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Autore: Horse_    05/09/2015    16 recensioni
Sono passati quasi sette anni dall'ultima stagione di The Vampire Diaries, precisamente la settima. Ogni attore ha intrapreso la propria via da percorrere, cercando di vivere al meglio la propria vita, così come hanno fatto Ian e Nina.
Ian si è sposato con Nikki Reed, storica attrice di Twilight, mentre di Nina si sono perse le tracce. Nina, in realtà, ha proprio voluto sparire dal mondo che l'aveva aiutata a diventare famosa e ben amata da tutti perchè si porta dietro un segreto troppo importante da proteggere. Due bambini con gli occhi azzurri come il mare da tenere al sicuro da chi non li vuole e non si è mai interessato a loro.
Le cose tra Ian e Nikki, intanto, vanno sempre peggio e sono più i giorni in cui litigano che quelli in cui sono felici.
La ripresa dell'ottava stagione porterà tanti guai e a galla cose non dette, ma forse aiuterà due persone che si amano ancora alla follia a ritrovarsi dopo tanto -troppo- tempo.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice Accola, Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                    Do you remember?

 

Fortieth-Third Chapter.

Pov Ian.

Quando la mie labbra entrano a contatto con quelle di Nina è come tornare a respirare, a vivere. E’ come se tutto fosse tornato al proprio posto e tutto questo mi da una sensazione di pace, di tranquillità e di amore che cercavo da tanto, troppo, tempo. Baciare Nina è la cosa più semplice e complicata della mia vita, ma è la cosa più bella ed eccitante di tutta la mia povera esistenza. Le mie mani corrono a cingerle la schiena e la cosa più sorprendente è che lei se lo lascia fare, si abbandona a me. La mia lingua entra a contatto con la sua e si rincorrono bramose, piene di avidità e di tante cose non dette, ma di sentimenti che vanno oltre il confine della conoscenza, i sentimenti dell’amore. Una mano di Nina si appoggia sul mio petto, quasi accanto al cuore, mentre premo di più le mie labbra contro le sue. E il mio cuore ritorna a battere, a correre frenetico, come non faceva già ormai da tempo, perché sto provando sensazioni del tutto nuove rispetto a quelle che provo con la mia attuale moglie, ma mi stanno anche risvegliando sensazioni che provavo tempo fa.

Ed è tutto così magico.

Cerco di dimostrarle tutto quello che sto provando, come mi sta facendo sentire, e in qualche modo ci riesco, ma alla fine questo momento -che aspettavo da tantissimo tempo- viene interrotto da Nina che si stacca bruscamente da me. Perché si è staccata? Non le è piaciuto? Eppure stava ricambiando con tanto ardore.

Allora mi chiedo… Perché?

Faccio un passo per avvicinarmi a lei, per accarezzarle una guancia, ma lei fa un passo verso destra allontanandosi dal muro che l’aveva tenuta ‘prigioniera’ fino a pochi secondi fa. Quello che mi fa più male è che non riesco a decifrare il suo sguardo, non riesco a capire cose le stia passando per la mente.

O forse fa più male lo schiaffo che mi ha appena rifilato. Mi porto una mano sulla guancia che ha appena iniziato a pulsare e la guardo sorpreso.

Mi ha davvero tirato uno schiaffo?

Si, l’ha appena fatto.

 

“Tu… Come… Come ti sei permesso a baciarmi?”- schizza.

 

Io? E’ vero, l’ho baciata, ma ricambiava -eccome se ricambiava.

Ora la colpa dovrebbe essere mia? Certo, l’ho presa alla sprovvista, ma poteva staccarsi subito. Forse c’era il muro dietro di lei, si, ma poteva liberarsi benissimo, eppure non ha opposto nessun tipo di resistenza.

 

“Nina, io-”

 

Provo ad avvicinarmi a lei, ma Nina si allontana ancora di più mettendo le distanze tra di noi. Ed il rifiuto fa male.

 

“Cosa diamine ti è preso?”- urla.

“Ti ho baciata, Nina!”- alzo, di nuovo, la voce anche io. -“E mi sembra che tu abbia ricambiato, e anche bene. Non sei stata certamente indifferente al mio bacio.”

“Non è vero!”- urla scuotendo la testa.

“Anche la tua lingua ha esplorato la mia bocca.”- decreto indignato.

 

Nina mi guarda stralunata, ma non demorde lo stesso.  Se devo ammettere le mie colpe, lo farò. Se devo dirle che la amo immensamente, lo farò. Ma non starò qui a farmi accusare ingiustamente, perché l’ha voluto anche lei.

 

“L’hai voluto anche tu, altrimenti ti saresti staccata.”- l’accuso.

“Hai idea di che diavolo hai combinato?”- mi domanda urlando. La vedo tremare, leggermente, ma cerca di ricomporsi. -“Hai idea di quello che hai fatto? Sei sposato per l’amor di Dio!”

“Importa qualcosa adesso?”- le domando accigliato. -“Sono sposato, allora? Ho sentito il bisogno di baciarti e l’ho fatto. Posso essere stato stronzo e impulsivo, ma ne sentivo il bisogno!”

 

Ho davvero sentito quel bisogno che si è placato soltanto quando ci siamo baciati. L’ho sentito davvero, era come se mi mancasse qualcosa e quel qualcosa l’ho trovato soltanto tra le sue labbra. L’ho trovato in Nina. E dannazione… Io la amo, ma sembra non capirlo. Ormai sono arrivato in un punto di non ritorno, abbandonerei Nikki per lei, se solo lo capisse, se solo mi lasciasse spiegare.

 

“Bisogno?”- trema. -“Tu non puoi farmi questo, non puoi.”

“Perché? Perché non posso?”- le domando muovendo qualche passo verso di lei. -“Dimmelo, Nina.”

“Semplicemente perché non puoi annullare tutte le mie barriere, non puoi distruggere così il muro che mi sono creata. Non puoi rovinare tutto così.”- mi dice con la voce che trema.

 

Ora non vedo più la donna dura di qualche minuto fa, quella che mi ha tirato uno schiaffo, vedo una donna che si sta mettendo a nudo, che sta cercando di allontanarmi, eppure vedo nei suoi occhi che non vuole farlo.

