La storia si svolge in un mondo immaginario diviso in tre grandi nazioni: Magicol, Hawk e Terren .Nella nazione di Magicol vivevano gli esseri umani. In quella di Hawk gli alchimisti ossia gli esseri umani dotati di poteri magici e infine a terren vivevano I demoni.La nazione di Magicol ,la più ricca , dichiarò ,dieci anni prima dei fatti narrati, guerra alla altre nazioni. La guerra in realtà non era altro che un gioco chiamato “Magic Game” in cui ogni nazione doveva far partecipare sei concorrenti fra uomini e donne dei loro migliori guerrieri. Questo gioco si componeva di cinque livelli nei quali si sottoponevano I partecipanti a prove mortali. Nel quinto e ultimo gioco I concorrenti rimasti dovevano sfidarsi a per decidere chi fosse migliore e di quale nazione fosse per decretarne la più potente. La vittoria andò a Magicol che aveva vinto all’ultimo incontro contro la nazione di Hawk. La nazione di Magicol iniziò a pretendere sempre di più dall’altre nazioni spingendole allo stremo.La nazione di Hawk formò un esercito formato dai suoi migliori guerrieri chiamato Scuola alchemica e alleatosi con I demoni di Terren dichiarò nuovamente il “Magic Game”che vinse. I danni provocati a magicol furono talmente gravi che quasi la totalità della popolazione emigrò verso gli altri paesi creando non pochi problemi alla popolazione locale . Nacquero così gravi conflitti ,ad esempio la guerra con I demoni, ma anche nuove generazioni come I mezzi demoni e I mezzi alchimisti, ormai non essedoci più alcun bisogno delle distinzioni fra le nazioni esse furono abolite ma rimase il servizio di leva obbligatorio. Ora qualcuno trama nell’ombra ricreando le condizioni per un nuovo “Magic Game”. Nel frattempo Homura trascorerre la sua vita di mezzo demone fra periprezie e gioie assieme a Gozen un monaco buddista e Yuki una ragazzina orfana ignara del suo destino . I suoi giorni trascorrono lieti fino al momento in cui non incrocerà un mezzo alchimista donnaiolo, una giovane misteriosa, un ragazzo dal passato oscuro, un guerriero che afferma di aver combatutto nei precedenti Magic game e un ragazzo che dice di essere suo fratello .Che cosa accadrà? Chi vincerà? Chi trama nell’ombra ?Quale destino avrà il nostro eroe? Questo e molto altro vi attendo nei prossimi capitoli.
“Fra intrighi, combattimenti e passioni iniza il viaggio che porta al domani”
Nota dell’autrice La storia è un po’ dark quindi occhio ai deboli di stomaco….Scherzavo , ovviamente è una storia piena di combattimenti e ferite ma prometto che non sarà una storia Horror giuro! Certamente non mancheranno storie strappa lacrime e dolorose situazioni amorose , l’idea del “Magic game” Mi è venuta in mente un giorno mentre guardavo fuori dalla finistra dato che spesso non si intuisce la trama di un libro fino all’ultima pagina ho pensato ad una trama semplice sulla quale costruire una serie di intrighi e misteri …scrivetemi I vostri commenti e illuminatemi su ciò che manca alla trama
Buona lettura!
