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Autore: Dead_Astronaut    09/09/2015    3 recensioni
"Row row row your boat gently down the stream.
Merrily, merrily, merrily. Life is but a dream."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Montgomery Scott, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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"Spock..! Spock..!! Oh, Dio. Spock..!!" la mano del dottore sbatte allarmata contro il vetro. Per quanto ovattata, la sua voce raggiunge le mie orecchie senza troppi ostacoli. Mi bruciano gli occhi..temo che sia per via delle radiazioni sprigionate dalle batterie.
Ho la testa pesante e le tempie pulsano ogni volta che il mio cuore batte. Se solo avessi abbastanza forza per alzarmi..potrei almeno sapere se la nave è salva. Con un po' di fatica riesco a mettere a fuoco la vista, tanto quanto basta, per capire in che posizione sono finito. La parete bianca si innalza davanti a me, l'urto delle radiazioni deve avermici fatto sbattere contro.
Quanto è passato da quando ho perso conoscenza?
Minuti? Ore? O forse solo qualche rapido secondo? Non ho la mente abbastanza attiva per percepire il tempo che passa..è già tanto se riesco a capire dove sono.
La Sala Macchine è più rumorosa di quanto ricordassi. I suoni cominciano ad arrivarmi poco per volta, uno ad uno. Sento qualcuno che esulta, ma non riesco a capire cosa dice..chissà se stanno tutti bene là fuori. Forse..forse è davvero servito. Se la nave fosse fuori pericolo io..io credo che potrei sorridere..non ho mai imparato a farlo ma, beh..forse è la volta buona. 
Mia madre sarebbe fiera di me.
Forse anche Sarek lo sarebbe..chi può dirlo.
Qui dentro fa freddo. La temperatura deve essersi abbassata in seguito allo scontro con Khan. Immagino che i danni siano stati notevoli, dopotutto la Reliant era una nave di tutto rispetto. 
Il mio cuore stanco batte piano.
"Jim..! E' meglio che venga qui..!" McCoy ha smesso di battere la mano contro il vetro nel logico tentativo di richiamare la mia attenzione. Se riuscissi ad alzarmi..se solo il mio corpo si decidesse a collaborare..almeno potrei dimostrargli che posso sentirlo..che sono vivo.
La parete a cui sono appoggiato mi sta gelando la guancia, l'uniforme serve giusto a tenermi quel poco di tepore che mi permette di mantenermi in vita ancora per un pò. Se non l'avessi addosso immagino che non ci avrei messo molto a morire assiderato. 
Che modo illogico di morire.
Cerco di respirare più profondamente possibile, ma sento una forte fitta ai polmoni mentre inspiro e finisco per tossire. Ho la gola secca e la bocca in fiamme.
"Bones?" Jim. Per poco non ho un sussulto.
La sua voce filtra attraverso l'interfono. Nella Sala Macchine cade il silenzio. Evidentemente tutti aspettano un suo ordine.
"E veda di fare in fretta..!" sento la voce del dottore fermasi nella sua gola.
E così ci siamo.
Anche per me è arrivato il momento.
E' giusto. E' logico..dopotutto, niente dura per sempre. Però..voglio vederlo per l'ultima volta.
"Spock! Spock..! Riesce a sentirmi?!" il dottore è tornato.
"Ho paura che sia inutile..le radiazioni lì dentro sono troppo forti per chiunque."
"Scotty..! Non starà mica insinuando che.."
"..probabilmente sta morendo. Umano o vulcaniano poco importa..delle radiazioni così farebbero morire anche la forma di vita più resistente che conosciamo." l'ingegnere ha ragione. La cosa mi spaventa, ma dopotutto..sarebbe stato più illogico non provarci nemmeno.
Vorrei che McCoy se ne uscisse con una delle sue battute sprezzanti. 
Almeno potrei fingere, anche solo per un momento, che tutto questo non sia vero. 
Più i secondi passano più ogni respiro è una vittoria. Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto. 
Non avrei mai pensato di morire su una nave astrale.
Qualche veloce flashback mi aiuta a ricordare cos'è successo. 
Il progetto Genesis.
Khan.
Saavik. 
Il dottor Marcus.
