naso nascondeva un'assurda espressione corrucciata. La Gasser, al contrario, era alta e magrissima, le dita, ossicini pronti a ghermire chiunque, si tendevano e si contraevano ritmicamente. La gobba, leggera eppure ben visibile, le dava un'aria poco curata, e gli occhialetti nascondevano occhietti assetati di sangue.

-Avrei bisogno di Nico Di Angelo, cortesemente...- Will si augurò un “No” secco come risposta e ringraziò il cielo che la Gasser fosse in servizio (cosa abbastanza strana, ma si sa, l'imbarazzo e l'amore fanno fare cose assurde).

-Anche se non percepisco molta cortesia nel tuo tono di voce, Melissa, credo che il nostro signorino Di Angelo non abbia alcun bisogno di rimanere in classe, vista la sua media. Lascerò volentieri che venga via con te- sorrise melliflua la donna. -Ma Melissa, cara... perché hai bisogno di lui?- Il cambio di tono, da annoiato e chiaramente acido, a dolce era chiaramente una trappola. Quella donna voleva mettere nei guai la Diflor.

-Ehm, si tratta di un progetto riguardante la mitologia greca, professoressa. Solace- disse Jason indicando Will, -dovrà collaborare con Nico per ehm... portare a termine una specie di studio riguardo la commistione della religione antica e della moderna concezione dell'io... comprende?- Probabilmente il ragazzo non aveva alcuna idea di ciò che stava dicendo, ma l'arpia, un po' perché platealmente ignorante, un po' perché Nico Di Angelo la stava supplicando con lo sguardo, diede il suo consenso.

In meno di un minuto, i tre ragazzi e la prof erano fuori dall'aula dell'arpia. Will era completamente rosso.

-Solace, hai dieci minuti di orologio! Grace, con me in classe, che ti devo interrogare!- disse la Diflor, un sorriso enorme dipinto sul volto.

-Ma come, prof, dopo tutto quello che abbiamo passato... “Ci sono cose più importanti di un'interrogazione”, lo ha detto proprio lei- tentò il ragazzo. Per tutta risposta l'insegnate lo afferrò per la maglietta, trascinandoselo dietro e facendo l'occhiolino a Will, che, intanto, era ad un passo dal morire dalla vergogna.

 

Nico Di Angelo era fottutamente carino. I capelli, lunghi e scompigliati, gli ricadevano sulla fronte incorniciandogli il viso. Le labbra sottili nascondevano un sorriso e gli occhi, Dio i suoi occhi! Due pozze scure ipnotiche ed attraenti; Will ci sarebbe affogato molto, molto volentieri.

-Allora, Solace, volevi parlarmi?- Il ragazzo più grande rimase per un attimo interdetto. Nico aveva capito immediatamente che non era lì per uno stupido progetto sulla mitologia o qualsiasi altra cosa avesse detto Jason.

-Ehm... ecco... io...- Will si fece rosso come un peperone e portò una mano dietro la nuca, imbarazzato. -Ti… ti va un caffè alle macchinette?- Okay, era ufficialmente un disastro. Non poteva andare a finire ancora una volta così, non di nuovo.

-Will, senti, sono due mesi che mi guardi come se fossi uno stoccafisso, che mi offri caffè alle macchinette e che ti trovo sempre ad aspettare il tuo amico Jason dopo la maledetta ora di Arte. C'è qualcosa che devi dirmi? Mi stai per caso prendendo in giro? Perché se la risposta è sì ti avverto che non mi fa affatto piacere...- Nico incrociò le braccia al petto, imbronciandosi. E forse, ma solo forse, Will trovò tremendamente adorabile la sua espressione corrucciata.

-No, nono, non è assolutamente come pensi, io...-

-Tu cosa, Solace?- Will aveva il volto in fiamme. Probabilmente questa figuraccia sarebbe stata ricordata per decenni o secoli.

-Volevosaperesetiandavadiuscireinsiemequalchevolta...- disse tutto d'un fiato il ragazzo più grande, come a liberarsi il più in fretta possibile di un peso sullo stomaco. Will arrossì ancor di più e posò lo sguardo sugli splendidi occhi di Nico.

-Aspetta, vuoi dire che il motivo per cui hai passato gli ultimi due mesi a girarmi attorno, era che volevi chiedermi di uscire?- Will annuì.

-Ovviamente non devi accettare per forza... forse sono stato inopportuno, mi dispiace...- Il ragazzo stava proprio per andarsene, quando Nico lo afferrò per la maglia, spingendolo a voltarsi.

