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Autore: Kikyo90    06/02/2009    3 recensioni
Si dice che niente unisce due amanti come l'amore, ma non é vero. L'amore, se mal visto da chi ti sta attorno, può condurre alla morte. Questa, é molto più potente dell'amore nell'unire due persone e Kikyo e Inuyasha lo scopriranno a loro spese. Fic terza classificata al concorso indetto da Roro e AryunaTheFox "Dall'aforisma alla storia".
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kikyo
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Nick: Kikyo90
Titolo della storia: I belong to you, you belong to me for ever.
Fandom: Inuyasha
Personaggi: Kikyo/Inuyasha
Note: One shot, AU
Rating: Arancione
Riassunto: Si dice che niente unisce due amanti come l'amore, ma non é vero. L'amore, se mal visto da chi ti sta attorno, può condurre alla morte. Questa, é molto più potente dell'amore nell'unire due persone e Kikyo e Inuyasha lo scopriranno a loro spese.
Aforisma scelto: “Dolce é l'alba che illumina gli amanti”- William Shakespeare


I BELONG TO YOU,
YOU BELONG TO ME
FOR EVER


-Forza Ayumi! Sbrigati, o faremo notte!
-Che cavolo, Claire! Un po' di pazienza...-aggiunse la ragazza, brontolando per il disappunto. Non a tutti fa piacere essere svegliate alle due del mattino per andare a fare trekking.
Quando arrivarono nello spiazzo verde, Ayumi depose il cestino della colazione sull'erba e si sedette, sfinita.
-Non dirmi che sei stanca?
-Ma no, si vede molto?! Ti ricordo che sono appena le cinque del mattino e che...
-Si, si.. ho capito. Dai, alzati...
-Non ci penso neanche!
Claire rise, tirando sua sorella per un braccio e costringendola ad alzarsi.
-Ti hanno mai detto che sei una donna estremamente crudele?
-Uhm, si. Giusto qualche volta...-rispose lei, indifferente.
Ayumi e Claire decisero di perlustrare la zona, prima di mangiare, quando Ayumi si bloccò vedendo ciò che stava dietro ad una curva.
-Claire, cosa sono quelli?
L'altra li guardò e sgranò gli occhi, sorpresa.
-Dunque esistono davvero...
-Spiegati meglio.
Le due donne guardarono l'abete bianco e l'abete nero, due piante di solito incompatibili tra loro che ora erano teneramente intrecciate. Ad incorniciare il surreale paesaggio, contribuì il sole che stava spuntando proprio in quel momento, come a voler illuminare meglio i due alberi.
-Questi sono gli abeti della leggenda.
-Claire, quale leggenda?
-Quella della tragedia di Kikyo e Inuyasha, non la conosci?
Ayumi fece un segno di diniego con la testa ed esortò sua sorella a continuare il racconto.
-Risale al Giappone del 1700, verso la fine della terribile guerra che coinvolse il nostro paese. I protagonisti sono il re Yang, sua figlia Kikyo e Inuyasha.

***

-Mio re, il principe Tetsuya é qui.
-Grazie ciambellano, fallo pure entrare.
L'uomo fece un inchino e si ritirò, facendo entrare il ragazzo.
-Sire, desidero vedere la mia promessa sposa.
Yang fece chiamare sua figlia, che arrivò camminando col capo basso come si confaceva ad una brava ragazza.
Kikyo era una ragazza bellissima, dai lunghi capelli nerissimi e gli occhi dello stesso colore. I tratti del suo viso, che era pallido come la luna, erano delicati e il suo corpo era ben formato nei punti giusti.
Il principe Testuya l'aveva vista in giardino, durante una visita al castello e se ne era innamorato subito, chiedendola in sposa.
Lui non era un ragazzo molto bello, lo si poteva vedere dal suo viso già solcato da qualche ruga e dal naso adunco e sporgente, ma il re aveva acconsentito a dargli in moglie la figlia solo perché era ricco.
Kikyo si inginocchiò elegantemente sul cuscino, sedendosi così vicina a suo padre e di fronte al suo futuro marito.
Una cameriera servì loro il té e se ne andò.
-Signore,-esordì Tetsuya-vorrei fissare la data delle nozze al più presto.
-Principe, prima di tutto devi portarmi le quattro ceste di gioielli che ti ho chiesto. Non te ne sei dimenticato, vero?
