Never too late.
-Swan!-
-Hook.- rispose la donna senza
nemmeno guardarlo in faccia, troppo concentrata su quella tazza di cioccolata
che Granny le aveva appena servito.
-Mi faccio da parte-
disse lui senza giri di parole.
Volse lo sguardo
verso il suo interlocutore e s'immerse in quegli occhi blu, solitamente così
rassicuranti e calmi, leggendovi invece, rassegnazione e tristezza, molta
tristezza, forse anche troppa.
-Tu cosa?- chiese lei accigliata.
Silenzio.
-Che stai dicendo?-
-Mi faccio da parte love.- ripeté. -È meglio così, sono di
troppo qui.- continuò.
-E cosa dovrebbe significare?- ebbe la forza di dire con il cuore le batteva
a mille facendole provare una sensazione di vuoto improvviso.
-Esattamente quello
che ho detto. Me ne vado. Sono solo venuto a salutarti prima di partire.- si grattò la nuca imbarazzato.
-Così?-
-Si così Emma. Non
c'è più bisogno di me in questo mondo. Poi ora che Bae è tornato potrai
ricostruirti una vita con lui e Henry. Ti meriti un lieto fine… e poi diciamola
tutta è giusto che le cose seguano il proprio corso e io qui sono decisamente
di troppo .-
-Fammi capire
bene...- disse lei, riprendendo la parola con un velo di irritazione -Tu ti
stai sacrificando per il bene comune? Che razza di stronzata.-
soffiò.
-Vedila come vuoi, ma
per me è un dato di fatto. Hai la possibilità di rimettere insieme la tua
famiglia, dare un padre a tuo figlio. Io non posso competere con tutto questo. Quindi...-
si fermò per un secondo a guardarla con più attenzione. Cercava di leggere in
lei qualsiasi tipo di emozione. - ..levo le tende.-
finì.
Emma non voleva
fargli capire quanto dolorose fossero le sue parole, ma le venne difficile
nascondere il suo turbamento, per quanto fosse orgogliosa e testarda.
-Allora...addio Swan.- tese la mano verso di lei.
Si guardarono dritti
negli occhi, verde contro blu.
Non dissero altro, solo continuarono scrutarsi, cercando di leggere qualsiasi
tipo di emozione che potesse in qualche modo permettere a uno dei due, se non
ad entrambi, di far crollare quelle barriere ormai inclini a spezzarsi.
Emma strinse a sua
volta quella mano ancora protesa che cercava un contatto con la propria.
-Addio Ho...-
Si sentì tirare
trovandosi poi a pochi centimetri dal viso del pirata.
Accostò le labbra al
suo orecchio. -Non passerà giorno senza che io ti pensi. Mi mancherai.-
si spostò sulla sua guancia e lentamente ne appoggiò le labbra. Un gesto lento
e pieno di significato.
Si allontanò da lei e,
consapevole del fatto che lasciarla andare sarebbe stata in assoluto la cosa
più difficile, si avviò verso l'uscita del locale.
Emma rimase immobile
senza dire una parola. Si mise una mano su quella guancia che aveva a poco a
poco cominciato a bruciare. Il suo cuore si era fermato per qualche secondo e
quando riprese a battere senti qualcosa spezzarsi. Un dolore al centro, che le
mozzò il respiro.
Lo guardò aprire la
porta, il rumore del campanello sembrava lontano anni luce. Sbatté gli occhi,
un paio di volte.
Senza rendersene conto veramente le sue labbra presero a muoversi da sole.
-È quello che hai
detto a Neverland? Sul fatto che avresti conquistato il mio cuore...-
Killian si bloccò
sulla porta. Non si voltò, non voleva. Se mai l'avesse fatto, era sicuro non
avrebbe mai lasciato quella città, non avrebbe mai lasciato lei.
-Pensavo ogni parola
che ho detto laggiù, ma sono anche un uomo d'onore...per quanto pirata.-
Detto questo avanzò e
si richiuse la porta alle spalle.
***
Tornato sulla Jolly
Roger, diede il comando a Smee per occuparsi della partenza. Avrebbero salpato al
tramonto.
Scese sottocoperta,
in quello che per anni era stato il suo rifugio sicuro, la sua casa. Quella
stanza piccola ma confortevole, piena di ricordi, dove aveva passato quasi
tutta la sua vita.
Si buttò nel letto
con poca grazia, facendo scricchiolare il legno che sosteneva il materasso.
Chiuse gli occhi e mise il braccio sopra di essi sospirando
Avanti Jones sai bene che è la cosa giusta da fare. Hai
dato la tua parola, lei non ti vuole e anche se avessi una speranza devi
concederla a Bae.