Se mi impegno riesco anche a ricordare l'espressione di Jim nel rivedere la sua ormai ex-moglie mai dimenticata. Affascinante. Da quel che mi raccontò era passato tanto di quel tempo dall'ultima volta che si erano parlati pacificamente che ora sembra illogico pensare che si siano ritrovati. Forse è una di quelle "illogiche capacità umane"..McCoy me ne parlava in continuazione ogni volta che il Capitano finiva con l'essere un nostro argomento di conversazione. Sono passati anni, eppure mi rendo conto di non conoscerlo così bene come pensavo. 
Che stupido.
Sento la porta della sala macchine aprirsi, seguita dai alcuni passi veloci che percorrono il corridoio sopraelevato della stanza. Jim. Non voglio che mi veda in questo stato..non ora. Io sono..sono il Primo ufficiale..io..devo..io devo proteggere il mio Capitano. 
Non posso lasciarmi andare.
Non ancora.
Il silenzio qui dentro comincia a diventare insopportabile.
"No! Inonderà tutto il settore!" il ringhio di McCoy si fa strada rompendo la quiete.
"Ma..ma morirà..!!" Jim. Quello che sembra voler diventare un grido, un richiamo disperato, si blocca appena esce dalla sua bocca. 
Finalmente i miei occhi si aprono del tutto. 
Devo alzarmi.
"E' inutile..è.." 
"E' già morto." Scott ultima la frase che, evidentemente, il dottore si rifiutava di formulare. Le loro voci mi arrivano piano ed ovattate. E' bello sentirli. E' bello sentire la sua voce, malgrado stia tremando.
"Troppo tardi..troppo tardi." la sentenza di McCoy è data. Forse lui sa quanto mi resta..forse sa anche se sarà doloroso. E' del tutto illogico ma, la persona per cui ho più paura in questo momento è Jim. Non penso..non merita di assistere alla mia fine.
Non così.
Non dopo tutto quello che abbiamo passato.
Non dopo tutto l'amore che mi ha dato.
"Spock.." la sua voce fioca oltrepassa il vetro. 
Devo alzarmi.
"Spock..!!" Jim. 
Se solo la mia voce si decidesse ad uscire.
Stavolta grida, riesco..riesco a sentire la sua paura..così umana.
Finalmente qualcosa dentro di me scatta. Non posso ignorarlo.
Ha bisogno di me.
Deglutisco un ultima volta prima di allungare le mani verso il muro che mi si innalza davanti. Ora, oltre agli occhi, ha cominciato a bruciarmi anche il viso. 
Le radiazioni mi hanno contaminato, avvelenato.
Con un po di fatica riesco ad alzarmi in piedi. Non capisco da dove venga l'energia che sento in questo momento..è illogico che io sia ancora in grado di muovermi così bene. Dopo qualche tentativo riesco anche a trovare l'equilibrio per stare in piedi senza dovermi appoggiare alla parete. E' meglio che mi sistemi l'uniforme..Jim è..è pur sempre un Ammiraglio. Appena mi giro cerco di evitare il suo sguardo, la prima, fondamentale cosa da fare è uscire di qui. Jim è distrutto, la battaglia contro Khan lo ha messo al tappeto in tutti i sensi. Non voglio dargli altre preoccupazioni. Mi avvicino alla porta. Una parte di me spera che si apra..ma se così fosse, significherebbe che il mio intervento è stato inutile. 
Respiro piano. Jim mi fissa. Ha la pelle lucida, umida. La mano premuta contro il vetro comincia a farmi presupporre che la porta non si aprirà..o almeno, non per me. Tanto vale fare un tentativo. E' logico. 
Le mie speranze svaniscono appena sbatto la fronte contro il vetro. E' stato stupido illudersi.
Un attimo e mi giro verso di lui. Jim mi sta ancora fissando..stavolta i miei occhi si agganciano ai suoi, non posso fare a meno di mettermi difronte a lui. Gli tremano le spalle, così come gli occhi ormai bagnati. Vederlo mi rassicura. Sta bene. E' vivo. E' questo l'importante.
"La nave..è..è fuori pericolo?" la voce mi esce a malapena dalla gola, costringendomi a fare delle pause. Le corde vocali mi bruciano ma devo sapere. Devo avere la conferma che, anche questa volta, la logica è servita a salvarci. A salvarlo.
"Sì.." Jim esita a rispondere. E' vulnerabile..devo dire qualcosa. Per quanto sia esausto devo fare il possibile per fargli capire che questa era la cosa più logica da fare per riattivare gli scudi.