-No, sire.
-Bene... dopotutto, la dote di mia figlia ti risarcirà a dovere.
Durante tutto il loro discorso, Kikyo stette educatamente zitta sbirciando di tanto in tanto la faccia del suo futuro sposo.
“Mi domando perché mio padre abbia deciso di darmi in moglie a lui... io non lo voglio...”
La ragione per cui la ragazza non voleva unirsi in matrimonio con Tetsuya era perché il suo cuore apparteneva segretamente ad Inuyasha, una delle guardie reali.
Mentre si lasciava cullare dai dolci ricordi del viso di lui, la voce del padre la riscosse ordinandole di salutare il principe.
Kikyo gli porse la mano che lui baciò, per poi voltarsi ed andarsene. Lei fece un inchino a Yang e si ritirò in camera sua, dove si buttò sul letto per leggere uno dei suoi libri preferiti.
Ma la giornata era così bella che Kikyo si rifiutò di stare chiusa in casa e uscì a leggere in giardino, all'ombra di un grosso faggio.
All'improvviso, avvertì una presenza alle sue spalle e chiuse il libro. Si voltò e rimase a bocca aperta.
-Scusate, principessa. Non intendevo spaventarvi...
A Kikyo si bloccò il cuore in petto per l'emozione.
“Com'è bello... i suoi capelli argentei e quel viso d'angelo, che voglia di sfiorarlo...”
-Non temete, non mi avete spaventata. Solo... sorpresa.
Inuyasha si scusò ancora e fece per andarsene, quando lei lo richiamò.
-Aspettate! Non andatevene.. vi va di parlare un po' con me?
Il ragazzo si sorprese.
-Non é per contraddirvi, ma se vostro padre mi vedesse con voi me la passerei di certo molto brutta.
Da sempre Kikyo aveva avuto il divieto di parlare col corpo di guardia, poiché composto da uomini. In quel frangente, però, non le importava.
-Non temete, non lo saprà. Sedetevi...
Inuyasha, sempre perplesso e anche un po' imbarazzato, si sedette poco distante da Kikyo.
-Posso chiedervi cosa stavate leggendo?
“Amore e Psiche”, una storia romantica che finisce in tragedia.
Inuyasha non rispose. Si era incantato a guardare il suo viso bellissimo, e quegli occhi... non voleva e non poteva ammetterlo, ma si era innamorato della principessa.
-Devo dire che io preferisco la vicenda di Ginevra e Lancillotto, la conoscete?
-Oh si, é una delle mie preferite. Adoro il modo in cui viene descritto il loro primo bacio, così tenero e timido...
Di solito Kikyo non era così loquace, ma quel ragazzo le faceva dimenticare tutto il resto e le sue preoccupazioni. D'un tratto, si fece triste.
-Cosa avete? Ho detto qualcosa che non va, principessa?
-No, voi non avete detto niente. É solo che... tra poco mio padre mi darà in sposa, e io non voglio. Da quando é morta mia madre non vede l'ora di liberarsi di me e un matrimonio combinato gli sembra la soluzione adatta!
Non voleva sfogarsi con quel ragazzo bellissimo, ma era inevitabile. Si era tenuta tutto dentro per troppo tempo e non si sorprese quando sentì una lacrima calda scivolarle lungo la guancia.
Inuyasha la guardò e gliela asciugò.
-Non dovete piangere. Sono sicuro che vostro padre non vuole affatto liberarsi di voi, ma solo garantirvi un futuro felice. Inoltre, il vostro futuro sposo sarà molto fortunato ad avervi accanto...
Kikyo, dal canto suo, era totalmente pietrificata dalla sorpresa e dalla gioia. Mentre le diceva quelle parole, Inuyasha avvicinò di troppo i loro visi fino a fare quasi sfiorare le labbra. Inuyasha, vedendola arrossire, si rese conto di quello che aveva fatto e la mollò di scatto.
-Vi chiedo scusa, non avrei dovuto toccarvi. Meglio che io me ne vada...
La guardia non diede tempo a Kikyo di dire nemmeno una sillaba che era già sparito dalla sua vista, lasciandola sola e delusa. La ragazza si chiedeva il perché della sua reazione...
“Che anche lui provi qualcosa per me? Non ci credo... sarebbe troppo bello, anche se la situazione non é delle migliori. Se mio padre venisse a sapere che coltivo sentimenti amorosi per una guardia, di rango inferiore al mio... ce la vedremmo brutta entrambi.”
