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Autore: _Margh8_    05/09/2015    2 recensioni
[..] notò Killian con la fiaschetta di Rum in mano mentre si apprestava a berne un sorso [..]
-Quella roba ti ammazzerà prima o poi.-
-Sono un osso duro dovresti saperlo.-
-Sì lo so.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Never too late.

 

-Swan!-

-Hook.- rispose la donna senza nemmeno guardarlo in faccia, troppo concentrata su quella tazza di cioccolata che Granny le aveva appena servito.

-Mi faccio da parte- disse lui senza giri di parole.

Volse lo sguardo verso il suo interlocutore e s'immerse in quegli occhi blu, solitamente così rassicuranti e calmi, leggendovi invece, rassegnazione e tristezza, molta tristezza, forse anche troppa.

-Tu cosa?- chiese lei accigliata.

Silenzio.

-Che stai dicendo?-

-Mi faccio da parte love.- ripeté. -È meglio così, sono di troppo qui.- continuò.

-E cosa dovrebbe significare?- ebbe la forza di dire con il cuore le batteva a mille facendole provare una sensazione di vuoto improvviso.

-Esattamente quello che ho detto. Me ne vado. Sono solo venuto a salutarti prima di partire.- si grattò la nuca imbarazzato.

-Così?-

-Si così Emma. Non c'è più bisogno di me in questo mondo. Poi ora che Bae è tornato potrai ricostruirti una vita con lui e Henry. Ti meriti un lieto fine… e poi diciamola tutta è giusto che le cose seguano il proprio corso e io qui sono decisamente di troppo .-

-Fammi capire bene...- disse lei, riprendendo la parola con un velo di irritazione -Tu ti stai sacrificando per il bene comune? Che razza di stronzata.- soffiò.

-Vedila come vuoi, ma per me è un dato di fatto. Hai la possibilità di rimettere insieme la tua famiglia, dare un padre a tuo figlio. Io non posso competere con tutto questo. Quindi...- si fermò per un secondo a guardarla con più attenzione. Cercava di leggere in lei qualsiasi tipo di emozione. - ..levo le tende.- finì.

Emma non voleva fargli capire quanto dolorose fossero le sue parole, ma le venne difficile nascondere il suo turbamento, per quanto fosse orgogliosa e testarda.

-Allora...addio Swan.- tese la mano verso di lei.

Si guardarono dritti negli occhi, verde contro blu.
Non dissero altro, solo continuarono scrutarsi, cercando di leggere qualsiasi tipo di emozione che potesse in qualche modo permettere a uno dei due, se non ad entrambi, di far crollare quelle barriere ormai inclini a spezzarsi.

Emma strinse a sua volta quella mano ancora protesa che cercava un contatto con la propria.

 -Addio Ho...-

Si sentì tirare trovandosi poi a pochi centimetri dal viso del pirata.

Accostò le labbra al suo orecchio. -Non passerà giorno senza che io ti pensi. Mi mancherai.- si spostò sulla sua guancia e lentamente ne appoggiò le labbra. Un gesto lento e pieno di significato.

Si allontanò da lei e, consapevole del fatto che lasciarla andare sarebbe stata in assoluto la cosa più difficile, si avviò verso l'uscita del locale.

Emma rimase immobile senza dire una parola. Si mise una mano su quella guancia che aveva a poco a poco cominciato a bruciare. Il suo cuore si era fermato per qualche secondo e quando riprese a battere senti qualcosa spezzarsi. Un dolore al centro, che le mozzò il respiro.

Lo guardò aprire la porta, il rumore del campanello sembrava lontano anni luce. Sbatté gli occhi, un paio di volte.
Senza rendersene conto veramente le sue labbra presero a muoversi da sole.

-È quello che hai detto a Neverland? Sul fatto che avresti conquistato il mio cuore...-

Killian si bloccò sulla porta. Non si voltò, non voleva. Se mai l'avesse fatto, era sicuro non avrebbe mai lasciato quella città, non avrebbe mai lasciato lei.

-Pensavo ogni parola che ho detto laggiù, ma sono anche un uomo d'onore...per quanto pirata.-

Detto questo avanzò e si richiuse la porta alle spalle.

***

Tornato sulla Jolly Roger, diede il comando a Smee per occuparsi della partenza. Avrebbero salpato al tramonto.

Scese sottocoperta, in quello che per anni era stato il suo rifugio sicuro, la sua casa. Quella stanza piccola ma confortevole, piena di ricordi, dove aveva passato quasi tutta la sua vita.