-Non ho detto di no...- Il ragazzino arrossì ed un sorriso enorme si dipinse sulle labbra di Will, che, colto da un improvviso slancio di felicità, lo abbracciò.

-Non mi piacciono gli abbracci, Solace- Will si staccò immediatamente, scusandosi con lo sguardo.

-Potremmo andare da Baccus, quella birreria al centro!- Nico lo bloccò immediatamente con un timido sorriso.

-Facciamo così: tu mi inviti ad uscire, ma il posto o scelgo io. Dammi la mano!- ordinò il ragazzino. Will, anche se un po' titubante, allungò la mano. Nico afferrò una penna che teneva nella tasca posteriore e scribacchiò qualcosa sul palmo destro di Will. - Questo è il mio numero di cellulare, scrivimi verso le sette e ci mettiamo d'accordo, va bene?- Probabilmente il ragazzo non aveva mai fatto su e giù con la testa così velocemente. Nico gli sorrise e rientrò in aula.

-Attento all'orario- gli raccomandò prima di oltrepassare la porta, -la Diflor aveva detto solo dieci minuti-. La porta si chiuse alle sue spalle e Will si diresse verso la sua classe, imprecando.

 

Esattamente nove ore e infiniti occhiolini ammiccanti di Jason e della Diflor dopo, Will era sotto casa di Nico. Lo era passato a prendere con il suo vecchio pick-up arancione, un trabiccolo a quattro ruote completamente distrutto, senza più il paraurti anteriore e con una porta bianca invece che arancio. L'auto era ancora accesa ed il ragazzo, da quasi cinque minuti, stava aspettando l'arrivo di Nico con moltissima impazienza. Si era messo addosso una camicia bianca, sbottonata fino al petto, e un braccialetto dell'amicizia stava allacciato al suo braccio sinistro. Portava dei bermuda azzurri, forse un po' in contrasto con il resto dell'abbigliamento, e delle converse bianche.

Quando Nico scese di casa, Will rischiò di avere un attacco. Era bellissimo. Indossava una semplice maglia nera attillata ed un paio di pantaloni grigi anch'essi abbastanza stretti. In pratica l'abbigliamento di Nico lasciava ben poco all'immaginazione e... a Will non dispiaceva per nulla.

-Ehi!- lo salutò il ragazzino, spalancando la portiera. -Perché hai la macchina?- chiese con aria interrogativa, inclinando la testa verso destra ed assumendo un'espressione terribilmente dolce.

-Credevo che dovessimo andare da qualche parte così...- Nico lo interruppe con un sorriso.

-In realtà, stasera ci sono le stelle cadenti, vorrei... cioè se a te va... mi piacerebbe andare in spiaggia a guardarle insieme-. Okay, Nico Di Angelo, oltre ad essere terribilmente carino, era anche squisitamente romantico. Will non aveva mai sorriso così tanto. Si catapultò giù dal pick-up rischiando di investire l'altro ragazzo e si lisciò per bene la camicia.

-Bermuda?- chiese Nico, improvvisamente ironico.

-Bermuda!- confermò Will, sorridendo. -Sono comodi, freschi e mi piacciono!- Nico alzò le spalle, con un mezzo sorriso dipinto sulle labbra.

 

Tra i due cadde un silenzio strano e leggero. Will si tormentava la mano destra, nel disperato tentativo di non rovinare tutto tentando di stringere quella del ragazzo che gli piaceva, e Nico che se la rideva sotto i baffi per la dolcezza sconfinata che Solace pareva mettere in tutto ciò che faceva. Arrivarono in spiaggia dopo pochi minuti. Era deserta, bellissima, illuminata dalla luna che si rifletteva sull’oceano e dalle stelle, e sia Will che Nico pensarono che non ci potesse essere posto migliore per un primo appuntamento.

-Allora, ci sediamo?- Will si rese conto che Nico era un po' teso, nonostante cercasse di non darlo troppo a vedere. Le guance erano leggermente arrossate e sembrava che fosse in ansia. Il ragazzo più grande si lasciò scivolare per terra. Nico lo osservò per un attimo e poi si stese accanto a lui, le loro braccia che si toccavano, procurando al povero Will Solace una scarica di brividi potentissimi. Il respiro del ragazzino che riscaldava l'aria e poi il suo odore, il suo meraviglioso profumo di gelsomino… l'autocontrollo di Will stava davvero per andare a quel paese.

