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Distretto 5
Tributo maschio
C'è del sangue sulle mie mani. La presa non è salda sull'elsa, le dita rosse scivolano. L'odore forte mi raggiunge le narici, tanto che mi sembra di sentire in bocca il sapore ferroso. La nausea mi coglie impreparato e riesco a stento a trattenere un conato di vomito. Sotto di me sento il corpo dimenarsi, con un suono strozzato lascia la presa al mio collo, mentre io percepisco la lama del mio coltello affondata nel suo. Estraggo il coltello e il sangue schizza sul mio volto, così indietreggio di scatto, macchia l'erba e il terreno, si mischia al fango. Lei tiene premuta la ferita, continuando a urlare grida soffocate, ma non riuscirà a sopravvivere. Mi alzo lentamente. La vita l'abbandona, la lascia con gli occhi e la bocca spalancati.
C'è del sangue sulle mie mani, mentre la guardo in volto: le iridi sono puntate su di me, mi sta fissando. La vista si appanna, sento gli occhi pizzicare, il respiro bloccarsi in gola e il battito rimbombare potente nelle orecchie. Si è sentita così prima di morire? Si è sentita così?
C'è del sangue sulle mie mani e il coltello scivola dalle mie dita anche per il tremore. Non fa in tempo a toccare terra, che un'ombra si avvicina a noi due. Con la coda dell'occhio riconosco a stento il ragazzo del distretto due. Diventa falco, piomba su di me e attacca. Sono stordito, ma riesco a schivarlo. C'è del sangue sulle mie mani, ma non un coltello. Tento di riprenderlo, ma lui riesce a prevedermi e mi coglie di sorpresa con un affondo. Mi porto le mani alla ferita, ma lui si è già voltato e se n'è andato. Le mie grida strozzate si confondono con i rumori della lotta dell'arena, la vita scivola via, sgorga fluida dalla ferita.
C'è del sangue sulle mie mani e non è solo suo.
[311 parole]
NdL: Agh, ho scritto veramente tanto qui! Sarò stata presa dall'estro artistico :)
Comunque, questo tributo muore il primo giorno, nel bagno di sangue. Viene ucciso con una ferita al petto da Cato.