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Autore: Monkey D Akiko    08/09/2015    2 recensioni
*Ispirata al capitolo 4 della storia "Anche se può sembrare strano, hai stravolto il mio mondo", ne è caldamente consigliata la lettura*
Law vuole ricattare Kidd con delle foto compromettenti, ma il ragazzo non ci sta ed è pronto a dimostrarle che non si farà mettere i piedi in testa. Da sfida nasce sfida e i due sono intenzionati a vincere. Tuttavia hanno fatto male i conti perchè anche i loro cuori sono pronti a battersi.
DAL TESTO:
Per la prima volta si ritrovava a fronteggiare un nemico alla sua altezza, sarebbe stata una sfida interessante. Eustass Kidd era una sfida interessante.
I due si studiarono in silenzio per alcuni secondi, poi Trafalgar prese la parola.
“Hai vinto”
“Come?” domandò Kidd credendo di aver capito male, la sua acerrima rivale non poteva arrendersi così.
“Ho detto che hai vinto. Ti avevo sottovalutato Eustass-ya e invece sei riuscito a mettermi alle strette. Cancellerò le foto, ora spostati”
“E io dovrei crederti? Per chi mi hai preso?!”
“Puoi venire a casa mia e assicurarti che le foto spariscano se vuoi” gli propose e il ragazzo accettò anche se sospettoso.

[Nuova copertina]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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NOTE DELL'AUTORE
Salveeeee a tutti!!!! <3 <3 Eccomi qui con la sorpresa che vi avevo promesso! Yeeeeeh! ^^ Dunque, dunque prima che leggiate ci tengo a fere delle precisazioni così che capiate meglio la storia (ecco perchè mi trovate qui in alto ^^).
Come ho scritto nell'introduzione i fatti sono ispirati al capitolo 4 di "Anche se può sembrare strano, hai stravolto il mio mondo", più precisamente avviene quando Kidd torna dal bagno e discute con Law offendendola e lei si vendica ricattandolo con le foto di lui conciato come una ragazza, comunque vi consiglio di leggerlo e consiglio la storia a chi non l'abbia mai letta ^^

Mi sono domandata più volte come sarebbe evoluta la storia se Kidd non si fosse arreso a Law e così è nata questa one-shot. Qui il rosso è un po' più "pericoloso" che nella storia, inoltre se troverete qualche somiglianza con la trama originaria sappiate che è tutto volontario: mi piace l'idea che anche in situazioni diverse i fatti vadano come il destino ha voluto, sono romantica sì <3
Credo di aver detto tutto quindi vi lascio alla storia ^^ Ringrazio tutti coloro che leggeranno e spero che qualcuno lasci qualche commento ^^
A presto!
Monkey D Akiko <3


