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Autore: GIUSTOGRETA7    08/09/2015    3 recensioni
capelli lunghi castano scuro, frangetta e occhi lilla, ecco, quella è Ruth, una agazza semplice che dopo la morte di sua madre crede che non tornerà ad essere più felice, ma per sua fortuna il primo giorno di scuola due occhi smeraldo e un corpo muscoloso le fanno abbandonare la pazienza e la calma lasciando il posto alla passione , Adam è il classico stronzo e si sa tutti gli stronzi hanno dei segreti solo che Ruth non sa quanto quello di Adam sia oscuro e di sicuro non si aspetta che lei faccia parte di quel segreto.
Genere: Dark, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 1
"testa bassa, guarda sempre i piedi o un punto fisso davanti a te , non guardare mai negli occhi nessuno e mantieni una finta espressione rilassata. fai tre respiri ... e vai!, coraggio, mancano solamente nove mesi alla fine della scuola". ogni mattina mi ripetevo questo mini discorso di incoraggiamento prima di varcare l' ingresso della scuola, mancavano solo nove mesi , era il mio ultimo anno, durante l' estate avevo pensato spesso a come sarebbe stato, nella mia mente immaginavo che tutti sarebbero stati più amichevoli, più gentili e che ad un certo punto mi avrebbero guardato e avrebbero capito che ne sarebbe valsa la pena conoscermi, ma ovviamente mi resi conto che questo non sarebbe mai accaduto, quel estate, persi dodici chili , non fu un estate facile per me, la morte di mia madre mi segnò a tal punto da non uscire da camera mia quasi mai se non per bere , ripresi a mangiare solo dopo tre giorni ,e sfogai tutta la mia rabbia facendo sforzo fisico, ero talmente  concentrata al pensiero di non rivedere più la persona che più amavo al mondo ed il dolore era talmente forte da non sentire la necessità di nutrirmi. la morte di mia madre fu senza senso perché ciò che le avevano fatto non aveva senso, non la conoscevano, lei era buona, cercava sempre di mantenere equilibrio in tutte le cose, a quanto i poliziotti avevano dedotto , mia madre fu uccisa da un gruppo composto da tre persone maschili, aveva due fori sul collo nel punto in cui la vena pulsa, altri due fori sui due polsi e i medici avevano rivelato un ematoma interno nel cranio, si pensa che le abbiano sbattuto la testa su qualcosa di duro, molto duro e ripetutamente , i medici credevano che alla testa  abbia preso sette colpi, il sette luglio ovvero il mio compleanno. e pensare che sette era il mio numero preferito, ovviamente prima che accadesse tutto questo, il giorno del mio compleanno lo avrei passato a casa sfogliando foto di me e lei, più lei che me, non riuscivo a smettere di sentirmi in colpa, quel giorno era uscita alle cinque del pomeriggio solo perché mi ero rifiutata di accettare il suo regalo di compleanno, mi aveva comprato una macchina fotografica costosissima, non è che non mi piaceva , anzi all' inizio l' avevo riempita di baci per quel regalo stupendo, ma poi l' ascoltai in una conversazione animata con mio padre, dove lui le mostrava i bollettini da pagare piuttosto salati e la rimproverava per il regalo troppo costoso. " non hai saputo regolarti, ora per colpa tua rischiamo di perdere la casa" le aveva detto, questa frase la colpì molto, a tal punto da scoppiare a piangere come una bambina, quando la vidi mi si gelò il cuore e fremetti di rabbia per come mio padre l' aveva trattata. continuava a ripetere che l' aveva fatto solo per far felice la sua bambina, e più diceva queste parole più mi si stringeva il cuore , allora mi convinsi del fatto che per quanto desiderassi questa macchina desideravo molto di più avere una casa e una mamma felice così le dissi che non mi piaceva e di riportarla indietro, non fu facile convincerla a farlo ma alla fine cedette, non mi dimenticherò mai i suoi occhi delusi e tristi dal mio rifiuto, ma lo facevo per lei, per noi , per la casa.
