Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: apatic_amy    09/09/2015    3 recensioni
RivaMika
In una giornata di pioggia, qualcuno andrà a fare visita a Mikasa dopo un mancamento.
Okay, con le introduzioni sono pessima...
Spero di avervi incuriosito :3
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikasa, Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2964 caratteri solo per te, svalvolata.
 

-Eren...-
Una leggera pioggerella aveva cominciato a bagnare le finestre.
Cominciò ad aprire gli occhi, mentre con la bocca impastata continuava a sussurrare piano il suo nome.
-E' stato rapito.-
La voce che gli rispose era fredda, controllata, autorevole e fastidiosamente familiare.
Mikasa si mise a sedere su letto di scatto, facendosi girare la testa.
Si portò una mano alle tempie e cominciò a massaggiare, poggiandosi lentamente alla testiera di legno del letto.
Quella non era decisamente la sua stanza.
Non risciva a ricordare cosa ci facese in infermeria,  gli occhi gelidi del Caporale incatenati alla sua figura e il rumore incessante della pioggia non la aiutavano.
-Non ti dovresti sforzare, sei ferita e ieri sera sei anche svenuta. Da quanto non mangi?-
Lei scosse la testa piano -Non è grave, sono solo un po' preoccupata per Eren.-
Levi fece un verso di disapprovazione, senza però staccare i suoi occhi dalla sottoposta che sembrava star raggruppando le idee mentre si tirava via dalla faccia ciuffi di setosi capelli neri corvini.
Piano a piano sembrava star ritornando tutto al suo posto.
La sera precedente era molto stanca, inoltre la preoccupazione non le aveva fatto toccare cibo, era ovvio che avesse avuto un mancamento.
Percorse la stanza con lo sguardo.
Un tuono.
Era cupa, in quanto le nuvole avevano oscurato il sole mattutino...o forse pomeridiano?
Le sembrava di aver dormito una vita.
I letti erano fatti, ed in complesso la stanza profumava di lindo e di un leggero odore di bagnato che filtrava da una finestra aperta.
Poggiate su un mobiletto, vicino al letto su cui era sdraiata, c'erano piegate la sua divisa e la sciarpa.
Si portò a una mano al collo come a verificare che fosse davvero lì, che fosse proprio la sua sciarpa rossa.
-L'ho lavata, puzzava di sudore.- precisò il comandante, con la sua solita faccia impenetrabbile e distaccata.
Lei gli mandò un'occhiataccia, mentre si allungava per prendere      l'indumento ed iniziare ad avvolgerselo intorno.
Ma quando realizzò per la prima volta in quel lasso di tempo di essere al cospetto del suo comandante, solo con una canottiera e degli slip, un pesante rossore le pervarse il volto dai tratti delicati, facendole cessare ogni movimento.
Si coprì un po' meglio con le coperte inamidate.
-Non ti dovresti vergognare Ackerman...- lei alzò lo sguardo verso il suo superiore. -Sei bellissima.-
Un lampo illuminò la stanza, ed improvisamente il viso di Levi era ad un palmo da quello di Mikasa.
E solo quando le labbra sottili e ruvide dell'uomo smisero di fare una leggera pressione su quelle soffici e carnose della ragazza, lei si accorse di aver tenuto gli occhi chiusi.
Fuori era scoppiato un vero temporale, e qualche gocci entrava dallo spiraglio di finestra lasciato aperto.
Mikasa era rimasta interdetta a fissare la porta dalla quale era appena uscito il comandante, mentre si toccava le labbra.
La sciarpa giaceva sul pavimento di legno, dimenticata.  

 

 

-Quello è un lama?-
Ciao. Okay sono imbarazzatissima, non so davvero da dove mi sia uscita una roba del genere (o meglio lo so, ma c'è il rating verde e non vorrei risultare volgare). Questa è la prima fanfiction che pubblico ma non la prima che scrivo. L'ho pubblicata più per una mia carissima amica (si, Alessia sto parlando di te) che per mia volontà.
Spero vi sia piaciuta!

  
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