CAPITOLO I la fioritura prematura
“Un fiore bianco quanta iposcrisia può racchiudere? Quale promessa infranta può essere risanata? La voce della gente diverrà mai veritiera? Quel fiore che avevate fra le mani è ancora candido? Cosa significa essere sincero?” La voce piccola e indifesa del bambino che domandava al bonzo, chianato a raccogliere un fiore, il vero significato della sincerità riscosse l’anima di quest’ultimo addormentata dai discorsi astrusi e incorenti degli altri monaci. Il monaco allungò un mano sui capelli del bambino, fissando lo sguardo nei suoi occhi che differivano da quelli di qualunque altro “Per essere sincero Homura devi prendere gli oggetti ma non essere preso da essi, guarda i petali di questi fiori: il vento li porta via, affascinato come me dalla loro bellezza, ma non riesce a trascinare con se lo stelo che rimane al suolo. Il fiore prende il vento ma non viene preso da esso” Il monaco lasciò andare il fiore che teneva in mano che si unì agli altri volteggiando nel cielo “Ma sommo Gozen voi avete colto il fiore con tutto lo stelo” Il monaco non rispose se non con semplice cenno di silenzio “Ci sono cose Homura che meglio non sapere” Si inncamminò per le strade del paese “Homura vedi dove porta la guerra, vedi la distruzione, vedi il rancore e l’odio cosa provocano?” Il paesaggio attorno era inquietante i fiumi rossi, sporchi di sangue e di terra, i campi devastati, i fuochi che ancora infiammavano il campo di battaglia, i soldati feriti che cercavano riposo “Maestro perché l’uomo devasta tutto ciò che incontra?” La risposta tardò ad arrivare, nei pensieri ingarbugliati che si susseguivano nella mente del monaco l’uno era più orribile dell’altro “Anche a questo Homura non so dare risposta: al mondo esistono cose che non ci è dato conoscere. La lealtà, la sincerità, la giustizia sono sconosciuti alla maggior parte degli uomini. Quando crescerai Homura fai in modo di non corrompere la tua anima, una anima corrotta corrompe tutto ciò con cui viene in contatto”
Era il cinque di aprile di tre anni dopo, il cielo era limpido, ma anche il cielo più limpido nasconde un onta oscura, mentre camminava Yuki, una bambina orfana di padre e di madre, accudita dalle sacerdotesse di un tempio scintoista, passò in parte ad un vecchio tempio buddista che portava ancora su di se i segni della guerra e della noncuranza dei monaci. Si accostò alla porta sempre aperta che dava su un piccolo cortiletto ben curato con al centro un grande albero di ciliegio in fiore “La fioritura è prematura quest’anno” Un bonzo sorrise alla bambina “Homura porta del the alla nostra piccola ospite” Un ragazzino di poco più grande di lei con una benda sull’occhio destro entrò nel monastero. Era vestito con un Kimono nero che si confondeva con il colore corvino dei suoi capelli. La piccola Yuki fece un passo tremolante in avanti, aveva paura la sacerdotessa Makoto l’aveva sempre detto di stare lontana da quel tempio, ma quel monaco sorridente le ispirava fiducia, arrivò da lui a piccoli passi “Come ti chiami piccola?” Il monaco aveva dei lieneamenti delicati quasi femminili, con i capelli ramati che ricadevano sui caldi occhi nocciola “Sommo Gozen non abbiamo più the” Appena la figura del ragazzino riapparve Yuki si nascose istintivamente nella veste del monaco. Il bonzo rise “Homura sorridi non vedi che con quel tuo muso lungo spaventi la nostra piccola ospite” Il ragazzo le si avvicinò “Mi dispiace non era mia intenzione recarti spavento” Disse dando gentilmente la mano alla piccola “mi chiamo Yuki” il bonzo sorrise “Bene se non c’è del the berremo dell’acqua presto Homura vai alla fonte intanto che io mi trattengo con la nostra piccola ospite” Il bel monaco si chinò a raccogliere un fiore mentre homura si allontanava discreto “sai come mi chiamo?” Il bonzo si indicò con un dito “Mi chiamo Gozen ma tu puoi chiamarmi semplicemnte Go” Yuki annuì “Come mai indossi quella strana veste Go?” Chiese yuki con gli occhi ridenti. Per Gozen quella domanda per quanto fosse semplice tanto appariva strana, era abituato ai discorsi di Homura prematuri per la sua età e una domanda così era fin troppo semplice per lui “Sono un monaco” Yuki si imbronciò “Mi imbrogli, le sarcedotessa Sayoko non veste così” Il bonzo rise “Sayoko hai detto? quella piccola peste