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Autore: sushiprecotto_chan    06/02/2009    7 recensioni
Il team Gai di certo non era il gruppo più unito, né il più forte. Più che altro, era definito il team più testardo della Foglia.
Gai Maito, di certo il sensei più esuberante e determinato del villaggio.
Neji Hyuga, la promessa del suo clan, il Genio per eccellenza.
Rock Lee, strano quanto il suo sensei, maestro del taijutsu.
E poi c’era lei. Tenten. La maestra d’armi.
E tutto il team, quel giorno, si trovava in uno squallido ristorante di periferia,
nel bel mezzo di una tempesta, per festeggiare il compleanno della loro kunoichi.

[Team Gai e Tenten tribute.] [One-Shot.]
§Buon compleanno, Kisa-chan!§
Genere: Introspettivo, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gai Maito, Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla mia Kisa-chan XD,
perché lei è la mia ‘Tennofane\Ankofane’,
e perché da oggi diventerà ufficialmente una vecchiaccia. XD
Auguri!


Happy Birthday, TenTen.


Il team Gai di certo non era il gruppo più unito, né il più forte. Più che altro, era definito il team più testardo della Foglia.
Gai Maito, di certo il sensei più esuberante e determinato del villaggio.
Neji Hyuga, la promessa del suo clan, il Genio per eccellenza.
Rock Lee, strano quanto il suo sensei, maestro del taijutsu.
E poi c’era lei.
TenTen.
La maestra d’armi.
E tutto il team, quel giorno, si trovava in uno squallido ristorante di periferia, nel bel mezzo di una tempesta, per festeggiare il compleanno della loro kunoichi.
Il locale era ghermito di gente, ma i quattro sembravano non preoccuparsene. O, almeno, non più di tanto.
<< TenTen, va tutto bene? >>
<< Tutto a meraviglia, sensei. >> disse questa, mentre scansava l’ennesimo cliente ubriaco, che, barcollando, stava cercando di raggiungere il bancone e quindi un grosso boccale di birra.
La ninja portava in mano un vassoio pieno di bicchieri e di alcune schifezze che era riuscita a sgraffignare tra la folla.
<< E meno male che doveva essere un ristorante... >> fece Neji, guardando un cliente che, ubriaco fradicio, cercava di alzare la gonna ad una cameriera – “che di certo non è messa meglio”, costatò fra se e se.
<< Era l’unico, comunque. Mi dispiace, Ten. Non c’era altro per almeno venti miglia. >>
Gai era chino sul proprio bicchiere, con un’espressione dispiaciuta.
<< Non si preoccupi, sensei. Questo posto è okay. Dico sul serio. >>
All’affermazione della ragazza – in effetti un po’ abbattuta – il maestro sembrò ritrovare tutt’ a un tratto il suo entusiasmo e la sua esuberanza.
<< Perfetto, allora! Cameriera, quattro birre, per favore! >>
La kuronichi sorseggiò il tè che aveva ordinato, con fare tranquillo.
<< Ma Lee non può bere, sensei... >>
<< Lo so bene! Le birre difatti sono tutte per te, mia pupilla! >>
Ten sputò d’un colpo quello che rimaneva del tè sulla giacca di Neji.


