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Autore: Youhavesavedme_    06/09/2015    4 recensioni
Harry, il protagonista dopo un litigio con la sua ragazza ne troverà il suo diario segreto e scoprirà qualcosa di lei che lo stupirà. Non appena la sua ragazza tornerà non si comporteranno nello stesso modo di sempre, anzi sembreranno quasi due estranei; fino a quando lui non riuscirà a farle una sorpresa, riconquistandosi il suo amore e la sua completa fiducia.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Runaway. 
                                                                                                                                                                                                                                    27/06/2030
Era successo di nuovo.

Ancora ed ancora avevamo litigato e lei se n’era andata sbattendo la porta, ed io come uno stupido non l’avevo seguita.

Continuavo a pensare e ripensare a ciò che ci eravamo detti, mi rimbombavano nella testa le sue grida, tanto che mi sembrava di averla ancora accanto, mentre cercava di trattenere le lacrime per non farsi vedere ai miei occhi debole o addirittura vulnerabile, cosa che invece a questi miei occhi, così “malvagi”, la rendeva ancora più dolce.

Andavo avanti e indietro per la nostra stanza, tenendomi la testa tra le mani, cercando di scacciare quelle grida, cercando di non guardarmi intorno perché ogni cosa mi ricordava lei, che sentivo quasi di aver perso.

Avevo deciso di prendere una pasticca per il mal di testa, altrimenti dal disordine che avevo mi sarebbe scoppiata. Ricordai però che si trovavano nel suo cassetto. Quasi tremai aprendolo, ma la cosa che mi stupì non fu il disordine che regnava lì dentro, ma il fatto che tenesse un diario segreto, cosa della quale non ero mai stato a conoscenza.
Ero tentato di prenderlo e leggerlo, sapevo che si sarebbe arrabbiata se lo avessi fatto, ma dovevo leggerlo, magari mi nascondeva qualcosa che avrei dovuto sapere, quindi presi coraggio e presi quel diario e richiusi il cassetto.

Come ogni diario, su questo vi era scritto di non leggere, ma passai oltre ed aprii quell’importante piccolo quadernetto della mia ragazza.
Aprii il diario e la prima pagina era datata 25 luglio duemilaquindici, era esattamente di quindici anni fa. Che raccontasse di un vecchio amore? Dovevo sapere, magari spiegava come si erano lasciati, magari si erano lasciati proprio con un litigio come il nostro.

Cominciai a leggere e mi persi nelle sue parole.
                                                                                                                                   
                                                                                                                                                                                                                                                   25/07/2015
“Caro diario,
finalmente oggi riuscirò, riusciremo a realizzare il nostro sogno. Oggi mi fermerò in Toscana, ma non così, tanto per qualcosa; lì c’è la mia migliore amica, strano vero? Eh sì, ci siamo conosciute due anni fa, tramite un sito internet. Inizialmente non eravamo molto affiatate, come normale che sia, cosa ti aspetti? Non puoi essere da subito legata ad una persona, ma inaspettatamente dopo diversi mesi abbiamo cominciato ad affezionarci una all’altra, abbiamo cominciato a raccontarci le nostre vite ed abbiamo trovato molti aspetti in comune, anche per questo ci siamo avvicinate, e finalmente dopo tante speranze, tanti desideri, tante parole dette avremo sei ore a disposizione per stare insieme, come due vere migliori amiche.”

Mi fermai, non sapevo se continuare o no la lettura, era qualcosa di troppo personale, non potevo farlo, ma volevo sapere, dovevo sapere cosa era successo e dovevo capire per quale motivo non mi avesse mai parlato di lei.

