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Autore: Fire Emblem    06/09/2015    0 recensioni
Inigo sembrava a tutti un Don Giovanni, nessuno avrebbe mai immaginato che in realtà era solo una maschera indossata dal mercenario per nascondere il suo segreto.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte fredda e tempestosa, fuori dal castello di Nohr la pioggia scendeva copiosa e tirava un vento molto forte, talmente potente da piegare gli alberi. Tutti i membri dell’esercito si erano riuniti in una sala comune per passare il loto tempo, visto che con quel tempaccio non potevano di certo uscire dal castello.
 
Xander, invece di unirsi all’allegro gruppo, aveva deciso di isolarsi nella sua camera da letto per studiare le strategia per l’imminente battaglia contro il regno di Hoshido. Mentre era avvolto nei suoi pensieri sentì che qualcuno aveva bussato alla sua porta della sua stanza, si alzò di scatto e si diresse verso la porta aprendola.
 
-Oh, sei tu Camilla- disse con un tono leggermente deluso, non sapeva perché ma aveva sperato che fosse Inigo. -Che c’è, sei deluso? Aspettavi qualcuno per caso?- chiese divertita la ragazza andando a sedersi sul letto di suo fratello, Xander notò che aveva una busta rosa in mano.
 
-No, non aspettavo nessuno… comunque, a cosa devo la tua visita?- disse chiudendo la porta e appoggiando la schiena ad un muro della sua stanza. -Xander vorrei parlati!- disse con un tono improvvisamente serio, era inusuale per la principessa usare un tono del genere.
 
-Certo, di cosa vorresti parlarmi?- chiese il biondo curioso incrociando le braccia al petto.
 
-Vorrei parlarti di Lazward- disse Camilla tutto d’un fiato.
 
-Lazward?-.
 
-Sì, non è che ti sei preso una cotta per lui, piccolo mio?- chiese Camilla con un tono dolce, guardandolo dritto negli occhi. Xander rimase sorpreso da quella domanda, non considerava Inigo un semplice alleato, non più almeno, ormai era diventato per lui parte della sua famiglia, come aveva detto al mercenario il giorno prima, ma non sapeva se era innamorato di lui. Era sicuro che l’affetto che provava per quel ragazzo era sicuramente molto forte ed era molto più intenso dell’affetto che poteva provare per un amico o un alleato, ma non sapeva con certezza se fosse amore.
 
-No, penso di no, ma anche se fosse?- chiese cercando di non far notare alla sorella il fatto che la sua domanda lo avesse sorpreso.
 
-Beh, considerando il fatto che Lazward è etero tu avresti sofferto- a quelle parole Xander sentì come se un pugnale gli avesse trapassato il cuore. Giusto, Inigo era attratto dalle ragazze, ci provava con tutte quelle che incontrava, Xander lo sapeva bene ma tendeva ad ignorare questo particolare -ma se non sei innamorato di lui tanto meglio, sono sicura che riuscirai a trovare un ragazzo adatto a te, prima o poi!- continuò poi Camilla con un sorriso.
 
Xander forzò un sorriso e le disse -Già, ne sono sicuro anche io-.
 
-Oh, a proposito, mi hanno incaricato di consegnarti questa lettera- disse la principessa dai capelli viola con un tono divertito alzandosi dal letto e avvicinandosi al fratello, porgendogli una busta rosa -penso sia una lettera d’amore da parte di un’ammiratrice segreta!-.
 
Xander prese la lettera dalla mano di sua sorella e la guardò con poco interesse. -Okay, grazie Camilla, più tardi le darò un’occhiata- disse dirigendosi di nuovo verso la sua scrivania. - Non hai intenzione di passare un po’ di tempo con noi nella sala comune?- chiese poi al biondo il quale si limitò a scuotere la testa in segno di negazione.
 
-Come preferisci amore mio, allora me ne vado, ciao- disse uscendo lentamente dalla stanza. -Ciao Camilla- rispose Xander senza nessun tono particolare. Camilla si diresse verso la stanza comune molto pensierosa, non aveva per niente creduto alle parole di suo fratello. Conosceva così bene i suoi fratelli che ormai le bastava guardarli negli occhi per capire il loro vero stato d’animo e la principessa aveva notato l’improvvisa tristezza negli occhi di Xander quando gli aveva ricordato che Lazward era etero.
 
