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Autore: bambolinarossa98    06/09/2015    0 recensioni
{Lo guardo negli occhi, quei profondi occhi grigi che mi ipnotizzano.
Mi sono sempre chiesta cosa nascondessero: serenità, tristezza, paura, rabbia, soddisfazione?
No, niente di tutto ciò. Near è sempre stato un tipo freddo e distante... ma era pur sempre un essere umano.
"Non lo so" sussurro "Forse avevo paura" ammetto mentre la sua espressione non muta. Resta sempre impassibile e questo in un certo senso mi fa stare tranquilla, con Mello non sarei mai riuscita ad aprirmi così tanto, con i suoi modi di fare troppo bruschi persino la mia maschera di freddezza sarebbe andata a farsi benedire e, probabilmente, nel ricordare alcuni aspetti della mia vita, sarei anche potuta scoppiare a piangere.
In fondo, anche io sono un essere umano.}
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Una ragazza con un passato ddifficile si ritrova ad affrontare un presente ancor più complicato sperando, forse, in un futuro radioso...
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Near, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Guardo Matt attraverso il vetro, Near gli ha prenotato una stanza in una delle migliori cliniche del Giappone sorvegliato da medici ottimi e professionali. Spero basti.
Aveva un giubbotto anti-proiettile ma è stato colpito anche nei punti scoperti: le braccia, il collo e, più grave, alla testa. È stato sottoposto ad un delicatissimo intervento per estrarre il proiettile dal cranio, è andato bene ma ora è in stato di coma temporaneo.
Poggio la testa al vetro e chiudo gli occhi.
Matt...
Il cellulare squilla, apro lentamente gli occhi e lo sfilo dalla tasca.
"Pronto?"
"Sono Near. Come sta Matt?" mi chiede.
"È in coma temporaneo" rispondo "Ma dovrebbe riprendersi"
"Bene. Appena si riprenderà potrà trasferirsi qui, gli riserverò una stanza attrezzata per l'occasione" risponde.
"Si... grazie, Near"
"Non devi ringraziarmi, è il minimo che possa fare. Comunque appena puoi vorrei parlarti di alcune cose... vorrei venisse anche Mello"
Getto uno sguardo al ragazzo seduto su una delle sedie accanto alla porta a mangiare cioccolato, lo sguardo fisso davanti a sé intento ad ascoltare.
"Vedrò cosa posso fare" rispondo.
"Bene, a dopo" la linea cade e resto col cellulare all'orecchio per un paio di secondi prima di metterlo via.
"Perché ha chiamato?" domanda freddo.
"Perché lavoro per lui" rispondo altrettanto gelida "Mi deve parlare di alcune cose e... vuole che ci sia anche tu"
"Perché dovrei venirci?"
"Perché non glielo chiedi?"
Lui si volta a guardarmi con quegli occhi di ghiaccio e io ricambio con la stessa fermezza, pochi secondi e torna a guardare davanti a sé staccando un pezzo di cioccolato.
Volto lo sguardo verso Matt steso nel letto, dorme tranquillamente... sospiro.
Giro la schiena a Mello e mi incammino per il corridoio, uscendo dalla clinica, salgo sulla moto e infilo il casco girando la chiave: è la mattina del 27 gennaio, il giorno dopo dovremmo incontrare Light Yagami al molo di Daikoku... esco dal parcheggio e mi dirigo alla sede dell'SPK.
Forse adesso saprò cos'ha in mente di fare Near riguardo domani, il suo piano per incastrare Kira sembra molto accurato ma non mi ha spiegato tutto nei dettagli. È arrivato il momento di sapere.
In meno di mezz'ora sono davanti l'edificio, parcheggio e salgo.
Near è seduto per terra, come al solito, a sistemare i suoi pupazzi: alcuni sono in piedi, altri riversi sul pavimento; tra quelli riconosco anche un mini-Matt con gli occhiali gialli posti sugli occhi e...
"Avevi detto che non lo avresti cambiato il mio" gli faccio notare vedendo la mini-Jole con i capelli lisci.
"Non avevo nulla da fare e gli ho dato una limata" mi risponde vago. Mi passo una mano tra i capelli sentendoli lisci e setosi sotto le dita, la frangia mi ricade sugli occhi e la punte mi sfiorano le cosce.
"Di cosa volevi parlarmi?" domando avvicinandomi e sedendomi accanto a lui, a gambe incrociate sulla moquette giallo ocra
"Mello non è venuto?"
"Oh, no, è venuto, solo che non puoi vederlo poiché è diventato invisibile" annuisco saccente.