Kikyo tornò in casa, ancora frastornata dal ricordo delle sensazioni provate al tocco delle mani di Inuyasha sul suo viso. Era ormai ora di cena, e la ragazza se la fece servire in camera dove era sicura di poter pensare tranquilla ai fatti suoi. Aveva appena finito di mangiare, quando sentì un timido bussare alla porta.
-Chi é?
-Signorina, sono Dalia, la vostra ancella.
-Entrate pure..
La ragazza entrò, ma si fermò sull'uscio.
-Principessa, il re vostro padre desidera vedervi e mi ha mandata a chiamarvi.
-Vai da lui e digli che sto arrivando.
Dalia chinò il capo in segno di assenso e uscì dalla stanza di Kikyo, che poco dopo anche quest'ultima lasciò.
Scese al piano terra, dove si trovava lo studio di suo padre e fece un respiro profondo prima di bussare.
-Sei tu, figlia mia?
-Si, padre.
-Entra pure..
Kikyo aprì la porta e vide Yang seduto alla sua scrivania, ai piedi della quale giacevano quattro ceste di gioielli. Quello poteva voler dire una sola cosa...
-Figlia, sai cosa significa tutto questo?
La ragazza annuì.
-La data del matrimonio é fissata. Tra una settimana diventerai la moglie di Tetsuya, la signora Akamura. Ricorda che avrai un sacco di doveri, tra cui quello di generare un figlio maschio che erediti il mio regno e quello di onorare il nome di tuo marito. Siamo intesi?
-Si, padre...
Pur avendo detto quello, Kikyo avrebbe voluto urlare per la disperazione. Lei non voleva sposare Tetsuya, non lo amava... e adesso sentiva gli occhi gonfi di lacrime che premevano con forza per uscire.
-Padre, col vostro permesso vorrei ritirarmi in camera mia. Sono molto stanca e...
-Si, vai pure.
“Fortuna che ho un buon autocontrollo... ho rischiato di scoppiare a piangere davanti a lui e se fosse successo avrei sicuramente rimediato uno schiaffo. Non vuole una figlia debole, ma una figlia ubbidiente... che vita...”
Mentre si dirigeva al piano di sopra, fu affiancata dalla sua ancella Atsumomo, nonché anche la sua unica amica in quel delirio.
-Allora, perché quella faccia da funerale?
-Momo, mio padre ha fissato la data del matrimonio. Tra una settimana, ti rendi conto?
-Dovresti esserne felice, Kikyo. Tetsuya non sarà bello, ma é un principe; non so cosa darei per essere al tuo posto.. io, come ancella, posso aspirare al massimo a sposare una guardia.
Kikyo si irrigidì a quel commento e la cosa non sfuggì ad Atsumomo.
-Perché quell'espressione? Non dirmi che hai ancora in testa quell'Inuyasha, vero?
La faccia colpevole della principessa non sfuggì all'amica, che la definì “senza speranza”.
-Tu hai l'opportunità di sposare un principe e cosa fai? Ti incaponisci per una guardia? Sai cosa succedesse se tuo padre scoprisse che sei innamorata di un suo sottoposto?
L'altra rabbrividì.
-Non dirlo neanche per scherzo! So che la pena sarebbe terribile per entrambi, anche se in modo diverso...
Intanto, le due ragazze erano giunte davanti alla porta della camera di Kikyo e si salutarono. Quest'ultima entrò nella stanza, si mise il pigiama e si coricò nel letto. Purtroppo, i suoi pensieri le impedivano di prendere sonno e decise di alzarsi per fare una passeggiata fuori e prendere una boccata d'aria.
“Piano piano.. senza che nessuno mi senta, o sono guai...”-pensava la ragazza mentre scendeva le scale.
Arrivò davanti al grande portone, lo aprì e, stringendosi nella sua lunga vestaglia rosa, uscì. Si diresse nel grande giardino di casa, proprio dietro il castello ma si arrestò sentendo due persone che parlavano.
“Ma chi...? Oh, ma..”
Kikyo si nascose dietro ad un cespuglio di rose, per poter guardare almeno da lontano il suo grande amore. Purtroppo, non riuscì ad udire tutto il discorso che faceva con un suo amico, ma solo qualche spezzone.
-Ma sei matto? E lei...?
