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Autore: hakuryu    09/09/2015    2 recensioni
salve a tutti! innazitutto vi darò un piccolo consiglio : prima di leggere codesta oneshot, potreste leggere quella di un mio "collega" poichè questa mia oneshot è legata alla sua. così almeno capirete anche il pensiero della "controparte". è la mia prima fanfiction introspettiva, diretta a rappresentare quelli che dovrebbero essere i pensieri del grande Tony Stark a seguito di quello che succede nella fanfiction scritta dal mio "collega".
ordunque basta con le ciance,spero di essermi spiegata! di seguito troverete il titolo della oneshot citata pocanzi!
I hope you find it, Tony - di Inquisitor95
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Risalivo pian piano con le mie labbra sul corpo di lui, ansimando pesantemente per esaltare maggiormente quel contatto. Lo sentivo inarcare la schiena ogni qualvolta mi soffermavo sulla sua virilità, forse lo faceva inconsciamente. Aveva gli occhi chiusi. Il viso arrossato,sudato. Un'espressione senza eguali. Lo guardavo di sottecchi, sorridendo soddisfatto delle sue reazioni che aveva a causa mia.

<< “sono un Dio del sesso, già lo sono con le donne figuriamoci se non sono in grado di far impazzire un uomo!sei un grande, Tony!”>> mi complimento con me stesso mentre risalgo fino al suo collo stendendomi quasi sul corpo muscoloso e ben delineato del mio capitano... mi fa fare pensieri peccaminosi come non mai, questo suo corpo così perfetto. Ma non credo glielo dirò mai, potrebbe altrimenti credersi più attraente di me.

Lo trovo particolarmente a suo agio nel “giochetto” che abbiamo sperimentato stanotte per fare sesso, quindi istintivamente gli chiedo :

<< Che ne dici capitano? Cosa si prova ad avere letteralmente le “mani legate”? >> dico sfiorandogli i polsi con un sorrisetto lussurioso stampato in volto.

Lo vedo sorridere , e la cosa mi piace alquanto. Mi piace quando accontenta le mie fantasie e quando ci divertiamo per ore e ore...

<< preferisco le cose classiche, ma...>> dice lui, e la frase la continua anche. Solo che non lo ascolto perché sono più attratto dal movimento sensuale delle sue labbra. Ovviamente il continuo della sua frase era un apprezzamento della mia idea delle manette, quindi non avevo il bisogno di ascoltare per intero la frase.

Gli accarezzo quindi con le mie grandi mani il corpo, e sento che gli piace perché gli causo la pelle d'oca. Faccio quindi una mezza risata per la sua reazione.

Decido poi nella mia immensa carità di liberargli i polsi, cosicchè adesso sarà lui a poter giocare col mio corpo,quasi ho una erezione al solo pensiero...

Lo vedo pensieroso, mi dice qualcosa riguardante lo shield. Parigi , Hydra... sempre lavoro! Abbiamo un po di pace, sfruttiamola per bene, che diamine.

<< Cercare lo scettro di Loki è il tuo lavoro, io mi occupo di un altro genere di bastone invece>> dico facendo pian piano scivolare la mia mano a sud del corpo del mio amante, tenendo i miei occhi fissi dentro i suoi. Poi lui fa una cosa che non mi aspetto e che mi irrita un po. Osa togliere la mano da ciò che è di mio possesso dicendo che non vuole il secondo round, e io non amo due cose nella vita.

-Quando le persone mi porgono le cose.

-Quando le persone mi dicono cosa devo fare, soprattutto con le mie cose.

Cerco di avvicinarmi più a lui , così da fargli cambiare idea. Ma lui è stranamente incazzato, mi scosta addirittura! Cosa che non aveva mai fatto prima d'ora.

<< se non hai più voglia basta dirlo, non c'è bisogno di fare la donnetta isterica>> gli dico con un tono acido.

Mi da le spalle, mentre gli parlo. Mentre gli parla il grande Tony Stark. Questa cosa mi fa innervosire alquanto. Ma cerco di controllarmi e capire che diavolo gli sia preso.

<< si può sapere che ti è preso stasera? Ti ho portato qui a Malibù nella mia casa ristrutturata per festeggiare il nostro primo anno insieme!ho persino cucinato per te! Ho rischiato quasi di prendere a fuoco l'intera cucina e di diventare la Torcia Umana, te ne rendi conto?!>> dico alterato. Tuttavia la battuta mi è piaciuta. Devo segnarmela,dopo.

