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Autore: Horse_    09/09/2015    5 recensioni
{Missing Moment di "Una vita senza di te significa non vivere per niente}
In questa raccolta verranno inseriti tutti i momenti, da voi richiesti e da me voluti, della storia di Ian e Nina prima del loro ritrovamento durante l'ottava stagione di The Vampire Diaries.
I°: Meeting.
Inizio a camminare in direzione dell’uscita con un sorriso ad incurvarli le labbra quando sono costretto a fermarmi. Qualcuno mi ha costretto a fermarmi schiantandosi contro il mio petto. Un secondo dopo mi ritrovo in ginocchio preoccupato per le condizioni della ragazza che si trova a terra. Si, è una ragazza. Spero solo che non si sia fatta niente.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Non sono mai stata brava a creare immagini, spero solo che questa sia abbastanza decente)


                                                    Nian's story.


Meeting.


Parcheggio la macchina nel posto riservato a me e rimango per qualche istante all’interno dell’abitacolo.

Sono stato preso, finalmente. Dopo un periodo buio sono pronto a riprendere di nuovo in mano la mia carriera. Ho sempre amato il mondo soprannaturale (i vampiri, i licantropi, le streghe) e prendere parte ad uno show televisivo per ragazzi e ragazzi è quasi un sogno. Ho sempre amato la città di Atlanta ed ora, che sta per diventare la mia nuova casa, non vedo l’ora di iniziare questa avventura.

Ieri pomeriggio, non avendo nulla da fare, oltre a sistemare decine di scatoloni con tutte le mie cose, mi sono informato principalmente sulla trama della serie -non che prima non la sapessi, ho voluto approfondire tutto in maniera più dettagliata- e sui vari attori. Io, come sapevo già, interpreterò Damon, il più burrascoso e cattivo dei due fratelli. La mia co-star, che dovrebbe chiamarsi Paul, interpreterà Stefan, il fratello più buono.

Sono sempre rimasto affascinato dai ruoli dei cattivi e, come sempre, cercherò di dare il meglio di me. E’ una grazia che io sia qui, visto che ho dovuto ripetere il provino, e mi impegnerò al massimo per non deludere nessuno. 

Oggi sono qui per la prova delle zanne, mentre domani gireremo il pilot a Vancouver*. Finalmente decido di scendere dalla macchina e, una volta chiusa la porta, mi dirigo all’interno del set. Non conosco nessuno e non so nemmeno chi siano gli altri attori, le uniche facce familiari sono Julie Plec, Caroline Dries e Kevin Williamson. Non so nemmeno dove andare e dovrò sicuramente chiedere informazioni. Fortunatamente non devo fare nulla, i miei occhi intercettano Julie che si sta dirigendo verso di me. E’ una donna bassa, con i capelli biondi e parecchio -molto- paffuta, ma è veramente simpatica e dall’animo gentile.
 

«Buongiorno Ian, pronto per il tuo primissimo giorno sul set?» mi domanda.

«Più o meno, sono leggermente agitato.» le rispondo cercando di pesare bene le parole. «Ma andrà sicuramente tutto bene.»

«Non ti mangiamo mica.» ride. «Vedrai che ti troverai benissimo qui, anzi, ne sono sicura.»

 

Julie mi prende a braccetto e mi costringe a seguirla per i vari corridoi. Questo posto è enorme, se non mi daranno una piantina mi perderò ogni santo giorno. Mano a mano che percorro ogni centimetro di questo spazio, però, mi sento a casa, tutto questo mi infonde tranquillità.

 

«Dove stiamo andando?» le domando.

«Prima di portarti alla prova delle zanne voglio mostrarti qualcosa. Ogni attore ne avrà uno.» mi dice fermandosi davanti ad una porta.

 

E’ una porta bianca, normale. Accanto ad essa c’è un cartellino nero con su scritto, in bianco, Ian Somerhalder. Sotto, invece, in piccolo, c’è scritto Damon Salvatore.

Credo proprio che questo sia il mio camerino.
 

«Forza, entra. Questo è tutto tuo.» mi incita.

 

Faccio come mi dice e, una volta aperta la porta, entro all’interno del mio camerino. E’ una normalissima stanza, un po’ troppo spoglia, ma credo, se il progetto andrà a gonfie vele, in futuro di poterla decorare almeno un po’. Non sono il massimo per quanto riguarda la decorazione, sono pur sempre un uomo, ma non mi piace essere in spazi troppo vuoti. All’interno della stanza c’è un tavolo che prende tutto il muro, due sedie bianche, un divanetto alla mia destra e, attaccato al muro, c’è un mio poster.

 

«Tutti ne hanno uno, almeno per ora avrete qualcosa di vostro.» mi dice intercettando il mio sguardo. «Naturalmente dopo potrai mettere qui dentro tutto quello che vuoi.»

«E’ davvero molto bello, grazie.» le sorrido gentilmente.