“Quella mattina avrei avuto il treno alle otto e sarei arrivata a Firenze circa alle 10.10 e ci saremmo viste. Presi il treno con mia grande paura, sin da piccola odiavo i treni, ero rimasta traumatizzata e non riuscivo a sbloccarmi, ma per quello mi sarei mossa, avrei cercato di far finta di nulla e sarei andata avanti a testa alta.
Arrivata finalmente in Toscana scesi dal treno e la chiamai, mi disse che non sapeva se poteva passare, ma per fortuna la fecero passare e da lontano la vidi arrivare. Sul momento entrambe rimanemmo quasi immobili, ma quando fummo davvero davvero vicine, ci abbracciammo, così tanto forte da schiacciare i nostri visi uno contro l’altro, mentre nel frattempo immortalammo quel momento con delle foto. Una accanto all’altra decidemmo poi di fare un giro per la sua città, mi portò a vedere diverse cose e durante queste piccole visite continuammo a farci delle foto, continuammo a ridere e scherzare e a parlare come se ci fossimo conosciute da sempre, come se fosse stata una cosa da tutti i giorni, anche se purtroppo tutti i giorni non potevamo vederci. Ce ne raccontammo di ogni, davvero di tutti i colori, non credevamo di essere così vicine, per così tanto tempo, anche se purtroppo in compagnia il tempo passava davvero veloce. Arrivò l’ora di pranzo e decidemmo di spostarci vicino alla stazione, nel frattempo si mise anche a piovere, ma a noi non importava, eravamo finalmente vicine, quindi non avremmo sprecato quel tempo. Pranzammo e nel frattempo continuammo a raccontarci di noi e a farci diverse e diverse foto, tanto da arrivare a dirci che ci stupiva la naturalezza con la quale ci stavamo, da ore, parlando. Non appena smise di piovere tornammo fuori e raggiungemmo la stazione, di nuovo facemmo una foto mentre ci abbracciavamo, e conservammo quell’abbraccio nel nostro cuore, rimanemmo ancora qualche tempo insieme, poi dovetti tornare a casa, ma prima di andarmene ci abbracciammo di nuovo, con lei che mi diceva “ci vediamo ancora? Ma tanto, tanto, tanto?” e io le risposi che ci saremmo viste ancora. Prima di salire sul treno mi abbracciò di nuovo e mi disse che ero stata coraggiosa a voler superare la mia paura anche per lei, la salutai e salii sul mio treno che mi avrebbe riportata a casa.”

Non c’è nulla che non vada nel suo racconto, ma non riuscivo a capire per quale momento non mi avesse mai parlato di lei, infondo da come descriveva sembrava che fossero molto amiche, non riuscivo a tirare fuori una spiegazione dal suo comportamento, per questo decisi di continuare a leggere.
 
                                                                                                                                                                                                                                                    25/07/2016
“Caro diario,
la scuola è finita, ho finito tutto e finalmente posso cominciare a studiare per fare il lavoro che amo. Purtroppo però non ho più sentito la mia migliore amica, ci siamo perse, ho festeggiato senza di lei il mio compleanno, rileggendo qualche vecchio screenshot dove mi faceva gli auguri e piangendo, perché sentivo di aver perso per davvero una persona importante. Non riesco bene però a capire per quale motivo siamo arrivate ad allontanarci, la scuola, lo studio, i litigi e puff nessuno scrive più a nessuno e si arriva a perdersi, quasi buttando via gli anni della nostra amicizia. Magari una volta cresciuta la rivedrò, ma per il momento probabilmente ognuna delle due deve prendere solo la propria strada.”

Sentii sbattere la porta, erano già le sei di pomeriggio, e lei era arrivata, quindi riposi il diario nel suo cassetto esattamente nel modo in cui l’avevo trovato, ripensando a ciò che avevo letto. Forse avrei potuto fare qualcosa per lei, ma per il momento dovevo solamente cerare di risolvere quello che tra di noi era rimasto irrisolto per diverse ore.

Scesi e raggiunsi la porta d’ingresso, non appena la vidi sorrisi, ma nel momento in cui mi guardò negli occhi smisi di sorridere. Aveva gli occhi gonfi, quindi aveva pianto, così decisi di avvicinarmi a lei per abbracciarla, ma non appena se ne accorse cominciò a parlare.

«No Harry, stammi lontano»

«Cosa ti è successo? Nemmeno più Har posso essere chiamato? Per favore, parlami!»

«Harry per favore non insistere. Prendi la tua roba da camera nostra e dormi qui, sul divano.»

