Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: PervincaViola    12/09/2015    4 recensioni
{Terza classificata al Contest 'Non esiste rimedio all'amore se non amare di più' indetto da aturiel sul forum di Efp}
Doran non era là quando Ellaria è morta con Oberyn, urlando di orrore.
{Oberyn/Ellaria ♥ Doran/Ellaria}
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Doran Martell, Ellaria Sand, Oberyn Martell
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
 
Unbowed
{just like the sun}

 
 
 
Don't leave me alone in this world
Never



Tornare a Dorne è strazio e tormento, insieme a calore e nostalgia – ogni cosa le ricorda lui. Perché Oberyn le aveva promesso che dopo quell'assurdo duello loro sarebbero tornati a casa, ma quello che Ellaria trasporta con sé è solo ciò che resta del corpo principe della sua terra, l'abito intessuto d'oro che non può nascondere il cranio sfracellato in mille schegge d'osso.
Quando la cassa di legno viene scoperchiata, nella tranquilla ombra della fortezza di Lancia del Sole, Obara getta rabbiosamente a terra la sua lancia, frantumandola; Nymeria urla, strepita come se lei stessa avesse visto la Montagna che Cavalca cavare gli occhi di suo padre; Tyene rimane immobile, pietrificata con le braccia lungo i fianchi e Doran, Doran suo fratello chiude gli occhi.

Muovendosi con frenesia sul bacino del principe di Dorne, Ellaria lascia che gli umidi capelli d'ebano le carezzino le spalle bronzee e nude, seguendo il movimento incessante dei suoi fianchi sinuosi. Accasciandosi sul petto di lui, la ferisce il pensiero che, in qualche strano e recondito modo, Doran e Oberyn si somiglino, forse solo un poco, e a quell'idea l'assale un'improvvisa voglia di piangere. La pelle olivastra di entrambi odora di sabbia e sole, nelle tenebre i tratti dei loro volti si sovrappongono ed Ellaria credeva – s'illudeva – che sarebbe stato come essere di nuovo con lui, bocca contro bocca, cuore contro cuore, tuttavia si sbagliava. Oberyn l'amava con passione, senza risparmiarsi, travolgendola con la forza di un mare in tempesta; Doran lascia che sia lei a condurre il gioco, limitandosi a poggiarle delicatamente le mani sulla vita, toccandola come si tocca una farfalla – e lei è tutto meno che fragile.
«Devi vendicarlo» soffia tra le labbra socchiuse, senza dover nemmeno nominare Oberyn, e subito la piega degli occhi dell'uomo davanti a lei si fa più dura.
«Amavo mio fratello e so che lo amavi anche tu» sospira Doran, rivolgendole uno sguardo colmo di dolore e pietà, che brucia molto più di qualsiasi schiaffo. «Ma non puoi chiedermi di scatenare una guerra».
«Non mentire» scatta immediatamente lei, alzandosi da quel letto come se scottasse e allontanandosi, disgustata. «Avresti già fatto uccidere quella figlia di incesto, se lo avessi amato».
«Sai che non avrebbe mai voluto che il prezzo della sua morte fosse la vita di una ragazzina» ribatte lui, sollevandosi con il busto e gemendo per i dolori alle gambe. «Myrcella Baratheon non è Cersei Lannister, Ellaria, e la regina ci ha promesso la testa di ser Gregor Clegane».
Una testa, quasi ride, sentendo gli occhi bruciare, potrò forse portare quel teschio a letto con me, perché mi conforti la notte? Mi farà ridere, mi scriverà delle canzoni, si prenderà cura di me quando sarò vecchia e malata? Poggiandosi ad un'affusolata colonna, Ellaria osserva l'alba con amarezza: le ultime stelle lontane ancorate al blu cobalto nella parte occidentale del cielo, il sole sanguigno che ad est illumina i deserti rossi di Dorne e bacia la sua pelle sfacciatamente nuda, lambita dal caldo scirocco. Oberyn amava possederla proprio mentre il sole sorgeva, tra i raggi dorati simbolo della sua casata. Oberyn, sempre e solo Oberyn.
«E questo basterà a ripagarti della perdita di tuo fratello?» sibila infine, voltandosi nuovamente per osservarlo: tra i soffici cuscini di piume, dietro le impalpabili tende del letto a baldacchino di legno scuro e prezioso, proveniente dalle esotiche Isole dell'Estate, giace l'uomo più potente di Dorne. Ecco Doran Martell, reso infermo dalla gotta, indebolito da troppi anni di pace. Ellaria non può dirlo, poiché Oberyn era un astro tramontato prima di vedere il proprio declino, ma forse in dieci anni la vita avrebbe saputo quietare il suo spirito e sarebbe diventato come il fratello che lei ora tanto disprezza. Nessuno non lo saprà mai.
«Oberyn sapeva a cosa andava incontro sfidando la Montagna. È morto in un legale duello» afferma quietamente, e se Oberyn era stato indomabile fuoco, nelle sue decisioni Doran è implacabile come le onde dell'oceano, un equilibrista che rifiuta di scambiare la tranquillità del suo popolo con la consapevolezza di aver vendicato il proprio fratello.
Ma lui non era là, lui non ha visto quella bestia di Clegane spezzare i denti di Oberyn, maciullargli il capo in un'esplosione di sangue, ossa e cervella; Doran non era là quando Ellaria è morta con lui, urlando di orrore.
La donna afferra di slancio la veste scura rimasta a terra, accanto al letto, la reindossa tremando di rabbia, maledicendosi per aver creduto anche solo per un istante che Doran avrebbe fatto qualcosa, per aver cercato in lui il suo amante perduto, odiandolo perché Doran non è Oberyn. E se lui non vuole vedere le proprie mani macchiate di sangue, ad Ellaria non importa; poiché lei è una Sand, una bastarda, ma il motto di Dorne e dei Martell le ricorda che il sole non si piega a nessuno, né rose né leoni. Mai inchinati, mai piegati, mai spezzati.
«La bambina è innocente e io farò di tutto per proteggerla» sospira ancora Doran, trattenendola per un braccio e costringendola a guardarlo in pieno viso. «La sua morte non te lo restituirà».
«È una Lannister» sputa, sciogliendosi rudemente dalla sua presa. Persino il loro stemma gronda sangue. «Non lo rimarrà per sempre».

