Sing with me, just for today
Al tramonto, si sedevano nel Prato.
Peeta le indicava gli uccelli che solcavano il cielo, sorridendo,
guardandola come fosse il primo miracolo che avesse visto da
tempo immemore, splendido e terribile.
«Peeta?»
Le si avvicinava, abbracciandola e Katniss trovava conforto nel
suo profumo, nella sicurezza di un contatto familiare.
«Dimmi pure,» la esortava, tranquillo.
«Staremo insieme sino alla fine. Vero o falso?»
Katniss osservava ogni sua reazione, gli occhi azzurri che si
facevano complici di un affetto che non sentiva di meritare − l’aveva
odiata, l’avrebbe uccisa, ma era tornato da lei.
Peeta le aveva baciato la fronte, scostandole una ciocca scura.
Sorrideva spesso, il ragazzo del pane: i suoi sorrisi erano il modo
migliore per allontanare gli incubi.
«Vero,» le aveva sussurrato, «Sino alla fine.»
Lo stridio rauco di una Ghiandaia Imitatrice − insieme al canto della
ragazza, malinconico e triste, − che si perdeva nelle profondità dei boschi.
Note dell'autrice.
Lo ammetto, mea culpa. Questa non è una drabble, ed è evidente, - ma 150 parole tonde tonde.
L'ultimo capitolo di questa piccola raccolta meritava qualche riga in più.
Dunque, niente da dire, credo, se non che Katniss riesce finalmente a cantare, come si sarà intuito dalla fine della flash. Peeta le è sempre accanto, paziente, ad aiutarla a superare quegli incubi che la tormentano di notte. Ringrazio chi ha seguito e recensito questa raccolta, sarei davvero contenta se voleste lasciarmi un commento, un pensiero, qualsiasi cosa.
Alla prossima,
fireslight