Ditocorto fissa insistentemente le labbra di Sansa. Per gli dei come gli piacerebbe baciarla.
Lì, così, senza un vero e proprio perchè.
Solo per il gusto di farlo, di sentire il suo sapore sulla lingua, di leggerne lo stupore negli occhi -forse, spera, anche il desiderio - e l'imbarazzo sulle gote.
E lo farebbe, lo farebbe subito e davvero, anche se lei dovesse rifiutarlo, anche se dovesse morderlo o piangere.
Ma non può.
Non può perchè non sono soli in quella stanza, non può perchè attorno a loro mille occhi fissano in attesa. Un solo errore, un solo segno di debolezza e sarà finito.
Sospira e si incammina verso l'uscita.
Petyr sa bene che nel gioco a cui partecipa avere debolezze equivale a perdere e che gli piaccia o no Sansa Stark è una sua debolezza.
Per il suo bene, per vincere, Ditocorto dovrà fare in modo che nessuno lo scopra mai.
Non Varys, non Cersei, neanche Sansa stessa.