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Autore: DurdenKurtz    04/03/2005    4 recensioni
C'é una storia di un eroe mai raccontata.
Renlin combatte la sua prima battaglia contro gli Uruk-Hai che assediano il Fosso Di Helm,ma é solo un dodicenne incerto sul da farsi e poco pratico nei combattimenti,ma ha il potere di donare la sua vita per fini più grandi.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte al fosso di Helm.La pioggia tamburellava sulle membra nervose dei soldati di Rohan.Nella radura le prime luci cominciavano a brillare e nella notte le lunghe ombre nere degli orchi erano in avvicinamento. Renlin assisteva spaventato all’avanzare dell’esercito mostruoso. La sua prima battaglia e probabilmente anche l’ultima. Era solo un ragazzo con poca esperienza. Guerra,per lui fino a quel momento una parola sentita pronunciare dagli anziani. Non aveva mai impugnato nemmeno un coltello da cucina,figuriamoci una spada. Era accaduto tutto in pochi giorni. Aveva,all’improvviso,sentito parlare dagli zii di quella Guerra dell’Anello,un oggetto di cui non aveva mai sentito parlare nemmeno nei poemi gondoriani antichi che studiava. Era stato evacuato dal suo villaggio,ospitato al Fosso e chiamato alle armi insieme a tutti i suoi amici. Gli sembrava ancora tutto così irreale.La battaglia si scatenò in poco tempo. Gli orchi con i loro arpioni salirono,mugugnando come animali desiderosi di uccidere. Renlin era terrorizzato mentre vedeva i suoi compagni cadevano a centinaia sotto le spade del nemico. Con uno sforzo Renlin brandì la sua pesante arma ma non riuscì a sollevarla.Con gli occhi rigonfi di lacrime il ragazzo strisciò tra i corpi esanimi alla ricerca di un’arma che andasse bene per lui. Non era mai stato molto forte,era stato sempre preso in giro per la sua poca atleticità e forza fisica. Aveva paura e nessun desiderio di combattere. Stava per nascondersi in un angolo riparato quando vide,nel campo di battaglia un uomo alto,scuro,probabilmente un ramingo del Nord. Combatteva con un’energia smisurata,non si piegava di fronte a nessuno. Quella visione,nemmeno lui seppe perché,accese in lui un irrefrenabile desiderio di difendere il suo popolo. Dal corpo di un’orco estrasse un’accetta lunga più o meno quanto mezza spada. Si alzò brandendo l’ascia,pronto a colpire,senza una logica precisa e senza guardare dove. La testa di un orco,lo stomaco di un altro.Venne ferito a un braccio,ma resistette al dolore e proseguì. Quando ad un certo punto vide un Uruk-hai che incombeva su Aleth,un suo compagno di giochi. Aleth venne colpito e…sopraffatto dalla rabbia,Renlin si avventò sulla bestia e la colpì nel petto. Corse per le scale e si gettò nella mischia come una furia,uccidendo orchi all’impazzata,per vendicare Aleth o morire con onore. I minuti passavano e Renlin combatteva come prima. Un’ora. Due ore.Renlin sentì un dolore lancinante e piombò al suolo. Nei sogni pensò alla madre che non aveva conosciuto,che era stata trovata morta 12 anni prima con Renlin appena nato tra le braccia. Era vivo per miracolo. La notte fece posto al giorno. L’esercitò dei Rohirrim arrivato in aiuto sgominò gli orchi. Il cuore di Renlin si bloccò.
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I Trovatori si fecero strada tra le montagne di cadaveri accatastati. Il loro compito era di trovare i feriti che potevano salvarsi. Solo un ragazzo era ancora vivo.
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“Chi sei ragazzo?” chiese un soldato
“Aleth, figlio di Hama, mio signore” rispose il giovane ”Se sono vivo è merito di Renlin. Mi ha donato la sua vita. Diede la sua vita per la mia”
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Un’altra notte venne al fosso. Sui picchi del trombatorrione,Aleth fissava inerme il campo dove tanto sangue era stato versato. Quella notte non dormì. Troppe domande,poche risposte concrete. Si chiese se valeva la pena battersi per quella guerra,ora non ne era più tanto sicuro. Pensava ai molti ragazzi caduti nella battaglia,alla tristezza,ma soprattutto non riusciva a togliersi dalla testa il sacrificio di Renlin. Poi qualcosa si fece strada nella sua mente. Gli era appena venuto in mente un villaggio del Riddermark,il villaggio in cui era cresciuto. Era pieno di bambini,che giocavano felici. Con la battaglia del Fosso i Rohirrim avevano completamente sterminato gli Uruk. Interi villaggi del Mark erano stati salvati. Aleth si rese conto che avrebbe dovuto combattere anche lui con gli altri per battersi e salvare la Terra di Mezzo, un posto che non meritava la morte e il fuoco, un posto che meritava la vita, e per il quale valeva la pena di donare anima e corpo.
  
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