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Autore: moody96    11/09/2015    1 recensioni
Sfogo di George a tre settimane dalla morte del gemello Fred. Ma anche nei momenti più bui, la famiglia è di fianco a te, pronta ad aiutarti a rialzarti, raccogliendo con te i pezzi.
< “George capisco che tu possa essere distrutto …” Non faccio nemmeno in tempo a finire che mi accorgo del terribile errore che ho commesso. Ma cosa puoi dire quando vedi tuo fratello cadere a pezzi? Quando ti accorgi che non riesce a raccoglierli e che non ci prova neanche? Cosa puoi dire per aiutarlo a salvarsi? E mi viene in mente che era Fred quello bravo a consolare le persone.>
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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IL TUO SALVAGENTE DURANTE LA TEMPESTA



Mi avvicino. L’erba attutisce i miei passi. So che è inutile stare qui e che mi allontanerai non appena ti accorgerai della mia presenza, nonostante questo ci provo lo stesso. Sono tua sorella in fondo: starti vicino è praticamente un mio dovere.
Ti affianco, vicino a quella lapide che da tre settimane è praticamente l’unica cosa che ci unisce.
“Vattene.” Questa l’unica parola che esce dalla tua bocca. Non una lacrima, non una smorfia; solo quella parola, fredda come il ghiaccio, che incide una crepa nel mio cuore.
“Ginny, vattene.” Ripeti. In questo momento non posso fare a meno di ripensare a quando quelle stesse parole uscivano contemporaneamente da quelle due bocche così simili, eppure così diverse per chi vi conosceva bene. A quando io, così piccola, venivo scacciata da voi, con la scusa che “non avrei capito i vostri scherzi e lo avrei riferito alla mamma”. A quando io, troppo piccola per voi, rimanevo nascosta dietro la porta e vedevo gli effetti collaterali dei vostri scherzi ancora da testare, capendo che mi avevate allontanato solo per non farmi rischiare. Non è rimasto niente di quel tono allegro e spensierato.
“George capisco che tu possa essere distrutto …” Non faccio nemmeno in tempo a finire che mi accorgo del terribile errore che ho commesso. Ma cosa puoi dire quando vedi tuo fratello cadere a pezzi? Quando ti accorgi che non riesce a raccoglierli e che non ci prova neanche? Cosa puoi dire per aiutarlo a salvarsi? E mi viene in mente che era Fred quello bravo a consolare le persone. Non perché fosse uno psicologo nato, ma perché semplicemente veniva a parlarti e tu non potevi fare a meno che ridere. Come si poteva non ridere con Fred?
“NO! TU NON CAPISCI! Tu non capisci …” il tono di voce cala leggermente, fino a diventare un sussurro sconfitto. Chissà quante volte lo hai ripetuto nella tua testa, davanti a tutte quelle persone che ti stringevano le mani con fare falsamente comprensivo, facendoti le condoglianze. E io, tua sorella, proprio io che avrei dovuto comprendere quanto il tuo dolore fosse diverso dal mio, da quello di mamma, da quello di Ron, proprio io sono stata solo l’ennesima persona a rinchiudere il tuo dolore in semplici etichette e banali spiegazioni.
“Tu non capisci cosa vuol dire non potersi guardare più allo specchio. Lo sai … Hai una minima idea di quanti specchi io abbia rotto sperando che il mio riflesso scomparisse? Eppure la mia immagine era lì, che si prendeva gioco di me, moltiplicata in mille pezzi. Lo sai cosa vuol dire vedere che cercate di consolarmi mentre dentro di voi vorreste solo che io non sia cosi simile a lui? Pensate che non mi accorga che scoppiate a piangere ogni volta che esco da una sala e che vi trattenete ogni volta che entro?” Un sospiro. Gli occhi lucidi puntati di fronte a te, nel vuoto. “Ogni volta che finisco una frase mi sento vuoto, perché nessuno mi interrompe a metà per completarla al posto mio. Ogni volta che mi viene in mente uno scherzo, non ho nessuno con cui litigare per attribuirmi il merito dell’idea. E se vogliamo essere sinceri non mi vengono nemmeno più in mente scherzi perché era lui la mente del negozio.” Un sorriso amaro compare sul tuo volto, mentre davanti ai tuoi occhi compaiono immagini che vedi solo tu.