non cambierà mai fra buddismo e scintoismo fa sempre confusione!” In quel momento l’espressione di Gozen si fece seria “Buddismo o Scintoismo che sia Yuki promettimi che non dubiterai mai dell’anima di Homura non importa ciò che le male lingue ti diranno: la sua anima è pura forse più di quelle che la maledico” Gli occhi di Gozen rimasero impressi nell’animo di Yuki e quelle parole non l’avrebbe mai scordate. Un girdò si sollevò dal retro del monastero Gozen corse in quella direzione senza esitazione, calpestando il fiore che aveva colto. Ne era certo quella era la voce di Homura, corse a perdi fiato quando giunse sul retro vide una vecchia sacerdotessa con l’arco pronto a scoccare un'altra freccia al povero Homura disteso a terra “Fermati non scoccare la freccia se non hai intenzione di profanare un sacro tempio!” Gozen si mise davanti al ragazzo a braccia aperte “Sommo Gozen allontatevi da quell’essere è stato lui a profanare il vostro tempio uccidendo Yuki” La piccola Yuki al sentire la voce grave della sacerdotessa che ben conosceva corse subito in quella pensando di aver messo nei guai Go “Smettetela, vecchia Makoto, di inveire contro Homura se avete ancora il timore religioso, maledire un innocente è peccato! Homura ha un animo nobile non si macchierebbe mai di un’azione così empia!” La vecchia sacerdotessa andò su tutte le furie “Gozen come osi mettere in discussione le mie parole io che ti ho allevato ed educato. Un bonzo corrotto dai demoni ecco cosa sei diventato. Quel mezzo demone che proteggi un giorno ti ucciderà Gozen ricorda le mie parole” Stava per scoccare la freccia quando la piccola Yuki apparve “Vecchia makoto” Disse alllungando le braccia verso la sacerdotessa, guardando poi giù Yuki si accorse di Homura e si avicinò raccogliendo la benda che era caduta al giovane “Homura stai bene?” Chiese allungando la piccola mano che stringeva la benda come un tesoro prezioso “Si” Rispose lui a fatica voltandosi piano verso di lei. I suoi occhi colpirono Yuki nel profondo, non mostravano né rabbia né dolore erano puri e sinceri, uno di questi era verde e risplendeva come il sole, l’altro era giallo come un topazio “Yuki allontanati da quell’essere immondo!” Urlo la sacerdotessa, Yuki obbedì ma si allontanò sorridendo e salutando il bonzo e il suo allievo “Nel mondo Homura c’è tanto odio ma c’è anche chi pur vivendo nell’odio sa riconoscere la verità” Homura lasciò cadere la testa fra le braccia di Gozen “Mi dispiace Gozen non voglio che tu soffra a causa mia !” disse piangendo fra le braccia del bonzo “Promettimi che non te ne andrai prima che io possa averti ripagato in qualche modo” Si addormentò fra le sue braccia stanco e assetato “Il solo fatto che tu esita Homura mi ripaga di tutto” Disse il monaco carezzando dolcemente i capelli neri del pargolo che stringeva fra le mani .Yuki tornò verso il tempio mano nella mano con la sacerdotessa “Yuki promettimi che non rivolgerai più la parola ad Homura” Yuki non disse nulla ma anche se per poco ringraziò di aver consciuto quel ragazzino “YUKI” Urlò Sayoko una bella sacerdotessa dai capelli castani “Dov’eri finita mi hai fatto prendere un colpo” Le scompigliò i capelli anch’essi castani ma più chiari e sottili “Sayoko ma tu conoscevi Go?” La domada parve strana alla sacerdotessa che si affrettò a rispondere sarcasticamente “Il sommo Gozen vuoi dire? Sì. c’è stato un tempo in cui la mia anima ribelle mi portò a seguire quello sciagurato!” Rise maliziosa poi allontandosi dalla vecchia Makoto portò yuki alla sua stanza “Yuki-chan Gozen era bello come in questo ritratto” Le mostrò un vecchio ritratto “Anche di più” Sayoko strinse a se il ritratto,girando come una ragazzina che vede per la prima volta il suo primo amore. Yuki fece una smorfia “Più che lui il bonzo corrotto sembri tu” Sayoko appoggiò il ritratto “Non possono essere parole tue chi te l’ha insegnate?” Yuki si fece rossa in viso “la vecchia Makoto ha urlato che Homura l’allievo di Go era un essere immondo e che Go era un monaco corrotto” Sayoko si scurì in volto e se ne andò . Yuki sentì poi un urlo era sayoko che era allora la sacerdotessa più importante del tempio. Stava rimproverando Makoto per le sue azioni davanti a tutte le sacerdotesse poi uscì dal tempio e corse verso il monastero buddista. <è nato vivo> Pensò