E a lui esce ciò che non avrei mai più voluto che lui dicesse. Di nuovo quella stramaledetta storia della coppietta. Dell'essere ufficialmente fidanzati. Dio, lo sembra davvero una donnetta isterica quando fa così.

<< Stiamo ritornando di nuovo su questo argomento?! Ti prego Steve, non rompermi di nuovo le palle con la storia della relazione!>> dico tutto d'un fiato, al limite dell'esasperazione. Mi volto, ancora nudo come mamma m'ha fatto. Mi ripeto di calmarmi, quindi faccio un profondo respiro.

Cosa cazzo gli cambia dico io, ma non lo capisce da solo che tengo a lui?! Deve per forza affibbiarci un'etichetta?! Io no le ho mai sopportate,le etichette. Così come nei vestiti, danno prurito e alla lunga se non vengono tirate via finiscono col diventare insopportabili. Non voglio una costrizione data da un'etichetta, voglio essere libero dalle costrizioni. E un'etichetta non mi fa sentire “libero”. Non lo capisce.

Poi ha anche il coraggio di dire che si è stancato di come lo tratto. Di come lo tratto IO . Invece lui che mi assilla ogni qualvolta gli è possibile con questa storia?! A questo non ci pensa?!
<< guardami in faccia quando ti parlo, Stark!> dice alterato e sottolineando con astio il mio cognome. Odio quando lo pronuncia a questo modo, e sono certo che lo sa.

Mi giro con un'espressione che non so definire,dato l'immenso giramento di coglioni che avevo.

<< Non intendo parlarne>> mi limito a dire.

Mi aspettavo le sue scuse, VOLEVO le sue scuse. Le pretendevo e meritavo, oltretutto. Di certo io non avevo nulla per cui scusarmi.

Di punto in bianco mi dice che se ne va a dormire in salotto perché non mi vuole dormire accanto, raccoglie i boxer e scende al piano di sotto.

Io furioso come una iena mi rimetto alla svelta boxer e pantaloni per poi scendere pochi secondi dopo di lui. Faccio a meno di mettere la maglietta visto che l'agitazione mi fa sentire caldo.

<< “ Vuole parlarne?! Bene! Adesso ne parleremo , e si prenderà tutto ciò che avrò da dirgli senza se e senza mah!!”>> penso colmo d'ira, inciampando quasi mentre mettevo i boxer tanta era la fretta.

Corro verso di lui, poi modero il passo incrociando le braccia con il viso cupo.

<< Voglio che tu mi chieda scusa. Voglio che ti rendi conto che sei una testa di cazzo quando fai così!>> comincio a dire con una calma velata.

<< Abbiamo finito di parlarne>> mi dice << Eri tu quello che voleva farlo, giusto Stark?>>

sono sbalordito, mi sta rinfacciando le mie parole.

<< Quello era il primo round, adesso che tu lo voglia o no iniziamo il secondo>>

dico facendo cadere le braccia ai miei fianchi.

Ho bisogno di qualcosa di alcolico, altrimenti non reggo. Tutta la faccenda è così clamorosamente priva di senso. Mi avvicino al bancone e il fratellino di ferro vecchio mi prepara un martini doppio con succo di oliva al posto delle olive.

Io non capisco, sto facendo di tutto per lui. Neanche per Pepper mi sarei spinto a tanto. Adesso si sta ripresentando la medesima situazione, adesso lui si sta lamentando proprio come Pepper. Ma cos'hanno da lamentarsi tanto,poi!? Che diamine, sono a dir poco perfetto!! in milioni vorrebbero essere nella posizione di poter stare insieme a me nel modo in cui sto con Steve. Ma lui non lo comprende.

Sorseggiando il drink ascolto quello che mi sta urlando contro. Non lo avevo mai sentito urlare. Il tanto composto e fighettino captain america si sta proprio scaldando. Ma sono troppo nervoso per dar peso alla cosa.

Ad un certo punto osa dire che la sua opinione non conta nulla, che nella mia vita sminuisco tutto e tutti, che ho un'ego smisurato e che l'essere etichettato mi crea problemi.

Sembra quasi che abbia letto il rapporto che lo shield aveva stilato di me ritenendomi inadatto a far parte degli avengers.

Ma se lo arriva a comprendere, perché continua a torturarmi con queste sue ripetitive parole?! Quando si parla di lavoro capisce tutto e tutti, si immedesima nel suo ruolo di salvatore dell'america e stronzate varie. Sarà anche un soldato perfetto. Ma è anche un perfetto rompicoglioni.

