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Autore: yachan    08/02/2009    4 recensioni
Universo alternativo. I personaggi dell'anime Pokèmon, in una nuova veste. Incontri, amicizie, nemici, amori, rancori e tanto altro, in questa nuova fan fiction.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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ITSUMADEMO TOGHETER

ITSUMADEMO TOGHETER

Per sempre…insieme

Cap.35

3° parte

 

-         Era molto timido- disse la donna. Accanto a lei c’era Kasumi che l’ascoltava, mentre l’altra raccontava.

-         Ah sì? Chi lo avrebbe detto…- le era difficile figurarsi quell’uomo comportarsi come un ragazzino timido.

-         Già, all’apparenza era molto sicuro di sé, ma quando di trattava di sentimenti, andava nel panico- ridacchiò.

-         E come avete fatto per stare insieme?

-         Diciamo che non è stato semplice…- alzò lo sguardo.

 

-         Haneko ciao!- la ragazza dai capelli castani appoggiò i fascicoli che aveva in mano e guardò chi era entrato nel laboratorio.

-         Akane?- la guardò sorpresa.

-         Come va?

-         Bene, grazie. Ma tu che ci fai qui? Gli altri non sono con te?

-         Sono qui per conto mio- sorrise- Volevo scambiare qualche parola con te, se non sei impegnata.

-         Stavo solo sistemando questi fascicoli per il professore. Mi sbrigo e vengo con te.

-         Perfetto.

Haneko e Akane erano diventate buone amiche, da quando la castana lavorava per il professore Ookido. Avevano avuto più occasioni per chiacchierare di più cose. E poi Akane si lamentava spesso di sentirsi sola, essendo l’unica ragazza del gruppo. Così approfittava delle soste a Masara Town per parlare con Haneko, che la capiva più dei due ragazzi.

-         Allora, com’è andato il vostro viaggio?

-         Bene- disse lei- Abbiamo viaggiato per il continente Hoenn e abbiamo conosciuto tanta gente. Anche un certo Norman, che come me vuole aprire una palestra nella sua città.

-         Quindi sei decisa?

-         Certo, aprirò la mia palestra a Cerulean. L’ho già visitata in passato e mi sembra il posto ideale.

-         Ma…ne hai già parlato con gli altri?

Lei chinò la testa e fece cenno di no.

-         Non me la sento ancora di dirgli che smetterò di viaggiare con loro.

-         Però, è il tuo sogno, no?

-         Certo che sì. E’ da un sacco di tempo che ci sto pensando e grazie a te e al professore, ho le procedure giuste per aprirlo- sospirò- Ma è anche vero che mi piace viaggiare. Ogni giorno si scopre qualcosa di nuovo.

-         Quindi cosa farai?

-         Ho deciso che questo sarà il mio ultimo torneo con i miei amici. Almeno non finché non fermeremo una volta per tutte Giovanni.

-         Capisco…

-         Piuttosto, come va con Hiroshi?

-         Eh?- lei arrossì leggermente.

-         Ho saputo che ogni tanto ti chiama- la guardò con un sorrisino- Eh? Allora? Qualche novità?- le diede una leggera gomitata.

-         N-no…stai fraintendendo. Lui chiama il professore. E’ un caso che risponda io.

-         Ah sì?- disse lei con un sorrisino più ampio- E non ti ha detto niente di interessante?

-         Tipo?

-         Non so…una dichiarazione?

-         E perché avrebbe dovuto?

Akane la guardò, poi sospirò.

-         Ahh, quei due maschi mi faranno diventare matta. Non hanno la minima idea di cosa sia il romanticismo. Per quante volte dovrò dire a Hiroshi di darsi una mossa?

-         Eh?

-         Senti, è arrivato il momento di prendere in mano la situazione. Se Hiroshi non si vuole muovere, allora lo costringeremo a dichiararsi.

-         Che??

-         Siamo ragazze è vero, ma non per questo dobbiamo starcene con le mani in mano. Io dico di agire.

-         Mi spaventi quando parli così. Non credi di esagerare?

-         Rispondimi Haneko- la guardò seria- A te piace Hiroshi?

Haneko la guardò, poi abbassò lo sguardo imbarazzata.

-         Lo sai già…- annuì- sì.