 

Julie mi riprende di nuovo a braccetto e mi porta fuori dal mio camerino. Accanto al mio camerino ce ne sono altri due. Quello in mezzo deve essere della ragazza, mentre l’altro di Paul. Mi sporgo per leggere finalmente il nome della mia futura co-star femminile, ma Julie, più veloce di me, mi sta già trascinando verso la sala della prova delle zanne. Arriviamo qualche minuto dopo e si stacca da me.

 

«Eccoci qua, siamo arrivati. Dentro ci dovrebbe essere Paul, tu accomodati pure.» mi invita ad entrare.

 

Annuisco solo e, un po’ titubante, entro all’interno della stanza. Ci sono circa cinque persone all’interno, due stanno trafficando con della pasta bianca. E’ sicuramente quella la cosa che servirà per prendermi le impronte per i canini da vampiro. Mi accorgo in un secondo momento di un uomo più giovane di me semi sdraiato su una poltrona con la bocca aperta intento a seguire tutti gli ordini impartitegli dagli altri due uomini. Ha gli occhi verdi, un ciuffo ingellato, ma sembra avere l’aria veramente simpatica. Quando i due torturatori terminano il loro lavoro decido di presentarmi.

 

«Tu dovresti essere mio fratello.» mi presento così porgendogli la mano e lui ricambia sorridendo. «Io sono Ian

«Piacere fratello, io sono Paul.» mi dice continuando a sorridere. A pelle mi piace, veramente. «Tu, quindi, dovresti essere quello che interpreta Damon

«Si, sono io il fratello cattivo.» gli rispondo ridacchiando.

«Eppure sembri un agnellino.» scherza Paul.

«Credo che ti farò ricredere.» scherzo anche io.

 

Continuiamo a parlare per qualche altro minuto scoprendoci un po’ a vicenda. E’ più giovane di me, di quattro anni** circa, ed è nato nel New Jersey. I suoi genitori sono polacchi ed ha un nome veramente complicato e, per semplificare tutto, mi ha detto che posso chiamarlo solamente Paul Wesley. Gliene sono grato anche se penso che lo chiamino ormai tutti così. E’ una persona veramente simpatica e socievole, mi piace veramente. Sono felice che sia lui la mia co-star e credo che possiamo diventare buoni amici.

Alla fine giunge il mio turno e Paul mi saluta calorosamente per poi andarsene. Mi accomodo sulla poltrona, dove prima c’era Paul, e seguo attentamente ogni tipo di istruzione che mi danno gli addetti alla costruzione delle zanne. Quarantacinque minuti dopo ho finalmente finito questa sorta di tortura a cui non dovrò sottopormi mai più, almeno lo spero. 

 

«Le zanne saranno pronte per domani mattina e verranno spedite direttamente a Vancouver. Ti consigliamo di provarle prima di iniziare a girare.» mi dice cordialmente uno degli addetti.

 

Annuisco e, dopo averli ringraziati per la pazienza, esco dalla stanza. Per oggi credo di aver finito, inizierò a portare qualcosa nei prossimi giorni, quando torneremo dal Canada.

Inizio a camminare in direzione dell’uscita con un sorriso ad incurvarli le labbra quando sono costretto a fermarmi. Qualcuno mi ha costretto a fermarmi schiantandosi contro il mio petto. Un secondo dopo mi ritrovo in ginocchio preoccupato per le condizioni della ragazza che si trova a terra. Si, è una ragazza. Spero solo che non si sia fatta niente.

 

«Ti sei fatta male?» le domando dolcemente.

 

La ragazza, che prima non aveva ancora tirato su gli occhi, ora mi scruta attentamente rimanendo zitta. Mi accorgo, vedendo finalmente il suo viso, di trovarmi di fronte ad una ragazzina di circa vent’anni, qualcuno in più o qualcuno in meno.

E’ giovanissima. Fa parte del cast o della crew? Devo ammettere che è veramente carina con la sua maglietta bianca a maniche corte e un paio di shorts di jeans.

Molto probabilmente in un altro momento sarei scoppiato a ridere, ma non riesco a staccarle gli occhi di dosso. Il particolare che mi colpisce di più, oltre alla giovinezza, sono assolutamente i suoi occhi.

Sembrano quelli di un cerbiatto.

Bambi.

 

«No, io… Scusami…» balbetta in imbarazzo. «Non volevo schiantarmi contro di te, ero di fretta.»

 

Sorrido per la sua ingenuità e per il suo imbarazzo, la fanno sembrare ancora più carina.

 

«Non preoccuparti, non è successo niente.» le sorrido tranquillo. «Però se volevi un autografo o spalmarti addosso a me bastava dirlo.»

 

Se prima mi sembrava tanto dolce ora credo che potrebbe picchiarmi da un momento all’altro. I suoi occhi ora mi scrutano furenti e capisco subito che non ha apprezzato assolutamente la mia battuta.

Ed io che cercavo solo di sdrammatizzare.

La ragazzina si tira in piedi e incrocia le braccia al petto.

 

«No, grazie, non voglio assolutamente il tuo autografo.» mi dice dandomi le spalle stizzita. «E per la cronaca no, non volevo spalmarmi addosso a te, ho già un ragazzo.»