~


Era ormai notte inoltrata, e la squadra era appena uscita dal locale, in modo non poco originale.
La luna era alta in cielo, e dagli alberi arrivavano solo tranquillizzanti rumori di grilli e di altri animali. Ovunque sembrava regnare la calma, e la pace.
TenTen sospirò.
Lei e il suo team erano partiti per la missione circa una settimana prima, e l’avevano conclusa dopo tre giorni di cammino e altri tre di combattimenti senza sosta.
La kunoichi avrebbe preferito prendersi un giorno di pausa, almeno per riposarsi il giorno del suo compleanno, ma ovviamente non era stato possibile.
In quei giorni Konoha era in piena ricostruzione, ed ogni ninja, Jonin, Chunin o Genin che fosse, doveva impegnarsi per sbrigare tutte le missioni assegnate nel minor tempo possibile, così a mostrare ai paesi nemici ed alleati che la Foglia era ancora potente.
TenTen sapeva di non poter chiedere neanche una piccola pausa tra le missioni, figurarsi un giorno intero di sosta.
Tuttavia, la questione le era rimasta un po’ nello stomaco.
Guardò accanto a se. Il suo maestro veniva avanti a passo sicuro e Neji era impegnato con Lee, che acclamava con foga l’ultima bottiglia di sakè. (Per sicurezza o per capriccio, i quattro si erano portati via una piccola bottiglietta di alchool, piena fino all’orlo)
<< Basta, Lee! Sai che non puoi prenderla! >> Ululò lo Hyuga, visibilmente adirato – e mezzo ubriaco.
Rock Lee invece lo guardò con un espressione ingenua.
<< E perché? >>
...che fece adirare ancora di più il ninja dagli occhi bianchi.
TenTen porse lo sguardo verso il cielo.
La stanchezza si faceva già sentire, ma apparteneva solo al corpo.
La mente – la kunoichi poteva sentirlo – era ancora lucida e fresca.
Quella sera aveva a malapena toccato una goccia di sakè, e comunque sapeva di essere la persona che più reggeva i liquori, in quella squadra.
Che strano scherzo del destino.
La ninja si chinò sul terreno, per costruire qualche trappola mentre i compagni si preparavano per la notte.
<< Che fai, Ten-san? >>
Lee le si era avvicinato da dietro, visibilmente mezzo addormentato.
<< Trappole. >>
Il ragazzo sorrise.
<< Ti do una mano! >>


~


TenTen si lasciò cadere a terra. Il corpo era stanco, e la testa le girava.
Accanto al suo sacco a pelo c’era quello di Lee, e, poco lontano, quello di Gai e Neji, che stava straiato contro un’albero.
Lee russava sonoramente, blaterando qualche frase senza senso e appena sbiascicata nel sonno, segno che il ragazzo era particolarmente stanco.
Il sensei si agitava tra le coperte, non curante del baccano che provocava.
Neji invece stava disteso contro un albero, con le braccia conserte ed un’espressione corrucciata.
Nel complesso, si poteva definire un team di svitati.
Completamente svitati”, pensò la kunoichi. E si riferiva anche a se stessa.
TenTen non aveva un’alta considerazione di sé.
O, per lo meno, non per quanto riguardava gli allenamenti.
E se c’era qualcosa che aveva ‘ereditato’ da Lee, era quella di non essere mai pienamente contenta dei suoi risultati.
Aveva imparato una nuova tecnica? Non bastava.
Era diventata una Chunin? Festeggiava, ma poi riprendeva ad allenarsi, ancora più di prima, e richiedendo a se stessa più sacrifici.
La principessa Tsunade, suo mito da sempre, l’aveva lodata? Magnifico, ma non andava ancora bene.
Non era mai abbastanza, per TenTen, riuscire a centrare con un kunai un obbiettivo. Oh, certo, sapeva esultare ed essere felice di questo, ma poi passava un po’ di tempo e la cosa era finita lì. Ce n’erano altri e altri ancora, di obbiettivi da raggiungere. E la ninja questo lo sapeva bene.
In questa caratteristica, i quattro componenti del team Gai si assomigliavano fin troppo.
Chi per un motivo, chi per un altro, era tutti dei perfetti testardi, amanti del duro lavoro.
A rischio di perdere la vita, di sputare sangue e di sopportare le prove peggiori, non si arrendevano. Non si sarebbero mai arresi. E almeno questa era una consolazione.
Quella notte, TenTen lo constatò con i suoi occhi, c’era la luna piena, e il cielo era di un blu scuro, quasi regale, che regnava sulla landa sottostante.
Chiudendo gli occhi, Ten poté godersi i suoni della foresta, e fu tentata di lanciare un kunai in direzione dei rumori che sentiva. Forse un giorno sarebbe riuscita a distinguere ogni più piccolo rumore, o, almeno, era quello che lei sperava ardentemente.
La ragazza non aveva mai pensato concretamente al suo futuro. Sapeva solo che avrebbe continuato ad essere una kuronichi, e che sempre lo sarebbe stata. Punto. Proprio come la principessa Tsunade.
TenTen aveva sempre voluto essere l’allieva del quinto Hokage, fin da quando era all’accademia e sognava battaglie.
Questo tuttavia non era successo, e la ninja sapeva bene che, in fondo, non le era dispiaciuto.
Per non perdersi tutto questo.
I combattimenti, i colpi in sincronia, il lavoro di squadra, le espressioni di Neji, il sorriso di Lee, l’entusiasmo di Gai-sensei.
E TenTen sapeva che, in fondo, ne valeva davvero la pena.


