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Autore: Oceano2_0    08/09/2015    1 recensioni
Com'è che diceva? Tornerà.
Non è tornata.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sta fumando una sigaretta, senza preoccuparsi di come andrà a finire questa conversazione, sa che tanto lei tornerà di nuovo da lui, è sempre così. Certo, a volte ha dovuto fare lui il primo passo, a volte ci è voluto più tempo, ma sa che non può fare a meno di lui. Gliel’ha detto una volta: che lui è la sua aria, il suo tutto e non può negare di essere rimasto spiazzato, perché non si aspettava di essere così importante per qualcuno; ma alla fine non sa neanche lui cosa prova per quella ragazza davanti a lui, che sembra sempre più incazzata.
“Non può andare avanti così”
Lo dice ogni volta, è l’inizio di una marea di insulti e minacce di non tornare più che dura abbastanza da fargli fumare un altro paio di sigarette. Lo dice ogni volta: che non sopporta il suo sparire per giorni interi senza avvisare, le corse in autostrada contro mano, le feste piene di droga che lui non rifiuta di certo, le ragazze che lui non manda via, nonostante abbia la ragazza e un sacco di altre cose. Ma a lui piace la sua vita e solo lui sa quanto ci ha provato a farla entrare in quel mix di adrenalina costante  e spensieratezza che è quel mondo. E a volte lo pensa anche lui, che non può andare avanti così.
“Ho sbagliato qualcosa?”
Anche questa è una cosa per niente insolita, il suo cercare, sfinita, una colpa che non pensa di avere  . E forse non ne ha davvero, non può saperlo. Ma Jack sa che ha paura di non essere abbastanza, che sia lui il primo a mollarla per qualcuna di più magra, più bionda o altre cazzate varie, perché sono cazzate, la verità è che lui non ha mai visto una ragazza più bella di Alessia, che coi suoi difetti rimane sempre in grado di calamitare la sua attenzione, anche così, coi capelli stravolti, le lacrime che premono per uscire e l’espressione di chi non ce la fa più. Perché, nonostante guardi tutte le altre, il suo sguardo, alla fine, torna sempre su di lei, pronta ad aspettarlo.
“Dimmelo Giacomo, c’è un’altra?”
Storce le labbra al suono del suo nome completo, che preferisce non usare e la vede soddisfatta, soddisfatta per aver intaccato quel muro di indifferenza che è la sua faccia. Lo sa benissimo che è stato con altre e sa benissimo che alla fine di questo discorso lui le dirà che è l’unica, che non succederà più. A dire il vero comincia un po’ a stufarsi di questo teatrino e delle lacrime che come da copione le stanno rigando il volto, è tutto così banale e scontato che non sa neanche lui che cosa ci trovi in lei, così disperatamente disposta a credere che lui questa volta dica sul serio, ogni volta. Forse è perché c’è sempre, anche quando è ubriaco e manda il mondo al diavolo, c’è quando litiga coi suoi, c’è quando ha bisogno di soldi…forse è proprio perché non se ne va, lo affascina, più di quanto ammetta; perché è l’unica che non si stufa di ricevere solo delusioni?
“Almeno fai finta di ascoltarmi!”
E’ arrivata al culmine della rabbia, quando caccia fuori gli artigli e inizia ad attaccarlo per qualsiasi cosa, anche quelle che ormai non contestava più. E deve dire che gli piace vederla così incazzata, così diversa dall’allegria che sprigiona sempre, come se niente potesse andare male. Così è più umana o, almeno, è così che dice di solito. Lo sa che la sta distruggendo dall’interno,  le sta consumando il cuore, ma non sa cosa farci, non inizierà questa volta a cambiare. L’ha vista pian piano perdere il sorriso, uscire meno con le amiche, preoccuparsi di più per lui e lo sa di essere egoista, ma si è sentito potente nel vederla adattare il suo mondo alle sue esigenze, si è sentito importante.
“Questa volta è finita davvero! Smettila di fare il ribelle senza causa e cresci! Ma senza di me, perché io mi sono rotta!”
E se ne va, senza lasciargli il tempo di dire la sua solita, debole, difesa, ma tanto tornerà.

E’ passato un mese e comincia a essere agitato, perché non l’ha ancora chiamato?
Ma tanto, tornerà.

E’ un mese e mezzo che non ha sue notizie e ha deciso lo stesso di aspettare ancora. Poi la vede, è abbracciata a un ragazzo di cui non sa il nome e ride, ride di gusto, con le ciocche sfuggite dalla coda di cavallo davanti agli occhi chiusi e una mano a sistemare la sciarpa che si è spostata. Ora sta baciando quel ragazzo sconosciuto e sembra così felice, come non lo è mai stata con lui. Com’è che diceva? Tornerà.
Non è tornata.

   
 
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