-         Perfetto- disse Akane tornando sorridente- E allora perché aspettare? Farò in modo che vi incontriate e che vi dichiarate.

-         Senti Akane, apprezzo il tuo gesto, ma non è il caso di affrettare le cose.

-         Come?

-         Vedi, non tutti siamo fatti al tuo stesso modo. C’è come Hiroshi e come me, che preferiscono che tutto accada spontaneamente.

-         Ma così ti toccherà aspettare un eternità- disse Akane sbuffando- Credimi, prima che Hiroshi si svegli, farai in tempo a diventare vecchia.

-         Però…

-         Ascolta, tu non ti preoccupare. Ce ne occuperemo io e Mitsu per farvi incontrare. Andrà tutto bene.

-         …d’accordo- sospirò rassegnata.

 

-         Così che un giorno, mentre stavo dando da mangiare ai Pokèmon, vidi precipitarsi da me un ragazzino…

 

-         Hiroshi?- disse lei sorpresa- Ma cosa?

-         Haneko!- disse lui spaventato- Come stai? Tutto bene?

-         Eh?

-         Niente di ferito? Ho fatto più in fretta che potevo.

-         Ma di che parli?

-         Ho ricevuto la tua lettera. Mi hai scritto che eri in pericolo e così mi sono precipitato.

Haneko prese la lettera, la lesse e poi gliela mostrò a Hiroshi.

-         Mi spiace, ma questa non è la mia calligrafia.

-         Che?! Com’è possibile? Me l’ha data Akane e…- rimase in silenzio guardando la lettera e poi lo sguardo di Haneko, che aveva già intuito la situazione- …Oh, cavoli!- si sbatté la mano sulla fronte- La solita! Le piace prendersi gioco di me! Ah, ma questa non gliela faccio passare liscia!

Haneko lo guardò, poi ridacchiò divertita.

-         Eh?- lui la guardò imbarazzato.

-         Mi fa piacere che ti sei precipitato da me, credendomi in pericolo.

-         Ah…sì- chinò la testa con il rossore sulle guance- Però speravo di fare un entrata più eroica…così sarò sembrato solo un pazzo uscito dal manicomio- sospirò.

-         Ti sbagli…- gli sorrise- Per me sei un eroe in ogni caso.

Lui la guardò incantato. Poi si sentì più agitato dalla situazione.

-         S- sei troppo gentile- sorrise lui.

Seguì un momento di silenzio.

-         Ah- ehm, scusate- disse d’improvviso uno strano vecchio, spuntato lì per caso e con una voce camuffata- Stavo facendo un giro da queste parti e vi ho visti…ed ho pensato “quale migliore coppia di questa per regalarle i miei biglietti omaggio per il cinema”?

-         Eh?- i due si guardarono- Guardate che vi sbagliate, noi due non…

-         Ah, l’amore…che dolce cosa- intervenne una vecchia spuntata dal nulla- Io e mio marito siamo troppo stanchi per andarci…perché non ci andate voi? Saremo più che felici di cedervi i biglietti.

-         La ringrazio, ma…- disse Hiroshi.

-         Niente ma!- disse la vecchia, con una strana luce negli occhi, che per un attimo ad Hiroshi sembrava famigliare- Siete giovani ed innamorati. E’ giusto che ci andiate voi.

-         Concordo- disse il vecchio.

Haneko e Satoshi si guardarono un po’ incerti.

-         Qualcosa non va?- chiese il vecchio.

-         Ecco…- Hiroshi guardò la ragazza un po’ insicuro- A te va Haneko? Cioè, se non sei impegnata o…

-         Certo- disse Haneko sorridente- Mi piacerebbe andarci.

-         Ottimo, allora cosa aspettate?- disse la vecchia, spingendo i due- Il tempo è oro, muovetevi prima che inizi.

-         O-okey…vi ringraziamo- dissero i ragazzi, mentre si avviavano.

-         A presto!- i vecchi salutarono, poi si guardarono a vicenda e si scambiarono un sorriso complice- E’ fatta.

 

******

 

-         Certo, non potevo sapere che in realtà quei due vecchi erano i miei amici. Ci avevano fatto un bel tranello- disse Hiroshi.

-         E com’è andata?- chiese curioso Satoshi.

