La pioggia continuava a tamburellare
indisturbata sulla
finestra di Helen mentre lei dormiva saporitamente, i suoi capelli
castano
chiaro le ricadevano dolcemente sulla spalla sinistra e sul viso
incorniciandolo in tutta la sua delicatezza. Quella
figura bella e fine non avrebbe
continuato a dormire ancora a lungo:
Sentì il cellulare
dall’altra parte della stanza,
esattamente nella scrivania, squillare incessantemente.
Cercò di affrettare i
suoi movimenti soavi nell’alzarsi e dirigersi verso quel
tavolo di mogano con
sopra tutte le sue matite ed i suoi disegni ad acquerello. Quando
arrivò a
destinazione lesse: ”Rick” e rispose.
“Pronto?” – “Helen! Stavi
riposando?”
chiese “Mh.. Non importa, dimmi tutto.” Rispose
gentilmente “Beh, semplicemente
volevo chiederti se questa sera ti va di venire da me, ci sono anche i
ragazzi.” – “Non so se posso,
vedrò.” – “In
realtà Helen.. C’è una cosa che
volevo proporre a tutti voi quindi se riesci a venire te ne sarei
infinitamente
grato.” Helen ci pensò su
“Vedrò cosa posso fare Rick.”
– “Va bene, allora
fammi sapere.” Rispose qualche secondo dopo e
riagganciò.
Tyler leggeva un libro indisturbato,
aveva appena ricevuto
la chiamata del suo migliore amico, ‘Spero non si tratti di
qualche altra
impresa folle.’ Pensò tra sé e
sé altamente preoccupato, ‘Sarà
qualcosa che
ricorderemo anche quando avremo quarant’anni!’
aveva detto lui ‘Ed è proprio
questo che mi preoccupa Rick…” aveva risposto
Tyler non sapendo se era più
ironico o serio. ‘Non so più che cosa fare con
lui..’ pensava. Chiuse il libro
e se lo mise sopra le ginocchia, dopo quella chiamata non era
più abbastanza
tranquillo, ‘Se penso che una volta a causa delle sue
stupidaggini ha rischiato
la vita… Proprio davanti ai miei
occhi…’ guardò fuori dalla finestra,
stava
ancora piovendo ‘Beh almeno, se proprio devo andarci spero
che il tempo
migliori. Insieme alle mie preoccupazioni magari…’
“20.00”
Rick li attendeva tutti
impazientemente, con il bicchiere di
whisky in mano era poggiato sullo stipite della porta del soggiorno,
Anna e Gerald
erano sul divano mentre pomiciavano amorevolmente.
‘Tipico’ pensò dandogli una
rapida occhiata mentre sorseggiava la sua bevanda preferita, il suo
sguardo si
spostò fuori non volendo assistere ancora a quello
spettacolo stucchevole,
continuava a piovere ma il buio si vedeva perfettamente. Lui adorava le
tenebre, per un qualche motivo le venerava, 'un uomo può
nascondersi in esse’
diceva sempre, per avere diciannove anni si poteva benissimo dire che
avesse
una sua filosofia di vita. Quando sentì il campanello
suonare, esattamente come
le volte precedenti nelle ultime due ore, sentì come un
brivido d’eccitazione:
posò il bicchiere sul comò vicino a lui e si
avviò verso l’ingresso. Quando
aprì la porta una folata di vento gelido gli
trapassò le ossa ‘Viva l’inverno
’
pensò tra sé e sé, e nonostante il
breve cambiò di temperatura cercò di non
scomporsi quando incontrò gli occhi di Helen.
“Benvenuta.” Disse con quel suo
sorriso accattivante “Grazie sir.” Rispose lei
sorridendo, “Prego.” Le disse
spostandosi e indicandole l’interno
dell’abitazione, quando lei fece per
abbassarsi la cerniera del giubbotto lui le spuntò dietro
“Te lo appendo.”
Disse sempre sorridendo e quando fu completamente sfilato mantenne la
promessa.
“20.20”
“Quindi..”
iniziò Robert “Di cosa dovevi parlarci? O meglio:
che cosa volevi proporci?” chiese, Helen era seduta vicino ad
Anna che non
l’aveva minimamente calcolata da quando era arrivata, ma poco
le importava,
quello che stava cercando di ‘non’ fare era
incontrare lo sguardo di Tyler.
Rick inarcò gli angoli della bocca “Sono felice di
avere la vostra attenzione
miei signori.” Disse “Sapete benissimo che io sono
un amante dell’orrore, delle
storie paranormali e del folklore in genere.” –
“Tutti ci conosciamo fin dai
tempi dell’asilo, come potremmo non saperlo?”
chiese Gerald ridacchiando, Rick
non poteva sopportarlo ma purtroppo era stato costretto ad invitarlo
per fare
venire Anna, quei due erano fin troppo inseparabili, qualunque cosa
dicesse per
lui era come un insulto, ma nonostante ciò cercò
di non scomporsi. “Giusta
osservazione.” Rispose fissando per un attimo il bicchiere
che aveva in mano:
lo aveva riempito di nuovo, questa volta aveva messo del ghiaccio.
“Non so se
avete sentito parlare di quella casa che sta a pochi metri da
qui..” disse
sorseggiando “E’ il tuo quartiere, dovresti saperlo
tu.” Disse Robert, Tyler
continuava a fissare Rick cercando di capire le sue intenzioni, ma
proprio non
ci riusciva. “Semplicemente avevo pensato che tutti potremmo
andare a fargli
visita.” Disse sorridendo, si sentì qualcuno
sbuffare “Sai a non tutti
piacciono le storie dell’orrore e tutto il resto come te
Rick..” disse Anna “Quanti
sarebbero d’accordo con te in questa stanza?”
chiese e spostò lo sguardo su Tyler,
e ridacchiò piano “Forse il tuo migliore amico? Va
bene, e poi?” chiese,
l’espressione di Rick diventò gelida
“Questa sarà qualcosa in cui tutti ne
trarrete un profitto.” Rispose, “Sarebbe a
dire?” chiese Helen, spostò lo
sguardo su di lei ‘Non aspettavo altro che la tua voce dolce
e delicata piccola
mia.’ Pensò e tornò a sorridere,
“Ho sentito dire che, chi ci passa cinque
notti, riceverà più di cinque milioni di dollari
dal sindaco di questa
cittadina.” Rispose parlando a tutti. L’espressione
di Anna, da arrogante
sembrò mutare, come se si fosse accorta di aver fatto delle
affermazioni
sbagliate ed in quel momento soltanto. Per Gerald fu lo stesso,
‘Lo sapevo! In
fondo, non mi stupisce che stiano assieme, sono due stolti e anche
prepotenti.’
Pensò Rick. “Vedo che qualcuno di voi sta
riconsiderando le proprie idee.” Disse,
Tyler decise di rompere il silenzio in favore del suo migliore amico
“Eh dai,
non può essere così orribile, in fondo nessuno di
voi crede veramente ai
fantasmi no? Quindi di cosa dovreste avere paura?” chiese, il
suo sguardo si
fissò su per un attimo su Helen e dopo qualche secondo
cercò goffamente di
distoglierlo. ‘Ben fatto amico mio, ben fatto.’
Pensò, mentre continuava a
sorridere ‘Proprio quello che mi serviva per smuovere i
cervelli di questi
scettici.’