 

“Io… Io sto cercando di andare avanti, sto cercando di crearmi una mia vita, e tu… Tu, adesso, hai di nuovo messo in discussione tutto quello che ho fatto! Tu hai mandato all’aria tutto!”- mormora.

 

Mi sta forse dicendo che con questo le ho fatto cambiare idea? 

Diamine, si!

 

“Distruggi tutto allora.”- mormoro anche io con voce dolce. -“Nina, io ti amo.”

 

L’ho detto, finalmente. Finalmente le ho detto che la amo. Dopo così tanto tempo, tante difficoltà, sono riuscito a dirle quello che provo veramente per lei, perché io amo questa donna. Potrei fare qualsiasi cosa per lei e se mi chiedesse di abbandonare tutto, di andare via con lei, lo farei.

Certo che lo farei!

Ma lei si allontana ancora.

 

“Non sai… Non sai quello che stai dicendo!”- dice, eppure la sua voce si spezza. -“Non lo sai. Tu non provi amore per me!”

“Perché continui a negarlo?”- le domando con la voce che trema. -“Ti amo in un modo che non puoi neanche immaginare!”

“Non è amore questo! Sei confuso, arrabbiato per la tua storia, e sei venuto a scombussolare me. Tu non mi ami, vuoi un rimpiazzo per la tua storia!”

“Tu non sarai mai un rimpiazzo!”- urlo ferito. -“Per me quel bacio è stato come tornare a vivere, perché non lo capisci?”

 

Mi prendo la testa tra le mani, non ci sto capendo più nulla. L’unica convinzione che ho è il mio amore per lei, del resto non so niente.

 

“Ha significato almeno qualcosa per te?”- le domando guardandola negli occhi. -“Dimmi che per te ha significato qualcosa. Ha significato sicuramente qualcosa!”

 

Nina mi guarda ed io la guardo di rimando. Ma non parla, non dice niente.

 

“Se non hai provato niente dimmelo. Trova il coraggio e menti pure a te stessa. Se per te non è stato niente farò finta che nulla sia successo.”- le dico.

 

Non riuscirei mai a farlo, ma se lei non mi ama io… Non posso fare nulla. Tenterò di riprendermela ad ogni costo, questo è poco ma sicuro, e non demorderò, ma se sentirò davvero che lei non mi ama allora la lascerò andare.

 

“Quel bacio è… Non è stato niente.”

 

E il mio cuore si spezza in mille pezzi, ho sperato che ammettesse che abbia significato qualcosa, che provi ancora qualcosa per me, ma non l’ha fatto. Eppure non le credo, continuo ad essere convinto che mi stia mentendo.

 

“Non è vero!”- le dico serio.

“Lo è… Noi non possiamo funzionare, non più.”- mi dice voltandomi le spalle.

 

Vorrei correrle dietro, obbligandola ad ascoltarmi, ma non so che altro fare, che cosa dire. Oltre a dirle che la amo, che per lei farei di tutto, che cosa posso fare? Rimango lì, nel freddo di dicembre, a guardare la donna che amo allontanarsi, forse per sempre. Perché dopo questo niente sarà tutto come prima.

Buon compleanno, Ian.

 

 

 

Pov Nina.

Non so come arrivo a casa, non so nemmeno perché sono ferma in piedi, davanti al divano, a fissare il vuoto. Non riesco a capire a… Decifrare quello che è successo poco fa.

Ian, lo stesso Ian che mi aveva detto anni fa che non mi aveva mai amato, mi ha baciata e mi ha anche detto che mi ama. Io… Non posso crederci. Le gambe cedono sotto il peso del mio corpo e mi trovo seduta sul pavimento freddo di casa mia con Spike alle mie spalle che sonnecchia tranquillamente.

Non riesco a trovare una spiegazione per questo suo comportamento, semplicemente mi ha preso alla sprovvista. Lui, non mi ama, come non l’ha mai fatto. Chi voglio prendere in giro? Questa sera non era ubriaco, ma sicuramente ha assunto qualcosa per comportarsi così.

Lui non si è mai aperto così con nessuno, nemmeno con me. Solo che… Sembrava veramente sincero. Sembrava sincero come non lo era più da tempo. E se fosse vero? No, semplicemente non possiamo.

Lui è sposato e il matrimonio non è una cosa che si può semplicemente gettare nel dimenticatoio. Il matrimonio è un legame forte, per tutta la vita, e se ci si sposa con qualcuno vuol dire che lo si ama immensamente, è un passo troppo importante. Lui non può amare due donne contemporaneamente, semplicemente non può. E’ stato un attimo di sbandamento, molto probabilmente non se n’è nemmeno reso conto. 

Io? Io non so nemmeno cosa pensare. Ho dovuto dire a Ian che non ho provato niente, ma non è vero. Qualcosa ho provato, una sensazione strana che mi ha scaldato il cuore e fatto tremare le gambe. Ma ho baciato un uomo sposato, non mi riconosco più, io… Non avrei dovuto farlo. Come posso guardarmi ancora allo specchio sapendo quello che è successo? Ma è forse una colpa provare ancora qualcosa per lui dopo tutto quello che è successo? Lo trovo sbagliato, ma non mi sento in colpa, neanche un po’. Forse all’inizio si, ma con il passare dei minuti si è dissolto tutto. 

Ma questa cosa non è da Ian, lui non è così impulsivo -così spontaneo. E se avesse ragione? E se mi amasse veramente? Ma perché dirmi tutte quelle cose anni fa? C’è forse una ragione dietro? Non voglio nemmeno saperlo, è meglio così.

Una parte di me vuole sapere davvero la verità, ma sarebbe peggio, perché non potremo fare nulla. Lui è sposato, io sono solo… Nina. Conosco Ian, non mollerebbe mai tutto per stare con me, con una come me. 

