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Autore: stalkergirl05    10/09/2015    1 recensioni
Straziante storia di un fanciullo che voleva solo del latte caldo.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Al di sotto di due sopracciglia cespugliose mi trovo adagiato in questa morbida culla.
Sento delle urla. È quello stupido di mio fratello, Francesco, e che in seguito, quando avró ricevuto il dono della parola, sarà da me denominato Frocesco o Franchecca. Vi lascio immaginare il perché.
Quell'individuo alto, mingherlino, con una
predilezione per gli indumenti di un acceso color bianco gelataio, il canto corale e le bambole di porcellana, stava litigando con la sua amica storica Rachele.
Rachele, il cui vero nome mi era sconosciuto poiché eravamo soliti chiamarla tutti Raky, strillava perché rivoleva indietro la spazzola che mio fratello Frocesco le aveva rubato
sostenendo che sarebbe servita di più alla sua achillea chioma.
Il suddetto oggetto di disputa era un meraviglioso esemplare di pettine di ferro, i suoi denti, precisi quanto delicati
sulla mia divina cute, mi ammaliavano più di qualsiasi altra cosa.
In oltre, il loro luccichio mi attirava assai.
Quel pettine, cimelio dei tempi del fascismo, stava bene a Francy soltanto
in un determinato punto dato che aveva turbato la mia infanzia già dal primo giorno.
Mio fratello Franchecca, dai gusti sessuali ambigui e snaturati, amava passare i pomeriggi a testare la flessibilità del suo orifizio anale davanti a me, pensando che io, illustro neonato quale ero, fosse all'oscuro di ciò che lui stava facendo.
Passarono i mesi.
crescendo accompagnato dalle costanti urla domestiche raggiunsi la veneranda età di un anno.
Come era carica di aspettative la mia vita, allora! Sapevo già usare il vasino, fare pupù nel pannolino senza sporcare più di quanto sia consentito ad un neonato per bene e pronunciai la mia prima parola: "Latte".
Amavo il latte!
Così bianco, denso, dolce!
Ma questo prelibato nettare mi veniva costantemente servito troppo freddo.
odiavo mia madre per ciò.
Lei ed i suoi crespi e posticci capelli biondo platino.
Associai a quella chioma paglierina il volto di un demonio crudele.
Gli anni si susseguirono rapidamente e finalmente andai alle elementari.
Ero costretto ad indossare uno
sgradevole grembiulino blu notte che mia madre aveva fatto confezionare dalla sarta della città apposta per me, poiché Francesco aveva bruciato il suo quando aveva scoperto che non poteva portarlo rosa.
Le bambine notavano soltanto me in mezzo a quei robusti lattanti che frignavano costantemente.
io ero silenzioso, composto, elegante, goloso di Pringles e insaziabile di latte.
Latte che mi veniva puntualmente servito troppo freddo.
 
  
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