 
UN RICATTO A LIETO FINE



“Pensavo di tenerle in caso di future necessità ma mi costringi a servirmene subito, fufufufu”
Law estrasse dalla tasca della gonna il suo cellulare e poi lo mostrò a Kidd
“Vedi Eustass-ya, queste sono foto che ti ho scattato di nascosto stamattina”
“Tu cosa?! Maledetta!”
Tentò di afferrare il telefono ma lei fu più veloce
 “Se non fai quello che ti dico le spedirò a tutta la scuola fufufufu – ghignò ancora più sadicamente – Adesso sei in mio potere, Eustass-ya”
“Non ci sperare!”
Kidd le rubò il cellulare e cancellò tutte le foto
“È inutile, le ho inviate alla mia posta elettronica. Non puoi eliminarle fufufufu”
“Dannazione! Grr!”
“Adesso muoviti, torniamo ai nostri posti e segui la mia spiegazione fufufufu”
Detto questo si girò trionfante per tornare in classe ma Kidd la afferrò per un polso, la fece rigirare e sbattere contro la parete.
“Se pensi che ti ubbidirò come uno schiavetto, ti sbagli di grosso! Hai scelto la persona sbagliata da ricattare” le disse ghignando minaccioso, ma Law non si fece intimorire
“Ah sì? E che cosa penseresti di fare, Eustass-ya?” lo sfidò sostenendo il suo sguardo
“Ora vedrai. Muoviti”
Kidd iniziò a trascinarla per i corridoi semideserti della scuola fino all’aula d’informatica mentre Law non faceva altro che stuzzicarlo divertita dalla situazione e curiosa di vedere dove il rosso volesse arrivare. Arrivati, la spinse dentro l’aula e si chiuse la porta alle spalle.
“Accendi un computer e cancella le foto dalla tua stupida posta elettronica” le ordinò
“Non prendo ordini da te Eustass-ya”
“Fallo o sarà peggio per te, e con peggio intendo terribilmente peggio visto che devo ancora fartela pagare per il brutto scherzo che mi hai giocato stamattina” sentenziò avvicinandosi  di più a lei
“Credi di farmi paura? Ho ancora io il coltello dalla parte del manico. Non puoi farmi niente qui a scuola, mi basterebbe gridare e accorrerebbero tutti qui, inoltre una volta al sicuro a casa mia renderei pubbliche le tue foto” spiegò con un sorriso sadico
“Ahahahahah! – Kidd iniziò a ridere di gusto – Chi ti dice che ti lascerei gridare?”
Rapidamente Eustass si scambiò di posto con lei. La imprigionò tra il suo corpo e la porta e tenendole stretti i polsi la baciò. Law non ebbe il tempo di reagire che Kidd si staccò da lei lasciandola incredula contro la porta.
“Visto? Non sei riuscita a gridare ahahah – le disse leccandosi le labbra – puoi anche farlo ora, ma di cosa potresti accusarmi? Sono lontano da te e dalla porta e tu stai benone ahahah”
Law analizzò la situazione e dovette ammettere che aveva ragione, difficilmente le avrebbero creduto se avesse chiamato i soccorsi.
“Confesso che mi hai stupita, non credevo che sotto quei capelli fulminati ci fosse anche un cervello. Purtroppo però non sei ai miei livelli, vedi … il tuo piano ha una falla fufufu” velocemente Law fuggì dalla stanza e sempre correndo andò in classe a prendere la cartella per poter tornare a casa.
Kidd aveva fatto male i suoi calcoli lasciandola vicina alla via di salvezza e ora ne avrebbe pagato le conseguenze venendo umiliato pubblicamente. Trafalgar non perdonava certi affronti.
Ormai stava per varcare la soglia del cancello della scuola quando vide sbucare da dietro la muraglia Eustass, il quale ghignava trionfante.
“Fine della corsa Trafalgar”
“Come fai ad essere già qui?” chiese lei sorpresa
“Non ho perso tempo a prendere la cartella – disse alzando le spalle scocciato – a differenza tua, secchiona”
Law credeva di averlo seminato per i corridoi e invece lui ne aveva approfittato per tenderle un’imboscata. Per la prima volta si ritrovava a fronteggiare un nemico alla sua altezza, sarebbe stata una sfida interessante. Eustass Kidd era una sfida interessante.
I due si studiarono in silenzio per alcuni secondi, poi Trafalgar prese la parola.
“Hai vinto”
“Come?” domandò Kidd credendo di aver capito male, la sua acerrima rivale non poteva arrendersi così.
“Ho detto che hai vinto. Ti avevo sottovalutato Eustass-ya e invece sei riuscito a mettermi alle strette. Cancellerò le foto, ora spostati”
“E io dovrei crederti? Per chi mi hai preso?!”
“Puoi venire a casa mia e assicurarti che le foto spariscano se vuoi” gli propose e il ragazzo accettò anche se sospettoso.
Si incamminarono l’uno di fianco all’altro, ma Eustass non si fidava di Trafalgar e continuava a fissarla per evitare che gli sfuggisse. Tutt’a un tratto Law si fermò e con un sorriso di sfida prese per mano Kidd che arrossì all’istante.
“Ehi che diavolo fai?!” esclamò imbarazzato
“Se ci teniamo per mano io non posso scappare, non sei più tranquillo? Fufufu” ridacchiò furbetta
“Con te c’è poco da stare tranquilli!” le rispose acido, tuttavia non le lasciò la mano.
 