 

















 

                                                                                  * * *

















 

 

Questa notte non ho dormito, avevo altro a cui pensare. Non avrei dormito molto comunque visto che è da più di due ore che sono in viaggio. Ho preso il volo alle cinque di mattina e dovrei essere a Toronto circa per la dieci. Devo partecipare ad un servizio fotografico e forse questo mi aiuterà a staccare un po’ la spina da tutto e tutti, per dedicare qualche ora a me stessa. Sono stanca, ho sonno, e pensare a tutto quello che oggi mi aspetta mi fa venire voglia di buttarmi dall’aereo, ma devo sopportare visto che domani sarò già di ritorno. 

Arrivo a Toronto alle 10.14 am e ad aspettarmi all’aeroporto c’è Riawna che, non appena mi vede, mi corre incontro e mi abbraccia forte.

Mi era mancata tantissimo e, sebbene avessi Candice, Phoebe, Claire e Kat, ho sentito la sua mancanza.

 

“Mi eri mancata così tanto!”

 

E’ la prima cosa che mi dice. Le sorrido.

 

“Anche tu, non sai quanto!”- le dico ricambiando il suo abbraccio.

 

Ci incamminiamo fuori dall’aeroporto, non ho nessuna valigia visto che rimarrò qui solo un giorno, ho con me solo una grande borsa con tutto quello che mi serve. Iniziamo a camminare verso lo studio fotografico -lei ovviamente sarà la mia personalissima parrucchiera- e iniziamo a parlare dei bambini, della sua parrucchiera e di tanto altro.

 

“Cosa c’è che non va?”- mi domanda spiazzandomi.

“Cosa?”- le domando stranita.

“E’ da circa cinque minuti che ti domando di andare a prendere un caffè e tu non mi rispondi.”- mi dice sorridendomi lieve. -“Questo vuol dire che c’è qualcosa che non va.”

“Posso dirtelo davanti a una tazza di caffè?”- le domando.

 

Annuisce sorridendomi rassicurante, poi entriamo insieme in una caffetteria. Ci sediamo in un posto nascosto, che non dia all’occhio, e dopo aver fatto le ordinazioni la mia amica mi guarda invitandomi ad iniziare.

Non so se sia una buona idea, non perché non mi fidi di lei, è la mia migliore amica, solo che è così strano raccontare ad alta voce quello che è realmente successo.

 

“Ieri sera abbiamo organizzato una festa, per Ian.”- inizio mordendomi piano il labbro. -“Andava tutto bene, davvero, poi lui è arrivato con sua moglie.”

“Ma non erano in crisi?”- mi interrompe Riawna confusa.

“Ecco, appunto. La festa è continuata ‘tranquillamente’, sebbene mi desse un po’ fastidio vederli insieme. Riawna, non capisco il perché… Sto cercando di andare avanti con Eric, di conoscerlo meglio, eppure mi bruciava il fatto di vederli ancora insieme. Può sembrare egoista, ma ero quasi felice della loro crisi.”- le racconto.

 

Riawna mi guarda stranamente, ma comunque non interviene, magari sta aspettando che io finisca il mio racconto, così continuo.

 

“Sono andata fuori per prendere una boccata d’aria e”- ometto il fatto di essere andata fuori per non vederli più insieme. -“Ian mi ha seguita. Abbiamo cominciato a parlare, ero nervosa, e alla fine ci siamo urlati contro, come sempre. Ma dopo lui ha reagito in un modo che non mi sarei mai aspettata.”

“Cos’ha fatto?”- mi domanda estremamente curiosa, ma con una nota di apprensione.

“E’ strano a dirlo, ma lui… Lui mi ha baciata.”- mormoro abbassando lo sguardo.

 

Riawna rimane in silenzio per minuti interminabili e continua a fissarmi con la bocca spalancata. E’ sorpresa, confusa e tante altre emozioni che non riesco a decifrare, ma questo silenzio mi sta facendo impazzire.

Fortunatamente, dopo un altro po’, si riprende dal suo stato iniziale di shock e scuote la testa.

 

“Tu hai ricambiato, non è vero?”- mi domanda facendomi spalancare gli occhi.

 

Come… Come l’ha capito?

 

“Io-”

“Ti conosco, Nina. Se tu non l’avessi voluto avresti continuato la frase con mille insulti, ma non l’hai fatto.”- mi dice facendomi chiudere la bocca.

“Ma io…”- inizio, ma mi fermo non sapendo come continuare.

“Non dire che non lo volevi, perché l’hai fatto.”- mi accusa bonariamente.

“Mi ha preso alla sprovvista, tutto qui.”- le dico cercando di essere convincente, ma forse voglio convincere solo me stessa. -“Dopo mi sono staccata e abbiamo litigato, di nuovo.”

“A me sembra che tu stia cercando di convincerti che ti abbia preso alla sprovvista, quando in realtà non è così.”- mi dice seria e calma. -“Tu hai ricambiato perché l’hai voluto, altrimenti ti saresti staccata subito. Ti conosco Nina, forse meglio di chiunque altro, e non ti sto dicendo questo per accusarti di qualcosa, sai che non lo farei mai, ma perché ti voglio bene. Devi capire perché l’hai fatto.”

“Vuoi un perché?”- le domando. -“Non lo so neanche io, è tutto così confuso.”

“La situazione o i tuoi sentimenti?”- mi domanda dolcemente.

“Entrambe le cose.”- le dico abbassando lo sguardo. Non so quello che provo, sono così confusa, eppure, quando Ian mi ha baciata per poco -perché ho cercato quasi subito di allontanarlo per non rovinare quello che stavamo costruendo- ho veramente provato qualcosa. -“Io ho provato qualcosa, ma non so spiegarlo.”

“Io non posso capire come tu possa sentirti in questo momento, ma devi certamente fare chiarezza su quello che provi. Provi qualcosa per Ian o è stato solo un momento?”- mi domanda.

 

Fa male ammetterlo, ma non credo sia stato solo un momento -come l’ha definito Riawna- ma qualcosa di più, qualcosa di più intenso, ma non so comunque spiegarmelo.

