Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: edslovingness    11/09/2015    0 recensioni
L'adolescenza è un viaggio alla scoperta di sé stessi. Questo è quello che dicono tutti coloro che non sono adolescenti. In effetti sembra che, una volta terminato questo orripilante periodo della propria vita, ci si dimentichi di come sia stato viverlo. Per alcuni sono stati i migliori anni della loro vita, per altri solo un lento lasso di tempo che vorrebbero poter dimenticare per sempre. Ma solo chi ci sta passando può davvero comprendere cosa gira per la testa di un adolescente, e perché ognuno di loro pensi di essere così unico e solo al mondo, senza nessuno che sia mai stato e mai sarà nella sua stessa situazione. O almeno è di questo che i nostri protagonisti sono convinti. Cosa succede quando scoprono di essere tutti sulla stessa barca?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cheyenne respirò soddisfatta l'aria pura della mattina e si aggiustò la lunga chioma biondo grano, passandosi elegantemente una mano tra di essa. Si specchiò in fretta sul finestrino di un'automobile parcheggiata lì accanto, osservando l'eyeliner messo con precisione, e la scollatura quasi vertiginosa della canottiera, che lasciava ben poco all'immaginazione. Si intravedeva una spallina del costoso reggiseno di pizzo nero. 
Scrutò il cielo limpido con i suoi occhi così meravigliosamente grigi. Era il giorno perfetto per esibire tutta la sua perfezione. 
Cheyenne Shaw era sempre stata una delle studentesse più amate, per la sua bellezza, per i suoi soldi, per la sua fama di ragazza molto esperta in alcuni campi. 
E ovviamente l'intelligenza, i voti altissimi, e tutte le sue amiche, e il loro sguardo adulatore. Cheyenne Shaw era nel gradino più alto della Hilton High School. Era sicura che sarebbe diventata una persona importante: la moglie di qualche bellissimo attore, o una fotomodella irresistibile, ammirata dalle masse e invidiata dalle donne di tutto il mondo. 
Il cancello rosso sbiadito della scuola si avvicinava sempre di più e una volta che Cheyenne l'ebbe oltrepassato si godette, solo mentalmente, le attenzioni delle persone lì presenti. Si diresse, senza esitazioni e con uno sguardo pieno di sussiego, verso il pioppo vicino all'entrata principale. Madison era proprio lì sotto, che si passava attentamente il lucidalabbra fucsia sulle labbra, mentre Bonnie, accanto a lei, chiacchierava ininterrottamente senza preoccuparsi del fatto che nessuno la stesse ascoltando. 
-Bon, per l'amor del cielo, stai zitta- disse Mad, esasperata, e Bonnie esibì un broncio piuttosto offeso. 
-Ciao, Chey- disse, lanciando un'occhiataccia all'amica che continuava a preoccuparsi delle sue labbra già parecchio rosa e lucide. 
Chey sorrise semplicemente, il suo solito sorriso imperturbabile. Sua madre le aveva insegnato che, se non avesse mai lasciato trasparire cosa pensava, sarebbe stata sempre un passo avanti rispetto agli altri, e Cheyenne aveva sempre amato essere un passo avanti rispetto agli altri, in tutto: pettegolezzi, vestiti, make-up, ragazzi, voti. Era una cosa che aveva sempre bramato, la superiorità.  
*
Jake Lawson non fumava fino a qualche mese fa. 
Quando però aveva scoperto che lui, invece, lo faceva quotidianamente, aveva iniziato senza più smettere. Non lo gradiva nemmeno più di tanto. Era semplicemente una cosa che lo accomunava a Louis, e sperava tanto che questa passione comune potesse un giorno avvicinarli.
Infatti adesso emetteva fumo dalle narici larghe, osservando di soppiatto il fondoschiena di Louis Smith, da lontano, pochi minuti prima di entrare a scuola. Era assolutamente perfetto, visto da ogni angolo. E lo stesso valeva per tutto il resto del ragazzo. 
Jake amava guardare Louis. Lo rassicurava. Vedere tanta armonia in una sola persona -i suoi occhi così azzurri, il suo sorriso così sexy, i suoi capelli così lucidi, il suo fisico asciutto, la sua voce così maliziosa- riusciva a fargli credere che ci fosse ancora qualcosa di buono nel mondo. 
Aveva sperato tanto di poterlo conoscere, ma era fin troppo timido per avvicinarsi a Louis. Non avevano conversazioni più profonde di un semplice scambio di saluti. Aveva immaginato tante volte di essere il suo migliore amico e sapere ogni cosa su di lui: cosa gli piaceva, cosa ascoltava, cosa guardava, cosa odiava. 
E invece erano distanti, in tutti i sensi. Lo osservava parlare con John Stewart, che probabilmente non si rendeva conto della propria fortuna, desiderando ardentemente di poter essere lui a provocare il sorriso sul volto perfetto di Louis Smith. 
*
Susan calciò una lattina nervosamente, e aspirò avidamente il fumo dalla sigaretta che aveva tra l'indice e il medio. Era sempre nervosa quando era a scuola, e sempre di più se quella stronza di Cheyenne Shaw entrava muovendo il culo in quel modo e ostentando la sua ricchezza nei suoi vestiti griffatissimi, e se Cath era in ritardo. 