Si buttò nel letto con poca grazia, facendo scricchiolare il legno che sosteneva il materasso. Chiuse gli occhi e mise il braccio sopra di essi sospirando

Avanti Jones sai bene che è la cosa giusta da fare. Hai dato la tua parola, lei non ti vuole e anche se avessi una speranza devi concederla a Bae.
Glielo devi. E poi siamo sinceri quella donna sarebbe stata la tua rovina,

I suoi pensieri furono interrotti da un ticchettio alla porta. Rimase fermo in quella stessa posizione.

-Smee spero per te che sia una cosa importante. Non sono dell'umore.-

Il cigolare della porta fu l'unico rumore udibile, finché dei passi non rimbombarono per tutta la stanza accompagnando quel fastidioso lamento.

-Ho il permesso Capitano?-

Killian fece leva sui gomiti e guardò la figura davanti a se con gli occhi sgranati. Emma era lì. Chiuse la porta evitando accuratamente di guardarlo. Si concentrò invece sulle proprie mani, diventate così terribilmente interessanti.

Lui d'altro canto non capiva a cosa dovesse quella visita. Si erano salutati poco prima. Così, decise di spezzare quel silenzio imbarazzante creatosi tra loro.

-A cosa devo l'onore, Swan? Fammi indovinare... Vuoi assaggiare questo ben di dio almeno una volta prima che vada via?- alzò il sopracciglio e nel suo viso comparve la sua solita faccia di scherno.

Lei roteò gli occhi e sbuffò.

-Ho fatto male a venire. Me ne vado.- detto questo si voltò e ci accinse a riaprire la porta.

-Emma...aspetta.- lei si fermò. -Perché sei qui?- continuò il Hook.

La ragazza fece un respiro profondo, lasciò la maniglia e si voltò a guardarlo.

I suoi occhi verdi si persero in quelle pozze azzurre.

-Io...beh...ecco, in verità...- non riusciva ad avere un confronto diretto con lui. Emozioni contrastanti si battevano tra il suo cuore e la sua mente.

-Sono venuta a dirti che tra me e Neal è finita..- disse.

Lui sbarrò gli occhi e continuò a guardarla senza dire una parola. Doveva sapere.

-Hai detto che ti saresti fatto da parte, ma la verità è che non c'è nessun motivo per il quale tu debba farlo. Prima che venissi da me, avevo già discusso con lui di cosa fosse meglio per Henry e per me. Lui ha avuto la sua occasione anni fa.-

Ci fu un attimo di silenzio, carico di tensione. Killian si mise a sedere grattandosi la testa.

-Non so nemmeno perché te lo sto dicendo.- riprese lei scuotendo la testa accennando un sorriso.

Forse perché vorrei che restassi qui con me.

-Non.. non sarei dovuta venire. Sono una sciocca. Scusa il disturbo. Fai buon viaggio. Addio Killian.- aprì la porta e corse verso l'uscita senza dare nemmeno il tempo al ragazzo di replicare.

***

Corse a lungo, senza avere una meta precisa. Si ritrovò nel bosco vicino al pozzo. Si sedette su di una roccia lì vicino, nascondendo il viso tra le mani.

Perché sei andata da lui? Sei forse impazzita? Hai fatto la figura della ragazzina alle prese con la prima cotta. Andare lì per metterlo al corrente di Neal. Per cosa? Per fargli cambiare idea sul partire? Dio Emma quanto sei sciocca. Dillo e basta che lui ti piace. Ammettilo. No. Quel maledetto pirata irritante, indisponente, insopportabile, seccante, pieno di sé non può farmi provare certe cose.

-Dannazione Swan, sei difficile da trovare.-

Maledizione.

-Che diavolo vuoi? Non stavi partendo?-

-Tutt'a un tratto fai l’indisponente. Tipico. -

Il silenzio tornò a farla da padrone.

-Senti, il motivo è semplice!- la pazienza di Hook cominciava a vacillare. -In più occasioni, mi hai chiaramente fatto capire di non avere nessuna possibilità con te, così decido di andarmene per cercare di dimenticarti. Poi vieni da me dicendo che tra te e Bealfire è finita e che non devo farmi da parte. Te lo chiederò una volta sola. Che cosa vuoi da me?-

Rimasero a guardarsi per minuti interminabili. Lei non aprì bocca. Era bloccata non sapendo cosa fare. Aveva paura. Troppa paura di farsi avanti, troppa paura di mettersi in gioco nuovamente.

