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Autore: funny1723    07/09/2015    2 recensioni
Storia su Apollo e Cassandra.
Dal testo:
"Cassandra si dondolava, le mani alle ginocchia, gli occhi ancora arrossati a causa del pianto appena finito.
"Laocoonte, mi dispiace" sussurrava sempre più velocemente.
Un urlo da fuori, dalla città.
Non era colpa sua. Lei aveva detto la verità, come sempre dopotutto."
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il bacio che maledì entrambi

I

Cassandra si dondolava, le mani alle ginocchia, gli occhi ancora arrossati a causa del pianto appena finito. 
"Laocoonte, mi dispiace" sussurrava sempre più velocemente. 
Un urlo da fuori, dalla città. 
Non era colpa sua. Lei aveva detto la verità, come sempre dopotutto. 
Lei che aveva predetto il rapimento di Elena, lei che aveva predetto l'avidità di Paride. La sua codardia. 
Lei che era stata forte, che era forte; abbastanza da non cedere a quella voce suadente nella sua testa. "C'è un modo per liberarti da questa maledizione" le diceva con apprensione. Ma Cassandra non voleva liberarsene, perchè quella ai suoi occhi non era una maledizione, era un dono. 
L'ultimo dono di Apollo. 
Sorrise. 

II

Apollo guardava Cassandra impotente. 
Che sciocco superbo era stato! Cercava vendetta quando aveva maledetto Cassandra e vendetta aveva ricevuto. Solo che non la sua. 
Il vederla distrutta, ignorata, era una tortura per il dio. Aveva giocato con Amore ed Amore aveva vinto. 
Era impazzito, un po' causa il dolore e la rabbia, un po' per la voce che nitida lo chiamava nel cuore della notte. 
"Apollo" 
Poco più di una carezza, un sussurro così flebile da pensare di esserselo solo immaginato. Una carezza di rabbia e gelo. 
Come aveva potuto sperare di uscire sano da tutto ciò? 
Rise, la risata di un folle. 
Cassandra il nome della sua follia. 

III

Apollo urlava, contrariato, affranto. La preoccupazione - la consapevolezza - una lama nel petto. 
Agamennone strattonò ancora Cassandra per farla tacere. 
La strattonò per portarla alla morte. 
La veggente avanzava ora calma, ora terrorizzata. Il volto di Clitemnestra era tutto ciò a cui riusciva a pensare. 
Al suo sorriso. 
Aveva profetizzato la propria morte ed ella vi fu. 
Non sbagliava mai Cassandra in fondo. 

IV

Apollo stringeva il corpo freddo di Cassandra a sè. Le lacrime lo accecavano. 
"Saresti potuta essere immortale, amore mio." 
Le scostò i capelli dal volto. 
"Saresti dovuta essere immortale." Le diede un lieve bacio a fior di labbra. 
"Saresti dovuta essere mia." 
Con quel bacio Apollo suggellò la propria pazzia. 
Cassandra aveva vinto.
 

   
 
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