Gli occhi screziati di Doran Martell bruciano sulla sua schiena come fuoco, alla ricerca di un pugnale o di una lama, un qualunque segnale del suo tradimento. Non sa, non immagina che la morte è già sulla sua bocca, stretta fra i denti, incolore e inodore, eppure dolcissima.
Non per se stessa, per Oberyn. Per il suo uomo, impetuoso e indecifrabile, sfuggente come vento e morto prima del suo tempo, inseguendo giustizia per la fine di Elia Martell e dei suoi figli.
Per te, amore mio, si dice Ellaria, stringendo le labbra e gustando il sapore venefico che arde già nella sua gola, baciando maternamente le labbra della bionda e bellissima Myrcella, identica a sua madre.
Il sole non si piega e il leone crollerà sotto la sua furia.



 
The Lannisters aren't the only ones who pay their debts
 
 
 
Angolino della Vì:
Alors, io non amo particolarmente i Martell e devo dire che nella serie non li hanno resi proprio al loro massimo, però se c'è una cosa che ho apprezzato è proprio Alexander Siddig, l'interprete di Doran: diverso dal personaggio originale, ma anche molto sexy, che riesce a farti dimenticare la sedia a rotelle ♥
Invece di Ellaria hanno dato il peggio, sostituendola con una pseudo-Arianne, però ho voluto cercare di dare anche il suo punto di vista e di spiegare il perché di un omicidio che nulla aveva a che fare con la morte di Oberyn.
Grazie a fireslight per averla letta in anteprima e sarà inviato un fascinoso Oberyn a chi sarà così gentile da recensire :3

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: PervincaViola