"Non si addolori.. Ammiraglio. E' la logica." Jim mi sta perforando l'anima con il suo sguardo. Vorrei riuscire a urlare. Per un attimo il desiderio di essere umano, anche solo per pochi secondi, si fa strada nella mia mente..almeno in quel modo riuscirei a dirgli cosa provo. Devo mantenere il controllo. 
"Le esigenze di molti contano di più.." ho bisogno di aria. 
"..di quelle dei pochi." anche se a bassa voce lo sento ultimare la frase mentre assimilo più ossigeno possibile.
"O di uno." non faccio in tempo a continuare che alcuni colpi di tosse hanno il sopravvento e mi fanno perdere alcune delle poche energie fisiche rimaste. 
Rompo il contatto visivo scivolando verso il pavimento. Le gambe stanno cedendo.
"Non avevo mai fatto il test della Kobayashi Maru..fin ora." Jim mi ha seguito mentre mi abbassavo. I suoi occhi si stanno riempiendo di dolore. Alzo la testa per quel poco che il corpo mi concede. 
Sapere di renderlo così debole mi..mi distrugge. 
A quanto pare, stavolta cambiare le regole non era possibile.
"Cosa ne pensa della mia soluzione..?" stavolta è lui a distogliere lo sguardo da me. Scuote la testa. Si inumidisce le labbra. E' logico supporre che abbia l'umano bisogno di piangere.
"Spock.." sento qualcosa che mi bagna gli occhi. Il mio cuore..sta battendo più lentamente..i polmoni non collaborano più. Sto per..avere un mancamento. Non..non riesco nemmeno..a pensare. Devo fare un ultimo sforzo..devo..devo fargli capire ciò che ho sempre provato per lui..sin dal primo giorno. Il mio corpo si abbandona sul pavimento. Ringrazio che ci sia il vetro..o sarei steso a terra.
Prendo un respiro profondo. Ormai manca poco.
E'..è la mia ultima occasione..
"Ammiraglio..sono sempre stato..suo amico." mi manca il respiro. Jim è ancora davanti a me..è assurdo pensare che questa sarà l'ultima volta. C'è solo un vetro tra noi due..ma lo sento distante come se a dividerci fosse un intera galassia. 
Vorrei uscire..vorrei toccarlo. Vorrei dirgli che sto bene.
Vorrei che tutto questo non fosse vero.
Mi libero del guanto bianco che mi copre la mano. Se proprio non posso toccarlo..posso almeno fingere. E' illogico..ma mi sento sempre più..umano. Premo la mano nuda contro il vetro gelido. La vista mi si appanna del tutto. Riesco solo a distinguere alcune macchie di colore. L'aria aumenta di peso ogni volta che respiro. Uso le mie ultime energie per realizzare il saluto vulcaniano. Se..se solo lo avessi potuto toccare.
Voglio..voglio che mi guardi..almeno per un ultima volta.
"Lunga vita..e prosperità." ora..anche la mia voce trema. Il mio tempo..è quasi finito. 
Solo ora realizzo..quanto Jim abbia significato..per me.
Vederlo in lacrime senza poter fare nulla..mi distrugge. 
Jim.
Non posso più proteggerlo.
Vorrei poter parlare ancora..vorrei alzarmi..e uscire di qui, ma a quanto pare..il mio viaggio è finito. Dovrà farsi forza..dovrà proseguire da solo. 
La mia mano scivola via. Faccio giusto in tempo a notare gli altri dietro di lui prima di accasciarmi contro il vetro. Sono immobili..pietrificati.
Chiudo gli occhi.
Forse..forse è stato solo un sogno. Un sogno durato una vita, reso possibile solo grazie a lui.
Vorrei ringraziarlo per tutto quello che mi ha dato..per avermi fatto sentire vivo.
Esalo il mio ultimo e doloroso respiro prima di lasciare che la vita mi abbandoni definitivamente.
La mia corsa è finita.
Il tempo è scaduto.
Addio..Jim.
Addio..mio t'hy'la.



*Nota dell'autrice*
Grazie per essere arrivati in fondo alla storia!
E' la prima one shot Spirk che mi decido a pubblicare..quindi spero vivamente che vi sia piaciuta. Grazie per aver sopportato tutto questo angst, verrete ricompensati(?).
Recensitemi se volete e alla prossima one shot <3 

*t'hy'la= Anima gemella, amico, amante
  
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