La luce della luna soltanto illumina la stanza mentre discutiamo, non riesco a vedere bene Steve in volto poichè l'ombra cade su lui avendo la luna alle spalle. Però mi sembra quasi di vedergli gli occhi arrossati.

Mi dipinge come una persona insensibile, cattiva quasi.

<< Quando pensi a me come persona vedi tutto questo? Un mostro privo di sentimenti che pensa solo a se stesso? >> gli pongo questa domanda, una parte di me spera dica di no. Spera che dica che ha esagerato e che vuole tornare a letto per fare del sano sesso riparatore.

Ci ho sperato davvero. Me ne rendo conto dopo aver ascoltato il suo secco

<< Sì>>.

qualcosa si è infranto. Qualcosa nelle mie orecchie risuonava assordante, come il suono di un vetro che si era appena rotto. Non incrinato, ma rotto. Non c'era più nulla da salvare.

Adesso, anche se mi avesse chiesto scusa, o fatto il lavoro di bocca più bello della sua vita ,non si sarebbe salvato.

Pochi attimi di silenzio, lunghi come secoli si sono frapposti tra di noi mentre ci osservavamo.

Quasi mi sento cedere le gambe, e per non darlo a vedere mi siedo sul divano accavallando le gambe cercando di mantenere la mia solita aria da spaccone e di non far intravedere nulla di quelli che lui potrebbe interpretare come sentimenti dettati da senso di colpa per quello che ho detto.

Bevo tutto il drink in un unico sorso, la gola mi brucia e addirittura sento il succo d'oliva nelle mie narici.

Da quando mi sono seduto ho cominciato a evitare il suo sguardo, poi poggiando la schiena allo schienale del divano prendo a parlare. Dico cose che sono dettate dal mio orgoglio.

Non riesco a frenare in alcun modo la lingua, ammesso che nella mia vita io l'abbia mai tenuta a freno.

<< Forse allora è meglio finirla qui! Qualunque cosa ci sia tra noi due , senza il bisogno di classificarlo >>. Il mio tono è aspro e colmo di risentimento. Risentimento creatosi da tutte le cattiverie che ho scoperto lui pensare di me.

Inclino leggermente il viso per guardarlo meglio aspettando una sua risposta. Ormai so come finirà, mi sembra quasi di vivere un de-ja-vù . Non sono fatto per stare insieme a nessuno, forse.

<< Credo sia la cosa migliore!>> mi dice << Non ho più nulla per cui restare in questa casa. Sono forse destinato ad aspettare te per sempre?!>>

Ha un tono afflitto, arrabbiato.

Ma io non ho intenzione di lasciar trasparire la minima emozione. Non voglio dargli la soddisfazione di farmi vedere piegato. Iron man non si piega davanti a nessuno. Tranne che per regalare piacere a qualcuno.

Ancora alcuni attimi di silenzio.

<< È meglio che me ne vada, adesso! >> dice, rompendo questo silenzio che era quasi più assordante di mille parole.

<< Come meglio credi >> sputo io , velenoso. Mi volto guardando la finestra enorme, ma con la coda dell'occhio vedo lui che raccoglie sbrigativamente tutti i vestiti e si riveste in fretta , prendendo il suo giubbotto di pelle e il casco. Non mi aspetto un ultimo saluto da lui, infatti come prevedevo non arriva.

In silenzio, si dirige alla porta d'ingresso e se la chiude dietro. Sono tentato di affacciarmi per guardarlo andare via, per sempre , dalla mia vita. Ma non lo farò, non voglio che lui mi veda.

Sento il rombare della motocicletta, poi il nulla. Fisso un punto non ben definito davanti a me. Poi le mie labbra si incurvano in un sorriso amaro, le sopracciglia aggrottate.

Mi alzo lentamente, e in uno scatto d'ira scaravento in terra il bicchiere vuoto che avevo ancora in mano, riducendolo in mille pezzi. Mi dirigo poi verso un tavolino, getto a terra tutto quello che si trova al di sopra di esso spingendo via il tutto con le mie braccia . Poi lo ribalto prendendolo da sotto e facendolo quasi roteare per poi schiantarsi a terra.

<< CAZZO!!>> urlo. Ho solo voglia di distruggere tutto quello che mi capiti a tiro. Proprio come ho fatto, anzi proprio come STEVE ha fatto stasera con la nostra... il nostro... oh,qualunque cosa fosse, lui lo ha distrutto.

