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Autore: quellichenonsannosognare    11/09/2015    3 recensioni
Dal testo:
"Isaac aveva ormai da tempo trovato la sua ancora, ma sembrava un'ancora piuttosto instabile, ‘difettosa’ come l’aveva chiamata Derek qualche mese prima quando il giovane si era quasi trasformato in mezzo a un centinaio di persone ad una festa, sotto l’influsso della luna piena."
Una notte di luna piena non va esattamente a braccetto con un'ancora scadente e questo Scott lo sa bene.
Questa teoricamente sarebbe il seguito di ‘Rain’, ma anche se non l’avete letta non dovrebbe essere affatto difficile da capire.
Buona lettura!
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Isaac Lahey, Scott McCall
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~~Scott aprì la porta della camera degli ospiti provocando uno scricchiolio sinistro e fastidioso, mentre deglutendo sperava  –pregava- che Isaac non se ne accorgesse e che continuasse imperterrito a dormire, bello come un angelo caduto.
In punta di piedi si diresse verso il letto del giovane Beta, facendo ben attenzione ad essere il più silenzioso possibile e sperando ardentemente che l’essere un Alpha servisse a qualcosa in una situazione del genere.
La camera degli ospiti era abbastanza simile alla sua stanza (non fosse stato per i vari post che Isaac aveva appeso alla parete e i vestiti sparsi ovunque per i quali Melissa lo rimproverava piuttosto spesso): il letto nel quale stava dormendo Isaac, con le labbra semichiuse e i suoi soliti pantaloni della tuta grigi indosso, era proprio sotto la finestra dalla quale la luna piena penetrava col suo bagliore chiaro che disseminava la pelle già bianca del ragazzo di piccoli diamanti, mentre i capelli ricci e disordinati erano schiacciati contro il cuscino.
Scott era altamente consapevole che guardare una persona mentre dorme in stile Twilight era una cosa piuttosto inquietante e che se mai qualcuno avesse dovuto fare lo stesso con lui non sarebbe certamente stato esonerato da un suo pugno in faccia; ma lui era l’Alpha e quella notte c’era la luna piena, quindi…insomma voleva tenere la situazione sotto controllo, tutto qui!
Che poi Isaac fosse incredibilmente sexy senza maglietta era tutto un altro discorso, come era tutto un altro discorso il fatto che non avrebbe mai potuto osservare un’espressione tanto dolce sul suo viso da sveglio, visto che la maggior parte delle volte assumeva degli sguardi inquietanti o confusi.
Certo, non che a Scott dessero fastidio quegli sguardi visto che a parer suo avevano quel non so che di misterioso che per lui ormai non era più una novità, ma vedere quell’espressione infantile sul viso del suo Beta era come riveder vivere l’infanzia di Isaac e magari, perché no, immaginare di poterla mutare, cambiare.
Immaginare di poterlo proteggere.
Inciampò in una scatola di cartone accanto al letto ed imprecò a bassa voce, maledicendo il suo essere così dannatamente sbadato e goffo in quelle situazioni che teoricamente richiedevano almeno un po’ di delicatezza.
Con un gesto lento Scott prese la sedia di fronte alla scrivania nell’angolo e la sistemò accanto al letto, per poi sedervi sopra ed incrociare le braccia, mentre con gli occhi seguiva ogni minimo movimento dell’altro, rizzando la schiena ogni volta che il giovane si muoveva anche solo per cambiare posizione.
Isaac aveva ormai da tempo trovato la sua ancora, ma sembrava un ancora piuttosto instabile, ‘difettosa’ come l’aveva chiamata Derek qualche mese prima quando il giovane si era quasi trasformato in mezzo a un centinaio di persone ad una festa, sotto l’influsso della luna piena.
Quella sera per poco non aveva svelato a tutta Beacon Hills la sua vera identità, per non parlare degli enormi danni che avrebbe causato se solo il suo ex-Alpha non fosse stato nei paraggi e non l’avesse portato in un vecchio magazzino abbandonato per fargli dare una calmata.
Nessuno riusciva a capire perché l’ancora di Isaac avesse iniziato a funzionare solo a scatti, mentre fino a poco tempo prima il licantropo aveva il pieno controllo sulla propria trasformazione, anche se si sospettava fosse colpa degli eventi catastrofici avvenuti in quell’anno: la morte di Erica e Boyd, il branco di Alpha che li voleva tutti morti, il cambio di branco, Jennifer e tutto il resto.
Tutti erano convinti che suo padre, la sua ancora, non fosse qualcosa di abbastanza stabile a cui aggrapparsi, di abbastanza forte per poter trovare in esso un vero aiuto e forse in parte era per quello, ma Scott era l’unico a sapere la verità nella sua completezza.