O semplicemente non voglio ammetterlo ad alta voce, perché dirlo renderebbe tutto reale e io non voglio questo, non voglio permetterlo. Anche se, per via molto ipotetica, provassi qualcosa per Ian, cosa cambierebbe? Il suo è stato un vero sbandamento, lui non mi ama anche se me l’ha detto, mentre io… Anche se ammettessi di amarlo, che cosa cambierebbe? Rimarrei con un pugno di mosche in mano, perché lui ha una moglie, una sorta di famiglia, una donna che ha sposato perché ama, mentre io? Io non ho nessuno, a parte i bambini, e sto cercando di iniziare qualcosa con Eric, qualcosa di serio, non posso fargli questo. Tengo ad Eric e mi piace, molto, forse non è un amore travolgente come quello che provavo -provo?- per Ian, ma è qualcosa, qualcosa di importante.

Lui è interessato a me, l’ho visto da come mi guarda e da come mi sorride, perché ‘tradirlo’ in questo modo?

 

“Anche se provassi qualcosa per lui non potrei fare niente.”- ammetto.

“Questo lo dici tu, magari c’è qualcosa da salvare.”- mi incoraggia.

“E se dicesse di amarmi perché sta confondendo tutto?”- le domando accigliata.

 

E se mi avesse detto di amarmi soltanto perché sono la madre dei suoi figli? Questo spiegherebbe molte cose, troppe cose. Anni fa ha detto che non mi amava, ed ora spunta così. Molto probabilmente ha detto di amarmi perché in qualche modo mi è grato per avergli dato due bambini, ma io non voglio un amore così. Voglio un uomo che tenga veramente a me, non perché sono la madre dei suoi figli.
 

“In che senso?”- mi domanda Riawna confusa.

“Magari lui l’ha detto perché sono la madre dei suoi figli, come se si sentisse in debito con me.”- cerco di spiegarle amareggiata mentre questa idea diventa sempre più concreta nella mia testa.

“E’ una cosa stupida, Neens. Questo ‘ragionamento’ fa acqua da tutte le parti. Un uomo, in modo particolare Ian, non ti avrebbe mai detto di amo per quello. Certo, tu gli hai dato quello che ha sempre voluto, nessuno lo mette in dubbio, ma il concetto amare è molto più complicato di così, e tu lo sai bene.”- mi dice convinta.

“E se cercasse solo un rimpiazzo per la sua storia finita male?”- le domando spaventata.

“Non è il tipo di uomo, mettitelo bene in testa. Ora una domanda te la faccio io… E se ti amasse veramente?”- mi domanda.

 

La cosa mi spiazza, parecchio. E se tutto quello che Ian mi ha detto fosse la pura verità? Lui ha detto che mi ama, e se fosse vero?

Mi prendo la testa tra le mani confusa, non può essere vero.

Sarebbe tutto più semplice.

Se Ian mi avesse mentito sarebbe facile, indolore. Tutto ritornerebbe come prima, nessuno si ricorderebbe niente, ognuno continuerebbe con la propria vita come se nulla fosse successo. Se fosse vero, invece, sarebbe la fine, di tutto. Di tutte le mie convinzioni, di tutte le mie idee, del mio mondo. Ogni mia certezza cadrebbe schiacciata dal peso di quel ti amo e io… Io non so come reagire, per la prima volta mi trovo impotente. Cosa dovrei fare se Ian mi amasse davvero?

Correrei da lui? Il mio cuore dice di si, ma lo voglio davvero?

Buttare all’aria otto, forse più, anni della mia vita per lui… Ne vale la pena?

 
















 

 

                                                                            * * *

















 

 

Entro stancamente all’interno dell’ascensore dell’hotel e schiaccio il numero cinque che mi porterà al quinto piano di questo enorme edificio a cinque stelle. Appoggio la testa sul vetro freddo e sospiro, è stata una giornata davvero stancante. Mi sono dovuta cambiare i vestiti circa una ventina di volte e ho scattato così tante foto che penso di averne perso pure il conto. Finiranno su parecchi giornali e il servizio intero uscirà a febbraio del prossimo anno, non manca poi così molto.

Non appena le porte dell’ascensore si aprono esco e mi dirigo verso la mia camera, la 424. Cerco distrattamente la tessera per aprire la porta e, quando la trovo, la infilo nella serratura apposita e questa si apre. Non vedo l’ora che sia domani, così tornerò a casa dai miei figli, mi mancano tantissimo -oggi ho avuto solamente il tempo di fare loro una telefonata veloce e, per ovvie ragioni, ho telefonato a Edna. 

Mi richiudo la porta alle spalle con un sospiro, poi decido finalmente di accendere la luce. Quando questa illumina la stanza mi cedono quasi le gambe. Come? Perché? Quando? Cosa?

Che cosa ci fa lui qui?

 

“Ti stavo aspettando.”- mi dice solo alzandosi dal letto.

 

Faccio per aprire la porta, per andarmene di qui, ma lui, più veloce di me, mi afferra un polso e mi scosta dalla porta appoggiandoci la schiena per non farmi uscire.

Questo è rapimento -anche se siamo nella mia stanza.

 

“Che cosa… Che cosa ci fai tu… Qui?”- balbetto ancora sconvolta.

“Devo parlarti e anche se non vuoi mi ascolterai comunque.”- mi dice guardandomi negli occhi. Non è arrabbiato, non avrebbe diritto di esserlo, vedo soltanto determinazione nei suoi occhi. -“Me lo devi.”

“Non voglio ascoltarti.”- gli dico. -“Per favore.”

“E invece mi starai a sentire, perché io non credo a quello che mi hai detto ieri sera, non posso e non voglio crederci, quindi mi ascolterai, che ti piaccia o no. Mi sono fatto quindici ore di macchina, forse di più, da Atlanta per arrivare fino qui, ascoltami, almeno.”- mi dice quasi supplicandomi.

 

E’ venuto da Atlanta fino a Toronto in macchina? Ian è venuto qui per me? Ma dove siamo arrivati?

 

“Non ti chiedo nessun favore, solo un piccolo regalo per il mio compleanno. Ascoltami, Nina, poi sarai libera di cacciarmi via.”- continua ancora.

 

Mi ripeto che non devo ascoltarlo, che devo cacciarlo via, ma non ce la faccio. Voglio e non voglio ascoltarlo allo stesso tempo, ma alla fine scelgo la via più facile, lo ascolterò. Voglio sapere quello che ha da dirmi, voglio che mi spieghi per filo e per segno cosa gli è preso ieri sera e perché.