Cercai di non spalancare gli occhi per la sorpresa, ma purtroppo non ci riuscii e nel momento in cui cominciai a parlare mi misi a gridare inaspettatamente.

«Carolyn, non puoi farmi questo! Sono il tuo ragazzo, non puoi comportarti in questo modo, come una bambina! Siediti accanto a me e ragioniamo.» dissi abbassando il tono della voce, notando che ti stava spaventando.

«Harry, seriamente, prendi il cuscino e scendi in salotto. Io sono stanca, non ho fame, faccio una doccia e penso che mi riposerò, a domani.»

Così mi arresi, andai a prendere il cuscino nella nostra camera, le sfiorai un braccio mentre lei fissava il pavimento poi mi appoggiai sul divano, decisi di cercare di dormire, anche perché la fame mi era del tutto passata, quindi cercai di prendere sonno.

Era ormai notte fonda e non ero riuscito a chiudere occhio. Pensavo e ripensavo alla migliore amica della mia Car cercando di capire cosa avrei potuto fare, ma nel frattempo ripensavo al nostro litigio e mi rendevo conto che piano piano tutto si stava sgretolando sotto i nostri piedi.

Decisi poi di lavare il viso, ma andai di sopra, per vederla. Salii le scale e non appena avvicinai l’orecchio alla nostra stanza la sentii singhiozzare. Aprii la porta e non appena fui entrato lei smise, cercando di far finta di dormire. Mi sedetti accanto a lei e le accarezzai il viso, poi decisi di parlarle, perché sapevo che mi stava ascoltando.

«So che le cose tra di noi non stanno andando bene, ma nonostante tutto sto facendo il possibile per riconquistarti. Domani mattina non appena ti alzerai dovrò parlarti di alcune cose, ho in serbo per te una sorpresa. Buonanotte piccola

Uscii dalla stanza, sperando che mi fermasse, ma così non fu, così andai in bagno, poi ritornai in salotto e riuscii ad addormentarmi.
L’indomani mi svegliai perché sentivo rumore in cucina, così guardai l’orologio e mi diressi verso il luogo dove sentivo provenire il rumore.

«Buongiorno Car. Non importa che tu non mi risponda, siediti e ascoltami. Sto cercando di farti una sorpresa, quindi devi dirmi se martedì prossimo riuscirai a muoverti con me. Non mi aspetto immediatamente una risposta da te, ma dammi retta è una cosa importante.»

La vidi pensarci un attimo sopra, forse anche più tempo di quanto mi sarei aspettato, poi finalmente prese a parlarmi.

«Va bene Harry.»

E uscì dalla cucina; e giurai che in quel momento avesse ricominciato a fidarsi.
 
Erano passati circa cinque giorni da quando le avevo parlato del mio programma e fortunatamente ero riuscito ad organizzare tutto. Non mi sarei mai aspettato di poter riavverare questo suo sogno, ma forse era un appiglio che mi sarebbe servito per tornare ad avvicinarci, così come eravamo circa due settimane prima. Già, erano passate due settimane dal nostro litigio ed era passato lo stesso tempo da quando io continuavo a dormire sul divano.

Era martedì mattina, quel famoso martedì. Mi alzai presto e le preparai la colazione, aspettando che scendesse. Non appena mise piede in cucina la vidi sorridere era stupita e finalmente aveva ripreso a sorridermi. Mangiammo insieme, poi non appena si fu cambiata le misi una benda sugli occhi e salimmo sulla mia macchina. Arrivati alla stazione le diedi le indicazioni necessarie per muoversi, timbrai i nostri biglietti e subito dopo ci spostammo sul binario.

Man mano che camminavamo la sentivo sempre più irrigidirsi; sapevo della sua paura dei treni, ma non avrei potuto fare altrimenti, quindi continuai a camminare fino a quando lei non si mise a parlare.

«Harry, fermati. Non posso salire su un treno, sono terrorizzata, non posso.»

«Car, ti prego calmati, ci sono io qui accanto a te, quindi per favore fidati. Sono sempre al tuo fianco, quindi se hai paura puoi stringerti a me, ma dobbiamo farlo.» Non appena pronunciai le parole “puoi stringerti a me” sentii la sua presa farsi più forte sul mio braccio. Sorrisi, ma non lo diedi a vedere e non appena il nostro treno arrivò, salimmo.