Glielo devi. E poi siamo sinceri quella donna sarebbe stata la tua rovina,
I suoi pensieri
furono interrotti da un ticchettio alla porta. Rimase fermo in quella stessa
posizione.
-Smee spero per te
che sia una cosa importante. Non sono dell'umore.-
Il cigolare della
porta fu l'unico rumore udibile, finché dei passi non rimbombarono per tutta la
stanza accompagnando quel fastidioso lamento.
-Ho il permesso Capitano?-
Killian fece leva sui
gomiti e guardò la figura davanti a se con gli occhi sgranati. Emma era lì.
Chiuse la porta evitando accuratamente di guardarlo. Si concentrò invece sulle
proprie mani, diventate così terribilmente interessanti.
Lui d'altro canto non capiva a cosa dovesse quella
visita. Si erano salutati poco prima. Così, decise di spezzare quel silenzio
imbarazzante creatosi tra loro.
-A cosa devo l'onore,
Swan? Fammi indovinare... Vuoi assaggiare questo ben di dio almeno una volta
prima che vada via?- alzò il sopracciglio e nel suo
viso comparve la sua solita faccia di scherno.
Lei roteò gli occhi e
sbuffò.
-Ho fatto male a
venire. Me ne vado.- detto questo si voltò e ci
accinse a riaprire la porta.
-Emma...aspetta.- lei si fermò. -Perché sei qui?-
continuò il Hook.
La ragazza fece un
respiro profondo, lasciò la maniglia e si voltò a guardarlo.
I suoi occhi verdi si
persero in quelle pozze azzurre.
-Io...beh...ecco, in verità...-
non riusciva ad avere un confronto diretto con lui. Emozioni contrastanti si
battevano tra il suo cuore e la sua mente.
-Sono venuta a dirti
che tra me e Neal è finita..- disse.
Lui sbarrò gli occhi
e continuò a guardarla senza dire una parola. Doveva sapere.
-Hai detto che ti
saresti fatto da parte, ma la verità è che non c'è nessun motivo per il quale
tu debba farlo. Prima che venissi da me, avevo già discusso con lui di cosa
fosse meglio per Henry e per me. Lui ha avuto la sua occasione anni fa.-
Ci fu un attimo di silenzio,
carico di tensione. Killian si mise a sedere grattandosi la testa.
-Non so nemmeno
perché te lo sto dicendo.- riprese lei scuotendo la
testa accennando un sorriso.
Forse perché vorrei
che restassi qui con me.
-Non..
non sarei dovuta venire. Sono una sciocca. Scusa il
disturbo. Fai buon viaggio. Addio Killian.- aprì la
porta e corse verso l'uscita senza dare nemmeno il tempo al ragazzo di replicare.
***
Corse a lungo, senza
avere una meta precisa. Si ritrovò nel bosco vicino al pozzo. Si sedette su di
una roccia lì vicino, nascondendo il viso tra le mani.
Perché sei andata da
lui? Sei forse impazzita? Hai fatto la figura della ragazzina alle prese con la
prima cotta. Andare lì per metterlo al corrente di Neal. Per cosa? Per fargli
cambiare idea sul partire? Dio Emma quanto sei sciocca. Dillo e basta che lui
ti piace. Ammettilo. No. Quel maledetto pirata irritante, indisponente,
insopportabile, seccante, pieno di sé non può farmi provare certe cose.
-Dannazione Swan, sei
difficile da trovare.-
Maledizione.
-Che diavolo vuoi?
Non stavi partendo?-
-Tutt'a un tratto fai
l’indisponente. Tipico. -
Il silenzio tornò a
farla da padrone.
-Senti, il motivo è semplice!- la pazienza di Hook cominciava a vacillare. -In
più occasioni, mi hai chiaramente fatto capire di non avere nessuna possibilità
con te, così decido di andarmene per cercare di dimenticarti. Poi vieni da me
dicendo che tra te e Bealfire è finita e che non devo farmi da parte. Te lo
chiederò una volta sola. Che cosa vuoi da me?-
Rimasero a guardarsi
per minuti interminabili. Lei non aprì bocca. Era bloccata non sapendo cosa
fare. Aveva paura. Troppa paura di farsi avanti, troppa paura di mettersi in
gioco nuovamente.
-Il tuo silenzio vale
più di mille parole. Ti auguro di trovare quello che stai cercando.-
Le diede le spalle e
con estrema lentezza s'incamminò verso l'uscita del bosco. Si stava
allontanando da lei, questa volta per sempre.