Isaac non riusciva più a reggersi alla sua ancora perché ciò che stavano vivendo in quel periodo necessitava di qualcosa in più di una persona che lo aveva perseguitato per la maggior parte della sua infanzia e che per molto tempo lo aveva tenuto umano durante gli influssi della rabbia o della luna piena.
Quello che stava vivendo andava oltre la rabbia, andava oltre all’istinto animalesco che lo insinuava durante tutte le lune piene; era così chiaro eppure nessuno riusciva a capire che tutto quel casino nella testa di Isaac era dovuto a Scott.
Il ragazzo sorrise e con delicatezza sfiorò uno zigomo del ragazzo sdraiato di fronte a lui.
Isaac schiuse le labbra e seguì involontariamente il movimento della mano dell’altro, cercandola persino quando questa si allontanò dalla sua pelle fredda e bianca.
Ormai da tempo (per l’esattezza da quella notte di temporale in cui si erano baciati) i due avevano capito che tra di loro non c’era nulla di normale: tra quelle carezze fatte di nascosto, tra le loro mani strette l’una nell’altra sotto i banchi dell’aula di chimica o tra quei baci dati di fretta quando nessuno poteva vederli.
Non c’era nulla di normale neanche nei graffi che Isaac gli lasciava la notte sulla schiena e che guarivano in fretta la mattina dopo, né era normale il fatto che potessero stare insieme solo quando Melissa aveva il turno di notte per poter godere un poco della presenza l’uno dell’altro.
Era per colpa di quei momenti che l’ancora di Isaac stava perdendo la sua energia.
-No- Isaac inarcò la schiena e si rigirò tra le lenzuola, facendolo sobbalzare per lo spavento.
Un incubo” pensò Scott rilassando le spalle “È solo un incubo Scott, sta bene…non si è accorto di te
-No- ripeté il ragazzo stringendo un pugno sulle lenzuola, mentre il collo iniziava ad imperlarsi di sudore, riflettendo sempre di più la luce sfusa della luna –No,no,no, non voglio-
I grilli che frinivano fuori dalla finestra si fecero improvvisamente silenziosi, come se stessero percependo che qualcosa non andava e aspettassero che qualcosa di orribile accadesse.
Scott aggrottò la fronte e si sporse verso il ragazzo che aveva iniziato a respirare sempre più velocemente.
L’aveva visto poche volte così spaventato: la prima era stata nella clinica veterinaria, quando era caduto in stato di trans e Deaton gli aveva chiesto di ricordare cosa aveva visto nel covo degli Alpha e la seconda era stata quando i gemelli lo avevano rinchiuso nel magazzino della scuola con Allison.
-No, no!- sussurrò ancora tra i denti –No-
Scott rabbrividì: l’ultima imprecazione era stata così calma e minacciosa che gli era sembrato più un ringhio d’avvertimento, come quello di un cane pronto a sbranare chiunque cerchi di scavalcare il cancello di casa, così decise d’intervenire.
Si piegò su Isaac e lo afferrò per le spalle scuotendolo delicatamente, mentre con un sussurro lo chiamava per nome, per non spaventarlo.
-Ehi, Isaac- sussurrò –Svegliati, è solo un incubo. Non è reale Isaac, mi senti?-
Quando il Beta aprì gli occhi ciò che Scott vide non gli piacque affatto: i due zirconi blu con cui il ragazzo si era aspettato di trovarsi faccia a faccia erano scomparsi, lasciando spazio a due gemme color giallo acceso che lo osservavano in modo inquietante.
L’Alpha abbassò gli occhi verso le bocca del più giovane, senza staccargli le mani dalle spalle e con un disperato orrore notò che anche i canini si erano allungati e sporgevano minacciosi, graffiandogli le labbra e facendole sanguinare.
-Isaac…- provò a richiamarlo Scott, ma il lato animalesco del Beta gl’impediva di ascoltare.
Con una manata allontanò il moro da sé, facendogli sbattere con violenza la schiena contro il muro e saltò in piedi giù dal letto, sfoderando gli artigli.
Scott strizzò gli occhi e scosse la testa un paio di volte, cercando di schiarirsi le idee, ma prima che riuscisse a riprendersi, l’altro gli fu addosso, spalancando le fauci nel famelico e irrazionale tentativo di sbranargli la faccia.
-Isaac!- Scott lo afferrò nuovamente per le spalle e fece ricorso alla sua forza da lupo per evitare che il ragazzo riuscisse ad arrivargli abbastanza vicino da potergli fare del male –Isaac, sono io, Scott!-
Isaac ringhiò e lo graffiò su un fianco, lasciandogli un graffio profondo e facendogli scappare un gemito di dolore che s’impregnò a coprire con un grugnito.
