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Capitolo 1
IN VIAGGIO
Era buio, la testa non faceva altro che girarle e farle male, non che fosse una novità, ma allora cosa era quella sensazione, qualcosa era diverso dal normale, non si trovava nella cella, no erano fuori, erano- il terreno sobbalzò, erano dentro in camion? strano, non succedeva spesso che le facessero uscire dal laboratorio, solo due volte da quando erano lì, le giornate di solito le passavano aspettando che qualcuno arrivasse e che inesorabilmente le scortasse nella “Clinica” dove le avrebbe aspettate il professor Wright, pronto a far passare a ognuna di loro le pene dell'inferno.
Le giornate passavano tutte allo stesso modo da quando erano state rinchiuse nella “Fortezza”, circa 3650 giorni fa, ovvero 10 lunghissimi anni, passati tra le grinfie di uno scienziato pazzo, che faceva esperimenti su di loro all'oscuro di tutto il mondo in una fortezza situata in una foresta tra le montagne,un luogo desolato, cupo, e dimenticato da dio.
Cercò
di tastarsi la testa, un sacco?! Lo tolse immediatamente, come un
flash si ricordò di cosa era successo, come ogni mattina
erano
venuti quegli inquietanti tizi vestiti da dottori, ma invece di
prendere una di loro e portarla via l'avevano afferrate con violenza
e le avevano iniettato qualcosa, ricordava perfettamente la
sensazione della siringa che spingeva del liquido nel suo braccio,
poi il buio, le avevano coperto la testa con un sacco, l'ultima cosa
che aveva visto erano state le sue compagne che subivano lo stesso
trattamento, poi il buio le sue gambe avevano ceduto, come i suoi
occhi, le avevano sedate non c'era dubbio,
in modo che non si
divincolassero o cercassero di scappare durante il trasferimento,
maledetti, che bruciassero all'inferno quei bastardi, un giorno l'
avrebbe fatta pagare cara a ognuno di quegli individui, sopratutto a
Wright ...
- Liz... -
Un sussurro la risvegliò, conosceva quella voce, si
girò, lei era lì, la sua cara piccola Kathleen
era lì insieme a lei, rannicchiata in un angolo del camion.
Cercò di avvicinarsi, era difficile muoversi con le mani
legate dentro un camion in piena corsa, ma ce la fece comunque e si
sedette accanto a lei.
- Come stai? - Le chiese, di certo non stava bene ma chiederlo non da certamente fastidio,
- Mi fa male la testa...e non capisco dove stiamo andando... - La povera ragazza si fece piccola piccola accanto a lei, di tutte le persone al mondo lei era quella che si meritava meno di tutti un trattamento del genere, Liz lo pensava sempre.
Kathleen
era una ragazza dolce, altruista e possedeva un innocenza disarmante,
almeno prima che conoscesse quel posto e quelle torture... a differenza
di Lisanna che odiava tutto e tutti in quel posto, Kathleen non odiava,
aveva solo paura; la guardò meglio per assicurarsi che
stesse bene, i suoi capelli lunghi e ricci di color biondo chiaroerano
ormai tutti arruffati e gli occhi azzurri come il cielo che una volta
brillavano di vita, invece, adesso erano spenti, spenti dalle torture
che era costretta a subire, era magra, troppo magra; come tutte del
resto, i pasti non erano di certo sostanziosi, però due
pezzi di pane al giorno, duro come un mattone, e dell'acqua erano stati
sufficienti a tenerle in vita tutto quel tempo; la cosa straordinaria
della ragazza erano la coda e le orecchie da gatto, nere come la pece
che contrastavano con i capelli color del grano, il risultato degli
esperimenti di quel pazzo.
Al professor Wright piaceva incrociare i DNA e vedere cosa succedeva,
quando incrociò il DNA di un gatto con quello della ragazza
inizialmente il metabolismo di lei non reagì molto bene,
prese delle sembianze molto più feline che umane ma con il
tempo iniziò a cambiare e a stabilizzarsi fino ad avere un'
aspetto quasi completamente umano, orecchie e coda a parte; Liz ricorda
ancora quando successe a lei, quel folle volle mischiare il suo con
quello di un pesce pappagallo, non era stato bello sentire il proprio
corpo che cambiava, era stato doloroso, e il risultato disumano.
