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Autore: solomonty    11/09/2015    7 recensioni
Gira, gira, gira e quando si ferma, c’è solo la verità.
Domande, risposte e l’attrazione diventa evidente.
Come andrà a finire questo gioco?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il gioco della bottiglia
 
 
È tardi, stasera, ma sono seduti uno di fronte all’altra sul tappeto, in soggiorno. Hanno vino rosso e snack salati.
Uniche armi di questa serata sono una bottiglia vuota e la verità: come ragazzini a una festa girano la bottiglia che sta sdraiata tra loro e chi viene indicato deve rispondere la verità alla domanda dell’altro.
Hanno quasi finito il vino.
«Ah, tocca di nuovo a me! Allora… se tu fossi qualcosa da mangiare, cosa saresti?»
«Hm, fammi pensare… un muffin al cioccolato.»
«Assomigli a un muffin.»
«Sì, un po’.»
«Secondo me gli assomigli molto… il muffin all’interno ha gocce di cioccolato… i tuoi nei.» Agita una mano come a spiegarsi.
«Dai, su, gira.»
«Sbaglio o sei diventato un po’ rosso?»
«Non te ne approfittare… ah, ah, tocca a me, com’è che parli dei miei nei? Cosa ne sai?»
«Sono due domande.»
«Forza, rispondi!»
«Ti guardo, mica è un mistero.»
«Non mi hai risposto… perché parli dei miei nei?»
«Mi piacciono, i tuoi nei… prendi questi due, sembrano gemelli… uno sopra e l’altro sotto la mandibola e questo sul collo, di lato… mi piacciono tanto.»
«Vista acuta.»
«Ti guardo molto.»
«Oh!»
«Gira.»
«Dai, fai la tua domanda.»
«Perché diventi rosso?»
«Che domanda è?»
«È la mia domanda… perché diventi rosso?»
«A volte mi imbarazzo.»
«Stai dicendo che ti imbarazzo?»
«Uh… ci riesci, sì.»
«Che bello… fammi due domande, è giusto.»
«Quando toccherà a me lo farò, fai girare la bottiglia.»
«Ah, di nuovo a me? Ok, frequenti qualcuna?»
«Che domanda… lo sai.»
«Voglio sapere la verità.»
«Metti in dubbio quello che ti dico?»
«Non hai una ragazza e non frequenti nessuna… mi sembra strano.»
«Perché, strano?»
«Non hai nessuna avventura?»
«Non parlo di questo.»
«Ah… quindi ce l’hai.»
«Qualche avventura… nessuna ragazza, nessuna frequentazione… contenta?»
«Mica tanto.»
«Come sarebbe a dire?»
«Niente, giro… tocca a te.»
«Ti disturba l’idea che abbia avventure?»
«Forse.»
«Forse non vuol dire niente; o sì o no.»
«Uff… sì! Contento?»
«Certo.»
«Gongola, gongola.»
«Sei molto carina quando diventi rossa.»
«Non divento mai rossa.»
«Adesso lo sei… non lo senti, alle orecchie, che sei rossa?»
«Mi stai facendo un sacco di domande.»
«Hai ragione, scusa… giro e… tocca ancora a me.»
«Oh, mannaggia… dai, chiedi.»
«Perché ti scocciano le mie possibili avventure?»
«Non lo so, ti preferirei senza… gira.»
«Togliti il broncio… guarda, fai la tua domanda.»
«Non ho un ragazzo, non ho frequentazioni e non ho avventure… sei contento?»
«Sì!»
«Sì e basta?»
«Sì, molto!»
«Ah… allora capisci quello che voglio dire.»
«Versami un po’ di vino… sei arrabbiata?»
«Tieni… no, macché arrabbiata, è il gioco… giro… ah, tocca ancora a me… questo gioco è incredibile: se uno volesse, potrebbe diventare cattivo… uh? Sì, sì… ecco la mia domanda, sei contento di avermi conosciuta?»
«Contentissimo.»
«Sei carino, grazie.»
«È la verità… e non sei cattiva, davvero.»
«Hm, basta, smettila di essere carino… giro ancora.»
«Oh, ma è stregata?»
«Non è stregata, mio caro… ti sta bene il nostro rapporto?»
«Sì… cioè, cosa vuoi dire?»
«Vorresti che fosse diverso?»
«Non è una domanda facile.»
«Ti piace così com’è o lo preferiresti diverso? Sì, che è facile.»
