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Autore: VENDA    10/09/2015    3 recensioni
Raccolta di OS Mertur scritte per vari Drabble Event su alcuni gruppi Facebook, di volta in volta specificherò il nome del gruppo e la data dell'Event.
Rating per ora VERDE, poi nel caso lo aumenterò.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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MERTUR -, modern!setting, popcorn.
[Partecipa alla Drabble Midweek del 22-24 luglio sul gruppo We Are Out For Prompt.]


2015, Inghilterra.
Avalon aveva bisogno di aiuto. Artù era resuscitato e Merlino era tornato giovane. Ora, aspettando di scoprire cosa avrebbero dovuto fare, vivevano insieme in un monolocale nella periferia di un piccolo borgo che conservava ancora qualcosa di medievale nelle facciate dei palazzi e in qualche sporadica abitudine degli abitanti. Ma il progresso si faceva sentire molto più prepotentemente di qualsiasi retaggio del passato, ogni aspetto pratico della vita ne era pregno; Merlino c'aveva fatto l'abitudine durante i lunghi anni della sua vita sospesa nell'attesa del ritorno del suo re, ma quest'ultimo era totalmente spiazzato dalla mole di novità che aveva trovato al suo risveglio.
«Merlino, capisco la stregoneria, ma questo mi sembra davvero troppo!» sbottò una sera di metà luglio, quando un caldo fuori dalla norma per quella regione costringeva tutti a restare in casa con ventilatori e/o condizionatori accesi.
Artù aveva accettato quegli aggeggi che raffreddavano l'aria, non trovandoli molto diversi dalle celle frigorifere che c'erano al Castello dove si conservavano i cibi, così come, con un piccolo sforzo, si era convinto che le automobili potevano essere considerate imparentate con le carrozze. Ma quello...
«Sire, cosa c'è ancora che non vi torna?» chiese il moro, con tutta la santa pazienza che in più di un secolo di attesa era diventata minerale.
Lo chiamava "Sire" più per vecchia abitudine che come titolo onorifico, tanto che spesso usava il suo nome con la stessa nonchalance oltre a molti altri epiteti vecchi e nuovi.
«Non mi torna che... cioè... come diavolo è possibile che tutti quei territori e quelle persone e quelle creature stiano in una scatola piatta e luminosa??»
«Si chiama "televisore", quante volte devo ripeterlo? TV è anche più corto, cercate di ficcarvelo in quella zucca vuota, che tanto di posto ce n'è!»
«Come ti permetti, Merlino! Appena trovo una gogna si torna alle vecchie abitudini!»
«E là dentro non c'è niente, sono solo immagini» continuò il mago, ignorando la minaccia.
Aveva deciso di fargli vedere "Il Signore degli Anelli", per passare una serata tranquilla al fresco. Quando sentì un tintinnio provenire dalla cucina, lasciò l'altro a borbottare davanti allo schermo e andò a tirare fuori i popcorn dal microonde; in pochi secondi l'invitante profumo si sparse in tutte le stanze e Merlino tornò in soggiorno con lo spuntino, dove trovò il suo re seduto sul comodo divano che abbracciava un cuscino
«E quelli?» chiese Artù, incuriosito dall'odore e dall'aspetto di quelle nuvolette bianche.
«Si chiamano popcorn e di solito si mangiano mentre si vede un film.»
Dopo aver visto che il servitore non era morto avvelenato dopo essersene messo una manciata in bocca, decise che poteva provare anche lui: sotto i denti fecero un rumore strano e anche la consistenza era particolare, croccante all'inizio e impalpabile subito dopo. Merlino intanto lo guardava con interesse e divertimento, passato il momento iniziale in cui aveva temuto di sentirlo sbraitare anche contro la ciotola dei popcorn.
«Allora?» gli chiese, dopo che Artù ne ebbe mandato giù la terza manciata.
«Sono... strani... ma buoni...» rispose, masticando. «Un po' come tutto in quest'epoca, credo.»
Il mago si accomodò accanto a lui e fece partire i titoli di testa del film. Nonostante il rifiuto del re ad accettare come normale una cosa come la televisione, quello era senz'altro uno dei suoi momenti preferiti della giornata: quando erano solo loro due sul divano e Artù si metteva comodo con la testa poggiata sulla sua spalla e i capelli che gli solleticavano il collo. Cosa che, puntualmente, fece anche quella volta.
«Lascia i popcorn» disse il biondo, prima che l'altro poggiasse la ciotola sul tavolino davanti al divano. La prese e gliela sistemò sulle gambe, in modo che potesse stare comodo anche mentre continuava a mangiarli.
«Come volete, Sire» rispose Merlino, premiando con un bacio tra i capelli quel nuovo piccolo passo avanti verso la completa integrazione nel nuovo mondo.

   
 
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