-Non ho bisogno che mi riempi la testa con le tue chiacchiere, sai? Un'altra delle tue ciance a sproposito e non ti dirò più nulla.
-Inuyasha, come sei irascibile! Dai, dimmi come ha reagito lei.
-Beh, ecco... non ha protestato, é... solo arrossita. Quando ho visto le sue guance tingersi, ho capito la grande cavolata che avevo combinato e sono letteralmente scappato via. Lo so che devo fare finta di niente, però...
Kikyo, esterrefatta, lasciò andare le fronde che stava tenendo. Che Inuyasha stesse parlando di lei? Che anche lui provasse qualcosa? A quel pensiero, il cuore iniziò a batterle a mille e non si accorse che il suo amore proibito era dietro di lei.
-Mi era sembrato di sentire un rumore... principessa, posso chiedervi, se non sono indiscreto, cosa fate fuori a quest'ora?
-I-io volevo solo prendere una boccata d'aria... scusatemi.
Kikyo scappò via, imbarazzata che lui l'avesse vista con quella mise. Non percorse una grande distanza che lui la bloccò delicatamente per il polso.
-No, vi chiedo scusa io per essere stato maleducato con voi. In fondo, non é affare mio se uscite alla sera... solo, vi raccomando di non farlo spesso. Sapete, non tutte le guardie avrebbero rispetto di voi e del vostro titolo, se capite cosa intendo...
L'improvvisa preoccupazione di Inuyasha fece riaffiorare negli occhi di Kikyo le lacrime represse poco prima, quando aveva saputo che le rimaneva solo una settimana per sognare il volto perfetto e i capelli argentei di Inuyasha.
Vedendo le lacrime che sgorgavano, lui non resistette e le si avvicinò come aveva fatto il pomeriggio stesso. Solo che, stavolta, oltre ad asciugare le sue guance non resistette all'impulso di abbracciarla. Kikyo, a quel contatto, pianse ancora più forte.
-Principessa...-disse Inuyasha staccandosi da lei-non so quale sia la causa della vostra disperazione, spero solo di non essere io. In questo caso, vi chiedo scusa per essermi preso questa libertà con voi.
Kikyo fece un respiro, per darsi coraggio e parlò.
-Io non ce l'ho con voi, assolutamente. Io...
La ragazza, non sapendo come esprimere il tormento che provava, si alzò sulle punte dei piedi e poggiò delicatamente le sue labbra su quelle ruvide di lui.
All'inizio, sembrava che Inuyasha non volesse ricambiare ma poi le allacciò le braccia intorno alla vita per stringerla a sé. Il ragazzo le sfiorò piano il labbro inferiore con la lingua e lei, dopo un attimo di smarrimento per un'intimità così imprevista, dischiuse la bocca per permettere alle due lingue di ingaggiare una lenta lotta che sapevano entrambi sarebbe finita alla pari.
Quando dovettero interrompersi per riprendere ossigeno, rimasero un attimo a pensare a quello che era appena accaduto tra loro. A rompere per prima il silenzio, fu Kikyo.
-Beh... io adesso devo rientrare in casa... arrivederci, Inuyasha.
-Aspettate, principessa! Ecco... domani sera io non sono di guardia, sono a riposo e mi chiedevo se... insomma, se... ecco...
Lei aveva capito.
-Verrò volentieri da voi. Lo volete davvero?
-Non immaginate quanto... e se a voi non dispiace che una guardia, di rango inferiore al vostro, osi offrirvi il suo amore...
-Non ditelo neanche per scherzo! Io.. da sempre ammiro il vostro viso da lontano e beh.. posso dire che sono innamorata di voi..
Una voce ruppe il silenzio del bosco. Chiamavano Inuyasha per il suo turno di guardia.
-Devo andare, ma ci rivedremo domani sera..
-Si..
Inuyasha si voltò e andò nella direzione dalla quale era stato chiamato, mentre Kikyo tornava nel suo castello crogiolandosi nella felicità che le avevano provocato gli ultimi minuti. Dunque, anche Inuyasha l'amava? Quella era l'unica cosa che le dava conforto, se pensava al suo imminente matrimonio.
Quando rientrò in casa, trovò dietro al portone la sua amica Atsumomo che la guardava non poco accigliata.
-E tu dove saresti andata?
-Ehm... fuori?