Ho diritto di sapere.

 

“Quando avrai finito te ne andrai.”- decreto con la voce che trema.

 

Ian si stacca da me, lasciandomi così libera, e mi vado a sedere sul letto. E’ distrutto, lo vedo dal suo sguardo, eppure non l’ho mai visto così vivo e determinato. Ha fatto quindici ore di macchina per me, vuol dire che gliene importa davvero qualcosa. Si va a sedere sulla sedia di pelle della piccola scrivania e si passa una mano tra i capelli nervosamente.

 

“Ho passato quindici ore in macchina cercando di crearmi un discorso convincente, ma non ricordo più nulla, davvero. Avevo pensato a delle belle frasi, frasi fatte, ma so che non avresti apprezzato, tu odi quelle cose. Non so nemmeno da dove partire, sinceramente, ma devo farlo.”- inizia così e il mio cuore perde un battito. -“Dannazione se devo farlo! Sono venuto qui per te e non me ne andrò senza di te, questo te lo posso assicurare. Ieri sera è stato… Magico. Non mi era mai passato per la testa di baciarti, eppure l’ho fatto, perché lo sentivo, lo volevo. Ogni fibra del mio corpo voleva baciarti, il mio cuore me l’ha ordinato, così come la mia testa. Per la prima volta, in tutta la mia vita, ogni parte del mio corpo mi ha ordinato una sola cosa e io l’ho fatta e non ne sono pentito. Non voglio che tu sia pentita di questo, perché l’ho voluto io, si, ma l’hai voluto anche tu. Vuoi una confessione, Nina? L’avrai.”

 

E ora sto iniziando seriamente a sudare e il mio corpo trema leggermente. Perché solo il suono della sua voce mi rende così? So, per certo, che qualcosa sta per cambiare.

 

“Sai qual’è stata la prima volta che ho capito di amarti? Quando, dopo la prova delle zanne, mi sei sbattuta contro cadendo rovinosamente a terra. In un’altra circostanza avrei riso, ma lì no, sono rimasto abbagliato da te, come tutti quanti. Eri una ragazzina all’epoca, ma ho sempre saputo che saresti stata la mia, di ragazzina. Mi hai cambiato la vita in un modo che neanche immagini, la mia vita era povera, priva di senso, mentre tu… L’hai resa diversa. Potevo avere milioni di ragazze, eppure ho scelto te. Dalla prima volta che i nostri occhi si sono incontrati ho capito che tu eri speciale e… E lo sei. Ora sei una donna invece, una madre straordinaria, sei matura. Sei diversa dalla Nina che ricordavo, ma la sai una cosa? Ora mi piaci di più. E non per i bambini, loro non c’entrano, ma perché sei tu, veramente. Sei una donna ricca di principi, di amore, e con la testa sulle spalle. Sei testarda, a volte fin troppo, e illumini tutti quelli che ti stanno accanto. L’hai sempre fatto e ora è tutto più ampliato.”- continua, senza mai staccare gli occhi dai miei.

 

E non ha ancora finito, no, lo vedo dal suo sguardo. Mi perdo qualche attimo ad osservarlo attentamente negli occhi e non mente. E’ così dannatamente sincero in questo momento, come lo era una volta -quando stavamo ancora insieme. Ho la gola secca, le mani tremano, forse c’è pure qualche farfalla nel mio stomaco.

 

“Te lo ricordi il nostro primo bacio?”- mi domanda ed io, sebbene la situazione sia veramente seria, non posso non sorridere. -“E’ stato sotto la pioggia, passionale, come nei film, come piace a te. Stavamo litigando e all’improvviso ti ho baciato e tu, sorprendentemente, hai ricambiato. Non me lo sarei mai aspettato, io ti amavo, ma non conoscevo i tuoi sentimenti. Quando ho capito quello che provavi per me sono… Esploso di gioia. Finalmente potevi essere mia, mia e di nessun altro. Ti ricordi quanti ostacoli abbiamo dovuto affrontare? Tutti ci criticavano per la nostra differenza di età, ma abbiamo continuato a lottare e ce l’abbiamo fatta. Te la ricordi la prima volta che abbiamo fatto l’amore? Io ero così preoccupato per te, era la tua prima volta con qualcuno, ma eri tu a rassicurarmi. Avrei dovuto essere io a rassicurarti, ma continuavi a farlo tu e mi dicevi che ti fidavi di me. Non hai idea di com’è stato appartenere a te per la prima volta, fare l’amore con te è stato così diverso da come l’avevo fatto prima. Tu mi hai donato l’unica cosa che veramente ti apparteneva ed io me la sono presa con cura, senza pressioni. E’ stata, forse, la notte più bella della mia vita, ma non per il sesso, ma perché mi hai dimostrato che ti fidavi di me, sopra ogni cosa.”

 

E respira un attimo accaldato e mi accorgo di sentire caldo anche io. Perché mi sta dicendo questo? Mi ricordo anche io tutto, ma è come se… Se volesse rivivere tutto un’altra volta. Mi ricordo bene la prima notte che abbiamo fatto l’amore insieme, è stato magico, quasi surreale. Io ero vergine, non ero mai stata con nessuno, ma lui si è preso cura di me, mi ha aiutata e supportata. Lui non se lo ricorda, ma mi ha rassicurato pure lui e ha fatto tutto con dolcezza, chiedendomi ogni due secondi se sentissi male o se avessi bisogno che lui si fosse fermato. Ho provato dolore, certo, ma nulla è stato più forte dell’amore che provavo per lui.