Unire un
esemplare marino con uno terrestre era una pazzia, le differenze erano
troppe, a partire dal sistema respiratorio, infatti inizialmente non
riusciva a respirare se non immersa nell'acqua, era stato orribile,
però come era successo a Kathleen anche il suo corpo aveva
iniziato a stabilirsi, aveva ricominciato a respirare anche fuori
dall'acqua e le suo sembianze ripresero forma umana, l'unici
cambiamenti erano il doppio sistema respiratorio, sia per fuori che
dentro l'acqua, le orecchie con le estremità simili a delle
pinne e il colore della sua pelle, aveva un colore tendente al
violaceo, in alcuni punti sfumava sul turchese, come sui lati esterni
delle palpebre, sulle punte delle orecchie, a macchie sotto le
clavicole, sugli avambracci e sulla spina dorsale, i suoi capelli
avevano cambiato di tonalità da castano-rossi erano
diventati un color vinaccia, e i suoi occhi da castani erano diventati
gialli con delle sfumature verdi intorno alla pupilla.
Si strinse nelle spalle, aspetta... dove erano le altre?
Scrutò nel buio, udì un movimento,
aguzzò la vista, sul fondo del vagone vide due figure, si
avvicinò, una si era appena tolta il sacco dalla testa e si
stava guardando in torno disorientata,
- * Stai bene? Mizuki...*- Chiese Lisanna alla ragazza dai tratti asiatici, tratti semplici ma affascinanti: lunghi capelli corvini con una frangia che le copriva la fronte e gli occhi dello stesso colore.
- Si....sto bene - Disse, Mizuki era l'unica delle quattro a non aver subito mutazioni a livello fisico esterno, l'unica cosa che era stata mutata era stato il cervello, Mizuki era intelligente, ma non del tipo fare ipercalcoli matematici in 3 secondi, no... imparava in fretta, le bastava osservare qualcosa per meno di tre minuti e la sapeva rifare perfettamente, dalla costruzione di qualcosa a qualsiasi tipo di abilità.
- Liz raggiunse l'ultima figura che giaceva sul fondo del vagone, quest'ultima quando la udì avvicinarsi scattò spaventata,
- Tranquilla Daphne soni io... - Disse gentilmente,
-
...Lisa... - Disse la ragazza tranquillizzata, Kathleen le tolse il
sacco dalla testa, rivelando il volto della ragazza, Daphne aveva i
capelli lunghi poco più delle spalle castano scuri e con
delle ciocche più lunghe che partivano da dietro l'orecchio,
aprì lentamente gli occhi color ametista, si
scostò alcuni ciuffi dalla fronte rivelando il piccolo rombo
color rubino che aveva sulla fronte, capire i risultati
dell'esperimenti su di lei era molto difficile, gli unici
cambiamenti erano stati il colore degli occhi e la comparsa di quello
strano simbolo sulla fronte, sapevano che quando scompariva accadevano
cose brutte, lei era l'Errore Scientifico perfetto, esatto, errore...
così la definiva il professor Wright.
Un giorno volle unire il suo corpo a quello di un' altra cavia, un
ragazzo ormai impazzito per via delle continue sedute di scariche
elettriche, non era morto ma il suo cervello aveva completamente smesso
di funzionare, o almeno...funzionava, ma era completamente pazzo, ed
estremamente violento.
Cosa successe di preciso non lo sa nessuno,nemmeno gli scenziati che
erano presenti, si sa solo che dopo l'ennesima scarica elettrica ci fu
un forte bagliore che avvolse la stanza, e queando svanì del
ragazzo non era rimasto nulla e lei rimase in stato completamente folle
per due lunghissimi giorni, poi tornò normale ma qualcosa
era cambiato dentro di lei, e ne aveva paura.
Dopo aver constatato che stavano tutte bene si concessero un momento per rilassarsi,
- Secondo voi dove ci portano? - Chiese Kathleen,
- Non lo so.....è strano però....non ci spostiamo molto spesso....ed è parecchio tempo che stiamo viaggiando - Disse Mizuki pensando;
- Dici che cambiamo sede? - Chiese Lisa in tono atono,
- Oppure...- iniziò Daphne, - Oppure? - Chiese Kathy, l'attenzione di tutte era su di lei,
- Oppure
gli hanno scoperti e ci stanno portando da qualche parte per eliminare
ogni traccia della nostra esistenza e di conseguenza degli esperimenti
portati avanti sul' incrocio di DNA di specie diversa – disse
quella frase tutta d'un fiato, era sicuramente l'ipotesi più
pessimistica, ma anche un'ottima occasione per scappare, o almeno
provarci.