"Hai un ironia al di sotto della media" commenta
"Tu poni domande scontate" rispondo.
"E voi due sembrate amichetti del cuore" sbotta una voce disgustata; mi volto di scatto e vedo Mello sulla porta.
Quando è arrivato?
"Benvenuto, Mello" lo saluta Near con calma.
"Risparmiami i tuoi convenevoli, Near" ringhia "E dimmi cosa vuoi da me"
"Ringraziarti" dice semplicemente lui "Grazie a ciò che hai fatto ho ottenuto il mio scopo"
"Vuoi forse dire che..." comincio io.
"Mikami ha scritto sul Quaderno per uccidere Takada. Si" termina Near "Gevanni lo stava pedinando ed ha scoperto dov'è il vero Quaderno, sostituendolo con il falso che hai creato"
"E il vero Quaderno dov'è?" chiedo.
Near posa i pupazzetti e s'infila una mano nella camicia bianca che completa il suo pigiama estraendone il Quaderno della Morte.
"Eccolo, questo quaderno era quello nelle mani di Mikami" illustra aprendolo "E qui c'è ciò che ci serve" mi porge il Quaderno aperto e io lo prendo scrutando l'estremità della prima pagina: "C'è il nome di Takada ma non specifica la causa della morte" noto "Ciò vuol dire che sia Mikami sia Kira hanno giustiziato Takada"
"Ma Kira lo ha fatto prima ed ha specificato che avrebbe dovuto darsi fuoco" dice Near.
"In questo caso Kira non sospetterà che Mikami abbia scritto il nome di Takada né che noi abbiamo scoperto l'alloggio del vero Quaderno grazie a questo" ne deduco.
"Già, va a nostro favore no?" aggiunge Near "Domani Light Yagami chiederà a Mikami di dirigersi sul luogo del nostro incontro per ucciderci, ma ovviamente Mikami non riuscirà nel suo intento poiché il Quaderno che avrà tra le mani sarà quello falso"
"E se Light avesse calcolato anche questo e il Quaderno che abbiamo tra le mani sia falso?" domando "Potrebbe aver indotto Mikami a fingere di uccidere Takada per farci credere che il Quaderno vero è questo quando poi non lo è"
Sento gli sguardi di entrambi addosso.
"Vuoi provarlo?" mi chiede Near, serio.
"Non scherzare" rispondo altrettanto seria mettendolo tra me e lui
"Beh, allora non ci resta che fidarci. Seguiremo il piano mettendo in conto che questo sia il vero Quaderno" asserisce Near posizionando i suoi pupazzi "Domani alle tredici incontreremo il Quartier Generale della polizia Giapponese, ci saranno entrambe le squadre al completo e il signor Mogi sarà con noi.
Misa Amane verrà rilasciata poco prima dell'incontro e scortata al Teito Hotel. Se ne occuperà Ridner"
Il telefono vibra nella mia tasca e inizia subito a squillare. Rispondo velocemente sotto le orecchie attente di Near
"Joseth, sono Gevanni... passami Near"
"È Gevanni, vuole parlare con te" lo informo.
"Passamelo" Near allunga la mano dove io metto il cellulare.
"Sono Near" seguono alcuni secondi di silenzio "Quindi lo ha già preso?" chiede "Molto bene, abbiamo fatto in tempo. A questo punto è inutile che continui a pedinare Mikami, avverti il comandante Lester e tornate qui" chiude il cellulare e me lo ridà "Jole, ti chiedo di rimanere qui quando avverrà l'incontro" dice prendendo tra le mani la mini-Jole e mettendola da parte.
"E perché?"
"Mi sembra di averti già detto che la polizia Giapponese non deve sapere di te"
"Si, ma non mi hai detto il perché" puntualizzo.
"Avevi detto che ti fidavi"
"Ma qualche spiegazione in più non farebbe male" rispondo afferrando la mia copia in miniatura.
"Se domani qualcosa va storto e noi morissimo Light Yagami, alias Kira, la farebbe franca" spiega.
"Vorresti dire che se tu morissi io dovrei incastrare Kira?" chiedo scettica.
"Qualcosa del genere. Se tutti coloro che saranno allo Yellow Box moriranno tranne Light allora è sicuro che lui è Kira... quindi sarà praticamente incastrato" dice mettendomi sotto il naso il pupazzo di Kira.
"Io non resterò a guardare" lo informo.
"Si, lo sospettavo" mi risponde mettendo via il pupazzo di Kira e prendendo il mini-Near "Ti fidi di me, no?" domanda infilandoselo sul dito e mettendomelo davanti.