Non era mai stato bravo in quelle cose, di solito era Derek che sapeva tutto su quelle situazioni e che in un modo o nell’altro le risolveva, con le parole e tal volta anche con la forza.
Scott non avrebbe mai fatto del male ad Isaac e in quel momento si trovava piuttosto a corto di fiato e parole.
-Isaac, ti prego- scongiurò col fiato mozzato –Trova un’ancora, cerca di reggerti a quella. Ti prego, non mollarla!Resta umano!-
Isaac ruggì e Scott girò la testa stringendo gli occhi, nel tentativo di farsi venire in mente qualcosa.
Non aveva la minima idea su che cosa fare, ma non c’era dubbio sul fatto che il Beta sarebbe dovuto tornare umano immediatamente, se non voleva che sua madre o chiunque altro nel raggio di kilometri fosse in pericolo.
-Isaac- sussurrò rigirando le testa per guardarlo negli occhi –So che sei lì, so che puoi sentirmi…ma devi concentrarti, okay?Non voglio farti del male…-
Isaac allargò le narici e ringhiò piano, guardandolo dall’alto, mentre i suoi artigli, che ormai avevano disseminato il corpo di Scott di ferite sanguinolente, sembravano pronti ad infilzarlo di nuovo.
Scott lo prese come un consenso e deglutendo continuò a parlare.
-Ascoltami- esclamò con tono calmo –So che non vuoi far del male a nessuno…-
Isaac spalancò la bocca è gli ringhiò addosso, come se si fosse sentito offeso da quell’affermazione.
-Okay. Okay, forse in questo momento vorresti far del male a qualcuno- lanciò uno sguardo ai suoi artigli –Forse a…tutti…- scosse la testa per non pensarci –Ma, Isaac, questo non sei realmente tu, capisci?Mia madre sta dormendo, è appena tornata dal lavoro e ci sono molte altre persone che potresti mettere in pericolo qui intorno, capisci?Il vero te, non vorrebbe essere un assassino…non vorrebbe essere come tuo padre-
A quell’ultima frase Isaac alzò lo sguardo dal suo corpo ed iniziò a guardarlo negli occhi, come se Scott avesse finalmente colto nel segno.
Il suo occhi, seppur si un giallo luminoso, ora sembravano un po’ più umani, disposti ad ascoltarlo.
-Non sei come tuo padre- continuò l’Alpha –Tu sei una persona migliore. Non lasciare che ciò che sei ti trasformi completamente in un animale, trova un’ancora e che questa volta ti tenga legato davvero al tuo lato umano- prese un sospiro e si avvicinò lentamente al suo viso, costatato che l’altro aveva ritratto gli artigli –Resta umano…resta con me…-
Le loro labbra s’incontrarono dolcemente, un po’ impedite dalle zanne ancora ben esposte, ma Isaac, incredibilmente, non si oppose a quel gesto e dopo qualche istante d’esitazione, allungò le mani verso il viso di Scott e lo prese con dolcezza.
Scott avvertì i canini dell’altro ritirarsi e le sue labbra iniziare a muoversi contro le proprie con tanta esigenza che non se la sentì di staccarsi da lui finché non Isaac stesso ad allontanarsi, con uno sguardo sconvolto.
Spalancò gli occhi e fece per alzarsi, ma l’Alpha lo afferrò per un braccio e con pazienza lo fece riavvicinare a lui, per farlo sedere su di sé, con le gambe agganciate al suo busto.
Rimasero in silenzio per un po’, Isaac con lo sguardo basso come nel tentativo di cercare delle scuse che bastassero a tutta quella situazione e Scott tentando d’incontrare il suo sguardo.
Per entrambi la cosa era abbastanza difficile.
Finalmente dopo una decina di minuti Isaac decise di prendere la parola.
-I-io- boccheggiò a disagio –Grazie…-
-Non ringraziare me, sei stato tu- sorrise Scott poggiandogli una mano sul fianco –Hai trovato un ancora…sei stato molto bravo-
Isaac sorrise non molto convinto e Scott gli posò una mano dietro alla nuca per trarlo a sé e poggiare le loro fronti l’una contro l’altra.
-Scusa per…- accennò con la testa verso di lui e l’Alpha capì che si stava riferendo alle ferite che gli aveva inferto.
Sorrise. –Non importa…sono già guarite-
-Grazie- sussurrò nuovamente Isaac.