-Mi piace qui...- disse il ragazzo più grande, nel tentativo di fare conversazione. Nico, per tutta risposta, gli si avvicinò ancora un po' fino a trovarsi con la testa praticamente sul petto di Will. Il ragazzo deglutì a vuoto ed osservò Nico. I loro sguardi si incrociarono ed il cuore di Will iniziò a battere all'impazzata.

-Sei davvero carino...- mugugnò Will, passandogli un braccio dietro le spalle ed attirandolo a sé.

“Okay” si disse, “ora devo baciarlo. Se non lo faccio adesso non lo faccio più. Il momento è perfetto!” Nico voltò il viso verso di lui e gli sorrise. Will fece tutto il possibile per non sciogliersi. “ADESSO”. Le braccia di Will fecero leva sul terreno ed i due ragazzi si trovarono faccia a faccia, respiro contro respiro. Will accarezzò con le dita il profilo del volto di Nico, spalancando la mano ed afferrandolo.

-Will...- lo interruppe Nico, posando una mano su quella dell’altro e scostandosela dal volto. -Non fraintendermi. Sei carino e mi piace starti vicino... ma non credi che dovremmo aspettare un po’? È la prima volta che usciamo assieme!- Il ragazzo arrossì fino alla punta delle orecchie, lasciando libere le spalle di Nico ed allontanandosi un po'.

-Ehm... mi dispiace...cioè...ehm...sono un imbranato...- Will si mise una mano sulla faccia, totalmente in imbarazzo.

-Solace, non ho detto che non puoi abbracciarmi o che non mi piaccia stare qui... solo... credo che prima dovremmo conoscerci meglio-. Le parole “abbracciarmi” e “conoscerci meglio” spinsero Will a rimettersi nella posizione precedente con un sorriso. Approfondire il rapporto voleva dire uscire ancora assieme, quindi frequentarsi… Aveva decisamente qualche possibilità di diventare il ragazzo di Nico Di Angelo!

Will stava appunto per stringersi un po' di più al suo “ragazzo-non-ancora-ragazzo”, quando una luce verde fece la sua comparsa in cielo.

-Una stella cadente!- esclamò Nico. Esprimi un...- La stella si avvicinava, ingrandendosi di attimo in attimo. Per un istante divenne di uno strano colore rosso, poi, superata l'atmosfera, tornò ad essere verde.

-Sta venendo verso di noi?- ipotizzò Will, terrorizzato. -ALZATI! ANDIAMO VIA!- Non fecero in tempo a muovere un passo. Il meteorite era ormai a pochi chilometri di distanza. Fuggire sarebbe stato inutile. Will maledisse gli dei, i santi e gli alieni: al primo appuntamento col ragazzo per il quale usciva di testa arrivava un meteorite a distruggere la sua città: FANTASTICO!

-Senti Nico- tentò di dire il ragazzo, -se dovessimo morire qui...- Non riuscì a finire di pronunciare la frase. La meteora era a pochi metri di distanza dalla superficie. Addio vita.

Will chiuse gli occhi ed il meteorite si fermò improvvisamente, a pochi centimetri dal suolo. I due ragazzi furono scagliati via. Will ebbe appena il tempo di stringere a sé Nico, mentre il terreno, i sassi e le piccole piantine, venivano sradicate e spazzate via dall'enorme forza generata dall’onda d’urto.

 

Will si portò una mano alla testa e si rese conto di essere ancora vivo. Nico gli stava appoggiato sul petto e... Dio...riusciva ad essere carino anche dopo che un sasso spaziale gigante lo aveva quasi ammazzato.

-E' un meteorite...- constatò il ragazzo più giovane, rialzandosi da terra. -Dovremmo andare a vedere-. I loro sguardi si incrociarono per un istante. Will studiò con attenzione la strana meteora fluttuante.

Era completamente verde. La superficie, però, non sembrava quella di un sasso, piuttosto, liscia com'era, ricordava una sfera perfetta. Era attraversata da righe orizzontali e verticali di un colore molto scuro, forse nero, che convergevano tutte in un solo punto di colore rosso.

-Forse dovremmo chiamare un team di esperti, la polizia, o chiunque altro...- Will aveva un po' paura. Fantascienza, film dell'orrore ed alieni non erano tra le cose che lui preferiva.

-Hai paura?- gli chiese Nico. Ed ovviamente, rispondere che era terrorizzato non gli avrebbe fatto fare una bella figura.

-Io, paura? Figuriamoci!- No, non aveva paura, se la stava letteralmente facendo sotto!

-Allora perché non clicchi su quel pulsante rosso?- gli chiese Nico, mettendosi dietro di lui e stringendogli la mano. Will ingoiò a vuoto e si decise a toccare il pulsante; quantomeno sarebbe morto stringendo la mano di Nico Di Angelo!