“E lo sai Ginny, mi sento in colpa ogni volta che non metto in pratica uno scherzo o che non sorrido. Il fatto è che non ce la faccio a sorridere. E lo sai perché?” non aspetti neanche la mia risposta; prima che dicessi il mio nome mi era anche venuto il dubbio che non ti ricordassi nemmeno più della mia presenza. “ Perché il mio sorriso me lo sogno di notte. Me lo sogno di notte su un viso che ha smesso di mostrare emozioni, che non potrà più imbronciarsi o prendermi in giro. Quel sorriso non lo vedrò più se non allo specchio; ogni volta che sorrido mi viene in mente che lui non può più farlo.” Fai una pausa e quasi penso che tu abbia finito.
Non mi sono neanche accorta di quando mi sono messa a singhiozzare, come quando avevo cinque anni e voi mi prendevate in giro. Non mi sono neanche accorta di quando ti ho abbracciato così stretto o di quando hai iniziato ad accarezzarmi meccanicamente i capelli e la schiena, come facevi quando mi rifugiavo in camera mia arrabbiata con il mondo.
Mi guardi negli occhi, per la prima volta da quando sono arrivata. Quegli occhi sempre sorridenti ora sono vuoti e lucidi. Il sorriso, pallida riproduzione di quelli che hanno caratterizzato tutta la tua vita, è il sorriso più sincero che ti ho visto fare da tre settimane, da quella dannata battaglia, a questa parte. So che è la prima volta che esprimi ad alta voce questi tuoi pensieri, so che avresti voluto continuare a fingere un sorriso davanti alla nostra famiglia per portare avanti il compito che tu e Fred vi eravate prefissati. Anche oggi non posso fare a meno che ammirare la tua forza, nonostante tutto. Perché si, siete sempre stati voi i miei eroi, non papà, non Charlie o Bill, ma voi.
Continui a parlare, la voce sempre più bassa, la confessione sempre più intima, e io non posso fare a meno che stare in silenzio a guardare la lapide coperta di fiori che si trova davanti a noi, a segnare indelebilmente la morte di una delle persone più importanti della nostra vita.
“Non sai come mi sento in colpa per avervi parlato poco limitandomi a qualche sorriso ogni tanto. Ma sai Ginny, io non ho perso solo un fratello tre settimane fa. Lì sotto per me non c’è l’ennesima persona con i capelli rossi, non c’è < colui che è riuscito a portare un sorriso in un momento buio > come è scritto sui giornali; non c’è un conoscente, un amico, non c’è la mia metà. Lì sotto c’è quella persona che mi rendeva me stesso; e ora l’unica cosa che sento è vuoto, l’unico colore che vedo è il nero e l’unica persona che potrebbe cambiare tutto ciò non c’è più e non tornerà. Mai. Quindi, ti prego, non dire che mi capisci, perché è tre settimane che vivo in apnea, cercando di andare avanti senza volerlo fare.”
Ti sento mentre mi abbracci più stretto come a trovare un appiglio, respirando profondamente per trovare la forza di continuare.
“Domani, tornando a casa, guarderò mamma e papà e tornerò a sorridere perché non se lo meritano, non se lo meritano di perdere un altro figlio davanti ai loro occhi senza poter fare nulla. Ma non potete evitare che a pranzo lo sguardo mi cada sul posto vuoto di Fred; non potete evitare che io passi davanti allo specchio della sala; non potete evitare che dentro io mi senta nero, perché il bianco è andato via, schiacciato sotto quel muro.”
L’unica cosa che posso fare è abbracciarti più stretto, cercando di infonderti un po’ di quella forza che non sono sicura di avere neppure io. “Ti aiuterò io, ti aiuterò io a fingere domani, ti aiuterò io quando ti guarderai allo specchio e non vedrai che l’ombra di Fred. Appoggiati a me, per una volta voglio aiutarti io. Sarò il tuo salvagente durante la tempesta.” Parole non dette, racchiuse in quell’abbraccio che non è mai stato più vero di così.
E mentre guardo il sole tramontare, mentre il buio cala su di noi, un pensiero mi rimbomba in testa:
“In quella battaglia ho perso due fratelli. È ora che uno dei due torni a vivere, per entrambi. È il mio turno di essere forte e aiutarlo a tornare a respirare.”


****
CIAO!
è la mia prima storia di Harry Potter, quindi sinceramente non so se è uscito qualcosa di decente. Per questo vi ringrazio in anticipo nel caso in cui lasciaste qualche recensione (anche negativa, non mi offendo!) in modo che io possa imparare e migliorare.
un bacione,
moody96
  
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