-F…fermati!-
Hook arrestò il passo
restando comunque di spalle, ma lei non si perse d’animo.
-Io...io non lo so...non
so cosa voglio.- cominciò lei alzandosi in piedi -In
vita mia non ho mai avuto nessuna certezza, sono sempre stata sola. Mi sono
sempre fatta forza da sola. I miei genitori mi hanno abbandonata. Neal mi ha
lasciato facendomi finire in prigione, dove ho partorito e lasciato a mia volta
mio figlio per dargli le migliori opportunità. L'unica persona che si è presa
cura di me sono io. Non sono abituata a questo genere di cose. Poi arrivi tu,
che mi stravolgi, mi confondi, mi disorienti. Potrei stare qui ed elencarti
ogni sinonimo che mi viene in mente, solo per farti capire il mio stato d'animo
da quando sei apparso nella mia vita. Il fatto è..- si
prese un attimo per respirare e calmarsi. -..che
nessuno, mai nessuno si è preoccupato di me. Perché tu si? E’ una causa persa.- aveva gli occhi lucidi mentre guardava la sua
schiena. Aveva il respiro pesante. Lo notava dai suoi movimenti.
-So cosa hai passato,
e so perfettamente come ci si sente.- finalmente
incastrò i suoi occhi in quelli della ragazza. -Però il mondo è bello perché è
vario, non siamo tutti uguali. Non è o tutto bianco o tutto nero, ci sono
milioni di sfumature.- fece una pausa.
-Oltretutto, mi
permetto di dissentire.- continuò. -Non sei una causa
persa, sei semplicemente umana. Hai paura di lasciarti andare, ma alzando tutte
queste barriere e cercando di allontanare tutti non ti porterà altro se non
dolore. Non troverai mai la felicità se non ti affidi a qualcuno che possa dartela.-
-La felicità di cui
parli non esiste. Non per me almeno.-
-Sei tu che non vuoi
farla esistere. Ti svelo un segreto: se per una volta nella vita ti mettessi in
gioco capiresti che non tutto fa schifo. Stai buttando all’aria la tua vita
solo per paura. Svegliati Swan. Ci sono un sacco di persone che farebbero i
salti mortali pur di vederti sorridere. Ed io sono una di quelle persone Emma.
Io...-
-Cosa? Tu cosa Killian?- urlò la
donna. -Si è vero ho paura, sono restia su tutto e credo di averne tutte le
ragioni, visto che anche tu come tutti gli altri te ne stai andando! Mi stai lasciando.-
-Perché credi che sia
venuto qua invece di partire subito dopo che sei venuta da me? Eh?- sbraitò lui di rimando. -Non ci arrivi? Mi hai dato una
speranza, hai dato una speranza al mio cuore, che si è fermato quando mi hai
detto che te tra te Bae era finita sul serio. Se non provassi qualcosa anche
tu, non avresti avuto motivo di dirmelo, tantomeno dirmi tutto questo adesso. Non
ho forse ragione?- finì colpendosi il petto.
-Non ha più alcuna
importanza ormai.- sussurrò lei dandogli le spalle.
-Ehi..-
urlò. -Non potrai scappare per sempre. Un giorno o l’altro dovrai fermarti.-
-Un giorno forse, ma
non oggi. E poi, hai preso la tua decisione. Vai via.-
Le si avvicinò a
passo svelto e le strinse il polso.
-Guardami.-
niente.
-Per l'amor del cielo
Swan guardami!-
La fece girare verso
di lui. Lei tenne la testa bassa, guardarlo avrebbe significato cedere. E lei
non poteva permettersi un'altra delusione. Non avrebbe retto. Le prese il mento
e la costrinse ad alzare la testa. Calde lacrime scendevano dal suo bellissimo
e alquanto provato viso.
-Emma guardami.- questa volta lo disse con più dolcezza.
Lei fece come
richiesto puntando lo sguardo su di lui.
-Chiedimi di restare
ed io lo farò senza pensarci un secondo. Non m'importa altro se non di te. Io
ti voglio nella mia vita Swan e se anche tu tieni a me, dammi un motivo.- Le asciugò le lacrime con il pollice per poi
accarezzarle la guancia teneramente.
Sorrise
impercettibilmente, muovendo poi la mano verso i suoi biondi capelli e
spostandoli dietro l'orecchio.
-Non posso.- fu poco più di un sussurro. -Mi dispiace, ma non posso.-
Killian fermò la mano
a mezz’aria per poi farla cadere da un lato.