«E se ti arrabbi per la risposta?»
«Fammi vedere che te la rischi; non mi arrabbierò.»
«Diverso.»
«Cosa?»
«Ho detto, diverso... lo vorrei diverso.»
«Ti piace la nostra amicizia?»
«Certo e ci tengo molto.»
«Diverso, come?»
«Oh, è la domanda n. 743… perché non giri quella malefica bottiglia?»
«Subito… ecco, tocca a te.»
«Cosa succede se vogliamo cose diverse dal nostro rapporto?»
«Forse, prima, dovremmo dirci quello che vogliamo… magari non è così diverso.»
«Ancora? Questa è una bottiglia truccata. Coraggio, fai la tua domanda.»
«Vogliamo la stessa cosa?»
«Sarebbe bello.»
«Pensi di piacermi?»
«Sarebbe molto bello.»
«Io ti piaccio?»
«Moltissimo; sei bellissima.»
«Quando dici che vuoi qualcosa di diverso, intendi qualcosa… di più intenso?»
«Ti piacerebbe se fosse più intenso?»
«Posso finire il vino e poi ti rispondo?»
«Facciamo metà per uno… sei un tantino agitata?»
«Tantissimo agitata; tu, no?»
«Ho i polpastrelli bollenti che pulsano… direi di sì.»
«Certo che fra tutti e due… cin, cin.»
«Cin, cin… ti piacerebbe che fosse più intenso?»
«Acc… non ti sei dimenticato.»
«Proprio, no… sono un po’ brillo ma vigile, rispondimi, su.»
«Mi piacerebbe molto che fosse più intenso.»
«Ehi… me lo dici così?»
«Su, su, su… mi pressi per la risposta, la fai facile!»
«Sotto pressione rendi il meglio, bambina!»
«Non mi chiamare “bambina”… non usare i nomignoli che usi con le tue avventuriere.»
«Ma cosa ti inventi… sei un po’ gelosa?»
«Contrariata, non gelosa.»
«Non esserlo.»
«Allora non mi provocare.»
«Non lo farò più.»
«Sul serio?»
«Promesso.»
«Sei seducente quando usi la voce così.»
«Se ti piace, dimmi cosa vuoi che ti dica e te la dirò.»
«Nello stesso modo?»
«Stesso modo.»
«Qualcosa di carino… dimmi qualcosa di carino.»
«Ok.»
«Con quella voce.»
«Va bene.»
«Sbrigati, non perdere tempo.»                                                                                                   
«Sei molto dolce, sei affettuosa e tenera…»
«Continua, continua… ma guarda che roba, ho la pelle d’oca.»
«Da quando ti conosco, sto una meraviglia… mi piace quando giochi con il mio gatto, quando mi fai cantare e ballare, quando ti addormenti mentre guardiamo la tv e ti appoggi alla mia spalla… quando cucini per me, quando ti aspetti una battuta per potermi rispondere a tono… mi fai venire i brividi quando ci tocchiamo, mi piace quando mi guardi… e mi piaci tu, sei così bella che mi togli il respiro… da quando ti ho vista, non ho avuto più avventure, questa è la verità, non ho occhi che per te.»
Le ha detto quello che voleva sapesse e ha il fiatone.
E lei sta lì a fissarlo, seria, mettendolo in imbarazzo. Lo agitano quegli occhi grandi addosso.
Gli gattona incontro, in silenzio, e l’abbraccia di slancio, tanto che non la riesce a tenere e va giù con la schiena.
È da quando l’ha conosciuta che la voleva addosso; il suo profumo lo confonde.
È così magra e sottile che le sue braccia le si chiudono intorno avvolgendola.
Lei, sopra di lui, lo guarda con occhi così intensi come non li ha mai visti; gli tiene il viso tra le mani.
«Ancora una domanda… posso baciarti?» Chiede con una voce che lo fa sentire come se fosse una torta appena sfornata.
«Assolutamente, sì.» Risponde ed emozionato si lascia mangiare.
È vorace e famelica; quasi non lo fa respirare e questo gli piace da impazzire!

 
 
 
 
Prima incursione in questo fandom. Giriamo ‘sta bottiglia e vediamo cosa succede!
Se mi fate sapere, sarò contenta.
Ciao.
Monty
  
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