-Sei stato bravo- ripeté Scott in un sussurrò –E…me lo dirai?-
Il biondo alzò un sopraciglio. –Che cosa?-
-Qual è la tua ancora…-
-Solo se tu mi svelerai qual è la tua-
Scott sorrise e piegò il mento in avanti lasciandogli un bacio bagnato sulle labbra.
-Affare fatto- sussurrò –Su, dimmi cosa o chi ti trattiene dallo sbranarmi-
-Non saprei se definirla un ‘chi’ o un ‘cosa’, in realtà- spiegò Isaac con un sospiro alzando le spalle –Non sono sicuro che tu riesca a capire cosa significhi per me…la famiglia, la famiglia è ciò che mi tiene qui-
-La famiglia?- Scott aggrottò la fronte –Io…suppongo che sia normale…-
-No, Scott, non in quel senso- Isaac scosse la testa –Quando mio padre è stato ucciso pensavo di non poter più avere una famiglia, di essere orfano - scosse la testa e alzò lo sguardo per poterlo guardare negli occhi –Poi è arrivato Derek con Boyd ed Erica. Lo ammetto, non eravamo una vera e propria famiglia, ci guardavamo le spalle, ma tutti e tre erano più degli amici o al massimo dei fratelli che dei genitori…e con tutto ciò che ho passato io ho bisogno anche di quello. Poi Derek mi ha cacciato e allora non sapevo ancora perché l’avesse fatto, ma non m’importava. Sono venuto a casa tua e ho chiesto aiuto e tu mi hai ospitato qui, come se fossi sempre appartenuto al tuo branco, alla tua famiglia, ma non solo tu, anche tua madre. Lei è stata come…la madre che ho perso tanto tempo fa- sorrise –La mia ancora è un idea, Scott, l’idea che siete stata la famiglia più bella che abbia mai avuto e che nonostante abbia perso così tante famiglie in passato…io…non volevo perdere anche voi, ecco tutto-
Scott sorrise, si sporse in avanti e lo baciò di nuovo, per poi stringerlo a sé in un abbraccio un po’ rude.
Isaac rise divertito e visibilmente più rilassato.
Mise una mano sul petto dell’Alpha e lo scostò, per poter respirare, prima di rivolgergli un’occhiata piena di gratitudine.
-E la tua ancora Scott?-
-La mia ancora sei tu, idiota- rispose l’altro con ovvietà –Non ci voleva un genio per capirlo, sai?-
Il biondo sbuffò e gli mollò un pugno sulla spalla prima di alzarsi in piedi ed allontanarsi da lui, dirigendosi verso la finestra per poter guardare fuori, verso il cielo dove la luna splendeva potente.
Riusciva a sentirne ancora un po’ gli effetti, ma supponeva fosse normale visto che era un licantropo.
Anche Scott si alzò in piedi, seguendolo (e poco importava se Melissa era in casa e probabilmente si era svegliata per tutto quel trambusto) lo strinse in un abbraccio da dietro ed iniziò a baciargli il collo.
-Sei davvero sdolcinato- si lamentò Isaac pulendosi dalle tracce di saliva mentre il compagno sorrideva soddisfatto.
-Pensavo ti piacesse che facessi lo sdolcinato- gli sussurrò Scott all’orecchio prima di mordergli il lobo e farlo gemere per la sorpresa –Quando faccio così ad esempio…-
-Questo non è essere sdolcinati, Scott- il ragazzo si rigirò tra le sue braccia e sorrise, posandogli le mani sui bicipiti –Ma mi piace molto di più…che dici?Testiamo se la mia ancora funziona anche in situazioni… impossibili?-
Scott sorrise maliziosamente (non si poteva certo dire che la luna piena non avesse un po’ d’effetto anche su di lui) e lo spinse indietro, fino a farlo scontrare contro il bordo del letto.
-Se me lo chiedi così…- sussurrò accennando al suo dorso nudo –Sai che devo accettare-
Isaac si lasciò cadere sul materasso, provocando un tonfo sordo e tirò Scott giù con sé, facendo aderire i loro corpi.
Gli carezzò il petto, passandogli le mani sotto la maglietta e si sporse per mordergli un labbro.
-Ci speravo-

ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti!Direi che questa one-shot non è uscita proprio come avrei voluto, ma in questo periodo non sono molto ispirata (sarà la scuola che si avvicina o il milione di verifiche per cui devo psicologicamente prepararmi).
Come ho già detto questo dovrebbe essere il seguito di ‘Rain’ anche se non c'entra molto…si insomma, non c'entra nulla ma io me l’immagino come il seguito.
Comunque spero che vi piaccia e che magari mi lasciate un commento per dirmi cosa ne pensate ;)
Alla prossima!
Thanks for watch read

 

   
 
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