-Grazie, ma questo lo avevo capito da sola. Pensa cosa fosse successo se ti avesse scoperta tuo padre al posto mio... allora, sei stata da lui?
Lo sguardo sognante di Kikyo confermò i sospetti di Atsumomo.
-Tu sei pazza... e se qualcuno lo venisse a sapere?
-Non accadrà, tranquilla.
-Si, si... dai, dimmi cosa é successo.
Kikyo arrossì al pensiero, ma si fece coraggio e parlò. Disse alla sua amica che Inuyasha e lei si erano scambiati un dolcissimo bacio, lasciandola letteralmente di stucco.
Era molto tardi, perciò salutò Atsumomo e andò in camera sua dove si distese sul comodo letto a baldacchino e si addormentò sognando un certo ragazzo...
Il mattino dopo, però, non ebbe il tempo di pensare a niente se non al matrimonio con Tetsuya. Aveva fatto talmente tante prove di vestiti per vedere quale era il più adatto e tante prove di acconciature per capire quale si intonava meglio con l'abito bianco che aveva scelto, che a fine giornata non ne poteva più. Cenò, esausta, con suo padre in sala e subito dopo filò in camera sua. Anche se, il vero motivo di quella fuga altri non era che la sua grande voglia di rivedere Inuyasha e sperava che lui si ricordasse dell'invito della sera prima...
Come già fatto in precedenza, aspettò che tutti quanti dormissero per uscire fuori di casa e trovò il ragazzo ad aspettarla vicino allo stesso cespuglio di rose della sera prima.
-Principessa, siete venuta..
-Come potevo non venire e resistere al vostro invito?
Il ragazzo la guardò un po' stralunato, notando qualcosa di diverso nel suo già splendido viso ma senza riuscire a capire cosa.
-Vi siete truccata?-disse lui, sorpreso quando se ne accorse.
-Si, solo un pochino. Ho colorato leggermente le labbra e...
-Non dovevate, siete più bella al naturale.
-Grazie..
-Vi va di fare una passeggiata con me?
-Ma non rischiamo di farci vedere?
-Non preoccupatevi, vi condurrò lontano da occhi indiscreti. Venite?
-Si..
Si misero a camminare, fianco a fianco, senza sapere cosa dire. Kikyo era preoccupata per come avrebbero gestito la cosa che rischiava di sfuggir loro di mano mentre Inuyasha sperava di non aver osato troppo.
Arrivarono in un piccolo spiazzo d'erba, circondato da alberi e al riparo da tutto e da tutti. Lì dove si trovavano era impossibile che qualcuno li vedesse, perciò si rilassarono sedendosi sul prato.
-Non sapevo che conosceste anche voi questo posto, Inuyasha.
-Ci vengo quando voglio stare da solo. Pur essendo all'interno della vostra proprietà, del vostro castello, lo conosciamo solo voi ed io.
-Già...
Kikyo, senza pensarci, poggiò stancamente la testa sulla spalla di Inuyasha il quale le mise le braccia intorno alla vita per abbracciarla. La ragazza alzò la testa e le labbra dei due si incontrarono una seconda volta, con la differenza che questo bacio diventava sempre più passionale.
Inuyasha fece accomodare la principessa sulle sue gambe e riprese a baciarla, con foga mentre dalla bocca scendeva al collo. Lunghi gemiti di soddisfazione sfuggirono dalle labbra di Kikyo, che però si tramutarono in gemiti di disappunto quando scoprì che la guardia le stava accarezzando una gamba.
-Io... scusatemi. Non dovevo e...
-Non sono arrabbiata, solo... sorpresa e un po' spaventata.
-Avete paura di me?
-No, affatto.-rispose lei sorridendo.-Ho paura del forte sentimento che sto provando per voi, paura per quello che accadrà in futuro... non so cosa fare, aiutatemi voi..
Kikyo si strinse ancora di più ad Inuyasha, con gli occhi pieni di lacrime che si rifiutava di far uscire.
-Non preoccupatevi, in qualche modo faremo. Ora però é meglio che torniate in casa, non voglio che passiate dei guai per colpa mia. Ci potremo rivedere domani sera, allo stesso posto, va bene?
Kikyo annuì e sciolse l'abbraccio che la legava ad Inuyasha per tornare nel castello. Se suo padre avesse scoperto tutto... beh, sarebbero stati enormi guai. Una guardia che osa corteggiare la principessa? Inaudito!