-         Be’…io e Haneko ci stavamo dirigendo al cinema, quando un ragazzo comparve dal nulla…

 

-         Ma che bella ragazza…- disse il ragazzo guardando Haneko- Che ne dici di mollare questo moccioso e di fare un giro con me?

-         Che?- Haneko lo guardò sorpresa.

-         Non mi dire che vuoi stare con questo qui?- indicò il suo accompagnatore.

-         Ehi!- disse Hiroshi innervosito- Lei è con me, lasciala stare.

-         Ah sì? Altrimenti che mi fai?- lo guardò in tono di sfida.

-         Di sicuro un pugno nell’occhio.

-         Calmati Hiroshi…- disse Haneko, cercando di evitare una rissa- Lascialo stare, entriamo dentro il cinema.

-         Suvvia ragazza, io sono migliore di lui- la prese per il braccio. Cosa che innervosì molto Hiroshi- Vieni con me e ti assicuro che ti divertirai.

-         No, non voglio- disse lei decisa.

-         Non costringermi a portarti via con la forza.

-         Ehi, non hai sentito cosa ha detto?- disse Hiroshi mettendosi in mezzo ai due- Vattene e lasciaci in pace.

-         E chi sei tu? Sei il suo ragazzo per caso?

-         Eh? Io…- divenne rosso e guardò di sfuggita Haneko, anche lei imbarazzata- No, noi…

-         E allora non impicciarti, nanerottolo- e prese per mano la ragazza.

-         Mh?!- ora Hiroshi stava veramente arrabbiandosi e prese dall’altra mano la ragazza, trascinandola verso di sé- Ho detto…lasciala- disse lui in tono minaccioso- o te la dovrai vedere con me. Lei è con me, e non permetterò che una persona come te me la porti via.

-         Eh? Allora state insieme?

-         Sì- disse prontamente Haneko- Stiamo insieme.

Hiroshi la guardò sorpreso.

-         Oh…in questo caso…me ne vado- e si allontanò, lasciando lì i due ragazzi.

-         Haneko…- tentò di dire lui.

-         Eh, scusa…ma era l’unico modo per sbarazzarcene- disse lei molto imbarazzata- Spero che non ti sia arrabbiato.

Hiroshi scosse la testa.

-         No…va tutto bene- gli sorrise. Haneko ricambiò il sorriso- Sai, mi piacerebbe che un giorno…fosse realtà…

-         Eh?- lei divenne rossa di colpo.

-         Ah, niente niente- agitò le mani davanti imbarazzato- Piuttosto, il film starà già iniziando. Andiamo?

-         Sì.

I due si avviarono dentro il cinema, mentre il ragazzo di prima si era fermato giusto dietro l’angolo a parlare con altre due persone.

-         Allora come sono andato?

-         Ottimo- disse la ragazza con il pollice in su- Recitazione perfetta.

-         Non l’ho mai visto così arrabbiato- disse l’altro ragazzo- Non credi che avremmo esagerato Akane?

-         Ma che dici? Un po’ di gelosia non può che fargli bene a Hiroshi- ridacchiò lei.

-         Mi fai paura, sai?

 

-         Grazie all’uscita, io e Haneko abbiamo avuto modo di parlare. Ed è stato lì che mi dichiarai a lei. Anche se mi ci è voluta una buona dose di coraggio- ridacchiò lui- Sai, avevo il terrore di essere rifiutato.

-         Oh…però la mamma non l’ha fatto.

-         Già. Lei è stata dolce fin dall’inizio e mi confesso di ricambiare i miei stessi sentimenti. In quel momento mi rese il ragazzo più felice della terra. Amare ed essere ricambiati…non c’è cosa migliore.

Satoshi lo guardò interessato. Poi chinò la testa.

-         Amare ed essere ricambiato…chissà se capiterà anche a me?

-         Su questo non c’è dubbio- disse lui appoggiandogli una mano sulla spalla- Ti capiterà anche a te di trovare la persona giusta.

-         Sì…

L’uomo lo guardò serio.

-         Senti Satoshi.

-         Mh?

-         Io sono d’accordo con il capire chi ti piace, però…- fece una pausa- Forse ora dovresti concentrarti su qualcos’altro…

-         Eh?

-         Come faccio a fartelo capire?- girò la testa incerto- Io credo che la persona che stai cercando, non sia la persona adatta per te.

