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Autore: _Nancy_    05/09/2015    1 recensioni
[Tratto dalla storia]
Per un momento, e per la prima volta si sente in imbarazzo.
L’amico di una … Okay, non è un vero e proprio amico. Passa le mattinate a scherzarci, e a ridere di gusto quando tenta di attirare l’attenzione di qualche ragazza più piccola solo per vederla infuriata, o imbarazzata, però … cos’è, veramente?
« Te l’ho detto. » Lascia cadere il braccio dietro le sue spalle, senza smettere di guardarla. « Sai, anche se è passata una settimana e stai cercando di evitare altri regali da parte delle persone più care che hai … non ti ho ancora dato il mio. Cioè, non quello vero e proprio. »
Merlino, ci risiamo.
E va bene, Teddy l’ha già baciata durante l’estate sulla soglia di casa di primo mattino.
E va bene, Teddy l’ha fatto una seconda volta, il primo giorno di scuola nel bagno dell’Espresso di Hogwarts.
E va bene, qualcosa tra di loro è cambiato. O meglio, è sempre stato così.
Forse, lo ha sempre saputo.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ecco a voi, un piccolo tentativo di scrivere una one shot su Teddy e Victore. 
Buona lettura...



EGOISTA E LIBERA
 
La Sala Comune è immersa nel silenzio, il caldo di maggio si fa sentire senza problemi.
Nonostante sia vestita leggera, non riesce a trattenersi. Si sfila la giacchetta, ma quando si avvicina al divanetto per abbandonarla e rivolgere l’attenzione alla finestra, rimane sorpresa e perplessa.
Il ragazzo dai capelli azzurri che ben conosce, è profondamente addormentato su un fianco.
La mano dietro la nuca, pronta a fare da cuscino per quella notte. La bocca è semiaperta, emette piccoli soffi quando fa entrare e uscire l’aria. Stranamente, non è chiuso a riccio come è solito fare quando dorme alla Tana in stanza con James.
 « Nottataccia? » Domanda, senza aprire gli occhi.
Stringe le labbra, pur di non aprire e chiudere la bocca più volte. Spesso, reagisce in questo modo quando non sa cosa dire.
« Aspetti James per una partita a scacchi notturna? »
« A dir la verità, sapevo che saresti venuta. » Ride, e nel dirlo cambia posizione, poggiando completamente la schiena sul divanetto. « Non puoi evitarci per sempre, dovrai affrontarci. »
« Questo compleanno è stato un tale disastro! Non sopporto i regali e le feste, mi ricorda ben altro. » Si siede sul bracciolo, cercando di non voltare lo sguardo nella sua direzione. « A te, no? »
« Certo, mi ricorda mamma e papà. » Risponde, senza problemi.
Ed è assurdo tutto ciò, perché mai avrebbe pensato di poter sentire Teddy Lupin tranquillo nel parlare dei suoi genitori. I suoi stessi genitori, che sono morti in una sanguinosa battaglia.
« Ma in ogni caso, perché non smetti di pensarci e giochiamo? » Si tira su a sedere, sorridendo.
« Non siamo dei bambini, Teddy. » Ridacchia, suo malgrado. « Avanti, perché sei sceso qui, proprio nella notte in cui ho deciso io di farlo? » E stavolta, non può fare a meno di girarsi.
I suoi occhi sono fissi sulla sua figura, curiosi e giocosi come quando erano più giovani e passavano le giornate a Villa Conchiglia o alla Tana, o al mare.
Per un momento, e per la prima volta si sente in imbarazzo.
L’amico di una … Okay, non è un vero e proprio amico. Passa le mattinate a scherzarci, e a ridere di gusto quando tenta di attirare l’attenzione di qualche ragazza più piccola solo per vederla infuriata, o imbarazzata, però … cos’è, veramente?
« Te l’ho detto. » Lascia cadere il braccio dietro le sue spalle, senza smettere di guardarla. « Sai, anche se è passata una settimana e stai cercando di evitare altri regali da parte delle persone più care che hai … non ti ho ancora dato il mio. Cioè, non quello vero e proprio. »
Merlino, ci risiamo.
E va bene, Teddy l’ha già baciata durante l’estate sulla soglia di casa di primo mattino.