stavo varcando l' ingresso della scuola dopo essermi ripetuta tre volte il mio discorso di incoraggiamento quando sentì un gridolino entusiasto alle mie spalle seguito da un imprecazione - oh cazzo, chi sei tu ?, e dov' è la mia amica?- non feci in tempo a girarmi che Cloe jons , mia amica dalla prima superiore, mi strinse in un abbraccio stritolante da dietro, molto imbarazzante direi, ma lei era così, la parola " riservatezza "non era nel suo vocabolario. - come hai fatto a cambiare così in soli tre mesi? come?, e ti sei fatta pure la frangetta , oh cazzo sei davvero uno schianto!-  ecco , dopo l' ultima esclamazione iniziarono a guardarci tutti, come al solito solo che ora mi guardavano tutti più incuriositi, e il che era strano dato che negli ultimi quattro anni nessuno mi aveva mai guardato , tutti guardavano Cloe non me, era lei quella bella, capelli lunghi rossi e sempre liscissimi, occhi marroni con sfumature verde scuro, grandi e luminosi. un corpo sinuoso, alto e un sorriso bellissimo, perfetto. ma ora le persone guardavano me , non ero abituata a tutti quegli sguardi e mi sentivo a disagio, molto a disagio, così trascinai Cloe dentro scuola mentre lei mi raccontava delle sue vacanze in Italia, era il suo sogno andarci e i suoi la accontentarono, per il suo compleanno la portarono, aveva 19 anni, era stata bocciata un anno per colpa del suo ex joy che l' aveva tradita con la sua ex migliore amica Alicya , una” cattura ragazzi “così la chiamava lei , quel tradimento la portò a chiudersi in se stessa e a non voler più uscire di casa per tre mesi , così la bocciarono per le assenze e l' anno successivo me la ritrovai in classe , ci siamo conosciute il primo giorno , mentre tutti i ragazzi del mio corso si erano messi a coppie io ero rimasta sola e lei pure così mi misi accanto a lei e da lì facemmo amicizia. il corridoio era un caos , colmo di ragazzi e ragazze che si abbracciavano e si salutavano , c' era un gruppo di ragazze che piangeva perché era l' ultimo anno e pensare che era solo il primo giorno di scuola. - notizia bomba, ho saputo che nel nostro corso si sono aggiunti dei ragazzi nuovi, sono tre fratelli e una sorella, dicono che sono molto riservati e che socializzano poco-  " perfetto" pensai , altra gente da evitare. - inoltre ho sentito dire che sono dei fighi da paura, tipo che li vedi e wow svieni per terra- , - e sentiamo chi avrebbe detto una cosa del genere ?- , - Lola Stanford-  a quel punto mi fu tutto chiaro, era una palla bella grossa, Lola si inventava sempre cavolate su tutti , una volta aveva detto in giro che io avevo perso la verginità con Kevin lee, una cavolata vera e propria , solo perché ci aveva visto parlare , parlare poi... si fa per dire, mi aveva chiesto di vederci in segreto per dargli ripetizioni di matematica, mi rifiutai categoricamente, lui era il capitano della squadra di football e non voleva che in giro scorresse la voce che io e lui trascorrevamo del tempo insieme , non sia mai , così rifiutai e lui non mi parlò più.
-lo sai benissimo che Lola Stanford dice solo cazzate-
- boh , sarà-
in quel momento lo sguardo di Cloe si spense un po’, sapevo cosa voleva chiedermi e mi rabbuiai anch' io.
- ehi, come va riguardo a quella cosa?-
-quella cosa ? , Cloe puoi dirlo non c' è nessun problema, comunque devo abituarmi, ancora mi manca , non credo che smetterò mai di pensare a lei , non posso , però devo andare avanti, per me e per mio fratello- dissi con la voce tremante.