-         Che vuoi dire? A chi ti riferisci?

-         Vedi, con la mia storia volevo farti capire che a volte, le persone che crediamo di amare, non sempre sono le persone destinate a noi e…- fece un’altra pausa, poi sospirò- Niente, lascia stare- si alzò in piedi- Ne parleremo un’altra volta.

-         Uh, d’accordo.

-         Rifletti piuttosto sui tuoi sentimenti, ti aiuterà a fare chiarezza nel tuo cuore.

-         Okey.

Hiroshi si avvicinò alla porta.

-         Papà…

-         Mh?- si girò.

-         Grazie- gli sorrise.

-         E’ per questo che servono i padri- gli sorrise e uscì dalla stanza.

Sospirò. Come faceva a dirgli la verità? Come poteva agire prima che fosse troppo tardi? Non voleva che lui finisse per soffrire.

Nello stesso momento uscì dall’altra stanza la signora Haneko. Sorrise al marito.

-         Com’è andata?

-         Credo…bene.

-         Visto? Non era così difficile- gli sorrise- Quei due stanno solo affrontando un momento transitorio. I loro sentimenti sono confusi. E’ normale per la loro età- scese le scale, poi si voltò per guardare il marito che la guardava leggermente preoccupato- Cosa c’è?

-         …niente- la seguì.

 

******

 

Satoshi si appoggiò alla parete della stanza e guardò il soffitto, seduto comodamente sul letto. Possibile che si trattasse di gelosia? Lui era geloso di Kasumi? Ma perché?

Se ci pensava attentamente, aveva provato qualcosa di simile alla festa di Marina. Quando aveva visto Shigeru e Kasumi che si stavano per baciare, era stato preso da uno strano impulso. Così come nelle altre occasioni, non sopportava come Shigeru la guardava, né come i due si parlassero.

Io e Shigeru siamo sempre stati diversi da te e Hinata, noi abbiamo una visione diversa della vita.

Forse si sentiva geloso di quel strano legame che c’era tra Shigeru e lei? O forse perché sentiva che il legame che di solito c’era tra lui e Kasumi si stava sciogliendo? In fondo lei non era davvero sua sorella…come avrebbe continuato a tenerla con sé? Come le avrebbe impedito di andarsene via un giorno? Lei si sarebbe innamorata di qualcuno e se ne sarebbe andata per la sua strada…

Perché non poteva sentirsi felice per lei?

Se questo non lo hai ancora compreso…come pensi che potremo tornare amici?

Amici…era poi quello che desiderava davvero? L’avrebbe persa?

Sospirò, cercando rifugio stringendo un cuscino. Poi però sentì bussare.

Si guardò intorno. No, non proveniva dalla porta. Ma allora da dove…?

Poi gli venne un dubbio. Scese dal letto e guardò alla finestra.

-         Kasumi!- esclamò lui sorpreso, mentre apriva la finestra per farla entrare.

-         Era ora- disse lei- Sai, comincia a fare freddo qua fuori.

-         E io non mi aspettavo certo una tua visita- disse lui- Soprattutto dalla finestra.

-         Be’, che vuoi farci…certi abitudini non si perdono- disse lei alzando le spalle.

-         Già- lui le sorrise con malinconia.

-         Satoshi…

-         Sì?- la guardò.

-         Mi faresti entrare? Sai, non vorrei restare qui per tutta la sera…

-         Ah sì, scusa…- si fece da parte, mentre lei entrava, ma in quel momento lei inciampo e finì per cadere addosso a lui.

-         Ahi…- dissero i due, stesi per terra.

-         Tutto a posto Kasumi?- chiese lui.

-         S- sì…credo di sì…- tentò di alzarsi, ma si accorse di essere caduta sopra il ragazzo.

I loro visi erano molto vicini. Anche lui si era accorto di quella strana situazione e continuava a fissarla, immobile steso a terra. La sua mano si avvicinò quasi istintivamente al viso di lei e iniziò a sfiorarle la guancia. I loro cuori, così come i loro sguardi, parevano non smettere di battere e di fissarsi in quei interminabili minuti.

