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Autore: amelia_6    08/09/2015    1 recensioni
Da una rivisitazione della mia vecchia FF "caso chiuso" ho elaborato questa storia :) spero vi piaccia! I personaggi nuovi sono li stessi ma le novità molte di più!
A Beika arrivano due nuovi studenti e con loro anche molti segreti, chi saranno? Nella storia faranno la loro comparsa vecchi e nuovi amici e nemici in quella che sarà la battaglia decisiva contro l'organizzazione. Conan rivelerà a Ran la sua vera identità? riavrà il suo vecchio corpo?
Vi invito a recensire, accetto anche le critiche! Aggiorno settimanalmente :) Buona lettura a tutti
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivederci New York

Nella Royal Suite una sveglia, impostata alle 07.00 del mattino, suonava insistentemente. «Susan per l’amor del cielo, chiudi quella dannata sveglia» disse una voce assonnata «Sì, un attimo mi è caduto il telefono; Charles, sei sveglio?» «Uhm forse no, ma ho trovato il cellulare!» «Grazie amico» «Figurati Jio» «Scusate l’ora, ma oggi volevo fare un ultimo giro per NY» «Credimi NY non scappa» «Il solito rompiscatole» disse Susan all’amico Jio intanto che scendeva dal letto a castello «vorrei dirti che sei tutta spettinata e bianca» «Cosa? Jio, uffa, non è colpa mia! Vado un attimo in bagno intanto sveglia il resto del gruppo insieme a Charles» «ok». I due amici uscirono dalla stanza ma si trovarono di fronte Aì con gli occhi infuocati Ran e Kazuha in piedi anche se non erano del tutto sveglie Conan che non riusciva a tenere gli occhi aperti come pure Heiji e i giovani detective, quelli più normali sembravano essere Goro, Eri e il Dottor Agasa. «Scusate Susan voleva fare un altro giro a NY ma si è dimenticata di avvisarvi che ci saremmo dovuti alzare un po’ presto» disse Charles con molta diplomazia cosa che lo aiutò a passarla liscia con tutti tranne con una bambina dai capelli ramati «Scommetto Jio che hai fatto cadere il cellulare dal comodino così da farle un bello scherzo, ora è in bagno a lavarsi a causa del borotalco che avevi spanto!» «Co-cosa io non ho fatto niente del genere» «Allora perché dietro di te c’è Susan con lo sguardo di chi vuole uccidere un giapponese» «he-he era un innocente scherzo credimi Susan» la ragazza non si accontentò e per ricambiare la cortesia gli tirò un calcio in piano stomaco che lo fece dondolare «la prossima volta che cerchi di farmi fare il volo, giuro non sarò così clemente» «ok» furono le ultime parole di Jio che poi si andò a preparare seguito da Charles «Ottimo lavoro» disse la bambina «Lo so grazie» disse Susan facendo l’occhiolino.
«Ehi Haibara, ma cosa è successo a quel ragazzo, Jio» «Cosa, oh niente di che Conan ha solo imparato che scherzare con Susan è molto pericoloso» «Ah» il giovane detective non capì subito ma poi lo sentì dire «Susan lo sai che oltre ad avermi lasciato il segno ora non ho neanche fame «ben ti sta la prossima volta pensaci due volte prima di voler far finire la tua amica a “gambe all’aria”» gli rispose la giovane «non ci credo he-he» pensò Conan guardandola con la faccia da pesce lesso. Intanto Susan raccolse a se il gruppo «Allora, vorrei scusarmi nuovamente per ieri sera; oggi per liberarci dai cattivi pensieri faremo un bel giro per New York». «Cosa andremo a visitare?» chiese Genta «Andremo a visitare il museo americano di scienze naturali, e Little Italy nel Bronx; Sono due  bellissimi posti poi nel pomeriggio prima di ritornare a casa potremmo fare un giro dove volete» la giovane sorrise e tutti accettarono.

