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Autore: 1984    09/09/2015    0 recensioni
Nel mondo esistono 7 miliardi di persone.
E poi ci sono io.
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Viva le tre sorelline! 

A casa di Jamina io e mia sorella abbiamo stanza separate, entrambe candidamente pitturate di un giallo tendente al rosa. La mia è volutamente austera, visto che mi sono sempre rifiutata di portare qualcosa di mia a marcare un territorio che disprezzo. Il letto è di quercia e per mia grande sfortuna  era appartenuto alla svitata aka matrigna della situazione, mentre al posto del pavimento duro e freddo c’è una moquette soffice e bianca, l’unica cosa positiva dell’intera casa, oltre alla libreria enorme. Mi siedo per terra e d’un tratto mi rabbuio pensando che se fingessi di essere diventata improvvisamente allergica alla moquette, magari mi lascerebbero andare a casa. Ma probabilmente Jamina mi porterebbe in ospedale, e allora la mia copertura salterebbe. Perché la mia vita è un tale disastro? Mi dirigo in bagno, tolgo il cerchietto con ele orecchie da gatto e sciolgo i capelli dal rigido chignon. Sbuffo e mi strucco la faccia, ma i baffi rimangono ancora un po’ visibili anche se mi sono quasi scorticata la pelle a forza di strofinare.
Mi cambio il ridicolo abbigliamento carnevalesco con un paio di jeans che mi vanno un po’ stretti e un maglione arancione che ho trovato dentro l’armadio, poi mi stendo sul letto, aprendo le pagine di uno dei miei libri preferiti, una copia di Orgoglio e Pregiudizio un po’ datata, che avevo adocchiato nella libreria di sotto. Adoro Elizabeth e penso mi assomigli parecchio, e anche se non ho ancora trovato un mr. Darcy, pronto ad amarmi. Mi addormento nel modo meno elegante di sempre: a faccia in giù, appoggiata al libro vecchio e polveroso.
- Jenny! Jenny, perché stai sbavando su un libro? Jenny, devi proprio alzarti!Vengo strappata al sogno in cui ero Elizabeth che ballava con mr. Darcy discutendo argutamente e mi accorgo che mia sorella ha ragione, ho la bocca semiaperta e la bava sta cadendo sul libro aperto sotto la guancia. Mi tiro su e guardo la stanza, scorgendo la tenue luce lunare provenire dalla finestra.
- Susy, perché è ancora notte?
- Perché sì!  C’è la torta, Jenny e Jamina mi ha chiesto dove ti eri cacciata… così sono venuta a cercarti! Stanno tutti aspettando te!È un incubo, lo so.
Su, non è possibile che Jamnina abbia anche comprato una torta! Non è mica il compleanno di qualcuno… mi sento rincretinita e all’improvviso le parole della psicopatica mi tornano in mente come uno schiaffo “ Questa giornata è interamente dedicata a noi tre, a noi tre sorelline acquisite, sorelline acquisite da dieci anni! E' stata un'idea di vostro padre, questa giornata dedicata al nostro primo incontro”. Mi tiro giù dal letto e per poco non travolgo mia sorella.
- Susy, aiutami a raccogliere i vestiti da gatto! – urlo a mia sorella.Non ho voglia di far scoppiare l’ennesimo litigio, non oggi, dopo che ha organizzato tutto questo, anche se è una buffonata pazzesca…
Susy recupera la gonna e io mi infilo la maglietta. La vedo come a rallentatore mentre la trova nel bagno e la tira con forza perché c’è qualcosa che fa pressione. La guardo con gli occhi spalancati mentre, tirando, la strappa nettamente in due, una delle due estremità impigliate a un gancetto di ferro. Scoppio a ridere istericamente e mi arrendo, calmo Susy e per l’ennesima volta mi preparo a presentarmi come la figlia con problemi adolescenziali che nessuno in grado di comprendere.
In questo caso il mio problema è Jamina.
Scendo per le scale con mia sorella che mi tira per la manica della maglia nera, e posso vedere, quasi con soddisfazione, la faccia di Jamina cambiare espressione appena vede il mio abbigliamento. Poi improvvisamente sorride e sussurra qualcosa alla donna vestita da ghepardo. La vedo spingere suo figlio verso di me e lo presenta: - Lui è Raimond ed è un piccolo ribelle proprio come te, che ne dite di fare la foto mentre vi tenete per mano?
Noto con orrore sempre crescente che la gente travestita si è raggruppata davanti a una macchina fotografica, accanto alla torta più brutta che abbia mai visto: tre piani tutti gialli, ogni piano ha davanti una statuina raffigurante me, Susy e Jamina travestite esattamente come siamo oggi – tranne me, ovviamente. Jamina mi sorride e so già che quel sorriso rimarrà impresso nei miei sogni, mentre stringo la mano appiccicaticcia di Raimond.
- Dite tutti viva le tre sorelline! – urla Jamina, prima che scatti la macchina fotografica e immortali la mia faccia disperata per sempre.
Click.
Mi accorgo di non aver sorriso.   
   
 
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