Non c'è più un dannato modo per tornare indietro , e forse non voglio nemmeno farlo!

Cosa c'era di così diverso da quello che stavano vivendo da fargli pensare di non essere importante?! Da fargli pensare che io volessi altro?!

<< Ho smesso di andare a donne per lui. Ho accettato l'idea di essere infatuato di un uomo, per lui. Ho fatto il primo passo per LUI. Ma a quanto pare l'odioso, egocentrico ed egoista Tony Stark non ha fatto nulla per fargli capire quanto tenesse a lui. Ma stiamo scherzando?!?>> dico a tono molto alto, tanto non c'è più nessuno che potrebbe sentirmi in casa.

E nemmeno fuori visto che la mia tenuta è sperduta nel nulla. Vado avanti e indietro parlando da solo come un idiota,sapendo però che il VERO idiota nella situazione è Steve. Lui e nessun altro.

Avevo bisogno di distrarmi, ho passato una buona ora a girovagare nel salotto, camminando senza una meta avanti e indietro per il grande salotto. Poi guarda fuori per un attimo. Piove.

<< Steve... >> ,mi ritrovo a dire sottovoce <<”con questo brutto tempo lui è fuori con la moto...>>”

poi mi riprendo << bha non è più affar mio>> dico .

I minuti passano, ho NECESSITÀ di distrarmi.

Prendo il telefono , digito un numero e porto poi il cellulare all'orecchio.

<< Pronto? Linea erotica 13? sono il grande Tony Stark o iron man che dir si voglia. e volevo..>> sto un attimo in silenzio,poi riaggancio.

<< bha, ma a che serve?>> mi dico.

Questa dannata casa, era meglio che rimanesse distrutta.

Cosa mi resta ormai?! Bhe si, ho sempre il mio fascino da miliardario-playboy- filantropo. Ma questo stranamente sembra non bastarmi, adesso.

Decido di andare in laboratorio, scendo quindi le scale e digito il codice per far aprire la porta a vetri del laboratorio.

Entro e i ricordi mi assalgono. Mentre io lavoravo a Stark Ultron c'era Steve a distrarmi con le sue domande da allocco che non capiva nulla di tecnologia.

Non penso nemmeno d'averlo mai visto con un cellulare touch- screen in mano.

Mi siedo, prendo un cacciavite e comincio a lavorare su un'armatura a casaccio.

Nel frattempo ferrovecchio mi si avvicina, con i suo rumore robotico muoveva la sua mano meccanica come se volesse comunicarmi qualcosa.

<< Non disturbarmi ferrovecchio , altrimenti ti smonto e ti faccio diventare una macchinetta per il caffè >> dico guardandolo gesticolando con il cacciavite,e poi torno a lavoricchiare su un pezzo che sarebbe diventato una delle gambe per l'armatura.

Ferrovecchio capita l'antifona, si allontana dal suo costruttore e va a spazzare il pavimento in un angolino del laboratorio.

Le ore passano senza che se ne accorga nemmeno, il tardo pomeriggio del giorno dopo aveva già ultimato la sua armatura.

<< Ho fatto proprio un bel lavoro, come sempre del resto! Ahh sono un genio, vero Stev...>> chiede girandosi, poi si frena perché sa che ad ascoltarlo non c'è più nessuno.

Lo aveva “quasi” Dimenticato, ma ormai la sua era un abitudine. Parlargli, guardarlo, baciarlo, stuzzicarlo.

Distrutto, mi alzo e sento i morsi di quella che ha definito come fame. Ma di certo non avrebbe mangiato,il solo pensiero lo disgustava.

E di certo a proposito di cibo,si era detto, non avrebbe cucinato mai più per nessuno al mondo.

Uscì dal laboratorio sotto “l'occhio vigile” di ferrovecchio, che cominciò a spazzare nei punti in cui Tony aveva camminato per dirigersi alla porta del laboratorio così da uscirne. Salendo le scale si diresse verso il bagno .

Ripensandoci, tornò indietro nel laboratorio e si infilò la sua mark 42.

<< Bene piccola >> disse riferito alla sua armatura << Andiamo a farci un giretto, vuoi?>> dissi facendo un cenno con la testa, poi attivando i propulsori di mani e piedi sono sfrecciato a tutta velocità verso un lungo corridoio che mi portarva sul tetto.