Come i giorni precedenti tutti si prepararono e scesero per fare colazione. Davanti all’Hotel trovarono JJ che li aspettava «JJ, ci porti tutti all’American Museum of Natural History per favore?» «Certamente se non c’è traffico 10 minuti e siamo lì» «Grazie» disse la giovane e salì in macchina seguita dagli amici. «Lo sai che non si rubano le Limousine ai propri genitori» «Non ci credo ancora tu!» Susan era rossa, anzi nera, in viso «Sì, vorrei visitare Little Italy, dicono sia il luogo in cui si possa respirare l’Italia, dalla cucina alla lingua. Forse è per questo che ci vuoi andare?» «Io, uffa, sei il solito Baka» «E felice di esserlo» Susan era fuori di se e Charles la stava calmando Jio rideva, le ragazze si guardavano imbarazzate in compagnia anche del dottore, Goro faceva orecchie da mercante mentre Heiji e Conan avevano un’espressione da pesce lesso infine Eri e Aì, sorridevano per la simpatica scena. «Susan, siamo arrivati» disse JJ «Grazie» gli rispose e scese subito dalla macchina. All’interno del Museo si possono osservare scheletri di dinosauri e animali, conoscere le teorie sull’evoluzione, oltre alla storia e si può anche osservare lo spazio al planetarium. I giovani detective si divertirono molto e il dottor Agasa fu lieto di raccontare storie o aneddoti lasciando anche il posto a qualche quiz.  Il tour durò un’ora e mezza, dopodiché il gruppo si fermò a fare uno spuntino su richiesta di Genta e verso le dieci JJ fece salire tutti in macchina per la tappa successiva, Little Italy nel Bronx. «La prossima tappa che faremo è Little Italy, ovvero la piccola Italia, si trova lungo Arthur Avenue, nel quartiere Belmont. Questa via racchiude tutte le tradizioni e la cultura italiana.» spiegò Charles «Ci troviamo nel Bronx, un distretto dello stato di New York situato sopra Manhattan» disse Susan accennando il primo sorriso del giorno «Scusate ma anche a Manhattan esiste un quartiere chiamato: Little Italy?» chiese Heiji «Sì, Heiji; ma viene considerato un quartiere italiano più commerciale, fatto per attirare i turisti.» disse Susan. Arrivati scesero dalla lussuosa macchina «Il quartiere non è grandissimo possiamo visitarlo in qualche ora, verso mezzogiorno ci aspettano in un ristorantino tipico per il pranzo.» Disse Charles verso il gruppo per poi incamminarsi.

Le vie erano stupende, i dialetti tipici italiani si mescolavano. I piatti tipici delle regioni si mostravano sottoforma di ristoranti, pizzerie o negozi di alimentari. Trovavi bancarelle di souvenir ogni pochi metri. A mezzogiorno Susan portò il gruppo in un piccolo ristorante un poco nascosto alla vista. Il proprietario si chiamava Massimo ed era un suo lontano parente, aveva vissuto per anni a Roma poi si era trasferito in America. Non parlava giapponese ed il suo americano era molto accentato e con Susan e Charles parlava in italiano che poi veniva tradotto per il resto del gruppo.
 Finirono di mangiare verso le 13:00 ma rimasero nel locale ancora un po'. «Ragazzi, se volete visitare ancora qualche posto dobbiamo organizzarci» disse Susan «molti dei luoghi più belli li abbiamo visti, ma ritornerei ancora una volta a coney Island, vorrei andare qualche ora in spiaggia» Disse Ran che trovo il consenso delle amiche «ok, ragazze poco distante da li c'è un mio amico che ha due cavalli ne approfitto per fare un giro» «Vengo con te» disse la fidanzata, «potremmo chiedere se riesce a procurarne altri, se non sbaglio suo zio ha un maneggio non molto distante magari ci può venire incontro»Disse Charles «Non sono mai andata a cavallo» disse Kazuha, «nemmeno io» affermo Sonoko «quindi deciso, un giro a cavallo e poi tutti in acqua».

La limousine percorreva le trafficate strade newyorkesi mentre i passeggeri discutevano, «non ci credo, il giornale di oggi riporta che Riosuke è stato ucciso dal "Black Kill"» esclamò Susan leggendo il giornale e suscitando l'attenzione di tutti «Che cos'è?» Chiese Heiji serio «Black Kill è il nome che è stato dato ad un serial killer che lasciava disegnato una foglia nera sul dorso della mano» spiegò Charles. «Il problema è che è stato arrestato una settimana fa dall'FBI» disse Susan. «Ma è impossibile allora che sia stato lui» disse Heiji con sorpresa «Infatti, chi sa chi è stato veramente» disse Sonoko sovrappensiero «Di certo anche il NY times avrà riportato la notizia» disse Charles «Riporta che è stato un suicidio, personalmente lo credo improbabile» affermò Jio «Vedrai troveranno chi è stato» sorrise Susan incoraggiando l’amico.
La lussuosa macchina aveva parcheggiato non lontano dalla spiaggia ed i suoi passeggeri erano scesi, Conan aveva l’aria pensierosa e a svegliarlo dai suoi pensieri fu Aì «Allora grande detective, cosa c’è che non va?» chiese con un sorriso beffardo «Nulla, solo che» non riuscì a terminare la frase che l’amico Hattori intervenne «è una bravissima attrice non è vero?» «Sì, esattamente è riuscita a far credere a tutti che non ne sapesse niente mentre a noi ci ha raccontato una storia che sembra uscita da un film» «è il loro fascino» disse Aì «Cosa intendi?» chiesero i due detective «Il fascino di quei due ragazzi è qualcosa di speciale, riescono a entrare nel cuore delle persone che li circondano, riuscirebbero a mentire a loro madre e non farla accorgere di nulla» «Da come lo hai detto sembra che tu non nutra più molta fiducia» «Non esattamente, semplicemente non mi fido di loro son troppo bravi a mentire e lo so bene» Affermò e poi si allontanò.

