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Autore: Hopeand_Drem    08/09/2015    1 recensioni
Abbie ha un passato oscuro.
Troppo oscuro.
Da quando il suo ex ha approffitato di lei,non crede più nell'amore e odia quasi tutto il genere maschile.
Ma poi si trasferisce a New York con sua madre Miriam,e andranno a vivere dal compagno Carl.
Carl ha due figlie.
Ariel e Erin.
Con Ariel diventeranno grandi amiche.
Ma poi incontrerà Anthony bello e sfacciato,solito bad boy a cui piace ubriacarsi il sabato sera e portarsi a letto una ragazza diversa ogni sera.
Tra Anthony e Abbie,sarà guerra.
Tra litigi,casini,amori,lacrime,felicità e momenti di pazzia i nostri ragazzi cresceranno.. impareranno ad amare?!
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Scolastico
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*Capitolo 1*

Correvo veloce,non potevano raggiungermi.
Avevo il fiato corto,avevo corso cosi tanto che non avevo più forze.
Si può amare cosi tanto qualcuno,ed essere cosi ciechi?!
Sono una perfetta idiota,idiota,idiota. 
**
Sbarrai gli occhi,avevo il cuore a mille,la fronte sudata,e il respiro irregolare.
Era solo un sogno.
-"Fanculo,non mi avrai più".
Richiusi gli occhi e mi riaddormentai dopo svariato tempo,per la paura di sognare ancora.
-"Abbie"
-"Oh ma santo cielo,deve per forza urlare di prima mattina?! Cristo santissimo!"
-"Abbie andiamo su...L'aereo ci aspetta dai,Abbie"
-"Aaaaah"
Urlai contro il cuscino. Odiavo essere svegliata cosi,ma in 18 anni mia madre evidentemente non lo aveva capito. 
Scesi le scale e la incontrai che facceva a destra e sinistra dalla casa.
Una pazza.
-"Se ti fai vedere cosi dal tuo Carl,non so se ti vorrà ancora."
Si guardò allo specchio velocemente e sbarrò gli occhi.
-"Oh mio Dio,come sono conciata"
Fortunatamente se ne era resa conto. 
-"Abbie,dai scendi le valige e andiamo"
Ok,questa donna era veramente fuori di testa. 
-"Mamma..."
-"Dai su prendi le tue valige Ab,siamo in ritardo"
-"Cristo mamma,le hai tu le mie valige,ne hai una in mano."
-"Ah... si... sei pronta?!"
-"No vengo in pantofole in aereoporto,cosi sono più sexy"
-"Abbie Lola Evans,non prov..."
-"Mamma... scherzo... non rovinerei mai la tua immagine"
Tornai in camera mia,e misi le mie amatissime converse e riscesi da mia madre. 
-"Andiamo"
-"Abbie sai che non è per la immagine..."
-"Mamma andiamo,basta!"
Mia madre era una fotografa internazionale,e ora per il suo lavoro e per il suo amatissimo compagno ci stavamo spostando dall'altra parte del mondo,andavamo a New York. 
Potevo finalmente cambiare pagina,e non dover incontrare quelle persone che mi guardavano ogni volta con compassione,per quello che mi capitò 3 anni fà. 
**
Dopo svariate ore,arrivamo alla famosa New York. 
Era l'opposto di me quella città.
Cosi chiassosa,piena di gente,di taxi,di gente in giacca e cravatta che correva per andare a lavoro,o chissà dove,avevo già nostalgia della mia bellissima e caldissima Barcellona. 
Guardai mia madre,sembrava una ragazzina che non vedeva l'ora di riabbracciare il suo "orsetto" cosi lo chiamava lei. 
Bleah.
Feci una faccia disgustata,e mi rigirai per continuare a guardare fuori dal finestrino. 
Da quando Carl era entrato nelle nostre vite,anzi.. nella vita di mia madre,tutto era cambiato. 
Lei era cambiata.
Era più serena e più sorridente,riuscivo a parlarci di più,a volte a dirle come passavo le mie giornate. 