La ragazza era appena arrivata in camera sua e vide nel buio una sagoma seduta sul suo letto. Quando accese la candela, poté vedere che si trattava di Atsumomo.
-E tu cosa ci fai qui?
-Sei uscita di nuovo, vero? Sei tornata da lui?
-Si, ma non vedo come potrebbe interessarti..
Atsumomo si alzò dal letto e si diresse alla porta, ma prima di uscire sibilò qualcosa in tono molto arrabbiato.
-Lascialo stare, ti avverto... tu hai già il tuo principe, lascia in pace Inuyasha...
Kikyo rimase sconvolta. La sua migliore amica era innamorata di Inuyasha? Certo, era possibilissimo, dato il grande fascino che lui sapeva esercitare su ogni donna ma non avrebbe mai detto che Atsumomo...
Si mise a letto, ma non riuscì a prendere sonno e si rigirò per il resto della notte. Quando si svegliò, era più stanca di quando si era coricata e aveva voglia solo di starsene tranquilla ma un'altra ancella andò a svegliarla per condurla da suo padre.
Kikyo si alzò e si vestì, dopodiché scese al piano inferiore per andare nello studio di re Yang.
-Padre, volevate vedermi?
-Si, figlia mia. Entra e siediti.
La principessa ubbidì e si sedette di fronte a suo padre.
-Sai, vero, che il matrimonio é fra sei giorni?
-Si, certo.
-Bene... é stato anticipato a domani, quindi tieniti pronta e ricordati quello che ti ho detto giorni fa. Appena lo sposerai dovrai comportarti bene ed essere una devota moglie, capito?
La ragazza aveva un groppo alla gola e non riusciva a parlare, perciò annuì soltanto per poi uscire dallo studio e precipitarsi in camera sua.
“Domani... domani dovrò sposare quel tipo e dovrò dire addio ad Inuyasha... ma io non lo farò. Stasera, quando andrò da lui vedremo insieme cosa fare... voglio stare sempre con lui..”
Atsumomo non si fece vedere tutto il giorno, mentre le altre ancelle si adoperavano per decorare la casa in vista delle imminenti nozze.
Kikyo era più triste che mai anche per il fatto di aver litigato con la sua unica amica, avrebbe voluto anche fare pace ma non era sicura che l'altra avrebbe accettato.
Quando finalmente arrivò la sera, Kikyo si era preparata a dovere per raggiungere il suo vero amore e, arrivata alla piccola radura, lo vide lì che aspettava. Il suo viso continuava a travolgerla, era bellissimo... gli andò incontro e si baciarono teneramente.
-Principessa, siete davvero bellissima.
-Vi ringrazio, Inuyasha...
Si sedettero ai piedi di un albero tenendosi per mano, mentre lei cercava un appiglio per poter introdurre il suo argomento.
-Principessa.. dovrei dirvi una cosa.
-Anche io dovrei parlarvi, ma fate prima voi.
-Va bene.. non so da dove cominciare, ma.. una delle vostre ancelle oggi é stata da me. Non voglio criticare nessuno, ma il suo comportamento é stato un tantino sconveniente..
-Quale ancella? E cosa intendete per “sconveniente”?
-Quella ragazza sempre vestita di rosa, coi capelli lunghi e neri che porta sciolti e gli occhi verdi... ha tentato di sedurmi.
-Dite davvero? Deve trattarsi della mia amica Atsumomo... non l'ho mai sospettato, ma é innamorata di voi.
Inuyasha sospirò.
-Non va bene... non potrò mai amarla, il mio cuore é vostro.
Le ultime parole le disse ad un centimetro di distanza dalle labbra di Kikyo, che allontanò il proprio viso con lo sguardo triste.
-Cosa avete?
-Inuyasha... il matrimonio é stato anticipato. Io mi sposo domani.
Il ragazzo rimase impietrito. Solo una frase gli rimbombava in testa, una frase che non avrebbe mai voluto sentire.
-D-domani?
-Si... ricordate che prima vi ho detto che devo parlarvi?
-Si, dite pure.
Kikyo fece un respiro profondo prima di parlare.
-Ecco, non voglio che mi giudichiate una poco di buono come la mia ancella ma l'idea di lasciarvi mi rattrista sempre di più. Perciò, dato che rimane poco tempo... voglio essere vostra stasera, per la prima ed unica volta.