Susan e Charles formavano una bellissima coppia e quando il ragazzo arrivò a cavallo la ragazza gli si tuffò tra le braccia per baciarlo, come nella più belle scene d’amore ma ahimè da festeggiare c’era ben poco e a Conan sembrava il momento adatto per parlare con la ragazza del mistero «Susan, posso farti una domanda» chiese Conan «Dimmi» «Sapevo che eri brava nei veleni e nelle armi da fuoco, come Charles ma non sapevo però che eri anche brava nella difesa personale» «Ti riferisci al calcio che ho tirato a Jio» gli disse guardandolo «Sì» «Non farci tanto caso, è stato proprio Jio a insegnarmi l’autodifesa» «Davvero?» «Sì, all’epoca mi disse che una bella ragazza come me doveva sapersi difendere in questa città» «Capisco» sorrise Conan «Ora posso farti io una domanda?» chiese la giovane «Dimmi» «Hai risolto tu i casi in cui ci siamo imbattuti» «Co-cosa» «Non mentirmi, per favore» «Sì, ma come lo sai?» «Semplice, conosco la scienza e un corpo svenuto non può parlare!» «Solo questo?» «No, è stato un indizio il fatto che anche a Sonoko capitasse, e poi il fatto che sei il celebre detective liceale» «Capisco, ma non lo sono più» «Posso assicurarti che ti puoi fidare e il tuo segreto è al sicuro con me, ti posso comunque dire che anche senza il tuo aiuto Goro anche se con fatica ce la può fare» «Perché dici così?» «Finche stavo ragionando, il padre di Ran mi seguiva e successivamente ne traeva delle sue conclusioni, affrettate certo ma ragionava» «Sai, hai ragione mi stupisco solo del fatto che tu sia riuscita ad arrivarci» «Vedi Conan ho semplicemente imparato a conoscere la gente» Conan ed Heiji guardavano Susan con occhi stupiti fino a quando Ran non intervenne «Ragazzi se scendete dal cavallo possiamo fare una bella partita a pallone? E anche un bel bagno».

Acconsentirono e scendendo dall’animale Susan chiese: « cosa preferite?» «Calcio? Pallavolo?» «Calcio» dissero i ragazzi «Ok allora che ne dite di una partita ragazzi contro ragazze?» chiese Susan «Ok» «Conan, Mitsuhiko, Genta, Heiji, Charles e Jio contro me, Ran, Sonoko, Kazuha, Aì e Ayumi» «Va bene» accettarono tutti e si iniziò a Giocare. «Cosa ne dite se noi ci beviamo qualcosa intanto?» disse l’autista hai signori «Per me va bene» disse Goro «Accetto con piacere» aggiunse Eri «vorrà dire che mi aggiungerò anche io» disse il dottor Agasa «Ottimo, ho portato delle bevande dalla Limousine quali preferite?» «Sakè» disse Goro «per me va bene» confermarono il dottore ed Eri. «Uhm, Susan mi ha lasciato dei cioccolatini volete?» «Godiva, i tuoi preferiti Eri» «Sì» «Ottimo! Prego allora» disse JJ porgendo la scatola «Grazie». Quel pomeriggio nonostante i cattivi presagi passò velocemente, anche troppo, e in piena tranquillità. Dopo aver giocato a calcio si fecero un bel bagno per poi rilassarsi sulla spiaggia.
 Verso le 19.00 il gruppo ritornò in Hotel per la cena, Elaisa e Matthew, Francesco e Mylène , la sorella di Susan ed Alex cenarono con loro ma verso le 20.30 l'autista arrivò per informare il gruppo che da li a 10 minuti sarebbero dovuti partire per andare in aeroporto.

Il FIDS (display di informazione sui voli) segnava i vari voli, il primo era quello per Parigi seguiva Tokio alle 21:30. «Abbiamo circa un ora per passare il check-in e la dogana». Disse Susan guardando l'orologio «faremmo meglio ad andare, allora» esclamò Charles. Il gruppo si avviò e completati tutti i passaggi si sedette nelle apposito spazio, per aspettare che il terminal aprisse. Alle 21:25 il personale di terra aprì gate e i primi a salire furono Conan e gli amici, a chiudere il gruppo c'erano Susan e Charles che si soffermarono per guardare un ultima volta l'interno dell'aeroporto e salutare l’autista «Goodbye, my favorite driver». Saliti tutti i passeggeri l'aereo partì.


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Capitolo un po’ più lungo spero vi piaccia comunque :)
Oggi sono di poche parole al prossimo capitolo, Amelia_6
  
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