Caramelle. Il bunker ne era pieno. Caramelle, marshmallow, lecca lecca, dolcetti di ogni tipo.. cos'era? La parodia della piaga delle locuste? «Non guardare me» disse un alquanto scioccato (e forse anche un po' divertito) Dean. «Che diavolo...» imprecò il minore di rimando, imprecazione che venne immediatamente seguita da un'altra valanga di caramelle, tutta su Sam. Il maggiore a questo punto non poté trattenersi dal ridere, insomma vedere il suo Sammy ricoperto di caramelle era una visione parecchio comica e sicuramente rappresentava una delle migliori occasioni per poterlo prendere in giro sino alla fine dei loro giorni, se mai fosse arrivata, si intende. «Samantha hai per caso un ammiratore segreto?» disse quindi il biondo continuando a ridere, senza sapere di aver scatenato nel fratello un moto di tristezza oltre al solito fastidio che lo assaliva ogni qual volta Dean lo chiamava in quel modo ma a quello, ormai, ci aveva fatto il callo. La tristezza era provocata dal fatto che un ammiratore che poteva fare una cosa del genere – in realtà –  lui lo aveva, solo tanto tempo fa, quando tutto andava bene, in fondo.. Lucifero non era nulla in confronto alla merda che dovevano affrontare adesso. Il moro sospirò quasi impercettibilmente ed un velo di tristezza calò sui suoi occhi, solo per pochi istanti, ma che furono sufficienti a Dean per accorgersi che qualcosa non andava. «Sammy? Tutto bene?» chiese a quel punto il maggiore. Sam, dal canto suo, emise un altro sospiro prendendo una caramella e, rigirandosela fra le mani, pensò che non ne mangiava una da davvero tanto tanto tempo «Sam?» riprovò Dean e questa volta gli scosse appena la spalla e a quel contatto il moro ritornò alla realtà «Cosa? Oh.. ehm.. si.. tutto bene.. pensavo.. pensavo solo a Gabriele» rispose guardando il fratello negli occhi e il biondo si sentì in colpa per aver risvegliato certi ricordi in Sam; era stata dura dopo la dipartita dell'arcangelo, gli ci erano voluti mesi per riprendersi e non ci era riuscito completamente. Ancora faceva male, davvero male.. faceva male anche in quel momento, il cacciatore poteva vederlo negli occhi del fratello. Dean voleva dire qualcosa, scusarsi.. forse, non lo sapeva, non era bravo in quel genere di cose ma voleva comunque dire qualcosa, così fece per aprire bocca ma fu interrotto da un familiare battito d'ali. 'Cass', pensò. Ma no. Non era lui. E questo Sam l'aveva capito subito e non perché una voce alquanto irriverente gli rideva alle spalle e neppure perché ci fu un'ondata di zucchero filato nell'aria. No. Fu la piuma dorata, che gli cadde fra le mani, a farglielo capire «Ti sono mancato, pasticcino?» Disse Gabriele portandosi di fronte a lui per baciarlo, in punta di piedi. Sam, in ogni caso, ci stette qualche secondo a rendersi conto che non era un sogno o un'allucinazione e quando si convinse che l'arcangelo era reale lo sollevò ricambiando il suo bacio con il sorriso sulle labbra. «Non immagini quanto, mio piccolo arcangelo»