Da quanto avevo capito,lei e Carl si erano conosciuti durante una cena di lavoro,lui lavorava per una ditta importante qua a New York,e le servivano alcuni scatti,e pensò proprio di chiamare mia madre essendo cosi brava e"famosa",e da li e stato colpo di fulmine. 
Da quello che avevo capito,aveva pure due figlie. 
La moglie,era "scappata" di casa,lasciandogli le due figlie a carico. E da lì non si fece più viva. 
-"Ab,sai che questa e una svolta,sia per me che per te."
Disse mia madre interropendo i miei pensieri.
Annuì e mi rigirai,finchè il taxi non si fermo di colpo.
-"Arrivate,dai Abbie,aiutami"
Scesi dalla macchina e mi guardai intorno e difronte a me una... villa? castello?
Non mi stupìì nemmeno più di tanto,era logico che Carl Svent avesse una villa cosi. 
Che scherziamo?
Mi aspettavo di più.
-"Aaaah Carl" L'urlo di mia madre mi fece tornare alla realtà.
Mi lanciò praticamente le valige addosso,e si scaraventò addosso a quel pover uomo. 
-"Ooh Miriam,ciao."
Mi avvicinai e Carl si staccò da mia madre.
-"Ti aiuto?"
-"No.. lascia perdere"
Ero molto diffidente da quell'uomo. 
Non perchè non fosse una brava persona,ma semplicemente perchè io ero cosi. 
Entrai in quella villa enorme seguita da Carl e da mia madre.
-"Ariel,Erin scendete sono arrivate!
Urrà che bello! 
Appena scese una,sorrise a mia madre.
-"Ciao Miriam."
-"Oh ciao carissima Erin"
Mia madre le ha conosciute prima di me. 
-"Questa è mia figlia Abbie."
-"Ciao"
Mmm... incominciamo male. 
Mi stava squadrando dalla testa ai piedi,scherziamo?
Scese la seconda.
-"Ciao Ariel"
Mia madre si fiondò sopra questa ragazza e la abbracciò e lei ricambiò l'abbraccio.
-"Questa è mia figlia,Abbie"
-"Ciao,piacere io sono Ariel" disse rivolgendosi a me,porgendomi la mano.
Mi guardava diversamente da come mi guardava Erin,il suo sorriso sembrava...sincero e dolce.
Erin mi guardava ancora male,ma che cazzo voleva?! Che problemi ha?
Sorrisi cercando di fare la gentile.
-"Piacere Abbie"
-"Ariel era la più impaziente di conoscerti" Disse Carl.
-"Già.. solo lei." disse Erin.
-"Erin." la riprese Carl.
La guardai male.
Mi morsicai la lingua per evitarla di risponderle,perchè se no mia madre come sempre darà la colpa a me,e voglio evitare di dare spettacolo proprio oggi. 
-"Dai vieni,ti faccio vedere la tua stanza"
Mi sorrise Ariel con quel suo sorriso dolce.
La segui,con i miei valigioni,salimmo la rampa di scale,girò a destra,apri una porta e entrammo in questa... stanza. Diciamo che era il salotto e la cucina della mia vecchia casa. 
-"Wow!"
-"E abbastanza? se vuoi c'è l'altra,oppure ti senti sola? Se vuoi puoi venire a dormire con me,c'è un altro letto e se vuoi.."
Ma scherziamo? Era una macchina da guerra questa ragazza.
-"Hei .. hei .. calma.. mi va benissimo questa!"
-"Davvero? Sicura?"
-"Sicurissima."
A guardarla bene,questa ragazza era simile a me.
Un pò pazza.
Aveva i capelli neri e nelle punte verdi,un piercing al naso e un altro al labbro. 
E da quello che riuscivo a vedere dalla sua maglietta aveva un tatuaggio,e aveva degli occhiali più grandi di lei. 
-"Ma perchè tua sorella e cosi .... acida?!" Domandai schietta.
-"Oh lei e cosi..deve solo conoscerti,dalle tempo"
So già che ci saranno litigi con quella.
-"Domani... vieni con me a scuola?"
La guardai.. aveva gli occhi di un verde bellissimo. 
-"Okei."
******************************************
-"Abbie,svegliati"
-"Mmm mamma lasciami dormire ancora un pò,dai."