Appena fuori, mi sono tuffato nel cielo rossastro del tramonto. Non mi andava di rimanere un secondo di più in quella casa, se qualcosa può farmi bene è uscire a fare bisboccia!

Passai tutta la notte a volare, andando a distruggere covi di malviventi nei pressi in cui lui era stato catturato anni prima e distrusse armi varie della tecnologia Hammer, delle quali questi erano in possesso.

<< Quell'Hammer non ha ancora capito che farebbe meglio a darsi all'ippica piuttosto che fabbricare ancora armi di fattura scadente! le avrei costruito meglio io a 14 anni, non trovi anche tu jarvis?>>

Diceva mentre le distruggeva, e l'intelligenza artificiale acconsentiva a quello che il suo creatore gli stava dicendo.

Al mattino decise di recarsi in un posto dove gli piaceva andare di tanto in tanto per meditare.

Ossia la ciambella gigante del suo negozio di ciambelle preferito.

<< Cosa c'è di meglio che mangiare una ciambella dentro una ciambella!?>> dissi tra me e me

<< Forse mangiarla in compagnia, signore? >> disse jarvis con rispetto.

<< Ah, stà zitto >> tolsI l'elmo e addentando una ciambella alzo gli occhi al cielo, mi faccio pensieroso senza nemmeno rendermene conto.

<< “ forse l'intera faccenda poteva essere evitata”>> mi trovo a pensare

Un po di tempo dopo scendo dalla ciambella per entrare nel negozio a prendermi un caffè, tra la gente e i bambini che mi indicano.

“ Mamma mamma c'è iron man!!” sentivo urlare, sorridevo alla gente, scattavo foto e firmavo autografi.

Sorseggio in fretta il caffè e uscendo dal negozio mi rimisi il casco, mi girai verso il negozio camminando all'indietro dando le spalle alla strada.

<< Vi amo! Voi mi amate??>>urlai alla gente in un eccesso di spavalderia , facendo il segno della pace con entrambe le mani

E tutti in coro un attimo dopo urlarono “Sì!” e successivamente si misero ad applaudirmi.

Portandomi due dita alla fronte feci un cenno di saluto, e mi rimisi in volo. Volai verso la Stark Tower, non mi andava di tornare alla casa di malibù. Anche se i ricordi di lui non mancavano nemmeno li alla Tower.

Atterrai nel tetto del palazzo, con l'armatura quasi priva di energia. Entrai e mi diressi verso le mie stanze.

Seduto nel mio letto, guardando di fronte a me mi ritrovai ad avere gli occhi pesanti. Da seduto cadetti in dormiveglia forse un'ora o due,mi risvegliai a tarda mattinata. Sono ormai passati diversi giorni da quando Steve se n'è andato. Penso a lui in maniera rassegnata.

Vado in bagno, mi lavo il viso con acqua fresca, ma non troppo. Alzando il viso mi guardo poi allo specchio.

<< Steve ...>> mi trovo a dire << non ti dirò che sono dispiaciuto, perché se è successo tutto questo vuol dire che doveva succedere. Evidentemente ero troppo per uno come te, ma nella mia immensa bontà ti auguro di poter trovare qualcuno che evidentemente al contrario di me non ti ha saputo garantire quella fastidiosa etichetta. Di certo non ti ho spinto io ad andare via, è stata una tua decisione. Una decisione da idiota , direi.

Non so se sarei in grado di dirti questo in faccia, ma tanto è sicuro che non ci vedremo per molto tempo, e chissà se proverai ancora qualcosa per me >> dico con amarezza << ad ogni modo, cerca di essere felice. Anche se la felicità è difficile da trovare senza di me>> dico con una certa spavalderia continuando ad osservare i miei splendidi e fieri lineamenti allo specchio.

Poi mi incupisco un po pensando che sono stato in grado di urlare “ ti amo” ad una intera folla di sconosciuti, ma che a lui non sono mai stato in grado nemmeno di sussurrarlo.

<< Bha, parlo anche da solo. Anche se guardando il riflesso allo specchio, non sono in cattiva compagnia>> dico ironico.

<< Comunque ... >> mi sciacquo nuovamente la faccia e poi la asciugo tornando in camera e lanciando l'asciugamani sul letto.

Mi paro davanti l'armadio e lo spalanco.

<< … Si comincia un nuovo giorno!>> dico per mettere un punto a tutto il discorso e spronandomi ad andare avanti.

Sono il grande Tony Stark, se mi ammoscio io il mondo è perduto!

  
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