Sono un ragazzo di 17 anni,molto giovane si,ma sono un ragazzo che ha capito il senso della vita da poche settimane,dopo la morte di una mia compagna di classe;Jasmine. Mi è toccato l’elogio funebre;non so se esista compito più impiccioso. Non posso essere io a dover ricordare quando fosse magnifica Jasmieìne,le persone già lo sanno. Lei forse era l’unica a non saperlo. L’inizio del quarto liceo è stato devastante per tutti,ma soprattutto per lei,soltanto che nessuno ne sapeva la motivazione. Arrivava in classe,quelle poche volte che veniva a scuola,pallida,sciupata,con le occhiaie e sempre con il viso cupo. Stava sempre da sola,non si relazionava mai. Questo mi dispiaceva così tanto che ho preso coraggio e mi sono avvicinato. L’istinto mi diceva di doverla rassicurare e così ho fatto. <>. Dopo questo mio invito la strada è stata tutta in discesa. Studiavamo spesso insieme,uscivamo il sabato...ci stavamo legando e lei piano piano iniziava a fidarsi di me. Desideravo fosse lei a parlarmi del suo problema,io mi limitavo ad osservarla e questo mi faceva molto male. Dimagriva sempre di più,perdeva capelli,si era ridotta come una larva.
 
 
Un giorni,mentre camminavamo al parco,mi fa sedere su una panchina,si raccoglie il viso fra le mani e inizia a piangere.
"So perché mi osservi.So perché mi osservate tutti e so anche cosa pensate sulle anoressiche.”Brutta sfigata che si sente grassa e non mangia!” Bhe…non è cosi,o almeno in parte! Mio fratello quest’estate è morto in un incidente stradale. Lui era tutto ciò che avevo,eravamo legatissimi. Tutti mi considerano brutta,secchiona e sfigata. Lui no. Mi dava fiducia. Ora che non c’è più mi sento sola,non sono motivata.Mi sento inutile e voglio raggiungerlo lì,in cielo.Vedo il cibo come l’ostacolo che mi impedisce di andare da lui e poi c’è mia madre…"
Non sono riuscito a farla continuare,l'ho subito abbracciata,ma la sua storia mi ha fatto capire come farla sentire meglio.
 
I giorni passano e con le mie attenzioni e i pranzi insieme,sta ricominciando a mangiare,a prendere peso  e colore.Anche i capelli stanno ricrescendo,abbiamo anche trovato una passione in comune. Il windsurf. E lei desidera accedere alle nazionali. Ha trovato una cosa che davvero l’appassiona. Adesso la vedo sempre felice e sorridente!
 
11 febbraio 2012
"La sua vita non è stata ricca di gioie,ma quel po’ di felicità l’ha resa serena. Non l’ha portata via da noi la malattia ma la sua passione. Un brutto incidente in acqua l’ha uccisa. Sappiamo tutti che non la meritava questo si,ma Jasmine è stata un’ottima insegnate per me. Mi ha insegnato che dopo una brutta caduta ci si rialza e che quando si apre un portone bisogna entrare e scoprire cosa dobbiamo fare della nostra vita. Suo fratello  sarebbe stato fiero di lei. Finalmente dopo mesi aveva capito che il suo posto nel mondo era affianco a me a surfare. La nostra amicizia è nata in un brutto momento della sua,ma l’ha portata a fare grandi cose…col tempo avrebbe iniziato ad apprezzare la sua bellezza e la sua magnificenza. Io l’ho capita non appena l’ho incontrata,ma lei ci sarebbe arrivata con il tempo. Purtroppo quest ultimo non ci riporterà Jasmine,ma su una cosa sono certo lei adesso vuole che siamo tutti felici di ciò che abbiamo coltivato e che lei,come suo fratello,sarà sempre con noi e non c’è motivo di rammaricarsi. Perciò oggi,data del suo funerale,voglio portavi e diffondere il messaggio mio e di Jasmine. Le delusioni e le sofferenza succedono a tutti,ma la persona forte si riconosce dalla sua capacità di riprendersi da quest’ultime. Tutti noi abbiamo un unico scopo nella vita,basta cercarlo e ricordare che non dipende da nessun’altro,soltanto da noi. E fatelo per me o per Jasmine,ma soprattutto fatelo per voi e ricordate che il meglio deve ancora venire…"


Grazie Jasmine.