Forse era innamorato del mercenario ma non riusciva a capirlo, in ogni caso doveva trovare un modo per allontanare Lazward da suo fratello. Le dispiaceva dover sciogliere quel legame così forte, ma Xander non poteva ricevere una delusione d’amore, non un'altra volta.
 
Forse se riuscissi a trovare una ragazza disposta ad uscire con lui Lazward inizierebbe a passare meno tempo con mio fratello pensò. Ma era più facile a dirsi che a farsi visto che il mercenario era odiato da quasi tutte le ragazze visti i suoi modi diretti e fastidiosi che usava per corteggiarle.
 
Camilla arrivò alla sala comune e si unì ad un gruppo di ragazze che erano sedute attorno ad un tavolo, sempre avvolta nei suoi pensieri. -Camilla-sama, avete consegnato la mia lettera d’amore a Xander?- chiese con un tono euforico Charlotte.
 
-Sì, certo Charlotte- rispose la principessa che non aveva dato molto peso alla domanda della ragazza, essendo ancora avvolta nei suoi pensieri. -Oh, grazie, siete la migliore- esclamò la bionda entusiasta abbracciandola.
 
-Charlotte, cerca di contenerti- la rimproverò Effie. -Oh, scusatemi è che sono così felice che il mio Xander abbia ricevuto la mia lettera- disse poi fingendosi imbarazzata interrompendo subito l’abbraccio tra lei e Camilla.
 
-Uh, sì, Xander ha ricevuto la tua stupida lettera e blablabla, ora potresti chiudere la bocca?- chiese Severa infastidita dal comportamento di quella ragazza che ,a detta sua, si stava esaltando per una stupidaggine. Charlotte si morse un labbro cercando trattenere la sua rabbia e gli insulti che avrebbe gentilmente offerto alla rossa e si limitò a dire con un sorriso forzato -Oh, certo Luna, scusami se ti ho infastidito-.
 
-Camilla-sama, la vedo pensierosa, è successo qualcosa?- chiese con un tono serio Belka. -Uhm, no, non è successo niente Belka…- disse Camilla che aveva iniziato a fissare Lazward che stava parlando di chissà quale argomento con Odin e Zero.
 
-Ragazze, cosa ne pensate di Laward? Uscireste mai con lui?- chiese poi la ragazza dai capelli viola alle altre. -Cosa penso di quel Don Giovanni da quattro soldi? Lo odio- affermò Luna con rabbia. -Anche a me non sta molto simpatico, ma devo ammettere che delle volte dice delle frasi veramente belle e …- inizio a dire Effie, che venne prontamente fermata da Severa -Tsk, per favore Effie, le sue frasi e i suoi complimenti valgono meno di zero, quelle cose le dice a tutte le ragazze!-.
 
Effie sospirò, dopotutto aveva ragione. -Per me esiste solo Xander-sama, sarà lui l’uomo che sposerò- disse Charlotte con un tono dolce. -Non vorrei interrompere il tuo sogno Charlotte, ma ti ricordo per sposarsi serve l’approvazione di entrambi- disse Luna con tono infastidito, quella ragazza sembrava vivere in un modo tutto suo, la infastidiva molto. -Cosa vorresti dire con questo, Luna?- chiese la bionda cercando di trattenere la rabbia. -Che Xander a stento è a conoscenza della tua esistenza, figuriamoci se ti ama o se ti sposerà!- disse la mercenario sbuffando, possibile che quella ragazza fosse così stupida?
 
-Grr, Luna- grugnì infuriata Charlotte, ma si riprese subito e assunse di nuovo la sua solita aria da ragazza dolce. -Ihihihi, Luna, sono convinta che Xander si innamorerà di me, me l’ha detto anche una veggente!- alle sue parole Luna si limitò ad alzare gli occhi al cielo.
 
-L’amore non è un argomento di mio interesse, ma Lazward è davvero un ragazzo fastidioso- intervenne Belka sempre col suo solito tono freddo.
 
-Uhm, capisco…- disse Camilla leggermente delusa dalle parole di quelle ragazze, molto probabilmente è quella la risposta che avrebbe ricevuto anche da tutte le altre. -Ma perché era interessata a sapere la nostra opinione, Camilla-sama?- le chiese Effie con aria confusa -Non è che lei è interessata a Lazward!?- le chiese di nuovo, questa volta con un tono sorpreso.
 
Ma certo! Potrei invitarlo io ad uscire pensò la principessa. L’idea non la faceva impazzire, il mercenario non era proprio il suo tipo, ma per suo fratello avrebbe fatto questo ed altro. E poi chissà, magari si sarebbe rivelato un ragazzo migliore di quello che sembrava, mai giudicare un libro dalla copertina.
 