 

“Te lo ricordi il nostro primo litigio? E’ stato un motivo futile e me ne sono pentito subito. Avevi un ragazzo che ti faceva la corte, un attore del tuo film, ed io, accecato dalla gelosia, ero convinto che tu provassi qualcosa per lui. Non è che non mi fidassi di te, ma avevo paura, paura di perderti veramente. Lui era giovane, io troppo vecchio per te. Ma tu mi rassicurasti per tutta la notte dicendo che la differenza di età non contava nulla per te, che tu mi amavi così. E lì, nel buio della notte, ho capito di amarti più di prima e mi ero promesso che niente e nessuno ci potesse separare. La nostra storia non è stata semplice, ma ce l’abbiamo fatta, poi siamo arrivati ad un punto di rottura. Ti amavo così tanto e volevo legarti a me, così ti chiesi di sposarmi, ma, egoisticamente, non avevo messo in conto che tu, certamente, non ti sentivi ancora pronta, e, quando hai rifiutato, non ho voluto sentire spiegazioni. Non abbiamo parlato per mesi e poi, quando abbiamo ricominciato, abbiamo continuato ad andare a letto insieme. Ogni giorno pensavo che fosse sbagliato, ma non volevo e non potevo separarmi da te, volevo tenerti legata a me.”- va avanti ancora.

 

Mi sta salendo un magone in gola, ma cerco di trattenere le lacrime. Perché mi sta dicendo tutto questo?

 

“Poi ho conosciuto Nikki, era così simile a me. Mi ha portato tutto su un piatto d’argento, stare con lei era la via più semplice, la più facile. Stare con te era complicato, mi dovevo sempre mettere in gioco. Ma lì non ho pensato a me, ho pensato a te. Che vita avrei potuto darti tenendoti sempre legata e me e impedendoti sempre di spiccare il volo? Sapevo delle proposte dei film che avevi rifiutato e che il motivo ero io. Non per essere al centro dell’attenzione, ma so che fu così. Quale motivo avresti avuto per rifiutare? Nessuno, eppure c’ero io a tenerti ancorata ad Atlanta. Così, una notte, ho deciso che lasciarti andare, per il tuo bene, sarebbe stata la scelta migliore. Non hai idea di quanto abbia sofferto, ma ho dovuto farlo, per te. Accanto a me non saresti mai diventata quello che sei ora, se tu te ne fossi andata avresti respirato e saresti cresciuta mentre, accanto a me, non ti esprimevi al meglio. Andavi avanti piano, in ogni cosa, perché sapevi, in cuor tuo, che c’ero io a coprirti le spalle, ma non potevi vivere così. Dovevi prenderti le tue responsabilità, staccarti da me, e vivere la tua vita. Io ti amavo allora e volevo il meglio per te, così ti ho lasciata andare. Pensi che sia stato facile per me dirti tutte quelle cose? Dirti che non ti amavo… Ogni volta che pronunciavo una parola si staccava una parte di me e ogni pezzo della nostra storia andava in frantumi, ma dovevo farlo, per te. Pensi ancora che sia stato tutto un gioco, come l’ho definito io? Assolutamente no. Come pensi che sia andato avanti in questi otto  anni? Certo, all’inizio con l’amore di Nikki, ma poi mi sono accorto che le volevo bene, non l’amavo come amavo te. Ho tentato di comportarmi da bravo marito, e penso di esserci riuscito, ma non l’avrei mai amata con la stessa intensità che avevo per te. Ho continuato ad andare avanti sapendo che avevo fatto la scelta migliore per te e con la convinzione che tu fossi cresciuta, che stessi vivendo la tua vita. Quando Julie mi ha chiamato per dirmi della serie ho accettato senza pensarci due volte, tutto pur di rivederti, almeno un’ultima volta. In tutto questo tempo ho cercato di ripetermi che non ti amavo, che dovevo lasciarti stare, ma io… Io non ce l’ho fatta.”- continua come un fiume in piena.

 

Non riesco nemmeno a parlare.

 

“Continuavo a ripetermi che era sbagliato guardarti di nascosto, perdere tempo a starti dietro, ma non mi fermavo, no, andavo avanti. Quando ho saputo, e visto con i miei occhi, che uscivi con quel principino non ci ho visto più e ora si che posso dirlo: sono fottutamente geloso di lui. Perché tu ricambiavi ogni suo sguardo, mentre a me davi le briciole, ma me la sono cercata, me lo sono meritato. Ma non posso smettere di amarti, Nina, non posso. E ora puoi urlarmi contro, dirmi che non è vero, e magari io me ne andrò, ma avevo bisogno di dirtelo, di dirti che ti amo in un modo che non immagini nemmeno lontanamente. Di Nikki non me ne importa più nulla, ci sto insieme perché devo, non perché voglio. L’unica donna che amo sei tu e puoi darmi del bugiardo, ma non sono mai stato più sincero di così in tutta la mia vita.”- termina alzandosi dalla sedia.

 

Non so nemmeno quello che faccio, me ne rendo conto qualche istante dopo. Gli tiro prima uno schiaffo, forte, in piena guancia, poi lo bacio. Questa volta sono io, contro ogni mia previsione, a baciarlo, ad appoggiare le mie labbra sulle sue, a spingerlo contro il muro. E’ così simile a quello di ieri sera, ma anche così diverso, perché ora lo voglio con tutta me stessa, lo voglio veramente. Perché ho visto nei suoi occhi il sentimento che ci lega ancora e non pensavo che potesse farmi sentire ancora così viva, così amata. E’ stato un piacevole -e anche molto doloroso- viaggio per tutta la nostra storia, mi ha fatto rivivere momenti belli e brutti, ma ho capito quello che prova per me e ora io non posso più nascondere quello che provo per lui, perché lo amo. Ho provato per otto anni a nascondere l’amore che provavo per lui e ce l’ho fatta -oppure credevo di averlo fatto- ma ora sento che non posso più farlo, non dopo tutto quello che mi ha detto e che mi ha fatto capire. E’ stato un modo contorto il suo per farmi intraprendere una strada dalla sua, ma ce l’ha fatta e senza tutto quello che è successo non sarei mai diventata cosa sono ora: una donna. Mi piace come sono diventata, non voglio cambiare nulla di me, eppure sapevo che mi mancava qualcosa, quel qualcosa che può essere riempito solo da Ian.