-Il tuo silenzio vale più di mille parole. Ti auguro di trovare quello che stai cercando.-

Le diede le spalle e con estrema lentezza s'incamminò verso l'uscita del bosco. Si stava allontanando da lei, questa volta per sempre.

-F…fermati!-

Hook arrestò il passo restando comunque di spalle, ma lei non si perse d’animo.

-Io...io non lo so...non so cosa voglio.- cominciò lei alzandosi in piedi -In vita mia non ho mai avuto nessuna certezza, sono sempre stata sola. Mi sono sempre fatta forza da sola. I miei genitori mi hanno abbandonata. Neal mi ha lasciato facendomi finire in prigione, dove ho partorito e lasciato a mia volta mio figlio per dargli le migliori opportunità. L'unica persona che si è presa cura di me sono io. Non sono abituata a questo genere di cose. Poi arrivi tu, che mi stravolgi, mi confondi, mi disorienti. Potrei stare qui ed elencarti ogni sinonimo che mi viene in mente, solo per farti capire il mio stato d'animo da quando sei apparso nella mia vita. Il fatto è..- si prese un attimo per respirare e calmarsi. -..che nessuno, mai nessuno si è preoccupato di me. Perché tu si? E’ una causa persa.- aveva gli occhi lucidi mentre guardava la sua schiena. Aveva il respiro pesante. Lo notava dai suoi movimenti.

-So cosa hai passato, e so perfettamente come ci si sente.- finalmente incastrò i suoi occhi in quelli della ragazza. -Però il mondo è bello perché è vario, non siamo tutti uguali. Non è o tutto bianco o tutto nero, ci sono milioni di sfumature.- fece una pausa.

-Oltretutto, mi permetto di dissentire.- continuò. -Non sei una causa persa, sei semplicemente umana. Hai paura di lasciarti andare, ma alzando tutte queste barriere e cercando di allontanare tutti non ti porterà altro se non dolore. Non troverai mai la felicità se non ti affidi a qualcuno che possa dartela.-

-La felicità di cui parli non esiste. Non per me almeno.-

-Sei tu che non vuoi farla esistere. Ti svelo un segreto: se per una volta nella vita ti mettessi in gioco capiresti che non tutto fa schifo. Stai buttando all’aria la tua vita solo per paura. Svegliati Swan. Ci sono un sacco di persone che farebbero i salti mortali pur di vederti sorridere. Ed io sono una di quelle persone Emma. Io...-

-Cosa? Tu cosa Killian?- urlò la donna. -Si è vero ho paura, sono restia su tutto e credo di averne tutte le ragioni, visto che anche tu come tutti gli altri te ne stai andando! Mi stai lasciando.-

-Perché credi che sia venuto qua invece di partire subito dopo che sei venuta da me? Eh?- sbraitò lui di rimando. -Non ci arrivi? Mi hai dato una speranza, hai dato una speranza al mio cuore, che si è fermato quando mi hai detto che te tra te Bae era finita sul serio. Se non provassi qualcosa anche tu, non avresti avuto motivo di dirmelo, tantomeno dirmi tutto questo adesso. Non ho forse ragione?- finì colpendosi il petto.

-Non ha più alcuna importanza ormai.- sussurrò lei dandogli le spalle.

-Ehi..- urlò. -Non potrai scappare per sempre. Un giorno o l’altro dovrai fermarti.-

-Un giorno forse, ma non oggi. E poi, hai preso la tua decisione. Vai via.-

Le si avvicinò a passo svelto e le strinse il polso.

-Guardami.- niente.

-Per l'amor del cielo Swan guardami!-

La fece girare verso di lui. Lei tenne la testa bassa, guardarlo avrebbe significato cedere. E lei non poteva permettersi un'altra delusione. Non avrebbe retto. Le prese il mento e la costrinse ad alzare la testa. Calde lacrime scendevano dal suo bellissimo e alquanto provato viso.

-Emma guardami.- questa volta lo disse con più dolcezza.

Lei fece come richiesto puntando lo sguardo su di lui.

-Chiedimi di restare ed io lo farò senza pensarci un secondo. Non m'importa altro se non di te. Io ti voglio nella mia vita Swan e se anche tu tieni a me, dammi un motivo.- Le asciugò le lacrime con il pollice per poi accarezzarle la guancia teneramente.

Sorrise impercettibilmente, muovendo poi la mano verso i suoi biondi capelli e spostandoli dietro l'orecchio.

-Non posso.- fu poco più di un sussurro. -Mi dispiace, ma non posso.-

Killian fermò la mano a mezz’aria per poi farla cadere da un lato.