Sentii ridacchiare.
Ma che diavolo...
-"Abbie..."
Aspetta ma... non era mia mamma...
Aprì un occhio e vidi Ariel che mi fissava divertita,in piedi accanto al mio letto. 
-"Buongiorno... E ora di andare a scuola!"
-"Ooh..no.."
-"Già... vorrei non andare anche io.. ma pultroppo dobbiamo"
Sprofondai sul cuscino. 
Come vorrei fare buca e rimanermene a letto,ma sarebbe troppo e chiamerebbero mia madre visto che è il mio primo giorno. 
Mi alzai svogliata. 
Misi una maglietta larga con il numero 56,il mio numero portafortuna,dei jeans neri e delle converse. 
Sciolsi la mia coda e sentìì un 'oh per diamine' da dietro. 
Mi voltai e vidi Ariel fissarmi..
Odiavo le persone che mi fissavano.
-"Che c'è?"
-"I tuoi capelli"
-"Che hanno i miei capelli?"
-"Sono fuxia.. e sono... sono..."
-"Sono?"
-"Lunghi e lisci.. sono meravigliosamente belli"
Oookei... 
Mi rivoltai allo specchio e mi feci una coda alta,e ordinata. 
-"Ok andiamo."
-"Non ti trucchi?"
-"Cosa?"
-"Non ti trucchi?"
Scherzava la tipa? Secondo lei,io alle 7 del mattino avevo anche l'energia di truccarmi?
-"Ti sembro la tipa?"
Mi sorrise
-"Anche io non mi trucco. Non trovo l'energie,sopratutto di prima mattina,devo prima abbuffarmi"
-"Brava ragazza,cosi si parla"
Scoppiammo a ridere insieme.
La compagnia di Ariel era piacevole,ma appena scesi il mio umore calò velocemente,c'era la sorella. 
Come si chiamava?!
Aspetta.... 
Uhm...
Erika? No .. no... Ehm...
-"Erin,quello è mio."
Ah si ecco Erin. 
-"Mi serve a me,perciò ora è mio"
La guardai,era perfettina,tutta truccata e vestita per bene,e mi squadrò da testa a piedi.
-"Dove dovresti andare vestita cosi?"
-"A scuola"
Era la prima volta che le rivolgevo la parola,ieri non l'avevo nemmeno salutata,mi ero limitata a guardarla male. 
Fece una risatina spiritosa.
-"Sei ridicola vestita cosi.. ti prenderanno tutti in giro,come fanno con quell'idiota di mia sorella,forse e proprio per quello che non ha amici... Mi sa che vi siete trovate"
Strinsi i pugni. 
Ci volle tutta la mia buona volontà per non spaccarle quel visino da bimba.
-"Senti cosa,mi vesto come voglio,per andare dove voglio,guardati tu più tosto.. Sai stiamo andando a scuola,non a una sfilata di moda."
Ariel scoppiò a ridere.
E lei diventò rossa in viso,colpita e affondata baby.
Si limitò a guardami male e andò via. 
Io e Ariel mangiammo come dinosauri,la ragazza non scherzava quando diceva che doveva abbuffarsi,aveva mangiato quanto me,e io non scherzo mangiando.. 
-"Andiamo?!" Mi chiese Ariel bevendo l'ultimo sorso di succo all'ananas.
-"Andiamo." Risposi mettendomi in bocca,l'ultima fetta di torta al cioccolato.
Prendemmo gli zaini e scendemmo in garage a prendere la sua macchina.
-"Dio santo.."
Questa non me la aspettavo proprio...
Davanti a me c'era una bellissima porsche decappottabile,tutta nera.
-"Ti piace?"
-"Da morire"
Ero una sfegatata di macchine.
-"Vuoi guidarla?"
-"Dici davvero?"
-"Certo"
Lei mi diede le chiavi e in zero minuti ero nel posto di guida,di quella bellissima macchina.
-"Devi indicarmi tu la strada."
-"Certo"
Eravamo in strada e Ariel mi fissava...ancora...
-"Che c'è?"
