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Autore: BeautieMistaker    08/09/2015    0 recensioni
Come si fa a trovare la forza per andare avanti quando la vita ti pone sulla strada una delle sfide più dure da affrontare? Come può un giorno perfetto trasformarsi in quello che ti fa desiderare di non esistere? Riuscirà Sasha ad andare avanti senza essere condizionata per tutta la vita dai suoi fantasmi del passato?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero immobile, lo sguardo fisso nel vuoto che aspettava qualcuno che non sarebbe più tornato.. La mente lo sapeva, lo aveva capito, ma come dirlo al cuore? Come farsene una ragione? La mia vita stravolta così, in una chiamata, il giorno più bello della mia vita si era appena trasformato nel giorno che la mia vita me l’avrebbe fatta odiare.

 

Forse è meglio fare un passo indietro. Ciao a tutti, mi chiamo Sasha e sono una ragazza italiana di 20 anni, frequento il secondo anno all’università a Bologna e da un anno convivo con il ragazzo con cui sto da quando avevo 15 anni. Non molto tempo fa con lui abbiamo deciso di fare un passo importante, vogliamo diventare genitori ed è un po’ da questa scelta che è cominciato tutto…

 

 

Era più o meno da un’ora che Francesco, il mio ragazzo non ripeteva altro, nessuno dei due riusciva a crederci sul serio, da lì a 9 mesi saremmo diventati genitori e niente poteva rovinare quel momento, o almeno così credevo…

Purtroppo era ancora mattina e lui doveva andare a lavoro

< giò, se vuoi resto a casa per oggi>

< guarda che sono solo incinta, mica malata! Spero che questo essere così premuroso non varierà con l’arrivo del bambino>

Scoppiammo entrambi in una risata, poi mi diede un bacio veloce sulle labbra e uscì di casa gridando < stasera porto qualcosa per festeggiare!> 

Inevitabilmente mi scappò un sorriso, ero al settimo cielo, dovevo solo trovare il modo per dirlo ai miei, ma a quello ci avrei pensato dopo, per ora dovevo portare a spasso il nostro cane Aj e poi andare a lezione.

Il resto della giornata passò normalmente, almeno fino a quando non si fece l’ora che Francesco finiva di lavorare; tardava sempre un po’, ma quel giorno dopo un’ora lui doveva ancora tornare,     < forse papà è andato a comprare qualcosa di buono per stasera> dissi rivolgendomi al cane, ma ad un certo punto il telefono iniziò a squillare e pensando che fosse lui risposi senza indugio.

< pronto?>

< salve, parlo con Sasha de Luca?>

< si, sono io, con chi parlo?>

< chiamo dal pronto soccorso di Bologna, il suo ragazzo ha avuto un incidente>

A quelle parole le mie gambe iniziarono a  tremare, poteva essere un semplice incidente, ma se fosse stato così perchè non mi ha chiamata lui?

< signorina è ancora li?>

< ssi…mi scusi… è grave?>

< mi dispiace ma non posso dirle nient’altro per telefono, dovrebbe venire qui..>

< arrivo>

Appena misi giù la cornetta mi vestii velocemente per poi correre fuori casa a prendere il primo taxi che mi avrebbe portata all’ospedale. Continuavo a ripetermi che stava bene, ma dentro me sentivo che qualcosa non andava, mi sentivo di aver perso la parte più importante di me.

Arrivata in ospedale il medico cercò di darmi la notizia nel miglior modo possibile, ma come può essere presa bene la notizia di avere appena perso l’uomo che ami? Il padre del bambino che porti in grembo?

Iniziai ad urlare allo staff medico, dicevo che c’era stato un errore, che aveva sbagliato persone, che noi dovevamo festeggiare, ma non ricordo nient’altro, soltanto di essermi svegliata in un letto d’ospedale.

Dopo essersi accertati che stessi bene mi fecero alzare per poter tornare a casa, ma prima vollero i numeri dei miei familiari così da poterli chiamare, non potevo stare da sola in un momento così, specialmente nella mia condizione dicevano.

Tornai a casa e non risposi a nessuna delle chiamate da parte di famiglia e amici, ero lì immobile a fissare la porta e a dire al mio cane che non sarebbe più tornato; devo essermi addormentata sul divano fissando la porta perchè il giorno dopo venni svegliata dal rumore del campanello che annunciava l’arrivo dei miei genitori. Non appena la vidi mi gettai tra le braccia di mia madre, con la quale avevo sempre avuto un ottimo rapporto

< mamma..> riuscii a dire tra i singhiozzi…lei mi strinse forte

< tesoro so che è difficile ma devi reagire, fallo per lui >

< come faccio mamma? Come faccio se aspetto un bambino da lui?>

Per un attimo si staccò, mi guardò dritta negli occhi per poi riabbracciarmi e dire 

< tesoro non sei sola, qui ci siamo noi, riusciremo ad affrontare il tutto insieme>

 

 

Ciao a tutti,
eccomi qua con la mia prima storia, spero vi possa piacere.
Sono ben accette critiche, purchè costruttive e niente, fatemi sapere cosa ne pensate!!

 

   
 
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