E va bene, Teddy l’ha fatto una seconda volta, il primo giorno di scuola nel bagno dell’Espresso di Hogwarts.
E va bene, qualcosa tra di loro è cambiato. O meglio, è sempre stato così.
Forse, lo ha sempre saputo.
Perché non era normale ritrovarsi nel letto di Teddy quando aveva paura di un temporale, e non era altrettanto giusto lasciarlo entrare in cucina quando preparava una torta o dei biscotti, solo per permettergli di guardarla e farle domande in continuazione.
Una parte di sé, diceva che era solo l’adolescenza, gli ormoni e il bel rapporto che avevano. Ma l’altra parte di sé? Cosa diceva, esattamente?
Più volte si era ritrovata a tavola con James, Rose, Albus e Teddy. Finivano sempre per giocare ai giochi babbani che Rose portava da casa, e finivano sempre per sorbirsi una delle battute squallide e fuori luogo-a volte!-di James.
Non può fare a meno di ricordare una mattinata dell’estate scorsa, dove James non si era risparmiato. Parlare di ragazze era un tabù, ma non per James e le battute che aveva in serbo.
“E’ come se Teddy inizi a fare la corte a Victore!”
Non può fare a meno di ritornare al passato, purtroppo.
Sospira, e riapre gli occhi. Senza accorgersene, deve averli chiusi durante i flashback.
« Possiamo finirla con questa messa inscena? »
« Possiamo finirla e dare retta a quello che abbiamo dentro, e non ad altro? » Preme un dito contro la parte dove è situato il suo cuore, senza alcun imbarazzo. « Victore, vuoi essere egoista e libera per una volta? Pensi solo a quello che la gente si immagina di te, e mai a quello che vuoi mostrare ad altri. »
« Non sono problemi che ti riguardano. » Ribatte, scocciata.
Come si permette di dirlo? Come può? Cosa sa lui di quello che prova?
« Oh! Stai zitta, Weasley. »
Niente ripensamenti, è tempo di agire.
Le labbra premono contro quelle della ragazza, che per tutta risposta è meravigliata da tale intraprendenza.
E’ così spiazzata che non può fare a meno di chiudere gli occhi e stringere le braccia dietro al suo collo, mentre le dita si intrufolano tra le ciocche azzurre di capelli.
E lui, senza pensarci non si ferma. Inclina la testa leggermente, continuando ancora e ancora.
Il sapore della lingua è così dolce e salato allo stesso tempo, non riesce a stancarsi di quel calore che solo lei riesce a fargli provare. Perché è da anni che attende, che spera in un temporale che la costringa a tornare nel suo letto come quando avevano sette anni e aveva paura.
Sentire i lunghi capelli solleticargli il viso, incurante della sensazione che gli provoca.
E’ questo ciò che si prova quando sei innamorato? Ha sentito così tante volte parlare la nonna Andromeda di come lei e il nonno, o di come mamma e papà si sono innamorati e si sono trovati.
Quindi, se non è un caso avere incontrato Victore, perché lasciarla sfuggire dalle mani un’ennesima volta? Perché vederla scomparire e riapparire come se nulla fosse successo?
La solleva appena, portandola sulle proprie gambe.
« Aspetta … no. » Si distacca velocemente, tornando al proprio posto. « Cosa fai? »
« Anche se in ritardo, buon compleanno Victore. » Infila la mano nella tasca, estraendo un piccolo pacchetto rosso che posa sul tavolino.
Si alza, e senza aggiungere altro, sale le scale per il dormitorio maschile.
Rimane imbambolata per qualche minuto, indecisa sul da farsi. Sfiora le labbra con le dita, credendo che tutto sia un sogno.
Un sogno che credeva di aver abbandonato da quando era tornata a scuola.
Apre il pacchetto con le mani che tremano senza sosta, lasciando cadere il fiocchetto sul divanetto.
Non riesce a non scoppiare in una piccola risata, nervosa e divertita.
E non riesce nemmeno a fare altro, se non tornare alla sua camera.
Il regalo ancora stretto tra le mani, dove dentro è nascosto un bigliettino azzurro.
 

Tre Manici di Scopa, ultima uscita ad Hogsmade.
Non deludermi, Weasley.
 
Teddy Lupin
 
 

 
 
  
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