 

Detto questo, a passo di carica, si allontana da me.

Io, quasi a comando, le corro dietro.

 

«Bambi, non agitarti.» la richiamo. Lei continua a camminare cercando di evitarmi. «Stavo solo scherzando.»

 

Finalmente la ragazza si blocca e si volta verso di me per trequarti. 

 

«Uhm? Davvero? Peccato che io non abbia trovato la tua battuta divertente.» mi rimbecca astiosa.

 

Okay, effettivamente non è tanto dolce, ma questa cosa mi piace. Ha la battuta pronta, si infastidisce con poco e quando lo fa le si forma una graziosa vena in mezzo alla fronte. Mi avvicino piano a lei e le accarezzo un braccio scoperto, ma questa, sorprendentemente, si ritrai ancora più stizzita di prima. Non mi era mai capitato che una ragazza resistesse al mio fascino.

 

«Non osare toccarmi, scimmione.» mi dice colpendomi il braccio con un pugno.

«Da quando in qua le donne sono così violente?» la prendo in giro.

«Da quando gli uomini non sanno tenere le mani al proprio posto.» mi dice socchiudendo gli occhi.

 

Dal corridoio di destra sbucano Paul e Julie e non appena ci vedono ci vengono incontro sorridendo.

 

«Vedo che voi due vi siete già conosciuti.» mormora Julie sorridendo a Paul. «Almeno non perderemo tempo.»

«Già, credo che noi tre andremo d’accordo.» interviene Paul guardando sia me che Bambi.

 

Noi tre? Aspetta un secondo… E’ Bambi la mia co-star? E’ questa la ragazzina che interpreterà Elena Gilbert? Io me la immaginavo bionda, occhi azzurri, stupida e con le labbra rifatte. Non una ragazzina acqua e sapone con la lingue leggermente velenosa.

 

«Che cosa?» lo urla quasi la ragazzina. «Non ditemi che lui interpreterà Damon, vi prego.»

 

Julie alterna lo sguardo da me a Bambi parecchio confusa mentre Paul ci guarda divertito.

Siamo così divertenti?

 

«Ma come, non vi siete presentati?» ci domanda Julie.

«Lei era troppo impegnata a schiantarsi addosso a me.» le spiego.

 

La ragazzina, dopo avermi trucidato, si difende.

 

«Non è vero, ti sono solo venuta addosso.» mi accusa mentre io le rifilo uno sguardo malizioso. «Lui era troppo impegnato a chiamarmi Bambi e a fare allusioni.»

«Tu mi hai chiamato scimmione.» le ricordo divertito.

«Perché hai un cervello poco evoluto.» sbraita. «Maschilista!»

 

Ci scambiamo uno sguardo di sfida, carico di tensione, ed è Julie ad interrompere il nostro siparietto.

 

«Questa chimica mi piace, veramente.» ride sotto i baffi. «Ora però andate a casa, bambini. Ricordatevi che domani dovrete essere a Vancouver presto. Tutti e tre

 

Bambi annuisce e se ne va a passo di carica. Quando arriva in fondo al corridoio si volta verso di noi -tra l’altro ha salutato tutti e non me- e mi guarda torva.

 

«Paul si sederà in mezzo, io non voglio stare vicino a quello lì.» esclama.

«Quello lì ha un nome.» urlo beffardo.

«Anche Bambi ha un nome, ma evidentemente sei troppo impegnato a guardare cartoni per informarti.»

 

Questa è l’ultima cosa che dice prima di sparire. Julie e Paul scoppiano a ridere di gusto ed io scuoto la testa divertito.

Bambi mi farà perdere la testa.
 

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*Come saprete il pilot è stato girato il 30 maggio del 2009 a Vancouver, in Canada.

**Paul è nato nel 1982, mentre Ian nel 1978.

Eccomi qui con i Missing Moments che vi avevo promesso. Molte di voi mi hanno detto precisamente che cosa preferirebbero leggere e vi accontenterò tutte, promesso, ma comunque cercherò di dare una linea logica e non di raccontere un po' a salti, di procedere per gradi, insomma.
Il primo non poteva non essere il loro incontro e si, è inventato. Le uniche cose vere sono il pilot a Vancouver e l'incontro tra Ian e Paul che a quanto pare si sono incontrati veramente per la prima volta durante la prova delle zanne. Quello di Nina e Ian è inventato personalmente da me. Con calma, tipo domani, preparerò anche una bella immagine da mettere come copertina, sperando che non venga fuori una vera e propria schifezza :)
Voi comunque continuate a dirmi quali momenti prefeireste leggere, per ora in teoria sono questi:
-Incontro.
-Primo bacio.
-Prima volta.
-La separazione.
-La questione riguardante gli amici di letto.
-Alcuni momenti tra Nina e i gemelli da piccini (*___*)

Questi sono quelli consigliati da voi, se mi verrà in mente qualcosa aggiungerò io.
Niente, non ho altro da dire, spero solo che anche questi vengano seguiti con lo stesso amore e passione che ci mettete per la storia ;)

  
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