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Autore: fede993    08/02/2009    5 recensioni
Una ragazza chiusa in un castello. Non sa chi è,sa solo che non può continuare a stare lì. Una prigione da cui vuole scappare per raggiungerne un mondo migliore, dove ricominciare a vivere. Solo un incontro riuscirà a cambiarle la vita per sempre...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fiamme, fuoco,rosso,calore...come faccio a superare questa barriera?Quel maledetto drago sta davanti alla porta di ingresso e non c'è modo di superarlo!

Chi ci riuscirà? Tu ce la faresti?

La mia prigione è ricoperta dalle fiamme che però non mi fanno del male. È strano pensare questa cosa , ma anche se mi avvicino io non riesco a bruciare, a sentire il calore, ma allo steso tempo nessuno si può avvicinare senza essere sottoposto a un interminabile tortura che si ferma solo se ci si arrende!

Sono racchiusa in questo luogo, che può essere definito come un castello abbandonato, da molto tempo.

Corro velocemente per tutte le stanze, sperando di raggiungere le finestre in tempo, per uscire da questo posto, ma queste scompaiono quando io le sto per toccare.

Quando alla fine ,dopo molte volte, che cerco di scappare ,mi compaiono davanti agli occhi degli specchi, che piano piano mi girano in torno, avvicinandosi sempre di più. L'immagine che riflettono non è la mia, ne sono sicura, è come se fosse un dipinto di una bellezza quasi antica, rimasta intatta nel tempo, è una ragazza che tiene in mano una foto, non riesco a capire cosa c'è scritto perché prima di leggere, rompo gli spechi, con la mano,non posso sopportare quella figura,che compare sempre con gli specchi.

Ora dalla mia mano esce il sangue, che con piccole gocce cade sul pavimento, ma questo non si sporca, anzi lo assorbe come se stesse cercando di prendere tutto il mio sangue e dopo poco,cado a terra.

Dove mi risveglio non è un posto che mi è sconosciuto, anzi lo conosco anche troppo bene.

È quella che qualcuno potrebbe chiamare “la propria stanza da letto” ma io non le voglio attribuire la parola “mia”,perché là dentro io non mi trovo a mio agio, non è la stanza in cui io mi posso rifugiare, dove posso pensare,dovo posso scoprire quello che davvero sono..perché anche se fosse così.... io chi sono?ancora non lo so, ma piacerebbe sapere la risposta.

Quella stanza” non ha decorazioni o qualche ornamento,sono solo quattro pezzi di pietra che stanno insieme;attorno ad esse si arrampicano foglie di edera,che sono di colore nero da cui nascono dei fiori speciali, che non hanno una forma ben definita. Il letto è fatto a baldacchino, di legno nero, le coperte sono di colore rosso come il sangue,forse anche loro assorbono il mio, quando mi faccio del male. Dalle colonne del letto scendono dei nastri che si intrecciano,sempre ed esclusivamente di quel colore, rosso e nero.

Oltre a questo è presente un canterano dove c'è una spazzola e un piccolo specchio che però non ha il vetro e dopo c'è il vuoto e io credo che prima o poi impazzirò..perché sono sola e non so chi sono....

Mi affaccio alla finestra,che non scompare come le altre volte.

Ho provato a dare una spiegazione a questo fatto e sono arrivata alla conclusione che il castello capisce quello che penso,le mie intenzioni e sa quando voglio scappare e quando sono del tutto calma. Quando il mio sguardo può vedere oltre quelle mura, ciò che mi compare non è diverso da quello che vedo all'interno, perché non c'è niente. Il sole è coperto come ci fosse un eclissi, ma che non scompare mai, tutto il resto è coperto da una nube densa e fitta a causa del fumo che produce il drago.

L'unica cosa positiva è che quando fa così sta per arrivare qualcuno...

  
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