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Autore: Hyuga_Girl_Chan    06/09/2015    4 recensioni
"Sakura aveva sorriso, le guance che iniziavano ad arrossire, e si era avvicinata al viso di Sasuke.
Non si aspettava niente, solo un piccolo ed innocente bacio. Non di certo come i baci che si scambiavano quando erano da soli, quelli non erano baci da mostrare ad una ragazzina di dodici anni.
Darai un bacio alla tua mogliettina, Sasuke-kun?"
[Sasuke/Sakura ❤] [Uchiha family]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Give me a kiss
Sakura non sapeva descrivere cosa provasse in quel momento. Lei era felice, dopo tantissimo tempo. Dopo 12 anni trascorsi lontana dal suo Sasuke-kun, finalmente lui era lì. Lì con lei e Sarada, quella testarda ragazzina che aveva abbandonato il villaggio per ricavare informazioni da suo padre sull’identità della sua vera madre. A quanto pare era nel DNA degli Uchiha abbandonare il proprio villaggio per seguire qualcuno e saperne di più su qualcosa che li tormentava da tempo. Avevano pranzato insieme –lei, Sasuke e Sarada- come una vera famiglia. Erano di nuovo uniti, dopo mille peripezie.

Ma ora stavano di nuovo per dividersi. Sasuke stava di nuovo partendo per uno di quei viaggi che lo tenevano lontano da casa, da Konoha, da lei e da Sarada.

Proprio non ci riesci a rimanere fermo a Konoha per un paio di mesi, eh Sasuke-kun?

Il risultato di quegli inseguimenti lo poteva definire soddisfacente. Sarada, oltre ad aver capito che lei era la sua vera madre, aveva finalmente incontrato per la prima volta suo padre. E anche lei lo aveva rivisto, dopo lunghissimi anni.

Non era cambiato troppo da allora. I capelli neri li portava lunghi come allora, gli occhi avevano il potere di risucchiarla in quei vortici neri, il braccio destro che armeggiava con maestria la Kusanagi. Era sempre così dannatamente bello, come sempre. Quasi non ci credeva che cotanta  bellezza fosse sua, che lui fosse suo marito.

Ed ora le dispiaceva vederlo andare via, lasciarla di nuovo ad accudire Sarada. Anche se adesso non aveva bisogno di accudirla: era abbastanza indipendente a dodici anni, proprio come un vero Uchiha.

Ora loro tre si trovavano davanti all’entrata di Konoha. Sakura ricordava perfettamente quel posto, dove dodici
anni prima aveva salutato per l’ultima volta il suo adorato Sasuke, che era partito per una missione.
-Allora quando tornerai di nuovo…?-
L’Haruno guardava il viso di Sarada tirato in una smorfia di tristezza. In quello aveva preso da lei, non riusciva a calmare i forti sentimenti che albergavano dentro di lei. Aveva inoltre notato sul viso di Sasuke un’espressione così diversa dalla solita. Non lasciava intendere l’indifferenza, bensì sembrava triste di lasciare sua figlia lì.
-Papà…-
E poi li aveva visti. Aveva visto le due persone più importanti della sua vita, suo marito Sasuke e sua figlia Sarada, abbracciarsi. E le sembrava di non poter essere più felice, sapeva quanto fosse difficile per Sasuke mostrare affetto in pubblico, dato il suo passato e il suo orgoglio.
-Non fare quella faccia… sarà per la prossima volta-
Tutto come quando entrambi avevano diciotto anni. Quando, dopo la fine della Quarta Guerra Ninja e la sconfitta di Kaguya, Sasuke aveva deciso di non rimanere al villaggio e di iniziare il suo viaggio di redenzione, affermando di dover scoprire ancora tante cose. E l’aveva lasciata così, con il suo indice e il medio che le avevano colpito la fronte, forse per ricordare il segno del suo ormai defunto fratello Itachi.

Sarada aveva sorriso e si era girata dalla sua parte, insieme a Sasuke. Aveva visto su entrambi i visi un sorriso, chi più chi meno. E nulla le sembrava così bello, tant’è che sembravano esistere solo loro tre.
Come risvegliata, si era avvicinata e aveva consegnato il bento* a Sasuke.
-Ah si… ecco il tuo pranzo.-
-Ah giusto…-

Sakura aveva sorriso, le guance che iniziavano ad arrossire, e si era avvicinata al viso di Sasuke. Non si aspettava niente, solo un piccolo ed innocente bacio. Non di certo come i baci che si scambiavano quando erano da soli, quelli non erano baci da mostrare ad una ragazzina di dodici anni.

Darai un bacio alla tua mogliettina, Sasuke-kun?

Aveva visto una nota di sbigottimento sul suo viso, sicuramente non si sarebbe mai aspettato che lei fosse così intraprendente.

La ragazza aveva chiuso per un secondo gli occhi, sentendo il marito che, nel frattempo, cercava di trattenere il
respiro ed aveva deglutito.
Tre centimetri…
E niente.
Aveva aperto gli occhi realizzando di non avere le labbra di Sasuke sulle sue e che lui si era allontanato di qualche passo, dopo essersi girato di spalle.
-Ora vado… ci vediamo.-
Il morale di Sakura era di nuovo sceso a terra, mentre Sarada guardava la madre confusa, cercando di capire qualcosa sui suoi genitori. Possibile che l’orgoglio di Sasuke arrivasse fino a questo punto?

 
Mi ha ignorato di nuovo… maledizione.
 
*bento= un cestino portapranzo usato molto in Giappone. Si porta a lavoro, a scuola, o in qualsiasi altra parte.
 
*.* Angolo della pazza autrice [si fa per dire] *.*
Ditelo, non ci speravate più ormai.
E invece sono ancora qui.
Questa fic appartiene ad un altro dei momenti di pazzia.
Ne sforno così tante che dovrei farne una serie.
Ovviamente
SASUSAKU, cosa vi aspettavate da me, eh?
Anche se questa è più seria delle altre.
Come potete leggere (se leggerete) è ispirato all'ultimo capitolo di Gaiden.
Ci sono rimasta un po' così sapendo che Sasuke non ha baciato Sakura.
Andiamo caro, si era offerta, voleva un bacino da te.
E tu me la lasci così, orgoglioso di un Uchiha!
Vabbè, non che io li abbia fatti finire meglio.
Ah e per chi segue la mia long, credo dovrete aspettare un po'.
Ma giuro che la continuo, anche tra 100 anni.
Ora io scompaio e ci vediamo alla prossima.
Farete felice questa povera pazzoide con una piccola recensioncina?
E ricordate una cosa.
Il SasuSaku, con il suo angst e il suo fluff, è vita!
H_G_C

 
  
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