Si sentiva a disagio. Cheyenne, Madison Richards e quella cretina di Bonnie Mollison la osservavano da lontano, con disprezzo. Si sentiva inadatta nei suoi jeans stretti e anonimi, nella sua canottiera blu inutile e nelle sue converse nere che ormai nessuno si cagava più. 
-Susie- urlò qualcuno. Susan alzò gli occhi al cielo, girandosi con un movimento fulmineo del collo.
-Non chiamarmi Susie- disse seccata alla rossa che le era corsa accanto. 
Nemmeno Cath era di conforto: i suoi capelli rossi e luminosi facevano sfigurare i suoi, neri e anonimi, la sua terza faceva impallidire alla grande la sua seconda scarsa, i suoi occhi azzurri mettevano in ombra i suoi, verde schifo. (''Verde bosco'', diceva sempre Cath, incoraggiante).
-Okay, Susan- ripeté Catherine, marcando parecchio il suo nome -scusa- aggiunse poi, con un sorrisetto. 
Susan alzò gli occhi al cielo per l'ennesima volta, quel giorno, proprio mentre l'odioso suono della campanella le rimbombava nelle orecchie. 
*
Jason Grey era in ritardo. 
La corsa gli stava mozzando il respiro. Aveva perso l'autobus e, infuriato, aveva dovuto farsela tutta con le sue gambe. Arrivò al cancello proprio mentre gli ultimi studenti si affrettavano a entrare. Si appoggiò alla porta d'ingresso, senza fiato. Non ce la faceva più, ma se la Benson lo avesse beccato di nuovo in ritardo, erano alte le probabilità che lo avrebbe ucciso. Si fece coraggio e si diresse verso l'aula 202, constatando, con gioia, che il professore di fisica non era ancora arrivato. Si sedette nell'ultimo posto rimasto, e solo dopo qualche secondo si accorse che era proprio dietro a Cheynne Shaw. Il suo cuore fece una capriola. Era a pochissimi centimentri da lei, e poteva inspirare il suo profumo eccitante. Si sporse un po' sul banco. I lunghissimi capelli biondi ricadevano lucenti sulla schiena, coperta da una canottiera bianca che arrivava giusto giusto a pochi centimetri sopra il bordo dei jeans strettissimi che le fasciavano le gambe, scoprendo una piccola porzione di pelle perfetta.
Jason si sforzò di guardare altrove. 
*
Chloe odiava essere in mezzo alla gente. 
Si passò una mano tra i capelli, scompigliando la frangetta che nascondeva un po' i suoi occhi neri a mandorla, sperando che potesse nasconderla dagli sguardi di tutti quanti.
Era suonata la campana dell'intervallo e stava riponendo, con calma, i libri nell'armadietto. Mentre rifletteva su dove mettere il libro di biologia, la notò con la coda dell'occhio. Lo stomaco fece uno strano rumore. Oggi indossava una maglietta aderente che metteva in evidenza il suo corpo perfetto. I capelli color sabbia erano raccolti in uno chignon che lasciava sfuggire qualche ciocca di capelli ricci e intravedere il collo candido. 
Si affrettò a voltarsi da un'altra parte, terrorizzata. In quanti se n'erano accorti? In quanti avevano notato il suo sguardo eccessivo verso Madison? 
Madison Richards era la conferma che la perfezione fosse reale. Era assolutamente meravigliosa. Non come lei, certo. Ma qui non si trattava di complessi di inferiorità, ma di amore. Perché Madison era anche la conferma che Chloe Carson era lesbica, senz'ombra di dubbio. Da quando aveva incontrato i suoi occhi azzurri nella classe di letteratura non l'aveva più dimenticata. Ogni sera e mattina immaginava di poter essere libera di dichiarare la propria sessualità diversa e di baciare appassionatamente l'oggetto delle sue attenzioni segrete.
Ma non c'era niente da fare. Madison Richards era etero. E su questo non si poteva discutere. 


Buonasera! 
Che dire. Questo mio, chiamiamolo prodotto, era già stato pubblicato tempo addietro, e subito eliminato, perché ero convinta di non aver abbastanza tempo di aggiornarlo. 
Adesso però mi è venuta la voglia di ritentare, quindi vediamo come va. 
Questa storia è un bagno di nuove esperienze per me, a cominciare dal FemSlash e Slash; perdonatemi se non sono all'altezza di rappresentare a pieno questi pairing, ma è la mia prima volta. 
Anche lo stile di scrittura che sto usando qui è nuovo, con tutti questi cambi di p.o.v. in ogni capitolo e questa gran quantità di personaggi. A proposito di questo, volevo sottolineare che non tutti i capitoli saranno strutturati come questo prologo, cioè con uno spazio per ogni personaggio; capiterà spesso che un capitolo parli solo di alcuni. 
Vorrei anche specificare che il rating Arancione l'ho messo perché ho intenzione di entrare nel tema violenza. Non vorrei assolutamente turbare nessuno, quindi vi avverto che in futuro potrebbero esserci scene di violenza descritte. Riguardo al sesso, su quello potete stare tranquilli, perché arrossisco solo all'idea, detto francamente.. 
Molto bene! Per questo capitolo è tutto. Spero di ricevere qualche commento, e presto aggiornerò la storia. 
Ciao!


   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: edslovingness