- mi dispiace, e tuo padre si è ripreso?-
- se la cava, lo sai che non parliamo molto- io e mio padre non abbiamo mai avuto un rapporto stretto fatto di abbracci e coccole ma siamo sempre stati distaccati, e ora ancora di più.
stavo per dire a Cloe che non doveva preoccuparsi perché mi sarei ripresa ma le mie parole mi rimasero in bocca quando una figura alta e muscolosa con gli occhi verde smeraldo e i capelli neri veniva verso di me, oh cacchio era il ragazzo più bello che avessi mai visto , lui non si era accorto di me puntava con lo sguardo un punto fisso a terra , lo sguardo cupo, assente, avevo gli occhi sgranati e la bocca aperta, già uno spettacolo davvero orribile, cercavo di distogliere lo sguardo ma non ci riuscivo, nel frattempo Cloe mi sussurrò qualcosa all' orecchio - eccoli , sono loro i ragazzi nuovi, a quanto pare Lola non ha mentito per la prima volta-  Cloe scoppiò in una risatina , faceva sempre così quando vedeva un bel ragazzo. rimasi 20 secondi buoni a fissarlo poi mi accorsi che non era da solo, no , c' erano altri cinque  ragazzi più due ragazze anche loro bellissimi, un ragazzo , quello a sinistra di lui era alto , anche lui aveva gli occhi verdi ma di una tonalità più scura e anche lui era abbastanza muscoloso, a differenza dell' altro i capelli erano sempre scuri ma broccolosi, di fianco  al ragazzo con gli occhi verde scuro cene era un' altro sempre alto, più muscoloso , con occhi verdi con sfumature gialle ed era rasato quasi a zero, a destra del primo ragazzo invece c'era una ragazza alta e magra , bellissima, aveva gli occhi verdi grandi con sfumature marroni e grigie , capelli lunghi , broccolosi , le ricadevano sulla schiena armoniosamente , aveva la bocca a cuore e carnosa, la ragazza perfetta, tutti e quattro avevano una collana al collo uguale , variava solo il colore del ciondolo , una pietra con delle iniziali scritte sopra , ognuno di loro aveva la pietra del colore dei suoi occhi e con la sua iniziale.  immaginai che anche gli altri quattro fossero fratelli la somiglianza era visibile, due erano gemelli ,capelli corti biondi, occhi azzurri, alti e piuttosto muscolosi, il terzo ragazzo anch' esso biondo ma con i capelli tirati indietro e legati da un codino , la ragazza era alta con un corpo formoso e snello, occhi di un azzurro chiaro e capelli lunghi lisci che le ricadevano a cascata sulla sula schiena.   erano tutti bellissimi, quando passarono tutti i ragazzi rimasero incantati  e io compresa, quando vidi che il primo che avevo visto veniva verso di me, ora mi guardava, oh no ora mi guardava, che figuraccia, ora avrà pensato che ero una stupida ragazzina, vabbè tanto ormai il danno era affatto, quando si avvicinò a me mi guardò con uno sguardo interrogativo e infastidito e poi mi rivolse la parola - ragazzina potresti levarti da qui?-  a quella domanda non ci vidi più, sentì la rabbia scorrermi nelle vene e arrossì di colpo
 - senti coso intanto ti calmi , non si trattano così le persone e poi puoi passare da un' altra parte, il corridoio è abbastanza grande ma forse sei talmente stupido che non lo vedi-
in quel momento Cloe mi osservò divertita , i cinque ragazzi dietro di lui spalancarono gli occhi , mentre la ragazza che portava la stessa collana di lui trattenne a stento una risata e l' altra invece mi lanciava un occhiata omicida. il ragazzo o come lo avevo chiamato io "coso" si avvicinò ancora di più a me a un soffio da sfiorarmi il petto e nel frattempo dietro di me vidi gli sguardi preoccupati dei ragazzi, - ragazzina sei appoggiata al mio armadietto, se mi facessi il gentile favore di spostare le tue chiappe da qui io potrei mettere la mia roba nel armadietto- a quel punto volevo sotterrarmi , bene, in dieci minuti avevo fatto tre figure di merda, prima mi sono messa a fissarlo, poi gli ho sfuriato addosso come una pazza e per giunta ero con la schiena sul suo armadietto , perfetto , bel inizio di giornata. non risposi e lui mi guardò con uno sguardo da prepotente e da sicuro di se che mi fece irritare ancora di più, allora tirai fuori il mio sguardo minaccioso, oh e lo era davvero , e solo a quel punto decisi di spostarmi e mi voltai in modo teatrale facendo svolazzare i miei capelli e di conseguenza colpendolo in pieno viso con una frustata di boccoli e una volta girata, allungai il braccio e da dietro senza guardare gli feci il dito medio, mi parve di sentire una risata provenire dalla ragazza simile a lui mentre sentivo lo sguardo infuocato di "coso" sulla schiena.