-Bene…- Sentiva le lacrime pizzicargli gli angoli degli occhi, così li chiuse e ci passò due dita sopra, scacciandole. -..allora immagino che sia finita qui.- fece qualche passo indietro e un piccolo sorriso dal sapore amaro si fece strada sul suo viso. -Ma che dico..- riprese. -..in realtà non è mai iniziata.- abbassò la testa e andò via senza mai voltarsi.

***

Non seppe dire per quanto tempo rimase nel bosco. Forse un'ora, forse meno. Tornò alla stazione di polizia per sistemare le ultime pratiche. Notò una lettera al centro della sua scrivania con il suo nome scritto sopra. L'aprì e cominciò a leggere.

 

 

Non faccio questo genere di cose da non so quanto tempo, ma eccomi qui senza sapere bene perché.
Non ci siamo salutati nel migliore dei modi e di questo me ne dispiaccio. Avrei preferito che le cose tra me e te fossero andate in maniera diversa. Sei l'unica donna per la quale abbia mai provato sensazioni ed emozioni così contrastanti tra loro. Quindi te lo devo dire, mi hai stregato anima e corpo e ti amo, ti amo Swan.* Come non avrei mai creduto possibile.
So di essere un pirata, persona dalla quale diffidare, la peggior specie, ma in qualche modo mi hai cambiato. Non ho mai desiderato così tanto essere una persona migliore, per te. Ho sempre pensato che una volta avuta la mia vendetta, avrei dato fine alla mia vita oscurandola per sempre, ma mi rendo conto che da quando ti ho conosciuta, quel senso di vuoto è svanito e niente è più stato lo stesso. Speravo che anche per te fosse così, evidentemente mi sbagliavo. Non voglio spaventarti, è l'ultima cosa che vorrei fare, credimi, ma dovevi sapere cosa provo per te, così da poter partire sapendo di aver giocato tutte le carte a mia disposizione.
Mi odio Emma, e odio anche te perché non ci dai un'opportunità, ma così hai voluto e non posso oppormi.
Con tutto il cuore ti auguro ogni bene, spero veramente troverai la pace che cerchi.

Tuo Killian.

 

Si portò una mano alla bocca e gli occhi le si inumidirono ancora una volta. Chiuse la lettera e la mise in tasca. Prese le chiavi della macchina e corse fuori dall'edificio.

Quando arrivò al porto, la Jolly Roger era ancora ormeggiata. Si toccò il petto tirando un sospiro di sollievo.
Scese dal maggiolino e vide una figura seduta su una panchina lì vicino. Pensava che il cuore le sarebbe uscito dal petto tanto batteva.

Si avvicinò e notò Killian con la fiaschetta di Rum in mano mentre si apprestava a berne un sorso. Poi un altro e un altro ancora.

-Quella roba ti ammazzerà prima o poi.-

Di nuovo lei.

-Sono un osso duro dovresti saperlo.-

-Sì lo so.-

Si sedette al suo fianco e guardò il mare. Dalla tasca prese la lettera e la mise tra loro due.

-Che significa?- chiese senza guardarlo.

-Tu cosa pensi significhi?-

-Pensi davvero ogni parola scritta li dentro?-

Il pirata sorrise e sorseggiò altro Rum.

-Vuoi?- chiese passandole la fiaschetta che accettò di buon grado.

-Grazie.-

Rimasero in silenzio per qualche minuto poi Emma riprese a parlare.

-Allora? Perché mi hai scritto quelle cose?-

-Swan ti credevo più sveglia di così.-

-Hook per favore.- sbuffò lei.

-Beh...- cominciò -Credo sia piuttosto ovvio il motivo. Quello che mi chiedo è cosa ci fai tu ancora qui. Mi hai detto di no. Che altro vuoi? Vuoi prendere il mio cuore e ridurlo in cenere? Mi dispiace dolcezza, ma più di come sto adesso, non puoi fare. Adesso ti prego, va via. Non riesco a guardarti sapendo di non poterti avere.-

-D'accordo.-

Si alzò dalla panchina, gli prese la mano e gli diede un biglietto.

-Mi mancherai anche tu Killian.- detto ciò gli accarezzò una guancia e lo superò per andare via.

Lui abbassò lo sguardo su quel biglietto tanto piccolo quanto delicato.

 

Scusami se puoi. Ti amo anche io.

Emma

 

Sbarrò gli occhi e lo strinse tra le mani.

-Vorrai scherzare!!!- tuonò. -Cosa è questo?-

Emma aveva la mano appoggiata alla maniglia della macchina.