~


La ragazza chiuse per un attimo gli occhi, assaporando il rumore, l’odore della foresta.
Il suo respiro si fece a poco a poco più pesante e si ripeté di nuovo che, sì, sarebbe sempre stata una kunoichi e che avrebbe sempre lottato per questo.
Che, in fondo, valeva la pena di fare sforzi per il villaggio. Che, in fondo, adorava i suoi compagni. Che, in fondo, il fatto di vederli ansimare e stremarsi fino all’estremo solo per poter arrivare alla locanda più vicina così da farla contenta, era stato il più bel regalo che avesse mai potuto avere. Pensò che, in fondo, li ringraziava con tutta se stessa, per essere stati lì, o comunque per essere soltanto loro. Mica perfetti, però loro.
E poi pensò che quelli erano i tipici pensieri che ti possono venire in mente solo nel delirio di quando stai per crepare dal sonno.
E sorrise, lasciandosi infine cullare dalla braccia di Morfeo.




Su-ah. XDD
Kisa, ce l'ho fatta! XD
Innanzitutto, la fiction è tutta per te. <3
Perdonami per l'orripilante ritardo, ma non ero mai abbastanza sicura di questa ff. Oddio, non che ora sia venuta meglio. XD (Ti ritrovi davanti ad un obbrobrio ufficiale, peggio addirittura di "L'uomo..[etc.][titolo troppo lungo XD]"!)
Ad ogni modo, buon compleanno, Kisa-chan!
Tanti auguri per i tuoi diciotto anni! ^O^ (...vecchiaccia! XD)

Piccole note sulla fiction:
Il team Gai è da sempre la mia squadra preferita, e temo che questo si sia capito. XD
Non so se mettere nella nota l'OOC, ma spero vivamente di aver reso bene questi personaggi, che per me è sempre un piacere trattare.
In questa fan fiction ho voluto parlare di una situazione di norma, senza dare troppi fronzoli ai personaggi e alla storia, che penso non servano affatto. E poi adoro il team Gai. <3 *ma va*

Ovviamente gli accenni di puro Leeinaggio (sì; avete sentito bene) NON sono casuali. ù_ù *spupazz et ama*
Grazie ancora a chi ha letto, e complimenti ai coraggiosi che sono arrivati fin qui! XD
Spero che la fiction sia stata di vostro gradimento!
Grazie ancora. (: Alla prossima,


Sushi.


Disclaimer: Ovviamente questa fan fiction non è stata scritta a scopo di lucro ma per puro e semplice divertimento, e i personaggi appartengono solo e soltanto a © Kishimoto.
(Ulteriori) Note: 1. La ripetizione di 'in fondo', nella penultima parte, non è casuale.
2. Purtroppo ho scritto questa fan fiction in fretta. Nel senso: l'ho scritta e riletta in questi due giorni, ma avendo sempre una gran fretta per poterla postare il 5 (cosa che, fra l'altro, non è avvenuta. XD) e per colpa della scuola e di alcuni impegni che sono sopraggiunti all'ultimo momento. E' quindi probabile che contenga alcuni errori grammaticali e non. In ogni caso, se ne trovate o se semplicemente volete darmi dei consigli, non fatevi riguardi a contattarmi. Devo migliorare di certo, e mi sarebbero solo di aiuto. Quindi... lo ripeto: non fatevi riguardi!^^
   
 
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