Lei era arrossita a dismisura, ma aveva tenuto la testa alta mentre gli faceva la richiesta più assurda che, all'epoca, potesse uscire dalla bocca di una ragazza.
-Io... siete sicura?
-Si.
-Ma cosa dirà il vostro principe quando si accorgerà che qualcuno vi ha tolto la vostra purezza? E cosa farete voi?
-Adesso non ci voglio pensare... voglio pensare solo al presente, a voi.. sempre se mi volete.
Inuyasha la guardò esterrefatto.
-Se vi voglio? Non immaginate neanche quanto..
-E allora prendetemi, voglio essere vostra.
-Non qui... andiamo nella mia stanza, é libera.
I due amanti si alzarono dal prato e, tenendosi per mano, si diressero dove la guardia dormiva. In effetti, l'ambiente era libero.
Inuyasha si sedette sul letto mentre Kikyo, seppur timida e insicura sul da farsi, cominciò a spogliarsi togliendosi la lunga sottana che aveva indossato poco prima.
-Inuyasha, prendetemi... prima che me ne penta...
-Non lascerò che vi pentiate, principessa..
-Non chiamatemi principessa, ma Kikyo. Stasera voglio essere solo Kikyo per voi.
-Kikyo.. ho sempre sognato di potervi chiamare per nome e non riesco a credere che si sia avverato tutto.
La passione li travolse ma, proprio nel bel mezzo del loro atto amoroso, fecero irruzione nella stanza di Inuyasha alcune delle altre guardie reali. Kikyo si infilò sotto le coperte per coprirsi mentre a lui fu lasciato appena il tempo di vestirsi prima di essere condotto dal re, naturalmente furibondo.
-Come hai osato? Come hai potuto toccare mia figlia dopo che ti ho accolto nel mio castello quando più ne avevi bisogno? Mi ripaghi così?
-Sire, vi prego... io sono innamorato della principessa e...
-Alt, non voglio sentire nulla. Non esiste che ti faccia sposare mia figlia, anche se l'hai insudiciata con le tue mani.
In quel momento, nella sala dove c'era il trono reale, entrò anche Kikyo scortata da due ancelle.
-Figlia, come hai potuto? E ad un giorno dal matrimonio, poi! Ti rendi conto del disonore che hai portato in casa mia?
-Padre, io ne sono innam..
-Non cominciare anche tu con questa farsa dell'amore! Tu fai quello che dico io e domani sposerai Tetsuya. Questa é la mia ultima parola, e ora fila in camera tua.
La ragazza fu condotta nella sua stanza, mentre il re rimaneva da solo con la guardia.
-Inuyasha, tu hai disobbedito alla regola maggiore che io avevo posto. Tu, un sottoposto, hai osato toccare mia figlia, e per questo... ti condanno. La tua pena consisterà nell'essere sepolto vivo. Guardie, portatelo via e fate ciò che dovete!
Le guardie lo trascinarono per condurlo alla morte. Intanto, Kikyo aspettava dalla sua camera un qualche segno dall'esterno. Sperava che suo padre non gli riservasse il destino che immaginava, non era sicura di riuscire a sopportare una cosa del genere...
“Chissà chi ha avvisato...?”
Un improvviso bussare alla porta la distrasse dai suoi pensieri.
-Avanti...
Entrò in camera Atsumomo, che si avvicinò lentamente alla principessa e si sedette sul letto.
-Atsumomo, cosa fai qui? Cosa succede fuori?
-Stai zitta!-disse con la voce rotta dal pianto-Il tuo caro paparino ha condannato Inuyasha a morte, lo farà seppellire vivo, dannazione! Perché non lo hai lasciato in pace? Tu avevi tutto e stavi per sposare un principe, ma ti sei incaponita con una guardia! Se lo avessi lasciato a me a quest'ora non sarebbe stato rinchiuso vivo in una bara. Sei una persona dannatamente egoista e durante il tuo matrimonio di domani Inuyasha sarà già morto. Spero che rifletterai su quello che hai fatto e che ti sentirai in colpa per tutta la vita... addio, principessa.
Kikyo non sentì quando Atsumomo uscì dalla sua stanza, il suo cervello era ancora bloccato sulla sorte che il re aveva riservato al suo amato.
“Dunque lo ha fatto davvero...”
Una lacrima scivolò sulla guancia di Kikyo, seguita subito da una seconda e da una terza, finché tutto il volto non fu inondato di lacrime amare.