-Vuoi che ti faccia un disegnino?-

-Non giocare con me Swan.-

Lei si voltò cercando i suoi occhi. Era turbata, preoccupata, terrorizzata da tutta quell'assurda situazione, ma era giunto il momento della verità.

-E va bene…- disse prendendo un respiro profondo.

-Dopo aver letto la tua lettera, mi sono resa conto di una cosa. Il mio lieto fine non avverrà mai senza averti al mio fianco.-

Lui rimase in silenzio, non avanzò di un passo, si limitò a piegare la testa leggermente.

-Ci ho pensato..- riprese. -..e sono arrivata ad una conclusione. Non voglio che tu parta. Vorrei restassi qui con me. E voglio fermarmi Killian, sono stanca di scappare da tutti, sono stanca di scappare da te.-

-Cosa dovrei fare adesso?- urlò.  -Non sono un giocattolo, anch'io ho dei sentimenti e non merito questo.-

-Non pretendo nulla. Mi hai chiesto di farti restare per un buon motivo ed io te lo sto dando. Ti amo Killian.-

Ci fu un attimo di silenzio.

-Dillo ancora.-

Emma chiuse gli occhi e si portò la mano destra all’altezza del cuore.

-Ti amo.- ripetè.

-Cristo santo Swan...- asserì determinato ed emozionato allo stesso tempo -..hai veramente un tempismo di merda.-

-Lo so, mi dispiace. Ma ehi, meglio tardi che mai no?- abbozzò un sorriso.

Il pirata non disse altro, si fece più vicino finché non poté stringerla tra le braccia. Lei per tutta risposta si abbandonò a lui. Tremava ma era felice per la prima volta dopo tanto, troppo tempo.

-Mi dispiace di averci messo così tanto.- sussurrò accoccolata al suo petto. Sentiva il cuore di lui battere all'impazzata. 

-Quando si tratta di te, non è mai troppo tardi Emma.- sorrise.

-Allora resterai?-

Lui affondò il viso tra i suoi capelli e rise. Una risata genuina, liberatoria.

-Dio non hai idea di quanto ti ami.-

-Lo prendo per un si.- rise anche lei nascondendo il viso nel petto dell'uomo che, si spostò per guardarla negli occhi. Quante parole non dette lesse in quelle iridi verdi ora rilassate e serene. Si avvicinò poi alle sue labbra, beandosi di quel momento tanto magico quanto surreale. Non avrebbe mai creduto possibile che Emma Swan, quella donna forte, orgogliosa e testarda avrebbe mai provato un sentimento così forte per uno come lui.

Una scarica elettrica attraversò i loro cuori da parte a parte.

Quel bacio dapprima leggero e romantico divenne sempre più rovente e audace. Lei lo attirò più vicino, affondando le sue mani nei capelli del ragazzo, accarezzandoli. Lui per tutta risposta con una mano la prese per un fianco stringendola a se in maniera possessiva.

Si allontanarono giusto il tempo per riprendere fiato. Emma appoggiò la fronte su quella di Killian e con gli occhi ancora chiusi, si passò la lingua tra le labbra ripensando a quanto fosse stata stupida. Poco dopo sentì Killian ridere.

-Che c'è?- domandò.

-Niente, solo alla fine ho vinto il tuo cuore. Sono un seduttore con i contro fiocchi.-

Emma rise di gusto.

-Assapora questo momento finché puoi Capitano, perché quando David verrà a saperlo non penso farà i salti di gioia.-

-Non è carino pensare a un altro uomo quando hai tutto questo a pochi centimetri da te.-

-Idiota!- rise ancora.

-Mi proteggerai da lui vero?- riprese. -Non voglio lasciare questo mondo proprio adesso che ti ho trovato. Sono bravo a sopravvivere, è vero, ma con lui è tutta un’altra storia.- disse fintamente preoccupato.

-Sta tranquillo, mate, sono pur sempre lo sceriffo!-

 

 

* Mr.Darcy è stato un bravo insegnante.

 

Oh mio Dio. Non scrivevo dal 15/18. Alla fine eccomi qui, con… sinceramente non lo so, questo! <.<
Avrò letto e riletto questa one shot 10 mila volte in questi ultimi giorni, e continuo a trovarla insulsa.
Quindi meglio tagliare la testa al toro e postarla, altrimenti arriva la lettura 10.001.

Ringrazio chiunque sia riuscito ad arrivare alla fine, veramente. Grazie :D

xo xo Sita


 

 

  
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