Un secondo dopo mi ritrovo con la schiena appoggiata al muro, al posto di Ian, che sta divorando voracemente le mie labbra non lasciandomi nemmeno il tempo di respirare. Le nostre lingue, così come le nostre salive, si mescolano tra di loro facendomi sospirare pesantemente. Le mie mani corrono veloci dalla sua schiena fino ad arrivare ai suoi soffici capelli, mi sono mancati tanto, così come mi è mancato tutto di lui. Lo tiro più verso di me, per avere di più, e i nostri corpi arrivano a scontrarsi facendomi provare mille brividi di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza. La bocca di Ian è sul mio collo, che succhia leggermente, facendomi così socchiudere leggermente gli occhi, poi scende sull’incavo del mio collo fino alla spalla, alternato tutto da morsi. Abbandono i suoi capelli morbidi e inizio a slacciargli, lentamente, i bottoni della camicia, uno per uno, in una lenta tortura. Ian fa pressione sui miei fianchi e allaccio le mie gambe al suo bacino. Fa qualche passo all’indietro, alla cieca, poi sento una superficie morbida sotto di me, segno che mi ha appena appoggiato nel materasso dell’enorme letto a baldacchino. Una sua mano si insinua lentamente sotto la mia maglietta, mentre io continuo a slacciargli la camicia, alternando ogni tanto il tutto con qualche bacio sul petto che si sta via via scoprendo, e lui si dedica al mio collo. Non mi accorgo nemmeno di non avere più la maglietta, sento solo la bocca di Ian pericolosamente vicina al mio seno. Io, ormai stufa, strappo letteralmente la sua camicia facendo schizzare via i bottoni per tutta la stanza e lo sento ridacchiare contro la mia pelle. Ian armeggia con il gancetto del mio reggiseno e riesce ad aprirlo mentre io lo aiuto a toglierlo, lasciando così il mio seno in bella mostra. Non provo imbarazzo, no, mi ha visto molto più nuda di così, anzi, mi lascio cullare da tutti i suoi tocchi, sentendomi finalmente a casa. La sua bocca tortura piano il mio seno facendomi gemere rumorosamente, ma lui fa finta di niente e continua indisturbato non sapendo quello che mi sta procurando con i suoi tocchi. Io mi dedico alla sua spalla, per poi percorrere tutto il braccio con una scia di baci infuocati che lo fanno tremare leggermente, segno che gli sta piacendo. Non appena solleva la testa faccio incontrare nuovamente le mie labbra con le sue mentre gli accarezzo tutto il petto muscoloso conoscendolo a memoria, in questi anni non è cambiato praticamente per nulla. Mi stacco da lui e gli appoggio un bacio tra la scapola e il collo, il punto in cui sente più piacere, e lo mordicchio facendogli chiudere gli occhi, ma lui questa sera sembra concentrato solo su di me. Ian scende a baciarmi la pancia e lasciandoci qualche morso sopra. Porta una mano lì, all’altezza della cicatrice del taglio cesareo, e la percorre delicatamente particolarmente attento. Arriva ai miei jeans e mi guarda, aspettando il mio consenso -e la cosa mi stupisce perché è ancora convinto che io possa rifiutarlo. Annuisco lentamente, accarezzandogli una guancia, e in poco tempo i miei pantaloni sono giù dal letto in un angolo remoto della stanza insieme al mio reggiseno. Io gli slaccio la cintura, facendola cadere dall’altra parte del letto, e sgancio il bottone dei jeans, ma mi blocco non appena sento le sue dita avvicinarsi , nel mio punto più sensibile. Mi accarezza delicatamente, come per paura di farmi male, e mi fissa con gli occhi liquidi di desiderio, gli stessi occhi che penso di avere anche io. Mi mordo le labbra a sangue quando sento un dito entrare delicatamente dentro di me e avverto un fastidioso bruciore, ma passa subito quando lo muove delicatamente e cattura le mie labbra con un bacio. Continua a torturarmi muovendolo dentro di me mentre non smette di baciarmi e mordermi le labbra ed io faccio lo stesso con lui. Sento il piacere che sta crescendo sempre di più, i miei muscoli contorcersi, ma Ian sembra capirlo e lo sfila delicatamente da me lasciandomi così insoddisfatta. Mi esce un verso di protesta e Ian mi sorride solo baciandomi ancora dolcemente mentre mi sfila le mutandine lasciandomi così nuda e completamente esposta ai suoi assalti. Non resisto, voglio fare l’amore con lui, come lo facevamo un tempo. Aiuto Ian a sfilarsi i pantaloni impaziente, non volendo aspettare oltre.

 

“Mi piace quando sei così intraprendente…”- mormora roco sul mio orecchio.

“Stai zitto e baciami.”- gli sussurro sulle labbra.

“Non sai da quanto aspettavo questo momento.”- sospira contro le mie labbra. -“Sei bellissima, Looch. Sei la donna più bella che abbia mai visto.”

Ti amo.”

 

Non so se sia il momento decisamente romantico e focoso o perché ormai non mi importa più nulla di tenere nascosti i miei sentimenti, ma mi è sfuggito. Finalmente gli ho detto di amarlo e, forse, Ian non aspettava altro perché mi rivela un sorriso in grado di abbagliare tutti. Non è un sorriso passionale, è un sorriso vero, credo di averlo reso felice.

Ti amo anche io.”- mi risponde dolcemente appoggiando la fronte contro la mia.

 

E scivola lentamente dentro di me facendo gemere entrambi sorpresi dalle nuove sensazioni che ci colpiscono trascinandoci in un vortice di piacere. E’ la prima volta dopo otto anni che ritorno a fare l’amore con qualcuno e sono felice che quel qualcuno sia Ian. Rimane per qualche istante immobile dentro il mio corpo, aspettando che si adatti a lui, e mi godo il momento di pace e serenità. E’ strano, è una sensazione che nemmeno ricordavo, ma non vorrei essere da nessun’altra parte se non qui. Muovo leggermente i fianchi e lui, capendo il mio segno, inizia a muoversi lentamente dentro di me mentre le mie mani si ancorano saldamente sulla sua schiena, di tanto in tanto arrivando pure a graffiarla. Continuiamo a baciarci mentre ci muoviamo in sincronia, trovando subito la nostra armonia, come se nulla fosse cambiato, come se questi otto anni fossero spazzati via. Passo una mano sulla sua fronte imperlata di sudore e lui appoggia un bacio sulla mia, mentre le sue spinte si fanno sempre più veloci e incalzanti costringendomi a piantare di più le unghie sulla sua schiena. Il piacere cresce sempre di più obbligandomi a gettare la testa all’indietro e raggiungiamo l’apice insieme, quasi come se fossimo sotto controllo. 