Satoshi ricordò il bacio che aveva dato alla ragazza giorni prima e del dolce sapore che aveva percepito al contatto con le sue labbra. Avrebbe voluto assaporare quel momento un’altra volta…

Le guance di Kasumi si colorarono di un leggero color rosso, mentre notava lo sguardo di Satoshi che diventava serio e che la fissava con insistenza. Molto imbarazzata da quella posizione, cercò di muoversi da lì, ma il ragazzo glielo impedì circondandola con le sue braccia e trattenendola a sé.

-         Non te ne andare…- sussurrò lui- Non lasciarmi…- sembrò quasi una supplica.

-         …Satoshi- lo guardò sorpresa.

-         Kasumi…- cercò di avvicinare i loro visi il più possibile.

Per la prima volta, aveva in mente chiaramente cosa voleva. Qualcosa che il cuore lo aveva sempre supplicato e le sue labbra avevano desiderato…Baciarla.

La ragazza guardò il viso di lui protrarsi verso di lei, in un impulso che neanche lei poteva resistere. Perché…era quello che desiderava anche lei.

Erano a pochi centimetri per darsi quel bacio che avrebbe cambiato per sempre il loro modo di vedersi.

E fu proprio in quel momento, che qualcuno bussò la porta.

Satoshi sapeva che non poteva trattarsi della finestra, questa volta.

-         Sato? Ho sentito un rumore…sei caduto?- disse la voce del padre da dietro la porta.

I due ragazzi si rialzarono agitati, cercando di escogitare qualcosa al più presto.

La porta si aprì ed entrò l’uomo. Vide un ragazzo steso giù.

-         Sato, che ci fai lì a terra?

-         Eh? Ah, stavo…sì, stavo cercando qualcosa…

-         E quel botto di prima?

-         Giusto, sono caduto.

-         Ma non avevi detto che stavi cercando qualcosa?

-         Precisamente, sono caduto e stavo cercando qualcosa che mi è caduto- ridacchiò lui nervosamente.

-         Uhm…d’accordo. Però sta attento…il pavimento non può resistere a tante cadute- e uscì dalla stanza- Ah, e poi chiudi la finestra, che sta iniziando a far freddo.

-         D’accordo- l’uomo chiuse dietro di sé la porta.

Il ragazzo poté tirare un sospiro di sollievo, e anche la ragazza nascosta dietro la porta poté rilassarsi, una volta che l’uomo si fu allontanato. Kasumi si lasciò scivolare sulla parete della stanza e Satoshi si alzò da terra. I due si guardarono e sviarono i loro sguardi, molto imbarazzati. Quello che era accaduto qualche minuto prima, non si poteva certo definire casualità. Era chiaro che qualcosa che era cambiato tra i due ed era ormai difficile nasconderlo.

Le loro stesse sensazioni li avevano portati ad avvicinarsi più volte in diverse occasioni.

-         Kasumi…- tentò di dire lui, per non fare continuare il silenzio in quella stanza. La voce di lui fece sussultare la ragazza, che si spinse più forte con la schiena contro la parete e sentendosi istintivamente braccata lì dentro- Tutto bene?

-         S- sì…- disse lei, facendo un cenno di sì- Tu?

-         Sì, bene- tornò il silenzio- Oh, ehm…e quindi, cosa stavamo dicendo?- disse lui imbarazzato, mentre si grattava la guancia.

-         Oh, certo…dunque, ero venuta a parlare con te…per quello che è accaduto stamattina…

-         Ah, già…- lui sospirò quasi deluso e si sedette sul letto. Sperava ingenuamente di poter riprendere dal bacio- E quindi?

-         Satoshi…- lo guardò- Perché c’è l’hai con Shigeru? E’ per la vostra solita rivalità?

Lui scosse la testa.

-         No, non proprio- chinò la testa- E’ che so…che presto mi porterà via una persona importante.

-         Come?

Satoshi la guardò e sorrise un po’ triste.

-         Come hai detto tu, siamo molto diversi. E’ per questo che tu ti trovi meglio con lui.

-         Perché dici questo?

-         E’ la verità…Presto o tardi, te ne andrai. Lontano da questa casa…- sussurrò- lontano da me.

-         Satoshi- lei si sedette accanto a lui- Solo perché vediamo le cose in modo diverso, non vuol dire che io me ne debba andare.

-         Ma lo farai…

Lei lo guardò per qualche istante, poi abbassò lo sguardo.

