Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Ricorda la storia  |      
Autore: LadyReddyOrange    05/09/2015    1 recensioni
« Qui ci vuole solo la cruda realtà ad uccidere il più buono degli angeli.» Guardo il dannato e gli faccio un sorrisetto.
Lui ricambia.
[...]
Mi metto a cavalcioni su di lui e prima che possa fare o dire qualcosa gli strappo il cuore.
« Se lo rivuoi, dovrai venire da me, in ginocchio.» gli sorrido e sparisco via. Seguo il mio istinto e riesco ad uscire
dall'inferno.
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

<< A volte quando ci ritroviamo da soli è lì che le aspettative, le paure, i ricordi, i dubbi, le insicurezze e altre
cose del genere si fiondano verso quello spiraglio di vuoto che si viene a creare in una frazione di millesimi di
secondi è lì, in quell'istante, che siamo vulnerabili... quando siamo così scoperti che il nemico potrebbe
ucciderci in pochi secondi. >>



<< Allora sei pronta, angioletto? >>

<< Non importa cosa mi farete, li proteggerò. >> Quella frase detta solo per sembrare insensibile al dolore che mi stanno arrecando
le parole, e non solo quelle, di quest'essere dannato.

<< So che sei una debole. Non serve nasconderlo, piccoletta. >> Le sue parole così fredde ed ironiche non fanno altro che rimbombarmi
nella mente, come tanti aghi sulla pelle.

<< Non m'importa... >> Lo vedo avanzare verso di me. S'inginocchia davanti a me. << Li proteggerò. >>

<< Sai, sarai piacevole quando le tue candide ali si tingeranno di nero. >>

<< Non importa. >> sussurro. Lui mi prende il mento con l'indice e i miei occhi incontrano i suoi pece.

<< Ah si? Vedremo. >> Non esprimono nulla, sono freddi, spenti e vitrei. Avvicina la sua bocca alla mia guancia e con uno scatto mi morde
la guancia. << Questo è solo l'inizio. >> sussurra prima di spingersi più giù. E fare per l'ennesima volta, ciò che un angelo non farebbe mai
poiché, cancellerebbe la sua purezza e lo costringerebbe alla vergogna.

....

<< Ancora niente?>> Dice rimettendosi i suoi jeans neri. << Non vuoi proprio parlare? Allora? >>

<< Non... importa... >> " Sono stanca." Chiudo gli occhi.

<< No, no. Dovrai restare sveglia. A breve ci sarà un grazioso spettacolo... >> L'acqua gelida mi fa aprire gli occhi di scatto. Lo guardo male.
<< Solo per te, ovviamente. >> dice con sensualità e leccandosi le labbra. Esce dalla cella.

" Non ho più possibilità di uscita." Sono rinchiusa qui da... non so più quanto tempo. Dal primo giorno fino ad adesso quel dannato è venuto
con le peggior intenzioni del mondo. Mi morde dovunque abbia voglia, abusa di me come se fossi un vecchio straccio, mi picchia quando ne ha voglia.

All'inizio ponevo resistenza, come rispondergli a tono oppure dimenandomi più che potevo. Ora invece, sono vergognata e disgustata da tutto...
e purtroppo per me, tutto ciò che sto provando mi si ritorcerà contro con le massime conseguenze.
Una volta che le ali tramutano in male, non si potrà più tornare indietro, in nessun caso, che lo si voglia o meno. - così recita uno dei principi degli angeli.

La porta della cella scricchiola e il tintinnio delle chiavi mi risveglia dai miei pensieri.

Tre paia di scarpe nere mi si presentano davanti.

<< Prendetela. >> dice quel dannato che ogni giorno mi viene a fare "compagnia" << Non fatela scappare. >> I due ubbidiscono e con qualche
volgare fischio mi prendono per le braccia e mi issano sulle loro spalle. Non li guardo nemmeno. Tengo il volto abbassato.

" Subire tutto passivamente, è questo che mi resta da fare... oltre aspettare la pace eterna. " La presa di quei due attorno alle spalle mi lascia
due segni rossastri, a causa della loro presa ferrea. Mi incatenano vicino un muro, in modo che non possa tentare la fuga.
Continuo a tenera la testa bassa.

<< Via! >> urla ai due intenti a mettere le loro mani in posti che nessun angelo mostra.

Il dannato mi prende il mento e mi costringe a guardare davanti a me. Rimango scioccata a quell'immagine.

<< Angel? >> sussurro appena. Il dannato sorride e poi mi lascia andare il mento.

<< Piaciuta la sorpresa? >> esclama ridendo. Non mi muove, non dico nulla. Lui smette di ridere e poi accovacciandosi davanti a me con un
espressione dura. << Ehi! Parlo con te! >> dice con un tono freddo.

<< Tu... >> la mia voce sembra essere così... non mia. Troppo fredda, troppo. Non dico altro. Lo guardo come se lì non ci fosse un uomo,
ma come se ci fosse un essere che non merita compassione o altro... merita solo la morte.