-Esatto, è proprio così Effie- rispose la principessa sia felice, per aver trovato una soluzione, sia preoccupata perché doveva uscire col mercenario. -Che cosa!? Camilla-sama, voi meritate decisamente di meglio!- esclamò Severa, ma ormai la principessa si era già alzata dal tavolo e si stava avvicinando a Lazward lentamente.
 
-Mmh, Lazward, potresti venire un momento con me? Vorrei parlati in privato- disse leggermente imbarazzata. Il ragazzo la guardò confuso, ma annuì e si diresse con lei fuori da quella stanza.
 
-Secondo te cosa avrà intenzione di fargli Camilla?- chiese Odin a Zero, che era seduto al suo fianco. -Forse Camilla vorrà divertirsi un po’ con lui- affermò l’ex-ladro con un sorriso malizioso. -Tsk, non mettere in giro strane voci tu, Camilla-sama non potrebbe mai essere interessata ad uno come Lazward- disse Severa alzandosi in piedi, prima era seduta attorno al tavolo con le altre, infastidita.
 
Zero mise le mani dietro la nuca con noncuranza, ignorando completamente la rossa che prese di nuovo posto al tavolo infastidita. Nel frattempo Camilla e Lazward stavano camminando lungo un corridoio, la principessa avanti e il mercenario indietro. Il ragazzo era confuso e anche un po’ spaventato, non sapeva cosa volesse Camilla da lui, voleva forse rimproverarlo?
 
-Ehm, Camilla-sama- disse con voce tremante, la principessa sentendo il suo nome si volto verso di lui e inizio a fissarlo -Di cosa volevate parlarmi?-.
 
-Lazward, ti ricordi quando mi avevi invitato ad uscire?- chiese con tono serio, il ragazzo annuì e disse con un sorrisetto appena accennato sul volto -Me lo ricordo, voi avevate rifiutato il mio invito, se ben ricordo-.
 
-Si, ai tempi lo rifiutai, ma…- inizio a dire la principessa un po’ titubante -… ma ci ho pensato un po’ e ho deciso di darti una possibilità, accetto il tuo invito-. Lazward sgranò gli occhi -Eh!? Camilla-sama, ma…- inizio a dire ma venne bloccato da Camilla che gli chiese -Che c’è, hai forse cambiato idea? Non vuoi più avere un appuntamento con me?-.
 
-No, è che… io… insomma…- il mercenario si sentiva molto a disagio. Non gli era mai capitato che una ragazza accettasse un suo invito, non si era mai trovato in una situazione simile. E adesso cosa doveva fare? Se avesse rifiutato Camilla la principessa si sarebbe infuriata e forse avrebbe iniziato a sospettare qualcosa, d’altro canto non gli andava proprio di dover uscire con una ragazza… e se gli avesse chiesto di baciarla? Non voleva sprecare il suo primo bacio con una ragazza.
 
-Allora, Lazward?- chiese Camilla infastidita. Non capiva perché quel ragazzo si stesse comportando in quel modo, ma non le importava, lui doveva uscire con lei, doveva allontanarlo da Xander, suo fratello non poteva soffrire di nuovo.
 
Il mercenario si limitò a fissarla, avrebbe voluto dirle qualcosa ma le parole gli morivano in gola. Pensò per un po’ ad una scusa per rifiutare quell’invito, si guardò attorno e notò che stava ancora piovendo, così si fece coraggio e le disse -Ma, Camilla-sama, non vorrà uscire con questo tempo, spero-.
 
-Non dobbiamo uscire necessariamente oggi, magari tra qualche giorno-.
 
-Ma tra qualche giorno non c’è un’importante battaglia contro Hoshido?-.
 
-Allora usciremo dopo la battaglia-.
 
Lazward deglutì preoccupato. Ad ogni scusa che inventava la principessa riusciva sempre a trovare una soluzione, non sapeva cosa fare. E se le dicessi la verità? Pensò in un momento di disperazione.
 
-Quindi usciremo insieme, è deciso-.
 
-N-no…- sussurrò Lazward abbassando la testa, Camilla lo guardò confusa -Cosa hai detto?-.
 
-Ho detto no-.
 
-No? Ma come…-.
 