la prima ora e la seconda passarono rapidamente , mentre alla terza ora io e Cloe ci separammo io avevo storia e lei biologia, appena entrai in classe presi subito posto al banco in centro unico , non volevo compagni di banco, preferivo starmene da sola. il professore entrò in classe e dopo cinque minuti dalla porta entrarono la ragazza con i capelli scuri seguita da uno dei gemelli con gli occhi azzurri e... lui, "il coso", appena entrarono tutti si soffermarono a guardarli incantati dalla loro bellezza, " il coso" guardò tutta la classe, speravo che non mi vedesse ma a un certo punto alzò lo sguardo e mi guardò dritto negli occhi con un ghigno sulla bocca, oh aveva la bocca così carnosa, lo fissai dritta negli occhi, sostenni il suo sguardo con un espressione accigliata e mi incantai alla vista di quei occhi , iniziai a mordermi il labbro . il professore iniziò a parlare presentandoci i nuovi arrivati ,indicò il ragazzo biondo - lui è Kyle Hervil- e lui a sua volta sorrise alla classe facendo un cenno del capo, poi presentò la ragazza - lei è Alice Blake - e lei mostrò a tutti il suo sorriso mozzafiato, rimasero tutti imbambolati a guardarla, e poi toccò al signor "coso",- e lui è Adam  Blake- lui non fu molto gentile come gli altri si limitò a guardarli tutti e poi il suo sguardo si posò su di me e mi fece l' occhiolino e io ricambiai mimando con la bocca un bel "fottiti stronzo", lui lesse il labiale e sul viso gli comparve un ghigno divertito. la sorella del coso che ora si chiamava Jake si sedette insieme a Kyle in fondo all' aula , iniziai a prendere i quaderni dallo zaino incurante di quello che stava succedendo fino a quando non alzai la testa e di fronte a me trovai due occhi verde smeraldo che visti da vicino erano qualcosa di straordinario, per un istante rimasi incantata, poi cercai di capire, il prof aveva fatto spostare il banco singolo dietro di me di fianco al mio, - per qualsiasi cosa ti serve, o non comprendi puoi chiedere a Ruth, lei è una delle mie migliori studentesse- supplicai il prof con lo sguardo di spostarlo ma lui non capì. la lezione ,al contrario di quelle precedenti scorse molto lentamente, intanto pregavo a un dio del tempo se c' era, di farlo passare il più veloce possibile, avere di fianco il signor coso non andava per niente bene . finita la lezione mi catapultai fuori dalla classe e andai in mensa , una sala molto grande, composta da almeno quaranta tavoli e a lato del entrata c' erano i banconi con il cibo. entrai, feci la fila per il mangiare e mi andai a sedere al tavolo dove c' erano Cloe  e Stacy , una ragazza dai capelli castani , gli occhi a mandorla marroni e gli occhiali, l' avevamo conosciuta al corso di inglese due anni fa. - com' è andata storia?-
-una merda-
-indovina chi ho come compagno di banco?-
Stacy e Cloe rimasero in attesa con gli occhi sgranati e un sorriso sulla faccia.
-Adam Blake- risposi in tono secco, Cloe sembrò non capire e stacy pure.
in modo teatrale dissi - il coso-
Cloe strabuzzo gli occhi e scoppiò in una risata rumorosa e tutti ancora una volta si girarono a guardarci, io mi innervosì, non sapevo cosa ci trovasse da ridere , era una tragedia avere quello in classe. così mi coprì il viso con le mani scuotendo la testa in segno di disperazione.
-e chi sarebbe?- disse Stacy in tono divertito , ovviamente lei non lo sapeva. stavo per rispondere quando mi precedette Cloe.