-Bene…- Sentiva le
lacrime pizzicargli gli angoli degli occhi, così li chiuse e ci passò due dita
sopra, scacciandole. -..allora immagino che sia finita
qui.- fece qualche passo indietro e un piccolo sorriso dal sapore amaro si fece strada sul suo viso. -Ma che dico..- riprese. -..in realtà non è mai iniziata.- abbassò la testa e andò via senza mai voltarsi.
***
Non seppe dire per
quanto tempo rimase nel bosco. Forse un'ora, forse meno. Tornò alla stazione di
polizia per sistemare le ultime pratiche. Notò una lettera al centro della sua
scrivania con il suo nome scritto sopra. L'aprì e cominciò a leggere.
Non faccio questo genere di cose da non so quanto tempo,
ma eccomi qui senza sapere bene perché.
Non ci siamo salutati nel migliore dei modi e di questo me ne dispiaccio. Avrei
preferito che le cose tra me e te fossero andate in maniera diversa. Sei
l'unica donna per la quale abbia mai provato sensazioni ed emozioni così
contrastanti tra loro. Quindi te lo devo dire, mi hai stregato anima e corpo e
ti amo, ti amo Swan.* Come non avrei mai creduto
possibile.
So di essere un pirata, persona dalla quale diffidare, la peggior specie, ma in
qualche modo mi hai cambiato. Non ho mai desiderato così tanto essere una
persona migliore, per te. Ho sempre pensato che una volta avuta la mia
vendetta, avrei dato fine alla mia vita oscurandola per sempre, ma mi rendo
conto che da quando ti ho conosciuta, quel senso di vuoto è svanito e niente è
più stato lo stesso. Speravo che anche per te fosse così, evidentemente mi
sbagliavo. Non voglio spaventarti, è l'ultima cosa che vorrei fare, credimi, ma
dovevi sapere cosa provo per te, così da poter partire sapendo di aver giocato
tutte le carte a mia disposizione.
Mi odio Emma, e odio anche te perché non ci dai un'opportunità, ma così hai
voluto e non posso oppormi.
Con tutto il cuore ti auguro ogni bene, spero veramente troverai la pace che
cerchi.
Tuo Killian.
Si portò una mano
alla bocca e gli occhi le si inumidirono ancora una volta. Chiuse la lettera e
la mise in tasca. Prese le chiavi della macchina e corse fuori dall'edificio.
Quando arrivò al
porto, la Jolly Roger era ancora ormeggiata. Si toccò il petto tirando un
sospiro di sollievo.
Scese dal maggiolino e vide una figura seduta su una panchina lì vicino.
Pensava che il cuore le sarebbe uscito dal petto tanto batteva.
Si avvicinò e notò
Killian con la fiaschetta di Rum in mano mentre si apprestava a berne un sorso.
Poi un altro e un altro ancora.
-Quella roba ti ammazzerà
prima o poi.-
Di nuovo lei.
-Sono un osso duro
dovresti saperlo.-
-Sì lo so.-
Si sedette al suo
fianco e guardò il mare. Dalla tasca prese la lettera e la mise tra loro due.
-Che significa?- chiese senza guardarlo.
-Tu cosa pensi significhi?-
-Pensi davvero ogni
parola scritta li dentro?-
Il pirata sorrise e
sorseggiò altro Rum.
-Vuoi?-
chiese passandole la fiaschetta che accettò di buon grado.
-Grazie.-
Rimasero in silenzio
per qualche minuto poi Emma riprese a parlare.
-Allora? Perché mi
hai scritto quelle cose?-
-Swan ti credevo più
sveglia di così.-
-Hook per favore.- sbuffò lei.
-Beh...- cominciò -Credo
sia piuttosto ovvio il motivo. Quello che mi chiedo è cosa ci fai tu ancora
qui. Mi hai detto di no. Che altro vuoi? Vuoi prendere il mio cuore e ridurlo
in cenere? Mi dispiace dolcezza, ma più di come sto adesso, non puoi fare. Adesso
ti prego, va via. Non riesco a guardarti sapendo di non poterti avere.-
-D'accordo.-
Si alzò dalla
panchina, gli prese la mano e gli diede un biglietto.
-Mi mancherai anche
tu Killian.- detto ciò gli accarezzò una guancia e lo
superò per andare via.
Lui abbassò lo sguardo su quel biglietto tanto piccolo
quanto delicato.
Scusami se puoi.
Ti amo anche io.
Emma
Sbarrò gli occhi e lo strinse tra le mani.
-Vorrai scherzare!!!- tuonò. -Cosa è questo?-
Emma aveva la mano
appoggiata alla maniglia della macchina.