-Mi dispiace Camilla-sama, io non posso uscire con lei perché io…- inizio a dire stringendo i pugni -… io sono gay-. Camilla sgranò gli occhi, sorpresa da quella rivelazione, e chiese al ragazzo -Sei gay? E allora perché corteggi tutte le ragazze che incontri?-.
 
Il ragazzo stette in silenzio per qualche attimo, realizzando quello che aveva appena detto alla principessa. Per un attimo si pentì,  ma ora che aveva trovato il coraggio di dirlo a qualcuno non voleva negare tutto.
 
-Corteggio le ragazze perché voglio che gli altri non scoprano questo mio segreto… come ben saprà ci sono molti omofobi in giro- disse alzando la testa imbarazzato, cercando di non incrociare lo sguardò di Camilla.
 
Camilla inizialmente non sapeva se credere o meno alle parole del ragazzo, ma poi decise di dargli fiducia, dopotutto se fosse stato etero che motivo aveva di rifiutare una ragazza che lui stesso aveva invitato ad uscire?
 
-Posso farti una domanda?- chiese al ragazzo con un sorriso, lui annuì  -Ma non è che tu hai una cotta per Xander?-.
 
Il mercenario arrossì violentemente, si mise una mano davanti alla faccia cercando di nascondere il suo improvviso rossore, inutilmente. -Lo prenderò per un sì- disse Camilla con tono divertito, lasciando sfuggire una risatina.
 
-Comunque sia, Camilla-sama, la prego di non dirlo a nessuno- disse il mercenario con tono supplicante e mettendo le mani a preghiera.
 
-Certo che non lo dirò a nessuno, devi essere tu a scegliere a chi vuoi dirlo, mica io! Comunque, mi fa piacere che tu ti sia confidato con me, magari potremmo cercare di diventare amici, che ne pensi?- disse avvicinandosi al mercenario e porgendogli la mano, che il ragazzo strinse.
 
-Ne sarei onorato, Camilla-sama!-.
 
Camilla sorrise ed iniziò a dirigersi verso la stanza comune, poi si fermò e si voltò di nuovo verso il ragazzo. -Ah, dimenticavo, potresti farmi un favore? Xander ha deciso di passare tutta la sera da solo nella sua stanza, ma non possiamo permetterglielo, che ne dici se provi a farlo uscire di lì?-.
 
Inigo annuì con entusiasmo e si diresse verso la camera di Xander, sotto lo sguardo di Camilla. Una volta arrivato alla porta della stanza bussò, come al solito si sentiva molto agitato. La porta si aprì quasi subito, quando Xander notò che a bussare era stato Inigo assunse un’aria che era un misto tra felicità e tristezza.
 
Lui è etero, lui è etero, lui è etero  si ripeteva in mente Xander. -Ciao Inigo, mi dispiace ma sono molto impegnato con i miei studi e…- iniziò a dire con tono freddo, cercando di far andare via il ragazzo con una scusa, ma venne bloccato dallo stesso che gli prese le mani con entusiasmo e gli disse -Suvvia Xander, vieni a stare un po’ con noi nella sala comune, non puoi passare la notte tutto solo mentre noi ci divertiamo-.
 
Quando Inigo prese le mani del principe nelle sue, quest’ultimò notò che il suo battito cardiaco stava notevolmente accelerando. -Posso invece!- disse interrompendo a malincuore quel piacevole contatto tra le loro mani.
 
-Inigo, ti chiedo di lasciarmi solo-.
 
-Perché? Ti ho forse fatto qualcosa?- chiese il mercenario confuso.
 
-No, è solo che… sai, tu preferiresti sicuramente passare del tempo con una ragazza, piuttosto che con me, non voglio che tu ti senta in obbligo a passare del tempo con me solo perché sei il mio subordinato- disse cercando di mantenere un tono freddo e di non far notare all’altro che in realtà era molto triste.
 
-Oh, Xander!- disse Inigo facendogli il broncio e incrociando le braccia -Io passo del tempo con te perché mi piace farlo, non mi sento assolutamente obbligato!-.
 
-E poi- disse mettendogli una mano sul viso -nessuna ragazza potrà prendere il posto che tu hai nel mio cuore, sei speciale per me Xander- disse un po’ imbarazzato guardandolo dritto negli occhi dolcemente.
 
Al principe sembrò che il suo cuore avesse perso un battito. Ogni volta che la sua pelle sfiorava quella del mercenario sentiva una piacevole sensazione, ma non sapeva spiegarsi il perchè … o meglio, non voleva spiegarsi il perché. -Inigo…-si limitò a sussurrare arrossendo lievemente.
 