-         Sì…questo è vero. Stiamo crescendo…non potrò rimanere qui per sempre. Neanche tu, suppongo- sospirò e lo guardò sorridendo- Però sappi che in qualsiasi posto io sia, io ti resterò accanto. E poi…- fece un gesto con la mano per indicare la cornetta del telefono-..esistono tanti modi per sentirsi, no?

-         Non è la stessa cosa- disse lui senza guardarla.

-         Sato…

-         Mi sono abituato ad averti al mio fianco…se te ne andrai, mi sentirò solo.

-         Ma non sei solo- disse Kasumi- Ci sono i tuoi genitori, i nostri amici e…e io verrò più spesso a trovarti.

-         Non è la stessa cosa!- ribadì lui, alzandosi in piedi.

-         Insomma, che vuoi che faccia allora?- anche Kasumi si alzò in piedi.

Satoshi la fissò serio e poi la prese per le braccia. Quando il suo viso fu più vicino a quello della ragazza, sussurrò.

-         Rimani con me…- e sentendosi ormai impotente nel trattenere i suoi sentimenti, la trascinò verso sé- Per sempre…-avvicinò le sue labbra a lei. Kasumi rimase in silenzio mimando il suo gesto.

-         Sato!- si spalancò la porta- Hai ancora la cassetta dell’Esorcista?- Hiroshi rimase senza parole, di fronte alla scena-…cosa?

Seguirono dei brevi, ma anche lunghi secondi di imbarazzo, mentre i due ragazzi continuavano a stare uno di fronte all’altro, senza muoversi di un millimetro, sotto lo sguardo dell’uomo.

-         I-io…devo andare…- Kasumi si voltò velocemente, molto rossa in viso e guizzò via dalla stanza, tra lo stupore generale. Satoshi la guardò andare via, senza poterla fermare.

-         Ma quando è entrata?- chiese Hiroshi.

-         …paaa…pàaaa…- mormorò Satoshi in tono di minaccia, agitando le dita nervosamente.

-         Waaa, figliolo, non l’ho fatto apposta, davvero!- si difese lui, mentre Satoshi cercava di strangolarlo.

Satoshi era furioso. Non sapeva con quale coraggio aveva tentato di baciarla? Tutto sfumato per un padre impiccione.

-         Da domani metterò un lucchetto alla porta!

-         Vorresti proibirmi di entrare nella tua stanza?

-         No, voglio proibirti di entrare nella mia vita!

-         Che crudele- mugolò il padre. Satoshi lo lasciò andare.

-         E comunque, che eri venuto a fare?

-         Ah, ricordi la cassetta dell’Esorcista?

-         Non posso credere che tu sia venuto a disturbarmi per questa sciocchezza- borbottò Satoshi, mentre frugava nella pila di cassette.

-         Caspita. Non posso credere che ce l’hai ancora- disse Hiroshi prendendo la cassetta- Era uno dei miei regali per te…

-         Già…solo da quello si capisce che padre eri…- commentò Satoshi- …Regalare un film dell’orrore ad un bambino!

-         Non ce l’avrai ancora con me, perché avevi gli incubi la notte e facevi la pipì a letto?

-         Fuori!!!- gridò Satoshi imbarazzato e arrabbiato. L’uomo fu sbattuto fuori dalla camera.

-         Che modi…- brontolò lui.

Poi passò davanti alla porta chiusa della ragazza. La fissò per qualche istante, poi bussò alla porta.

La porta si aprì lentamente, facendo vedere la faccia di Kasumi leggermente arrossata per prima e quando vide chi aveva davanti, arrossì di più.

-         …s-sì?- chiese lei timidamente.

-         Posso entrare?- chiese lui serio.

-         C- certo…- lei lo fece entrare e chiuse la porta. Guardò preoccupata l’uomo, mentre si sedeva sul letto- Aveva bisogno?

-         Dobbiamo parlare- disse lui sbrigativo- E sai a cosa mi riferisco.

-         I-io…- disse lei imbarazzata- N-non è successo niente…noi non…

-         Lo so- disse lui- Ma non potrò starvi alle costole per tutto il tempo.

Kasumi lo guardò un po’ confusa.

-         Sarò breve, Kasumi. A me fa piacere che tu viva con noi, nello stesso tetto. Sei una ragazza in gamba e Haneko e Satoshi sono affezionati a te. Ma vorrei che da adesso osservassi una nuova regola.