La ragazza corse alla porta, voleva uscire, ma Yang aveva ordinato a delle guardie di sorvegliarla proprio per evitare quell'evenienza.
Kikyo non si perse d'animo, avrebbe fatto di tutto per raggiungere il suo amato Inuyasha.
“No... io non lo perderò. Non sposerò quel principe, né sarò una devota moglie.. la vita é mia e decido io cosa farne.”
Prese delle lenzuola e le legò tra loro per evadere dalla finestra. Una volta che i suoi piedi ebbero toccato il terreno, cominciò a correre a perdifiato.
“Chissà se sarà nella radura...”
Kikyo aveva visto giusto. Quando arrivò al loro spiazzo verde, vide che sotto gli alberi c'era una bara chiusa in modo che non si potesse aprire dall'interno. La principessa si avvicinò e in un baleno ruppe i sigilli per aprire ciò che teneva prigioniero Inuyasha, già privo di sensi. Lei si avvicinò al suo viso e gli posò un lieve bacio sulle labbra, dopodiché si sdraiò sopra di lui facendo in modo che il coperchio della bara si richiudesse su di loro.
Nessuno al castello sospettava quello che stava succedendo e nessuno si diede pena di andare a trovare la principessa per vedere come stava. Solo il mattino dopo Yang decise di recarsi dalla figlia per parlarle e accompagnarla dal suo futuro marito; non sospettava certo che potesse essere uscita, non con tutte le guardie che sorvegliavano la porta della sua camera. Quando arrivò, bussò alla porta ma non ricevendo alcuna risposta decise di entrare ugualmente.
Rimase di stucco quando vide che Kikyo non era nel suo letto, ma che era scappata dalla finestra legando tra loro due lenzuola. Yang immaginava che fosse andata a liberare il prigioniero ma quando arrivò nella radura vide che la bara era chiusa.
-Andiamo, Daisuke. Qui mia figlia non c'é...
-Sire, con tutto il rispetto, credo vi siate lasciato scappare un particolare.
-Cosa?
-La... bara non é chiusa come l'ho lasciata io ieri e...
Yang non stette a sentire altro e andò a sollevare il coperchio di quella e ciò che vide gli tolse il fiato.
Sua figlia, la principessa Kikyo, giaceva esanime sul corpo morto di Inuyasha. Aveva preferito morire piuttosto che rinunciare a lui.
Il matrimonio con Tetsuya fu annullato, mentre i due amanti venivano sepolti vicini nella radura che era stato il loro nido d'amore e la loro tomba. Più tardi, anche il corpo di una certa ancella fu trovato senza vita dalle altre domestiche ma tutti erano impegnati a piangere la tragica morte di Kikyo.
Yang fece piantare sulle loro tombe due abeti: uno bianco e uno nero, che col passare degli anni si sono intrecciati mentre crescevano. Ora, i due innamorati potevano stare insieme per sempre e nessuno li avrebbe mai più separati.

***

-Claire... ma é una storia bellissima! Accidenti, poveri ragazzi...
-Già, é una delle leggende più tristi che si conoscano. Kikyo ha preferito morire piuttosto che rinunciare all'amore della sua vita. Che ne dici di tornare a casa, adesso?
-Si, davvero, non vedo l'ora.
Mentre le due ragazze camminavano, Ayumi fermò sua sorella tenendole un braccio.
-Claire, posso sapere perché mi hai portata qui alle cinque del mattino?
La ragazza sorrise.
-Dolce é l'alba che illumina gli amanti, cara Ayumi...
Detto questo, ricominciò a camminare mentre Ayumi rimaneva indietro, un po' spiazzata per le affermazioni che l'altra aveva appena fatto.
Ayumi tornò indietro e si avvicinò ai due alberi pensando, però, che ora erano finalmente uniti e che l'alba che illuminava i due abeti intrecciati, quasi a simboleggiare un abbraccio eterno che nessuno avrebbe mai più potuto sciogliere, era davvero una cosa meravigliosa.

 


Allora, che ve ne pare della mia storia? Lo so che é un po' triste, però a me é piaciuto scriverla.
Volevo dire che mi sono ispirata all'Aida per scrivere questa fic, nella quale Aida si fa seppellire viva con il suo Radames per non perderlo.
Commentate in tanti, mi raccomando ^^

  
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