Dopo pochi secondi, rimango ancora più scioccata. "Nessuno merita la morte... " Inizio a mordermi il labbro, tanto da farlo sanguinare.
Le lacrime iniziano a scendere lentamente.

<< Oh! Poverina. Ti sei commossa? >> "Nessuno merita la morte." Lo ripeto così tanto che alla fine finisco per urlarlo. << Che sciocchezza blateri? >>
Si alza in piedi. Lo guardo solo quando lo vedo frugare in un baule posto affianco a me, ma ben lontano da vedere al suo interno.

Prende una frusta e si avvicina a Angel.

<< Cosa vuoi fare?>> sussurro.

<< Non lo capisci?>> e inizia a frustarla.

<< FERMATI! >> mi ignora e continua. << FERMATI! >> ancora. La vedo spalancare gli occhi e un urlo perfora i miei timpani. << LASCIALA! >>
mi alzo in piedi e inizio a dimenarmi. Lui non molla , continua ad ignorarmi. << Fermati! >> la mia voce è rotta dalle lacrime. Angel mi guarda,
ma dai suoi occhi non escono ne lacrime scarlatte, ne altro. Le sue urla mi strappano pezzo per pezzo l'anima. << E' inerme! FERMATI! >>
Continuo a dimenarmi più che posso.

Mi lancia un occhiata e sembra sorridermi, poi riprende a frustarla con maggiore forza.

<< Fermati! >> Abbasso la testa e inizio a respirare in modo irregolare. " Sono patetica!"

<< Fermati... >> sussurro. Lui si ferma, ma il mio respirare irregolarmente mi inizia a far paura.

<< Stai per perdere. >> mi sussurra a un centimetro di distanza. Spalanco gli occhi. << Guardati le ali. >> " Non le ho dispiegate!" Lentamente
mi volto verso le mie ali e intravedo le macchie nero pece allargarsi. << Dannato... >> " No! Non voglio!" Cado in ginocchio sorretta soltanto dalle catena.

<< Vuoi vedere una cosa? >> " Calmati! Respira!" Si allontana di nuovo, ma stavolta non lo guardo ma cerco di calmarmi più velocemente possibile.
"Ti prego! Non voglio essere come questo essere!" << Guarda qui! Lei si che si è sottomessa per bene! >> alla parola sottomessa scatto con gli occhi verso Angel.

<< Angel... Le tue ali... no... >> Sono completamente nere. Una lacrima scarlatta scende veloce e sola. " No..." Chiudo gli occhi e smetto di piangere.
- Se avrete forza di volontà supererete tutto. - le parole di mia madre, rivolta a noi, il gruppo di recupero, mi risuonano così finte.

<< Quale forza di volontà, madre? >> sussurro. Apro gli occhi e vedo il sorrisetto malizioso di quel dannato allargarsi ancora di più. << Qui ci vuole solo
la cruda realtà a far morire anche l'angelo più buono. 
>> Guardo il dannato e gli faccio un sorrisetto. Lui ricambia.

Do' un semplice strattone alle catene che cedono alla mia nuova forza.

<< Finalmente ti sei sottomessa! >> dice scoppiando in una tetra e malvagia risata.

<< Sottomessa? >> sottolineo io con un tono sarcastico.

<< Già. >> Con uno scatto gli salto addosso, ma lui non perde quel sorrisetto. Gli sorrido e con la mano gli perforo l'addome. Mi sorprende ancora di
più quando lo guardo e il suo sorriso diventa un ghigno.

<< Patetica. >> Sbotto in una risata.

<< Ah si? Ci vediamo, tesoro. >> dico estraendo la mano dall'addome, porto la mano ricoperta del suo sangue alle sue labbra e ne percorro il contorno.
<< Ti farò un meraviglioso regalo. >> Gli sussurro ad un centimetro dalle sue labbra e poi le lecco.

Mi metto a cavalcioni su di lui e prima che possa fare o dire qualcosa gli strappo il cuore.

<< Se lo rivuoi, dovrai venire da me, in ginocchio.>> gli sorrido e sparisco via. Seguo il mio istinto e riesco ad uscire dall'inferno.

Alla fine mi ritrovo a girovagare tra gli umani, inconsapevoli della mia natura ormai non più angelica. Vedo il mio riflesso nella vetrina di un negozio di
elettronica. Rimango piacevolmente sorpresa dalla mia nuova immagine. Lunghi capelli bianchi e degli occhi dal taglio felino color ambra. Un sorriso
amaro mi si dipinge in volto prima di nascondermi tra la folla di umani. " Sono caduta nel baratro e non potrò più uscirne... Patetica, vero?"

 

• Spero che vi piaccia. Non sono convinta del risultato, poiché non so se sia rientrata nella categoria
del " Sono fottuta" ma al contempo in quella " Allora giochiamo. "

Non so se sono stata chiara riguardo a ciò che intendo. Comunque fatemi sapere cosa ne pensate.
E se vi piacerebbe sapere come continua.

Thanks for reading!

 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: LadyReddyOrange