Riconosceva le sensazioni che stava provando, erano le stesse che aveva provato in passato con Ryouma. Accidenti, possibile che io mi sia innamorato di nuovo?  pensò sconsolato. Non voleva ancora ammetterlo ma forse si stava innamorando di Inigo, ma Camilla aveva ragione : il mercenario era etero, non si sarebbe mai innamorato di lui… eppure, quella frase… cosa significava esattamente?.
 
Sospirò sconsolato. -Allora, non dovevamo andare nella sala comune?- disse al ragazzo che annuì e sorrise, poi inizio a dirigersi verso la stanza comune contento di essere riuscito a convincere il principe. Quel sorriso sarà la mia rovina pensò il biondo con rinnovata sconsolazione.
 
-Xander, non vieni?- disse Inigo voltandosi verso di lui, avendo notato che il biondo non lo stava seguendo. --Arrivo, arrivo!- disse raggiungendolo.
 
Arrivati nella sala comunque si diressero verso un gruppetto misto tra ragazze e ragazzi che stavano discutendo su vari argomenti. Ad un certo punto entrò nella sala comune anche Kamui, che si andò a sedere vicino a sua sorella Camilla.
 
 -Uh, Kamuichi sei già uscito dal bagno? Sei stato veloce- gli chiese la sorella. -Sai, non avevo in programma di passarci tutta la serata- rispose il ragazzo con aria leggermente seccata, chissà perché ma sentiva che sua sorella lo stava per mettere in imbarazzo davanti a tutti.
 
-Ah sì? Eppure ricordo che da bambino passavi ore intere nei bagni, andavi per nasconderti e…- iniziò infatti a raccontare la principessa con aria divertita. -Sì, Camilla, non interessa a nessuno, evita di raccontare queste storie imbarazzanti!- rispose Kamui leggermente imbarazzato.
 
-A me invece piacerebbe sentire quella storia. Cosa facevi nei bagni quando eri piccolo, eh?- chiese Zero con aria divertita, guardandolo dritto negli occhi. -Che domande, cosa vuoi che io abbia fatto in bagno da piccolo?- rispose il principe cercando di non far notare agli altri il fatto che fosse imbarazzato perché il suo ragazzo lo stava fissando. Ormai erano una coppia seria, ma pochi lo sapevano, per il momento preferivano non farlo sapere a tutto il regno, perciò dovevano fingere di essere semplici amici in pubblico.
 
Elise, che era una delle poche persone a conoscenza del loro segreto, guadava divertita quella scena. -Fratellone, sei diventato tutto rosso, come mai?- chiese poi al fratello, il quale fece finta di non sentire la sua domanda, sapeva benissimo perché stavo arrossendo : Zero lo stava praticamente mangiando con gli occhi.
 
-Zero, se sei interessato a sapere cosa faceva Kamuichi da piccolo avrei tantissime storie interessanti da raccontarti-.
 
-Ma sono tutte imbarazzanti, quindi no- protestò il ragazzo, alle sue parole Zero iniziò a sorridere dolcemente, era carino quando era imbarazzato. In quel momento avrebbe voluto andargli vicino e dargli un tenero e innocente bacio sulle labbra, era davvero troppo carino, ma non poteva farlo… fingersi semplici amici si stava rivelando molto più difficile di quanto Zero aveva immaginato.
 
Silas, che stava osservando attentamente tutta la scena, sentiva nascere dentro di se una grande gelosia. Aveva notato lo sguardò dolce che Zero aveva mentre guardava il suo migliore amico, ma non poteva lasciare di certo il suo amore nelle mani di quel criminale, doveva agire prima che fosse troppo tardi… ovviamente il cavaliere non sapeva che i due erano ormai diventati una coppia, credeva ancora nell’illusione che il principe amasse solo lui e che era sono lievemente infatuato di Zero che, doveva ammetterlo, era comunque molto bello.
 
Si alzò all’improvviso dirigendosi verso il principe e gli disse poi con un tono serio -Kamui, possiamo parlare un attimo in privato?-. Il ragazzo prima di rispondere rivolse il suo sguardo a Zero che sembrava leggermente infastidito dal comportamento del ragazzo, ma ovviamente cercava di non darlo troppo a vedere.
 