-Vuoi che ti faccia
un disegnino?-
-Non giocare con me Swan.-
Lei si voltò cercando
i suoi occhi. Era turbata, preoccupata, terrorizzata da tutta quell'assurda
situazione, ma era giunto il momento della verità.
-E va bene…- disse
prendendo un respiro profondo.
-Dopo aver letto la
tua lettera, mi sono resa conto di una cosa. Il mio lieto fine non avverrà mai
senza averti al mio fianco.-
Lui rimase in silenzio,
non avanzò di un passo, si limitò a piegare la testa leggermente.
-Ci ho pensato..- riprese. -..e sono
arrivata ad una conclusione. Non voglio che tu parta. Vorrei restassi qui con
me. E voglio fermarmi Killian, sono stanca di scappare da tutti, sono stanca di
scappare da te.-
-Cosa dovrei fare
adesso?- urlò. -Non sono un giocattolo, anch'io
ho dei sentimenti e non merito questo.-
-Non pretendo nulla. Mi
hai chiesto di farti restare per un buon motivo ed io te lo sto dando. Ti amo Killian.-
Ci fu un attimo di
silenzio.
-Dillo ancora.-
Emma chiuse gli occhi
e si portò la mano destra all’altezza del cuore.
-Ti amo.- ripetè.
-Cristo santo
Swan...- asserì determinato ed emozionato allo stesso tempo -..hai
veramente un tempismo di merda.-
-Lo so, mi dispiace.
Ma ehi, meglio tardi che mai no?- abbozzò un sorriso.
Il pirata non disse
altro, si fece più vicino finché non poté stringerla tra le braccia. Lei per
tutta risposta si abbandonò a lui. Tremava ma era felice per la prima volta
dopo tanto, troppo tempo.
-Mi dispiace di
averci messo così tanto.- sussurrò accoccolata al suo
petto. Sentiva il cuore di lui battere all'impazzata.
-Quando si tratta di te, non è mai troppo tardi Emma.- sorrise.
-Allora resterai?-
Lui affondò il viso
tra i suoi capelli e rise. Una risata genuina, liberatoria.
-Dio non hai idea di
quanto ti ami.-
-Lo prendo per un si.- rise anche lei nascondendo il viso nel petto dell'uomo
che, si spostò per guardarla negli occhi. Quante parole non dette lesse in
quelle iridi verdi ora rilassate e serene. Si avvicinò poi alle sue labbra,
beandosi di quel momento tanto magico quanto surreale. Non avrebbe mai creduto
possibile che Emma Swan, quella donna forte, orgogliosa e testarda avrebbe mai
provato un sentimento così forte per uno come lui.
Una scarica elettrica
attraversò i loro cuori da parte a parte.
Quel bacio dapprima
leggero e romantico divenne sempre più rovente e audace. Lei lo attirò più
vicino, affondando le sue mani nei capelli del ragazzo, accarezzandoli. Lui per
tutta risposta con una mano la prese per un fianco stringendola a se in maniera
possessiva.
Si allontanarono
giusto il tempo per riprendere fiato. Emma appoggiò la fronte su quella di Killian
e con gli occhi ancora chiusi, si passò la lingua tra le labbra ripensando a
quanto fosse stata stupida. Poco dopo sentì Killian ridere.
-Che c'è?- domandò.
-Niente, solo alla
fine ho vinto il tuo cuore. Sono un seduttore con i contro fiocchi.-
Emma rise di gusto.
-Assapora questo
momento finché puoi Capitano, perché quando David verrà a saperlo non penso
farà i salti di gioia.-
-Non è carino pensare
a un altro uomo quando hai tutto questo a pochi centimetri da te.-
-Idiota!-
rise ancora.
-Mi proteggerai da
lui vero?- riprese. -Non voglio lasciare questo mondo
proprio adesso che ti ho trovato. Sono bravo a sopravvivere, è vero, ma con
lui è tutta un’altra storia.- disse fintamente
preoccupato.
-Sta tranquillo, mate, sono pur sempre lo sceriffo!-
* Mr.Darcy è
stato un bravo insegnante.
Oh mio Dio. Non scrivevo dal 15/18. Alla fine eccomi qui,
con… sinceramente non lo so, questo! <.<
Avrò letto e riletto questa one shot 10 mila volte in questi ultimi giorni, e
continuo a trovarla insulsa.
Quindi meglio tagliare la testa al toro e postarla, altrimenti arriva la
lettura 10.001.
Ringrazio chiunque sia riuscito ad arrivare alla fine,
veramente. Grazie :D
xo xo Sita