La feci sedere e dopo poco si addormentò, mentre io la guardavo, innamorato più di prima. Arrivati la svegliai e le diedi indicazioni per scendere dal treno.

Le feci togliere la benda e non appena si rese conto di dove eravamo si mise a piangere; da lontano vide la sua migliore amica che si avvicinava e con una mia piccola spintarella cominciò a muoversi anche lei. Non appena furono vicine si abbracciarono di nuovo e cominciarono a parlare, come se non si fossero mai lasciate.

Stavo quasi per allontanarmi, quando la vidi tornare indietro e cominciare a parlare.

«Grazie Har, ti amo.» mi diede un leggero bacio a stampo e si allontanò.

L’unica cosa che riuscii a sentire erano le loro risate, erano i loro sorrisi e la loro immensa gioia.

Verso sera, ritornai alla stazione.

Le vidi arrivare e mi presentai alla sua migliore amica, poi si salutarono nello stesso modo in cui aveva descritto il loro ultimo abbraccio nel diario “ci abbracciammo di nuovo, con lei che mi diceva “ci vediamo ancora? Ma tanto, tanto, tanto?” e io le risposi che ci saremmo viste ancora.”. Si salutarono definitivamente e noi riprendemmo il nostro treno per tornare a casa.

Arrivati a casa mi sedetti sul divano e la invitai a fare lo stesso.

«Allora piccola Car, piaciuta la sorpresa? Com’è andata con la tua migliore amica?»

«Grazie Har, non me lo sarei mai aspettata, però per saperlo hai letto il mio diario..» fece una piccola pausa e mi lanciò una cuscinata, poi dopo poco riprese a parlare.

«Beh, devo dire che non mi sarei mai aspettata di rivederla dopo quattordici anni. Mi ha spiegato che per diversi problemi dovette cambiare telefono e numero, in questo modo perse ogni numero di ogni persona e fu così che perdemmo ogni contatto. Però oggi mi è sembrato di essere ritornata a quando avevamo diciotto anni, la prima volta che ci siamo abbracciate dopo un sacco di tempo, il giro per la città durante il quale abbiamo fatto nuove foto, le disavventure che ci sono capitate di nuovo, le risate che ci siamo fatte, il pranzo insieme durante il quale di nuovo stavo per cadere dalla sedia, le foto fatte, la foto dell’abbraccio fatto “apposta” durante il quale è scoppiata a ridere perché le ho detto “girati, girati, girati” così nella foto si sarebbe vista anche lei, la cacca di piccione sullo zaino, la pipì fatta insieme, la foto fatta facendo le smorfie dove all’ultimo lei sta per scoppiare a ridere ed infine l’ultimo abbraccio e il nostro saluto quasi scaramantico, dove ci diciamo che ben presto ci saremmo riviste per tanto tempo. Davvero non avrei mai pensato di poterla perdere e rivedere in così tanto, ma diciamo poco tempo, grazie per quello che hai fatto per me Har, e grazie a te migliore amica per quello che hai fatto per me.»

Dopo poco la vidi avvicinarsi a me e ci baciammo, mi mancava questa piccola Car felice, forse le dovrei fare più spesso delle sorprese se la mia ricompensa è questa.
Sorrisi sulle sue labbra e poco dopo ci staccammo e ci abbracciammo, finalmente eravamo ritornati normali e lei era riuscita a riagganciare i rapporti con la sua migliore amica. Chi lo sa, magari da quel momento si sarebbero viste tutti gli anni e avrebbero rivissuto quei momenti che le facevano tanto felici.
 
*Angolo scrittrice*
Beh eccomi qua con una one shot che indica il mio legame con Har, ma soprattutto dedicata alla mia migliore amica, purtroppo molto lontana da me. Spero vi piaccia anche perché era da un sacco che non scrivevo, magari prima o poi tornerò con una nuova fan fiction, oppure ogni tanto tornerò con qualche piccola one shot.
A presto.
Carol.                                                                        
  
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