"Ho detto di si, Near" calco il suo nome infilandomi sul dito la mini-Jole e parandola davanti al mini-Near "Ma non volglio restare qui senza fare nulla" rispondo muovendo il dito a ritmo con le mie parole.
"Se proprio vuoi venire allora fallo, però dovrai restare nascosta" acconsente muovendo il mini-Near "Così Mikami non vedrà il tuo nome con gli occhi dello Shinigami: ti sta bene?"
"Si, mi sta bene" rispondo.
"Avete finito di giocare voi due!?" sbraita Mello avvicinandosi. Alziamo lo sguardo su di lui e Near prende il mini-Mello.
"Vuoi unirti a noi?" chiede porgendoglielo. Vedo gli occhi azzurri di Mello ridursi a due fessure e afferrare il pupazzo.
"Mi prendi in giro, nanetto!" urla, poi guarda il pupazzo in silenzio per un pò "E questo sgorbio sarei io?" domanda
"Arrangiati" rispondiamo all'unisono.
Una vena pulsa pericolosamente sulla tempia del ragazzo mentre stringe il pupazzo con forza.
"Adesso dimmi, Near" domanda cercando di mantenere una calma forzata "Cosa vuoi da me?"
"Al momento nulla, oramai Kira è alle strette quindi non vedo cosa tu possa fare" dice "E il merito lo devo anche a te"
Mello estrae la pistola e gliela punta contro: "Ti ho già detto che io non sono un pezzo per completare il tuo puzzle" sibila gettando il mini-Mello ai nostri piedi.
"Non ho mai detto che sei un pezzo del mio puzzle, Mello" risponde lui con calma prendendo il pupazzetto e infilandolo sull'altro dito, accanto al mini-Near "Sarò anche il successore di L ma non potrò mai eguagliarlo, così come non puoi tu, però..." tira fuori dalla tasca della camicia un altro pupazzetto, che non avevo mai visto prima, e lo stringe tra il pollice e il mignolo "...io e te insieme possiamo raggiungerlo anzi, lo abbiamo superato" esclama voltandosi verso di lui con i tre pupazzi alzati: mini-Near e mini-Mello in cima, sotto mini-L... perché non può essere che lui
Si guardano negli occhi per un tempo che pare infinito mentre osservo la scena in silenzio.
"Avevo tutto ciò che mi serviva per incastrare Light Yagami, l'unico problema era scoprire dove si trovava il vero Quaderno della Morte e per farlo dovevo spingere Mikami a scrivere su di esso. Rapendo Takada hai fatto si che lui scrivesse il suo nome e noi siamo riusciti a scoprire il nascondiglio del Quaderno sostituendolo. Se domani non moriremo sarà anche merito tuo.
Non volevi collaborare con me per puro orgoglio, Mello" conclude Near "ma alla fine lo hai fatto lo stesso e questo porterà alla totale sconfitta di Kira. Considerala una vittoria per entrambi"
Scende il silenzio e Mello abbassa lentamente la pistola, senza dire nulla.
"Quando Matt si riprenderà passerà il periodo di convalescenza qui e lo stesso potrai fare anche tu, Mello. Poi sarai libero di andartene quando e dove vuoi" dice Near abbassando i pupazzi.
"E va bene" asserisce riluttante "Ma lo faccio solo per Matt"
"Lo so" risponde Near "Jole, domani sei libera di venire ma non potrai mostrarti: queste sono le condizioni"
"D'accordo" annuisco.
"Adesso, che ne dite di fare colazione?" chiede posandosi l'indice sulle labbra, neanche a farlo apposta il mio stomaco brontola. È da ieri sera che non mangio nulla, dopo quello che è successo a Matt ho passato tutta la notte in ospedale ed ero talmente preoccupata che non ho mangiato nulla "Per favore Jole, scendi al bar a prendere qualcosa" chiede.
"D'accordo" mi alzo ed esco dalla stanza.


§


Prendo distrattamente un altro cornetto dal vassoio e lo addento, spargendo zucchero a velo dappertutto, ma non ci bado.
Near è seduto accanto a me e sta divorando la quarta brioche alla nutella, sarà anche minuto ma eccome se mangia.
Lo guardo e noto che ha le labbra sporche di nutella e zucchero in granelli.
In me scatta qualcosa, come un moto d'affetto verso Near: sembra così piccolo rannicchiato sulla sedia, ha l'aria di essere un bambino sperduto e questo mi fa una tenerezza assoluta. Prendo un fazzoletto e glielo porgo, lui mi guarda per un istante poi lo prende.