Il
progetto segreto “CHIMERA”, avevano deciso di
chiamarlo così
perché i risultati di tali esperimenti erano incroci di
specie
differenti, proprio come la chimera, testa di leone da dove sputava
fuoco, corpo di capra e coda di serpente, in poche parole un mostro.
Loro
quattro avevano base umana, quindi avevano aspetto prevalentemente
umano, ma gli altri esperimenti, quelli con base animale erano
orribili, li vedevano passare davanti alla loro cella, poveri animali
trasformati in mostri con un solo istinto, quello di uccidere o di
morire, infatti molti di quegli esperimenti si rifiutavano di
mangiare dopo l'unione e di conseguenza morivano di fame.
Ancora
qualche scossone, Kathy venne scaraventata a terra, ma fortunatamente
non si fece nulla, si sa i felini cadono sulle zampe, un lato
positivo a tutto questo in fondo c'era.
Sentivano delle voci, dall'altra parte del vagone, chi guidava il
camion si stava facendo sentire, si avvicinarono alla parete che dava
alla postazione di guida, questa voce...questa voce l'avevano
già
sentita, ma certo l'avrebbero riconosciuta fra mille era la voce del
professor Wright, cosa stava dicendo?
- Ricordati di non sbagliare strada! - Stava parlando al guidatore in modo molto seccato
- Se sbagli strada e arriviamo in ritardo quello ci uccide! - Di chi sta parlando? Si chiesero le ragazze,
-Si Professore! Non succederà Signore! - L'autista doveva essere uno dei suoi dottori, anche quella voce non era nuova,
- Ma te lo immagini! Così tanti soldi per degli esperimenti andati male! Quel tipo è proprio un pazzo! - Soldi? Che stava dicendo? Le aveva vendute?
- Ma professore se adesso vende loro con cosa lavorerà dopo? Vuole rapirne delle altre? - La loro intuizione si era rivelata corretta, le aveva vendute... ma a chi?
- No Dottore! Non ho intenzione di rapirne altri, troppo lavoro, e i tempi sono cambiati, adesso i bambini vengono tenuti più sotto controllo...no, anche se mi rompe dovrò lavorare solo con gli animali, e con le provette di DNA umano che ho accumulato, se ne vedranno delle belle comunque! E poi gli animali consumano meno degli umani, e i cadaveri si occultano più facilmente - Quello schifoso, anche un animale è un essere vivente e tu non hai nessun diritto di giocare con le loro vite,
- ...E poi al massimo comprerò qualche schiavo a poco al Mercato Nero, con tutti quei soldi mi posso comprare anche una villa e me ne avanzerebbero! Quell' Oroku Saki è un vero pazzo!... Aspetta aspetta, come ha detto di chiamarlo?....A già! Shredder! Ah! Che diavolo di nome è Shredder! Ahahahahahah-HEI IDIOTA LA STRADA PER NEW YORK E' DI LA! - Mizuki rabbrividì, le tre ragazze la guardarono,
- Cos'hai? - Chiese Kathy preoccupata per l'amica,
- Shredder... - Sussurrò la ragazza corvina, Liz la guardò,
- Lo conosci? - Chiese preoccupata dallo sguardo impaurito della ragazza, lei scosse la testa,
- No non
lo conosco...ma so che Shredder significa laceratore... -
Tutte la guardarono inorridite, fantastico, perciò erano
state vendute ad un ricco tizio giapponese, che si faceva chiamare
“Laceratore”, viveva a New York e non avevano idea
del perché volesse proprio loro, non male direi....non male
davvero.
--angolo dell'autrice-
“heilaaa” * saluta da dietro un muretto *
“em...forse non sarà molto lungo come capitolo....ma sapete com'è...è il primo e mi serviva per presentare un po' i personaggi e la situazione....eheh....comunque * si schiarisce la voce* se il capitolo vi è piaciuto e se vi interessa sapere cosa accadrà in futuro continuate a seguire la storia e se vi va di dare un'opinione lasciate una recensione! E se ci sono errori fatemelo sapere che provvederò subito a correggerli! Critiche e consigli sono ben accetti ma non siate troppo cattivi plz è la mia prima fanfiction.... vi voglio bene!”
* torna nell'ombra*