- sarebbe il gran figo dagli occhi verdi che si è beccato una sfuriata e un vaffanculo da Ruth- a quel punto scoppiammo tutte e tre in una risata. erano mesi che non ridevo così . la nostra risata fu fermata da una voce allegra , era Alice la sorella di Adam, - ciao, sono Alice, posso sedermi con voi?- era impossibile dirle di no con quegli occhi da cerbiatto e con quel sorriso.
Cloe e stacy rimasero a bocca aperta io invece mi limitai a sorriderle e annui con la testa, dopo tutto non era colpa sua se suo fratello era uno stronzo patentato.
 - volevo chiederti scusa da parte di mio fratello per come si è comportato, lui è così, non lo sopporto neanch' io a volte- stavo per dirle che andava tutto bene quando qualcosa di stranamente freddo mi toccò la mano - davvero perdonaci, non siamo tutti come lui-
poi Alice si accorse della mia espressione sorpresa e tolse subito la mano dalla mia , aveva la pelle abbronzata ma così fredda, eppure era appena iniziato settembre pensai. alla fine mi concentrai su di lei e le sorrisi ringraziandola
 - tu non centri nulla è lui , "il coso"-
 lei mi guardò con un espressione interrogativa e divertita , allora mi corressi
- cioè tuo fratello che ha un brutto carattere, comunque grazie.-
 alice ci raccontò della sua famiglia , erano cinque fratelli Adam il più grande, poi c' era jasper , lei , jhon e una sorellina più piccola katy. i suoi vivevano lontano con la sorella così ci disse lei senza accennare a dove vivessero , ero curiosa ma non volevo farmi gli affari suoi , ci spiegò che loro quattro avevano deciso di trasferirsi qui nel west virginia perchè lo avevano sempre trovato un bellissimo posto, io invece non vedevo l' ora di andarmene, non c' era molto qui, qualche ristorante , una libreria e poi basta , il mio sogno era quello di andare a un college vicino new York, quella era la città che faceva per me . nel mentre della conversazione mi arrivò un messaggio sul telefono, era mio padre " se quando torni c' è un camion davanti casa nostra non preoccuparti, sono i nuovi vicini". i nuovi vicini non sapevo chi fossero si erano trasferiti da circa una settimana ma non li avevo visti nemmeno una volta.  misi via il cellulare e alzai lo sguardo in quel momento due occhi smeraldo mi fissavano dal altro lato della mensa , uno sguardo cupo e furbo, sul viso di Adam si formò la solita  espressione da prepotente , mi sfidò con lo sguardo, fu un vero e proprio scontro, finché poi il nostro scambio di espressioni fu fermato da una bionda che si sedette sulle gambe di Adam , così lui spostò lo sguardo prima sul suo viso e poi sul suo seno , per un momento mi era sembrato che i suoi occhi cambiarono colore, mi parvero rosa con sfumature rosse, ma poi lui batté le palpebre e i suoi occhi tornarono verdi e si posarono di nuovo sulla ragazza e poi su di me e di nuovo con il suo fare da stronzo mi fece un occhiolino , allora il mio dito gli rispose un' altra volta , eravamo già a due in una mattinata, se continuava così penso che i vaffanculo sarebbero aumentati.
a fine scuola io e Cloe ci salutammo , mentre Alice volle a tutti i costi accompagnarmi alla macchina.
 - ehi, se ti va, non è per forza, ma se vuoi uno di questi giorni potremmo fare qualcosa insieme, che ne dici ?-
- si,  mi piacerebbe molto, facciamo domani sera ?, possiamo andare a mangiare qualcosa e poi al cinema-
- perfetto !, anzi perfettissimo!, allora alle sette da te- disse con gli occhi che emanavano felicità e il suo solito sorriso mozzafiato poi d' improvviso mi sentì avvolgere da un qualcosa di freddo, alice si era avventata su di me e mi aveva stretto in un abbraccio strizza ossa, poi se ne andò saltellando, saltellando?, stava saltellando davvero?!, a volte mi ricordava una bambina felice, mi scossi da quel pensiero quando in testa me ne comparve un' altro, lei non sapeva dove abitavo, non glielo avevo mai detto prima.