"Sai, Jole, si dice che le ragazze sviluppino l'istinto materno quando si trovano in presenza di un bambino a cui badare, anche se non è il loro" mi dice pulendosi le labbra "Ti pregherei di non rivolgermi questo tipo di attenzioni" conclude pietrificandomi sul posto.
Maledetto... nano... malefico!
"Non mi va di vederti come una madre, mi farebbe solo senso"
"Cosa vuoi insinuare?" abbaio offesa.
"Se iniziassi anche ad occuparti di me sarebbe imbarazzante" spiega tranquillamente "Potrei anche vederti come una sorella maggiore ma tra noi non c'è quel tipo di affetto che condividi con Matt... anche se potrei finire con l'affezionarmi a te e la cosa non mi va"
"Perché?" domando, stavolta curiosa.
"Perché io non mi affeziono" conclude.
Resto in silenzio per un pò.
"Capisco" assengo infine "Effettivamente, non ti sei mai mostrato molto incline ai rapporti affettivi" ricordo.
"Se ti affezioni puoi solo soffrire" mormora alzandosi dalla sedia "L'ho visto sai, nei tuoi occhi, la tristezza e la rabbia quando Mello ti ha lasciato con me. Anche ora, i vostri sguardi non mostrano più l'amore fraterno che provavate l'uno per l'altro.
Ora sembrate quasi degli estranei" mi fa notare. Dell'istinto affettivo che avevo nei suoi confronti non è rimasto nulla, ora sento solo odio ribollire nelle mie vene... persino la crema pasticcera che farcisce il cornetto mi pare terribilmente amara.
Perché lo so, dinnazione, lo so che ha ragione!
Da quando Mello mi ha lasciato all'SPK ho cercato di pensare a lui il meno possibile, mi sono buttata a capofitto nel caso Kira per distrarmi, ho aiutato Near come meglio potevo, ho avuto collassi dovuti alla troppa caffeina e docce fredde a volontà... ma alla fine cosa ho ottenuto?
Sono bastati due mesi per rimuovere gli anni di affetto verso colui che ho sempre considerato come un fratello?
E perché poi? Guardo il ragazzo dai capelli bianchi davanti a me e mi sento male; ma certo, ho riversato tutte le mie forze nel caso... e tutto il mio affetto in lui.
Ho finito con lo spostare l'affetto che avevo per Mello in Near senza che me ne rendessi conto.
Perché ne avevo bisogno, cazzo, avevo bisogno di qualcuno da amare, avevo bisogno di qualcuno al mio fianco con cui parlare tranquillamente di tutto, da poter considerare un amico e un confidente.
"Jole..." comincia a parlare lui ma lo interrompo.
"Hai ragione" mormoro "I legami affettivi fanno solo soffrire"
Lui resta in silenzio mentre io mi guardo le mani.
"Negli ultimi due mesi ti sei dimostrata una macchina di ferro concentrata solo sul caso, sei sempre stata piuttosto fredda ma stavolta era come se in te non fosse rimasto nemmeno un briciolo di umanità verso altre persone. Benché hai fatto sparire tutti i sentimenti che provavi per loro sei corsa ad aiutarli, senza pensarci su due volte, sapendo di rischiare la vita.
Dimmi, Jole, perché?"
Lo guardo negli occhi, quei profondi occhi grigi che mi ipnotizzano.
Mi sono sempre chiesta cosa nascondessero: serenità, tristezza, paura, rabbia, soddisfazione?
No, niente di tutto ciò. Near è sempre stato un tipo freddo e distante... ma era pur sempre un essere umano.
"Non lo so" sussurro "Forse avevo paura" ammetto mentre la sua espressione non muta. Resta sempre impassibile e questo in un certo senso mi fa stare tranquilla, con Mello non sarei mai riuscita ad aprirmi così tanto, con i suoi modi di fare troppo bruschi persino la mia maschera di freddezza sarebbe andata a farsi benedire e, probabilmente, nel ricordare alcuni aspetti della mia vita, sarei anche potuta scoppiare a piangere.
"In fondo, anche io sono un essere umano" concludo.
Scende il silenzio rotto solo dal ticchettare dell'orologio sulla parete.
"Non sei costretta a continuare a lavorare con me" dice "Hai qualcuno di più importante a cui badare" detto ciò si dirige verso la porta e la apre ma si ferma sulla soglia, si volta verso di me e mi osserva attentamente "Ah, hai della crema qui" mi fa notare portandosi un dito all'angolo sinistro della bocca per poi uscire.
Mi porto la mano alle labbra e le pulisco: "Grazie, Near" mormoro con un sorriso.
Dopotutto, sei anche tu un essere umano
   
 
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