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Autore: kphantomhive    10/09/2015    5 recensioni
Tutti i membri della ciurma di Cappello di paglia erano da un bel pò nel mondo dei sogni, tutti tranne una. Quel fruscìo incessante che si infrangeva contro il duro legno della Sunny, provocando rumorosi scricchiolii, tenevano sveglia Nami, che continuava a girarsi e muoversi nel letto con la speranza di riuscire ad addormentarsi.
"Dannato vento"
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Notti insonni e gelatine alla frutta

Il vento soffiava forte quella sera, così forte che anche sottocoperta si poteva udire il suo fruscio incessante che provocava un lieve dondolamento alla Sunny. Tutti i membri della ciurma di Cappello di paglia erano da un bel pò nel mondo dei sogni, tutti tranne una. Quel fruscio incessante che si infrangeva contro il duro legno della Sunny, provocando rumorosi scricchiolii, tenevano sveglia Nami, che continuava a girarsi e muoversi nel letto con la speranza di riuscire ad addormentarsi.

"Dannato vento".

Certamente Nami era abituata a navigare in condizioni peggiori, ma quella sera proprio non riusciva a prendere sonno.
Stanca di fissare il buio soffitto della sua stanza, la navigatrice decise di alzarsi dal letto e di dirigersi verso la cucina per bere qualcosa di caldo che le conciliasse il sonno, come per esempio un bel bicchiere di latte caldo.
Percorse il lungo corridoio che porta alla cucina con passo un pò incerto, dato il leggero ondeggiamento della nave dovuto al vento, con indosso una maglia azzurra un pò lunga che a malapena le copriva l'intimo.
Appena varcata la soglia della cucina, non poté fare a meno di non accorgersi di una figura stesa sul divano che russava beatamente. La figura in questione era Zoro, steso sul divano in maniera del tutto scomposta, con le gambe divaricate e le braccia sotto il capo, che dormiva profondamente incurante dei fruscii e degli ondeggiamenti della nave.

"Ma come fa a dormire con questi rumori, e soprattutto, come fa a dormire  dopo aver dormito tutto il giorno", fu la prima cosa che pensò Nami.
Incurante della presenza dello spadaccino, si diresse verso il frigo per preparare il suo bicchiere di latte caldo, e, dopo averlo bevuto, si sedette su una sedia accasciandosi con la parte superiore del busto lungo il tavolo, appoggiando la testa sul palmo leggermente alzato.

"Quanto lo invidio", pensò Nami fissando Zoro di fronte a lei, "vorrei anche io poter dormire profondamente in questo momento".

I minuti trascorrevano incessanti, e la bella navigatrice stava appoggiata al tavolo della cucina del tutto annoiata osservando lo spadaccino dormiente. Il suo sguardo cominciò a vagare per la stanza alla ricerca di qualcosa da fare per ammazzare il tempo, quando si posò sulla ciotola di gelatine alla frutta lasciata su un lato del tavolo, probabilmente dal piccolo Chopper, golosissimo di dolciumi e caramelle. Allungò la mano libera verso la ciotola, afferrando qualche gelatina e portandosela alla bocca, gustandone il sapore fruttato.
Mentre era intenta a mangiare le gelatine, un’idea le balenò per la testa; forse per la noia, forse per l’insonnia, fatto sta che all’improvviso Nami iniziò a lanciare le caramelle contro lo spadaccino sul divano, cercando di centrare la sua bocca. Quel bizzarro e infantile giochetto sembrava divertire molto la navigatrice, che finalmente trovò un passatempo per scacciare la noia e l’insonnia.
Non era dello stesso parere Zoro, che, improvvisamente, si svegliò quasi strozzato da una caramella lanciata da Nami.

“Centro!”, esultò fiera la navigatrice, orgogliosa di aver centrato il suo obiettivo.
“Ma cosa diavolo…mi stavo quasi strozzando!”.
“Suvvia, non ti farai abbattere mica da una caramella!”
“Ma sei impazzita mocciosa? Stavo dormendo!”
“E io invece no!”, sbuffò Nami gonfiando le guance in un’espressione raccapricciata.
“E quindi? Questo ti da il diritto di svegliarmi nel bel mezzo della notte?”
“Ooh quante chiacchiere…tieni, mangia una caramella”, disse la navigatrice lanciando una gelatina a Zoro, che per tutta risposta l’acchiappò al volo e la mise in bocca.
“Perché non sei a dormire?”, chiese lo spadaccino dopo essersi calmato e messo a sedere sul divano.
“Non lo so! Questo vento rumoroso e la nave che ondeggia non riescono a farmi prendere sonno. Invece tu non so come faccia sempre a dormire, anche con questi rumori!”.
“Beh sai, questo divano è soporifero! In camera mia si sta un po’ scomodi, ma questo divano è il paradiso”, disse lo spadaccino tornando a distendersi sul divano e chiudendo gli occhi.
Nami sgranò gli occhi nel vedere lo Zoro accasciarsi sul divano e ricominciare a dormire, ignorandola completamente. Si alzò, quindi, dalla sedia e si avvicinò al divano, fermandosi davanti ad esso, assumendo una posa autoritaria con le mani sui fianchi e un’espressione inquisitoria.
“Ehi! Non penserai mica di riaddormentarti!”.
“E perché non dovrei?”, rispose lo spadaccino tenendo gli occhi chiusi.
“Perché adesso ci voglio dormire io qui dato che si dorme bene…dai Zoro, sono molto stanca”, replicò Nami con tono di voce affranto.

Zoro aprì il suo unico occhio buono per osservare la navigatrice, che nel frattempo si era inginocchiata a terra, mettendosi così alla stessa altezza dello spadaccino. Dallo sguardo nei suoi occhi, Zoro intuì che Nami era davvero stanca e che non cercava rogne, ma voleva solamente riposare. Così, con un rapido movimento, lo spadaccino alzò la schiena dal sedile del divano e si appoggiò sulle braccia contratte, voltandosi verso Nami.

“E va bene, ma solo per questa volta!”
“Grazie Zoro!”, replicò Nami, sporgendosi verso lo spadaccino abbracciandolo e posandovi un bacio sulla sua guancia.
Il volto dello spadaccino si tinse leggermente di rosso a causa del gesto improvviso della navigatrice, che continuava ad abbracciarlo e stringerlo tra le sue morbide curve.
“S-si…va bene…adesso puoi anche lasciarmi”, rispose Zoro in evidente imbarazzo causato dal contatto con Nami.

Una volta liberatosi dalla stretta della navigatrice, Zoro si alzò per lasciare il posto a Nami, che ne approfittò subito per sdraiarsi al posto del compagno. Quest’ultimo si avviò, quindi, verso la porta della cucina per andare in camera sua, quando sentì alle sue spalle la voce di Nami che gli augurava la buonanotte.
“Buonanotte anche a te dannata mocciosa”, rispose Zoro sorridendo e andando via.
 

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