***
 
“Questa è camera mia, entra pure” disse Law facendo accomodare il suo ospite
“Tsk diamoci una mossa, va’ a computer e fa’ quello che devi fare!” sentenziò Kidd
“Come vuoi ma evita di darmi ordini, non lo sopporto” si sedette alla scrivania e accese il PC
“Ti ci vuole molto?” chiese il ragazzo esasperato
“Ho cambiato idea, non le cancello più” disse voltandosi verso di lui con un ghigno stampato in faccia
“Come sarebbe a dire? Ti ci costringo io a farlo grr!” ringhiò arrabbiato
“Non provarci. Sei nella tana del lupo, Cappuccetto rosso, non puoi più uscire da casa mia: ho bloccato la serratura della porta. Adesso sì che sei in mio potere fufufu” disse sadica.
Law aveva escogitato tutto ancora quando lui le si era parato davanti al cancello della scuola, i suoi piani erano i migliori e non avrebbe permesso a quella testa rossa di sopraffarla.
“Maledetta, la tua era solo una trappola! Sapevo che non dovevo fidarmi!” rispose adirato.
 “Esatto ma ci sei caduto in pieno comunque fufufu – si alzò in piedi per fronteggiarlo e gli si avvicinò piano – Sai, io non perdono mai chi osa sfidarmi”
Era stato uno stupido ad aver abbassato la guardia ma se Trafalgar pensava di aver vinto si sbagliava di grosso.
“Se è per questo neanche io, quindi sta attenta a ciò che fai o te ne farò penti-!” Kidd non riuscì a terminare la frase perché Law lo baciò e prima di staccarsi da lui gli morse il labbro inferiore.
Il rosso rimase un attimo stordito prima di ghignare.
“Dimmi la verità Trafalgar, non starai facendo tutto questo perché ti stai innamorando di me?”
“Figurati, fa tutto parte della mia vendetta. Mi hai rubato un bacio a scuola, ora siamo pari Eustass-ya” spiegò leccandosi poi le labbra maliziosa, imitando ancora una volta Kidd.
Eustass non poté non pensare a quanto fosse dannatamente irresistibile quella strega dagli occhi e il cuore di ghiaccio.
“E così, se ti baciassi di nuovo …” tentò
“Rischieresti di essere preso a calci” sentenziò la ragazza
“Correrò il rischio” disse con voce roca prima di prendere Law per la vita e baciarla.
Il loro bacio era una sfida senza esclusioni di colpi. Trafalgar allacciò le braccia dietro il collo di Kidd facendo passare le sue dita tra i capelli rossi di lui.
Si separarono solo per riprendere fiato ma continuarono a lanciarsi sguardi dardeggianti mentre i loro corpi erano ancora avvinghiati.
Entrambi erano rimasti affascinati dal proprio avversario. Erano fatti della stessa pasta: sadici e calcolatori. Ora si chiedevano solo una cosa.
Facevano bene a giocare in questo modo? Lo avrebbero scoperto una volta conclusa la partita.
Law si staccò da Kidd e andò a sedersi sul letto, il rosso dal canto suo si ritrovò a sbuffare per questo distacco.
“Ho una proposta da farti Eustass-ya – disse accavallando le gambe – davanti a te ci sono il computer ed io; puoi scegliere se cancellare le foto e andartene, so cosa stai per dire, non c’è bisogno di inserire nessuna password perché è già tutto pronto, oppure puoi scegliere di restare qui insieme a me. Qualunque sia la tua scelta, sappi che esclude definitivamente l’altra, quindi se scegli le foto, non potrai più sfiorarmi nemmeno con un dito. A te la scelta”
“Ma che diavolo di proposte fai? Tu devi essere malata di mente” affermò Kidd
“Tu puoi dire di non esserlo?” ridacchiò.
No, non poteva.
“D’accordo starò al tuo gioco, ma ti avverto che potresti pentirtene” la ammonì ghignando.
Rimase fermo dov’era per un paio di minuti, il suo sguardo si spostava dal monitor a lei. Poi si mosse.
“Chissà, forse sarebbe potuta andare diversamente, forse sono davvero pazzo come te …” le disse mentre si sedeva vicino a lei rivolgendole poi un sorriso di sfida.
Law non ci credeva, non pensava che l’avrebbe scelta davvero. Aveva già in mente un milione di piani da attuare contro di lui e invece era lì vicino a lei.
“Non dici niente?” chiese Kidd
Law non disse una parola ma lo baciò.
I due passarono tutto il pomeriggio tra punzecchiate e baci. Quando calò la sera il rosso doveva tornare a casa ma prima di andarsene aveva ancora una cosa da fare.
Si sedette alla scrivania della ragazza e si voltò verso di lei.
“Non le cancelli le foto?” chiese mentre Trafalgar gli si sedeva in braccio
“Assolutamente no, i patti sono patti” rispose sadica
“Era così prima che ci mettessimo insieme, le cose come vedi cambiano”
“Chi ha detto che stiamo insieme?” chiese lei
“Non è così?” domandò baciandole il collo
“Forse …”
“Tsk smorfiosa … avanti cancella le foto”
“D’accordo … tanto potrò ricattarti in tanti altri modi” acconsentì baciandolo.
 Eccome se lo avrebbe fatto, il suo ragazzo non avrebbe avuto scampo perché se Kidd era una sfida interessante, stare con Law lo era molto di più.
   
 
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