-         Di che si tratta?- il rossore le era passato, sostituito dalla preoccupazione. Non lo aveva visto così serio con lei.

-         Voglio che tu stia lontana da mio figlio.

Kasumi spalancò gli occhi e guardò l’uomo senza saper cosa dire.

-         …stare lontana?- ripeté lei.

-         Non intendo dire che non lo devi più vedere. Vivete nella stessa casa e frequentate la stessa scuola…sarebbe impossibile. Quello che ti chiedo è un’altra cosa. Forse ti sembrerà strano adesso, ma temo che prima o poi lo capirete, forse l’avete già capito…cosa provate uno per l’altro- Kasumi rimase in silenzio- E questo non è un bene per voi.

-         Che…che intende dire?- la voce di Kasumi si fece più bassa.

-         La tua missione, quel che dovremmo fare e il tuo passato…- lei chinò la testa- Non dico che mi fa piacere questa situazione. A lungo mi sono chiesto se era il caso di intervenire o lasciare le cose com’erano. Satoshi è cambiato da quando sei qui ed è cresciuto molto- sospirò- Ma ora mi sono accorto che non posso più tacere. Mi duole farlo, ma è necessario- la guardò- Per questo, voglio che tu stia lontano da lui. Non voglio che Satoshi si innamori di te o che possa succedere qualcosa tra voi due. Ti è chiaro?

Kasumi annuì lentamente.

-         Bene…mi dispiace di essere così duro con te- si alzò in piedi- Non avrei mai voluto arrivare a questo punto.

La ragazza non disse niente e mantenne lo sguardo fisso a terra.

-         Naturalmente, gli altri non dovranno sapere niente.

-         …sì.

-         D’accordo. Allora ti lascio riposare- l’uomo aprì la porta e uscì dalla stanza- ‘notte Kasumi.

-         ‘notte- rispose lei con voce bassa.

La porta si chiuse e Kasumi rimase in piedi. Delle lacrime uscirono dagli occhi, atterrando sul tappeto. Solo qualche minuto prima si sentiva così emozionata. Essersi trovata a pochi centimetri dal viso di Satoshi, l’aveva lasciata stupita. Ora però non si sentiva così felice.

Si asciugò gli occhi, sfregandosi il braccio. Perché tutto ciò che di buono le capitava, se ne doveva allontanare?

Rimani con me…Per sempre…

Risuonò nella sua mente la voce di Satoshi. Come poteva fare ora? Come poteva dirgli che non poteva più mantenere la promessa?

Si avvicinò al letto e ci si sdraiò.

Forse era la sua punizione per aver chiesto troppo…Quando finalmente poteva comportarsi come una normale ragazza, il passato tornava a tormentarla.

Sprofondò la faccia sul cuscino e altre lacrime scesero sulle guance.

Se era questo quel che doveva fare…l’avrebbe fatto. Anche se ci avrebbe sofferto. Quella famiglia le aveva dato qualcosa che non avrebbe mai avuto ed era ora che lei ricambiasse.

Pensando così, lentamente si assopì.

 

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Prossimamente:

Dopo una breve pausa per riordinare i propri sentimenti, i nostri personaggi si avvicineranno sempre più al mistero che ruota intorno alla scomparsa di Hiroshi e della sua missione. Mentre farà la comparsa di un altro personaggio che era rimasto nell’ombra.

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Ho guardato la vecchia scaletta di questa fic…e mi sono accorta che sono davvero vicina alla fine. Ed è proprio quando sono alla fine, che finisco per interrompere la fic XD

No, be’, spero proprio di no. Per tutti quelli che continuano a seguire questa fic, non mi arrenderò! Anche se fosse solo una persona, non mi arrenderò, perché avevo dedicato molto a questa fic ^^

Una grazie a Kogarashi e a Fedina che stanno ancora seguendo la storia! ^-^

Spero che comunque non odierete Hiroshi dopo questo capitolo (io personalmente, sì XD) (naaah, scherzo), ma avrà modo di riscattarsi…credo °.° Certo che…regalare l’Esorcista ad un bambino -_-‘…bah. Spero che Satoshi non segua le sue orme XD

 

By Ya-chan

   
 
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