Ian si abbandona contro il mio petto ansante mentre io continuo a tenere gli occhi chiusi e con le dita faccio delle ciocche suoi suoi capelli corvini. Il silenzio regna sovrano all’interno della stanza spezzato soltanto dai nostri respiri leggermente affannosi e ogni tanto da qualche carezza data da entrambi. E sembra quasi un sogno questo e spero, in cuor mio, destinato a non finire mai.

 

 

 

 

                                                                                                                                                               The End.

 

 

____________________________________________________

 

Non inizio nemmeno con i saluti perché ho gli occhi leggermente troppo appannati, mi devo riprendere, almeno un po’. L’ultima parte del capitolo, la dichiarazione, mi ha distrutto perché rivivere ogni cosa, ogni passo della mia storia, mi ha fatto scendere lacrime che non avrei mai pensato di spendere. 

Non avevo mai voglia di finire il capitolo perché ogni cosa che aggiungevo era opportuna per questa storia, per quello che avevo in mente. E’ stato il capitolo più lungo che abbia mai scritto (escludendo il 42 perché erano due capitoli uniti), ma veniva tutto fuori così e non riuscivo a fermarmi ed è strano, ma è stato meglio così.

Perché Ian e Nina dovevano avere il loro momento dopo aver lottato tanto, dopo aver litigato ed essersi urlati contro mille insulti, dopo essersi feriti, baciati, e di nuovo feriti. Dovevano averlo, era semplicemente d’obbligo. Lo meritavano, così come l’avete meritato voi, ma credo che non sia l’ultima sorpresa per voi.

Ebbene si, non ho ancora finito con voi. Potrete amarmi, o odiarmi, ma no, non me ne andrò così tanto presto, ho in mente precisamente due cose che spero vi possano rendere felici:

 

-Ho in mente, se per voi va bene e se, soprattutto, lo seguirete, una serie di Missing Moment con la storia di Ian e Nina quando stavano ancora insieme. E’ una cosa che ho pensato mentre scrivevo questo ultimo capitolo, perché ho bisogno di scene Nian, quindi ho deciso così. Ovviamente, se per voi va bene, potrete dirmi voi i momenti che volete che io scriva e, dopo averli messi in ordine, inizierò a buttarli giù su carta. Potete chiedermi qualcosa, dall’inizio della loro storia, quando si sono conosciuti, primo bacio… Fino alla fine (anche quando sono stati separati lungo i sette anni!). Magari non saranno molto lunghe, ma è pur sempre qualcosa a cui tengo davvero.

 

 

-Questa, molto probabilmente, sarà la notizia che vi renderà più felici ed è la famosa sorpresa che vi avevo già accennato da tempo. La storia non è finita, avrà un sequel. Ebbene si, ci sono ancora tante, troppe, cose ancora da dire, non potevo certamente finirla così. Con il sequel, mi amerete e odierete allo stesso tempo, credo che non abbiate idea di quello che vi aspetta :’)

Ovviamente partirà da questa nottata di fuoco e proseguirà con il ritorno a casa.

 

 

Ecco, dopo avervi detto tutte queste cose, passiamo alle parti importanti. Un ringraziamento va alle 14 persone che hanno recensito lo scorso capitolo, si, siamo ritornate quelle di una volta :)

Un ringraziamento particolare va a chi ha inserito la storia tra le preferite (136 persone), le ricordate (34 persone) e le seguite (157 persone). Un altro ringraziamento va a tutte voi che, oltre ad aver letto, avete commentato raggiungendo la bellezza di 451 recensioni, un record per me (ovviamente non ho contato questo capitolo per ovvie ragioni ahahahah). Quindi si, vi sto ringraziando dalla prima all’ultima per questo fantastico percorso che non è ancora terminato.

Il sequel verrà postato lunedì 7 settembre o martedì 8 settembre, dipende tutto dal tempo che ho a disposizione.

Questo capitolo… Ho adorato scrivere questo capitolo, davvero. Questa è stata la prima scena, escludendo quella dei gemelli, che mi sono sempre immaginata e non è stato affatto difficile svilupparlo.

Nina, nella prima parte del capitolo, rifiuta Ian perché è ancora terribilmente confusa e, credo, che sia una reazione abbastanza plausibile da parte sua. Ian è un uomo sposato, l’ha lasciata e poi la bacia. Quel ti amo urlato l’ha scombussolata ancora di più ed è lì che ha avuto paura. Ha avuto paura che Ian glielo avesse detto preso dal momento, che se lo fosse inventato, che lo avesse fatto per i bambini ed è scappata, letteralmente. Ian, ovviamente, non si è perso d’animo ed è andato fino a Toronto, in macchina, per inseguire Nina (100 punti a Grifondoro!). L’ultima scena, le parole, credo che non abbiano bisogno di nessuna spiegazione :’)

Oh, i miei Nian *___*

 

Avete saputo che Candice è incinta? Io l’ho scoperto poco prima di andare in montagna e sono veramente felice per lei. Lei e suo marito, Joe, sono una coppia dolcissima alla pari di Paul e Phoebe (ormai sapete quanto adori quei due) e di Ian e Nina (o Nina e Austin) quindi è tutto meritato. Non so a che mese sia sinceramente, dalla foto sembra proprio ai primi mesi, ma non vedo l’ora di sapere se sia maschio o femmina anche se, credo, che non lo diranno. Ovviamente spero di no, ma con gli attori famosi non si sa mai.

A proposito di Ian… Vi consiglio, se non l’avete già, di leggere Non solo Damon di Giovanna Burkhart. E’ la biografia italiana di Ian, è una cosa fantastica. Ho letto solo le prime pagine, ma me ne sono innamorata ^^

Niente, ora non ho più nulla da dire, a lunedì o a martedì.

 

PS: Mi piacerebbe sapere anche quali e che tipo di Missing Moment volete :)

 

 

  
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