-Certo Silas…- i due si diressero fuori dalla sala comune, poco dopo anche Zero se andò con la scusa di dover andare in bagno, ma in realtà iniziò a seguire i due. -Oggi è la giornata delle chiacchiere in privato, a quanto pare…- commentò Severa guardando la sua master, quest’ultima fece finta di non averla sentita.
 
Dopo un po’ di strada il cavaliere si fermò e spinse con forza Kamui contrò un muro, trattenendo con forza i polsi per evitare che scappasse.
 
-Silas, cosa diamine stai facendo?- chiese spaventato cercando di liberarsi dalla presa del ragazzo, il quale era però più forte di lui. -Mi dispiace, ma non posso lasciarti a quello sporco criminale, tu sei solo mio Kamui- rispose Silas, era disperato, era innamorato di Kamui da tanti anni e non aveva alcuna intenzione di lasciarlo ad un’altro… soprattutto se l’altro era un ex-ladro, non meritava di stare col principe secondo lui, Kamui si meritava di meglio, meritava qualcuno come lui, ad esempio. Kamui era solo suo, lo aveva desiderato per tutti quegli anni e lo pretendeva.
 
-Lasciami andare, Silas…- urlò l’altro scoppiando a piangere, il comportamento dell’amico lo stavo deludendo tantissimo. -Non piangere piccolo, non voglio farti del male, io ti amo…- disse avvicinando il suo volto a quello dell’altro.
 
-No, non voglio, lasciami andare…- in quel momento Kamui sperava che Zero lo venisse a salvare, era sicuro che il cavaliere non si sarebbe fermato ad un bacio. Zero era rimasto a sbalordito, ma subito dopo iniziò a sentirsi infuriato. Si avvicinò ai due e liberò Kamui dalla stretta del cavaliere, il quale venne sbattuto a terra.
 
-Zero- disse Kamui abbracciando il suo ragazzo e mettendosi a piangere, l’ex-ladro ricambiò l’abbraccio e gli accarezzò i capelli, dandogli qualche bacio sulla testa di tanto in tanto. -Tranquillo piccolo, ci sono io qui- gli disse con tono dolce cercando di tranquillizzarlo. Rivolse poi uno sguardo pieno di rabbia al cavaliere che era disteso a terra, la caduta gli aveva provocato un lieve dolore.
 
-Ti spaccherei volentieri la faccia, sai?- grignò infuriato, Sylas si limitò a fissarlo terrorizzato. -Lascialo stare…- disse singhiozzando Kamui affondando il viso nel petto dell’ex-ladro. Zero avrebbe volentieri spaccato la faccia di quel ragazzo, ma adesso preferiva consolare il suo ragazzo, lo avrebbe picchiato un’altra volta.
 
-Non finisce qui, sappi che dirò a Xander quello che hai fatto al mio Kamui, inoltre prima o poi ti spaccherò la faccia, quindi preparati- a quelle parole Silas si alzò ed iniziò a correre via. Non sapeva cosa gli era preso in quel momento, si era lasciato sopraffare dalla voglia di avere Kamui e dalla disperazione che nasceva dal pensiero di doverlo perdere, adesso aveva perso però anche la sua amicizia e la sua fiducia. Molto probabilmente avrebbe perso anche il suo posto nell’esercito una volta che Xander sarebbe venuto a sapere quello che aveva fatto e ,se avesse fatto circolare la notizia, nessuno in quel regno gli avrebbe più portato rispetto.
 
Non ha più senso rimanere qui  pensò correndo nelle stalle dove stavano riposando i cavalli di tutti i cavalieri del castello. Aveva deciso di fuggire, non sapeva dove andare, ma voleva andarsene da quel regno, tanto ormai avevo perso tutto e non aveva motivo di restare. Fuori pioveva ancora a dirotto ma non gli importava, prese il suo cavallo ed iniziò ad allontanarsi dal regno di Nohr. Durante il suo viaggio inizio a piangere, si era pentito di quello che aveva fatto, si faceva schifo da solo.
 
Cavalcò a lungo, forse addirittura per delle ore, ad un certo punto rallentò e si guardò attorno, non sapeva dov’era finito, non aveva dato molto peso alla direzione in cui stava andando. La pioggia era ormai finita e nell’aria si respirava una piacevole aria fresca, in giro non si sentiva nemmeno un rumore. Silas sentì un fitto dolore alla testa, dovuto forse a tutta la pioggia e il freddo che a cui era stato esposto per tutte quelle ore, sentì venirsi meno e svenne cadendo da cavallo.
  
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