-"Accellera... o arriveremmo domani a scuola"
Io in teoria avrei accellerato da subito,mi piace tantissimo la velocità,ma avevo paura che lei non volesse o insomma che avesse paura..
Non me lo feci ripetere due volte e iniziai a sfrecciare tra le macchine sempre più veloce,e in meno di due minuti eravamo arrivate e stavamo cercando parcheggio.
-"Eccolo,eccolo,là." mi indicò Ariel
Mi imbucai subito.
-"Ehi.. quel posto era mio."
Mi voltai e vidi due tipi in un bmw bianco e quello alla guida stava cercando di prendere il parcheggio a me. Fottuto.
-"Infatti... hai detto bene... Era."
Presi lo zaino e insieme ad Ariel mi avviai verso l'entrata mente il tipo passò vicino a noi sgommando,parcheggiandosi.
Mi voltai verso Ariel e aveva le guancie dello stesso colore dei miei capelli.
-"Che ti succede?"
-"Quello e... Aron."
-"Quello alla guida?"
-"No no quello e Anthony Dixon,io parlo del ragazzo affianco a lui,quello nel posto del passeggiero."
-"Ah si.. e quindi?"
Arrossì ancora di più...
-"Ti piace" chiesi schiettamente.
-"No...No affatto"
-"Oh guarda viene verso di noi."
-"Non ti credo"
-"Oh non crederci"
Si voltò per controllare e appena lo vide venire verso di noi,sbiancò e poi tornò a essere rossa.
-"Scusa tizia"
Continuai a parlare con Ariel. 
-"Tu tizia.. con i capelli fuxia."
Mi voltai di scatto.
-"Ti riferisci a me?"
-"Si mi riferisco a te. Mi hai fottuto il parcheggio"
Cioè questo mi ha fermato per un parcheggio?! Ma sta male?
-"Ma stai bene?"
Lui mi guardò accigliato.
-"Cosa?"
-"Stai bene?"
-"Perchè?"
-"Cioè... tu mi fermi per un parcheggio?! Ma quali problemi gravi ti affiggono?!"
Mi guardò ancora più incazzato di prima.
-"Quel parcheggio lo avevo visto prima io."
-"Ma mi sono imbucata prima io,quindi ora levati dalle palle,e non mi stressare di prima mattina"
-"Siete nuove?" chiese il ragazzo affianco a lui,piu tosto divertito dalla scena..
-"Io no,lei si." Rispose in tempo fulmine Ariel.
-"Complimenti." 
Mi porse la mano....
Non capivo...
-"Per cosa...?"
-"Nessuno e mai riuscito a smerdarlo cosi tanto in meno di 10 minuti,nemmeno io che sono amico suo da 10 anni."
-"Aron." Tuonò il ragazzo dagli occhi di ghiaccio al suo fianco. 
-"Hei amico,devi ammetterlo,ti ha fottuto il parcheggio e ti ha smerdato!"
-"Fottiti Aron."
Disse sorpassandoci.
-"Ci si vede signore" Disse Aron sorridendo seguendo il suo amico.
Poi si voltò dinuovo verso di noi e si rivolse ad Ariel.
-"Davvero non sei nuova?"
-"N-no" 
Oh ma dai ora balbettava pure?
-"Strano.... non ti ho mai visto,se ti avessi visto mi sarei ricordato di una ragazza cosi carina"
Ariel arrosìì ancora di più e Aron continuò a camminare. 
Me lo sento... sarà una giornata troppo lunga.

#SpazioAutrice#
Tadannnn... sono tornataaaa :) 
Vi sono mancata con le mie storie?! 
Scusatemi davvero ragazze,ma ho avuto tantissimo da fare...
La vita da mamma mi ha praticamente travolta. 
A giugno sono diventata mamma di una splendida e meravigliosa bambina,si chiama Noemi e ora ha 3 mesi. E la mia vita. 
E la cosa più bella che mi potesse capitare,ragazze veramente.. scusate di avervi trascurato.. ma ora sono dinuovo qua carichissima per una storia tutta nuova e piena di emozioni :) 
Fatemi sapere che ne pensate ovviamente tesori belli,un grossissimo bacio 
   
 
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