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Autore: theuncommonreader    07/09/2015    2 recensioni
[Male!Cath/Heathcliff]
Keith affonda i polpastrelli nel sedile morbido del divano e in silenzio lo maledice.
Scritta per l'event "Winter Is Coming Week" indetto dal gruppo FB "We are out for prompt".
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Catherine Earnshaw, Edgar Linton, Heathcliff
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: Gender Bender
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every blessing ignored becomes a curse

WE ARE OUT FOR PROMPT - WINTER IS COMING WEEK 31 AGOSTO - 6 SETTEMBRE

Titolo: every blessing ignored becomes a curse

Personaggi: Male!Catherine; Heathcliff; Female!Edgar; Isabella. Male!CatherineHeathcliff; Male!CatherineFemale!Edgar; Heathcliff Isabella.

Prompt © Hiromi Chan: Male!Cath/Heathcliff. "Ti maledico."

Note: Il titolo è una citazione da Paulo Coelho. 

Per quanto riguarda i nomi, mi sono regolata scegliendo quelli  che più suonavano simili agli originali, e dunque Catherine è diventata Keith e Edgar, Helga. 

[Per correttezza, scrivo che è un poco riveduta dall'originale, nonostante sia rimasta perlopiù identica. Ho solo cambiato qualche parola e l'ordine di un passaggio o due, per rendere il tutto più scorrevole.]


OoOoOoOoOoO

Difficile dire chi, delle donne della sua casa, sia più felice.

Helga, la pancia che si arrotonda ogni giorno di più, pur provata dal flagello delle nausee mattutine, pare risplendere dall’interno. Isabella, da parte sua, sembra avere l’amore negli occhi, quasi li tenesse continuamente fissi sul sole, strizzati per i gran sorrisi che fatica a tenere segreti.

Keith guarda il ventre di Helga diventare evidente sotto gli abiti, le guance di Isabella sempre più rosse, gli sciocchi sospiri sempre più profondi, e gli pare di soffocare.

Di notte, sotto le lenzuola, con Helga drappeggiata sul petto, respirare diventa difficile, e il panico gli scorre nelle vene come sabbia, rendendo pesanti membra e pensieri nella mente che lavora febbrile.

Prendere fiato appena sufficiente per portare aria ai polmoni, rimanere immobile senza urlare è un conato che succhia via le energie rimaste, e, ogni giorno, Keith affronta il risveglio da quelle poche ore di sonno concessegli sempre più pallido e sempre più magro.

(Keith mangia poco, e quel misero cibo sulla lingua sa di cenere).

Il suo letto è di spine. Si tormenta, sognando Heathcliff da addormentato e da sveglio, quell'espressione di fame implacabile, cangiante tra desiderio e funesta ira.

Avvolte nella coltre dorata della loro felicità, Helga e Isabella sono acciecate di fronte al suo disagio.

Per contro, Heathcliff ha occhi acuti, che lo trapassano come lo trapassa il suo sorriso - la lama affilata di un coltello che indugia sulla pelle, graffiando a poco a poco, senza affrettarsi ad affondare in profondità.

Si osservano, Heathcliff sul divanetto al fianco di Isabella –una mano di lei tra le sue, bianco contro le dita scure che Keith ha disprezzato in gioventù, bramando e aborrendo il loro tocco su di sé.

Ora, le desidera.

Desidera baciare i fantasmi dei calli da lavoratore su quelle dita, desidera su di sé l’odore penetrante di stalla e sudore di un tempo, desidera correre per la brughiera, togliere ogni abito e sentire le sue mani percorrere il proprio corpo smagrito, mangiato vivo dalla vendetta di Heathcliff.

Keith guarda quella creatura d’Inferno elevatasi dal nulla, quello zingaro divenuto demonio, colui che non vuole ma non può smettere di volere.

Heathcliff sfiora l'interno del pollice di Isabella col proprio indice in una lenta carezza da amanti. 

Keith affonda i polpastrelli nel sedile morbido del divano e in silenzio lo maledice.

 

   
 
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