Il bottone reagì al suo tocco ed il meteorite si spalancò, rivelando due strane pietre colorate. La prima era bianca, splendeva di una luce accecante ed irradiava calore. Al suo interno vorticavano, quasi fossero scaglie di vetro, dei raggi colorati. Aveva forma sferica e sembrava fatta di diamante. L'altra era nera come l’ossidiana e di forma esagonale. La superficie, lucidissima, sembrava assorbire la luce irradiata dall'altra sfera. Al suo interno stava una sorta di spirale violacea, in contrasto con il colore nero del quale era fatta.

Will, incantato dalla pietra luminosa, la fissava come se ne dipendesse la sua vita. Avrebbe tanto voluto poterla toccare, ma l'istinto gli diceva che non sarebbe stata una scelta opportuna. Stava appunto per spiegare queste sue impressioni all'altro ragazzo quando una voce metallica proveniente da chissà dove parlò.

-Attivazione del protocollo di emergenza X12. Ricerca di forme di vita capaci di ospitare l'Angelus in corso-. Il meteorite luccicò per un attimo, lanciando un fascio di luce verde circolare che si fermò proprio all'altezza dell’addome di Will e Nico. -Ospiti individuati. Analisi delle capacità e delle caratteristiche individuali in corso...-

-Nico andiamo via!- disse Will. -Qualunque cosa sia questa roba non ci riguarda, non voglio che mi impianti strana roba addosso!- Nico annuì, ancora leggermente scosso. I due tentarono di tornare indietro. Purtroppo il meteorite completò la sua “analisi” prima che i due ragazzi avessero avuto il tempo di fare anche solo un passo.

-Attivazione delle modalità di impianto I45, I46, I70, bypassare protocollo di sicurezza 14bis-. Le due pietre iniziarono a risplendere. Will afferrò la mano di Nico ed i due iniziarono a correre. Il ragazzo più piccolo fu il primo a cadere per terra.

-Nico!- urlò Will, prima che una strana sostanza scura lo attaccasse all'altezza del cuore e lo gettasse a terra. Il mondo perse colore, mentre gli occhi del ragazzo si chiudevano.

 

 

N.D.A.

Eccomi tornato, amici ed amiche, con una nuova sfavillante, fic sui supereroi. Una solangelo questa volta. Una storia che è venuta fuori piano piano, durante il mio viaggio in Grecia. Una storia che ha preso forma durante la notte, lasciandomi con un grosso sorriso dipinto sulle labbra. Devo dire che, all'inziio, ero un po' indeciso tra il tema “Supereroi” ed il tema “musica”. Alla fine, soprattutto a causa dell'influenza della mia adorata beta ( che ringrazio) ho optato per questo genere di storia.

Questo primo capitolo è dedicato a Federico, un mio fan (è davvero la parola giusta) ed un mio amico, che ho avuto il piacere di conoscere grazie ad un GDR, ma soprattutto al suo ragazzo che, da bravo stalker, non conosco neanche. Credo che il nome sia Tommaso... caro Tommaso, se stai leggendo questa storia sì, sto parlando di te! Mi auguro che tu stia bene e che ti stia riprendendo dall'intervento e spero che le mie storie possano rappresentare una sorta di momento di svago durante le lunghe giornate settembrine che si affacciano all'orizzonte!

Ah, sappiatelo, pretendo un vostro commento, anche piccolo, anche un ciao..

 

Per voi altri piccoli e dolcissimi lettori lasciate una recensione ( anche piccola piccola ma, davvero, se non lasciate un vostro parere potrei andare in ansia, pensare che la storia non vi piaccia...) e se la storia vi è piaciuta aggiungetela alle seguite/ricordate ecc.

Se ancora non l'avete fatto vi consiglio di leggere le mie altre opere che trovate su entrmbi i miei profili ( wattpad e efp).

 

PROGRAMMA

Per i prossimi mesi le pubblicazioni avverranno in maniera differente rispetto al passato. La mia fic adventure edita solo su efp uscirà ogni DOMENICA (eccezionalmente per questa settimana di sabato) mentre questa fic di SABATO!

Una terza pubblicazione sarà introdotta almeno due o tre volte. Le pubblicazioni eccezionali sono di MARTEDI', su entrambi i profili. Se volete saperne di più su programmi e quant'altro la mia pagina facebook verrà presto aggiornata.

Potete contattarmi tramite messaggio o all'indirizzo e-mail eolide98@gmail.com

 

 

 

   
 
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