- Alice ma non sai dove abito, aspetta!- urlai.
- tu non preoccuparti ci vediamo domani- disse e poi scomparve dietro un auto.
prima di tornare a casa passai a prendere mio fratello da scuola, Michael era il ragazzino più alto della sua classe , aveva capelli castano scuro, occhi marroni e carnagione scura , andava in terza media, era un combina guai , e dopo la morte della mamma il suo atteggiamento da bulletto aumentò di più.
- ehi com' è andata scuola?-
-come al solito-
- hai combinato guai? c' è qualcosa che devo sapere?-
- no, tutto liscio-
-okay-
mi dispiaceva vederlo così per quanto potesse sembrare ribelle dentro non lo era affatto , al contrario se lo sapevi prendere sapeva essere dolce e coccoloso.
arrivati a casa trovai il camion davanti  al cancelletto del nostro giardino ma nessuna traccia dei vicini.
da quando mio padre riprese a lavorare tornava la sera tardi e andava via la mattina presto, almeno nei weekend era a casa.
dopo aver pulito tutta la cucina uscì a buttare la spazzatura, fuori era buio , si sentiva che l' estate era finita , andai sul retro della casa e aprì il cassonetto ,e  buttai dentro il sacco, feci per andarmene quando sentì un imprecazione venire da dietro l' albero di ciliegio che aveva piantato mia mamma, poi sentì dei mugoli strani e una risatina, andai a vedere pensando che fossero dei ragazzi in cerca di un loro posto segreto e avevano scelto il retro di casa mia, mi preparai a quello che pensavo di trovare ovvero adolescenti con gli ormoni a mille ma non fu così , appena scostai i rami e entrai dentro l' enorme albero di ciliegio che volte sembrava più una capanna talmente era grande, vidi due figure una contro l' albero racchiusa in una fortezza di muscoli , poi guardai bene e capì bene di chi si trattava allora feci ricorso a tutta la mia pazienza per non correre a picchiarli anzi a picchiarlo.
finsi di tossire e i due si irrigidirono e si voltarono a guardarmi, lei aveva uno sguardo omicida era la bionda , la sorella dei due gemelli e del' altro ragazzo, lui mi fissava con uno sguardo divertito e incuriosito e per nulla a disagio e questo mi fece arrabbiare ancora di più.
- allora ve ne andate voi o vi devo mandare via io? non so se mi spiego-
i due si guardarono e scoppiarono in una risata che più che divertente mi parve diabolica, così non mi trattenni più e scoppiai.
- sentiamo cosa ci sarebbe di così divertente?, questa è la mia casa e voi non potete fare le vostre sporcizie nel mio giardino e ancora meno nel albero di mia madre!-
a quel' affermazione trasalì e mi fermai un momento, capì che era quello il vero motivo per cui mi ero arrabbiata, quello era l' albero di mia madre e nessuno poteva farne un uso del genere. il signor coso mi guardava divertito mentre la ragazza mi guardava come a volermi uccidere.
- quindi luridi stronzi portate immediatamente il culo fuori di qua!-
okay ero davvero scoppiata , avrei potuto continuare per ore ma mi ricomposi e dato che loro non si muovevano mi avvicinai a tutte e due e li presi per un braccio trascinandoli fuori dal cancello sul retro, le loro facce erano sbalordite, ma sul viso di Adam c' era sempre quel ghigno divertito che mi faceva saltare i nervi, quando chiusi il cancello loro se ne andarono e io li incoraggiai con lo sguardo a muoversi, poi Adam si girò - felice di averti conosciuto vicina- e mi fece l' occhiolino così il mio dito si alzò di nuovo e per la quarta volta in un giorno lo mandai a fanculo, lui rise e si rigirò per entrare nella casa accanto alla mia , accanto alla mia!, ecco perché alice mi aveva detto di non preoccuparmi forse perché lo sapeva e allora perché non mi aveva detto niente ?, forse voleva dirmelo il giorno dopo ma a quanto pare ormai grazie a suo fratello e alla sua amichetta lo sapevo, andai a dormire cercando di non pensare a chi avevo come vicino di casa .
   
 
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